venerdì 30 dicembre 2011

Letterine, convocazioni & affini (l'anno prossimo saremo migliori?)

Verrebbe da dar ragione a Tinca (si legga qui un suo commento in un recente post). Ma siamo in Abruzzo e non in Veneto; c'è una certa differenza (e che differenza). Qui in Abruzzo si organizza un raduno federale riservato ai migliori Allievi e Cadetti (questi ultimi del secondo anno). Nel comunicato pubblicato su fidalabruzzo.org si legge: "Si svolgerà sabato 7 gennaio, a Sulmona, allo stadio Nicola Serafini, il raduno tecnico invernale riservato ai migliori atleti delle categorie Allievi e Cadetti (questi ultimi secondo anno). L’appuntamento è fissato alle ore 9.30, presso lo stadio. Previste due sedute di allenamento e una riunione con i tecnici degli atleti convocati, con i quali la struttura tecnica regionale discuterà sullo stato della loro programmazione. Programma raduno. Ore 9.30: ritrovo. 10.00 - 12.00: 1° allenamento. 13.00: pranzo offerto dal Comitato Regionale agli atleti convocati. 14.30 – 15.30: incontro dei responsabili della struttura con i tecnici intervenuti. 15.30 – 17.30: 2° allenamento. Convocati in totale 79 atleti, ai quali se ne potranno aggiungere altri, su segnalazione delle società al Settore Tecnico."

Siamo alle solite: raduno per "discutere sullo stato della programmazione" degli atleti (il 7 gennaio 2012? E poi di quale programmazione parlano?); 2 (due) sedute di allenamento in un giorno per Cadetti del secondo anno?; ma conoscono gli atleti convocati (ce ne sono alcuni al primo anno Cadetti; altri convocati con all'attivo soltanto un paio di gare nel 2011; diversi esclusi per ragioni misteriose... Ripeto: conoscono gli atleti che convocano?; ed ancora: pranzo offerto agli atleti dal CR abruzzese; e i tecnici accompagnatori pranzeranno al sacco?

Al summenzionato raduno post-natalizio dovrei accompagnare quattro miei atleti, due mezzofondisti e due marciatrici. Perché dovrei collaborare con chi ha impedito ad una marciatrice da me allenata - e convocata al raduno sulmonese - di gareggiare in una competizione interregionale per poter ottenere il minimo di partecipazione per i Campionati Italiani Cadetti 2011? 
Babbo Natale, Befana, aiutatemi voi!


martedì 27 dicembre 2011

Jambo!


(ph by http://shareint.net/538/rafikirun

"Jambo" nella lingua swahili significa "ciao". Piccoli keniani salutano e sorridono, di corsa, mentre vanno a scuola. Uteshi wa mtoto ni anga la nyumba recita un proverbio swahili ("il riso di un bambino sono le fondamenta di una casa", tradotto in modo un po' sgrammaticato, ma molto facile da comprendere). Il segreto dell'invulnerabilità podistica keniana e tutto là, nella semplicità di un sorriso ritmato da un calpestio leggero e perpetuo.
I piedi battono il tempo. Un ritmo aerobico che si fa coro (anche quando corrono da soli i bambini keniani cercano altri bambini). La corsa è vita e gioco insieme. E giocare assieme agli altri fa più leggera la vita.

Girovagando su youtube ho trovato un video meraviglioso che non ha bisogno di spiegazioni. Ve lo linko qui in basso. Guardatelo con attenzione.




Penso ai miei alunni nel triste atto quotidiano di raggiungere la scuola. Quando non sono 'scaricati' dalle micidiali automobili dei loro genitori, coprono le poche centinaia di metri che separano "casina bella" da scuola in fila indiana, dentro la solitudine di un giochino digitale, urtandosi senza vedersi, come lumache obese e senza bava a segnare il percorso.
 
I Campionati Italiani individuali, maschili, dei 10.000 in pista, nel 2020 si vinceranno in 31 minuti.

martedì 20 dicembre 2011

La muta, la dispersione e Phil...


Per muta intendo il cambiare, metaforicamente, pelle (o piume, peli, esoscheletro; non vorrei s'incazzasse qualche biologo). Per dispersione l'odiosissimo drop out atletico. Phil invece è Phil. Confusi? Procediamo con ordine. Il sito ufficiale della Fidal Nazionale, http://www.fidal.it/, è stato rinnovato. Forse è presto per gridare "evvai!", devo ancora 'girarlo' per bene, ma al primo impatto mi piace; mi fa simpatia. La funzione del sito che gradisco di più è quella "Statistiche", apprezzabile facendo scendere la 'tendina' "Attività". E devo dire che come me (forse anche più di me) l'hanno trovata intrigante i molti giovani atleti che da ieri stanno inondando Facebook di "schede risultati atleti". Già, perché nella funzione "Graduatorie on line" (vi si accede dopo aver cliccato su "Satistiche") non solo è possibile fruire delle graduatorie regionali o nazionali di ogni disciplina e categoria, dal 2005 al 2011, all times incluse (funzione presente anche nel vecchio sito), ma pure ottenere la scheda dei risultati registrati in questi ultimi sette anni, in ogni disciplina, da ogni singolo atleta presente in graduatoria. Basta cliccare sul nome dell'atleta.
Una bella cosa.
Il ragazzo X esibisce pubblicamente i propri primati sul social network preferito; oppure sputtana l'amico Y che si è sempre vantato di correre gli 800m sotto i due minuti e che invece così veloce non è stato mai. Beata gioventù.

I miei giochetti sul nuovo Fidal.it, invece, mi portano altrove. Unicuique suum. Mi conducono, ancora una volta, sul terreno minato dell'allenamento dei giovanissimi; e mi fanno rispondere ad un passaggio del lungo commento-invettiva scritto da una giovanissima marciatrice (12 anni), nel post precedente ("Il torto degli assenti"). Scrive la dodicenne: "Sei sicuro di invidiare il Veneto? Dal video che hai proposto sembra una gran bella festa, ma una regione ovviamente non si valuta dalle feste ma dai risultati e non dai risultati della categoria assoluti dove spesso meriti e soldi si fondono e confondono, ma dai risultati delle categorie giovanili. In Veneto quasi non ci sono gare di marcia nelle categorie giovanili, nella mia categoria, Ragazze/i il miglior tempo di quest`anno sui 2Km femminile e` di 11'10" mentre quello maschile e` di 10'32", la seconda prestazione maschile scende gia` a 11'37", non mi sembrano tempi consoni ai fasti delle loro feste". Mmmm... Forse la ragazzina non sa che c'è gente che comincia a 'camminare' o a correre 'solo' a quindici anni. La 'mia' Giulia, per esempio, classe 1996, a gennaio di quest'anno non era ancora tesserata e conosceva la marcia soltanto attraverso i racconti dell'amica Erika, marciatrice pure lei, arrivata al taccopunta meno di due anni fa. Giulia era una semi-sedentaria. Oggi è 13^ nella graduatoria nazionale Cadette nella marcia km 3 (Erika è 11^). E, divagando un po' (ma non troppo), Tinca (è il nome della dodicenne del commento dal piglio adulto e ribelle) ignora pure le performance mediocri (cioé nella media) nelle categorie giovanili, ad opera dell'oro olimpico sui 20 km di marcia ad Atene 2004, l'amico Ivano Brugnetti.

Chi si occupa di allenamento dei bambini e degli adolescenti deve avere competenze superiori. L'altra sera a Teramo, in occasione della Festa di Fine Anno dell'Atletica Gran Sasso Teramo, ho appreso che la direzione tecnica del vivaio di quella società è stata affidata al guru Claudio Mazzaufo. Pedagogia dello Sport, programmazione severa, monitoraggio attento e periodico, ricerca scientifica avanzatissima al servizio dei più giovani, altro che risultati anticipati in stile Circo Barnum; credo che l'Atletica Gran Sasso del Presidente (e amico) Maurizio Salvi sia oggi un bell'esempio da seguire, non solo in Abruzzo.

Giocando ancora con le 'schede risultati atleti' è possibile leggere la breve storia atletica di ragazzi oggi finiti chissà dove. Oppure, sempre giocando, immaginare chi verrà o chi andrà via. I numeri non ingannano quasi mai.

E poi Phil. Phil è Phil Collins. La sua musica ha accompagnato alcuni dei momenti più belli della mia vita. Vi lascio quindi con un suo video. È All of My Life del 1990. Il  testo l'ho capito molti anni dopo perché, è storia nota, la 'lirica' è roba da vecchi...

sabato 10 dicembre 2011

Il torto degli assenti

Ieri, venerdì 9 dicembre 2011, la riunione indetta dal GGG Fidal Abruzzo (come stabilito dal Consiglio Regionale, nella seduta del 29 ottobre u.s.), presieduta dalla neoeletta Fiduciaria Regionale del GGG abruzzese l’arch. Manuela Trivarelli, “per trattare argomenti relativi ad una maggiore e migliore collaborazione fra i vari Settori del nostro Comitato, per una più oculata gestione dell’atletica abruzzese”, ha visto l’assenza totale del Settore Tecnico federale locale (intendo del fiduciario tecnico e dei responsabili di settore), nonché di quelle del Presidente e del Vice Presidente Vicario. Alla faccia dell’auspicata “maggiore e migliore collaborazione tra i vari Settori del nostro Comitato”.

Pesanti più di macigni le parole del Segretario, il Prof. Bruno De Luca; di fuoco e condivise dalla quasi totalità dei presenti quelle della Prof.ssa Concetta Balsorio (io le sottoscrivo alla grande). In soldoni: il Comitato Regionale Fidal Abruzzo nel 2011 ha toccato il minimo storico quanto a programmazione, comunicazione, gestione dei conflitti interni, conoscenza dei regolamenti (diciamo sommariamente così; spero che qualcuno abbia redatto un verbale della seduta).

Bene. Anzi no. Male. E mentre noi continuiamo a lessarci dentro una pignata spaccata, con dentro pochi fagioli e con le solite cotiche, sempre più rinsecchite ma attaccate tenacemente al fondo della stessa, ecco che altrove accade altro.
Guardate con attenzione il filmato che segue. Per carità, l’Abruzzo non è il Veneto; ma non è neppure il Botswana. Buona visione.


giovedì 8 dicembre 2011

Gone with the wind

Anche il 2011 atletico va sfumando. E con esso qualcuno vorrebbe mandare in dissolvenza i molti 'inciampi' di un'atletica regionale - quella del 'mio' Abruzzo - a mio avviso assai carente dal punto di vista progettuale e programmatico (a voler essere sbrigativamente buoni). Ma sì, volemose bene, recitano taluni; tessiamo quelle due tre tramucce che ci restano e facciamo passare in sordina 'sto annetto che ci separa da una prevedibile e gattopardesca rivoluzione light in chiusura dell'anno olimpico londinese. Prevedibile, ma comunque patetico.

Ho memoria lunga assai. Non bramo poltrone (non ne ho mai bramate). Lo sport per me è studium et stadium. E, quando sarà, i conti si chiuderanno, serenamente, ché per i pifferai magici in cerca di un'atletica roboante, spettacolare senza averne i numeri, il tempo è finito da un pezzo. E quindi, un consiglio ai molti uomini di buona volontà delle mie parti: portate ancora un po' di pazienza; tenete le perle più lucenti del vostro lavoro per voi, per un tempo diverso; lasciamo che il 'progetto' di questi nostri simpatici governanti sportivi esaurisca l'inerzia del proprio stanco movimento. Abbiamo accettato Monti e le sue tasse; dell'assenza di altri dirigenti e tecnici, quando sarà, ce ne faremo velocemente una ragione.

sabato 3 dicembre 2011

Method, Practice, Heart


Il Metodo. La Pratica. Il Cuore. Un altro post dal titolo in inglese. L'inglese spesso 'arriva' prima. E poi le prossime Olimpiadi si terranno a Londra, no?

Si parla spesso, da un po', nel nostro piccolo Abruzzo, di poli di eccellenza, di scuole di questa e di quella disciplina. È comunque cosa buona. È il segno di una volontà che (ri)prende a camminare. Di ambizioni che si mettono in gioco. C'è voglia di fare.

Voglio stare al mio. Scrivere, brevemente, dell'esperienza che sto portando avanti assieme a Fernando e Pippi.

Il Metodo. Parlo perciò del 'mio' WJR e dei suoi seminari podistici.
Il seminario tecnico del WJR sulla Mezza Maratona
Martedì 25 ottobre u.s., presso il Centro Sportivo "Le Naiadi" di Pescara, ho tenuto un seminario tecnico sulla Maratona. Una bella esperienza. Dialogica. Coinvolgente. Giovedì 24 novembre, sempre alle Naiadi, ho replicato con la Mezza Maratona.
Il WJR - Scuola di Podismi cerca la via del confronto diretto coi podisti. Non può esserci crescita se non c'è dialogo, diretto, tra quelli che fanno ricerca in ambito sportivo (si può fare ricerca studiando da allenatori, da medici, ma anche da 'semplici' podisti, marciando e correndo).

La Pratica. Bisogna stare sul campo. Bisogna impastarsi coi mille dilemmi quotidiani di un fare che non è mai uguale, semplice semplice, scontato. Soprattutto quando si ha a che fare coi giovani.


Il Cuore. L'idea che ho di cuore è meno romantica di quanto si possa credere. Amo il mio lavoro. Amo stare con i giovani. Possono avere un'energia straordinaria, 'contagiosa'. Allenarli è sempre un educarli (educare è mestiere complicato). E quando si fa un buon lavoro (che non è solo tecnico) si cresce tutti (me compreso). E cresce pure il gruppo (allenarsi in gruppo è condizione necessaria per i giovanissimi).
Il cuore ha quindi bisogno di cervello. Una passione autentica nasce dall'interazione equilibrata di cuore e cervello.

sabato 26 novembre 2011

(Meta)Changing

"Changing", il post precedente, ha collezionato quaranta commenti. La cosa mi fa pensare. Ecco quindi un 'meta-post', cioé un post oltre il post; oppure, meglio, un post che riflette sul post. Solo due righe però.

Una rana che pensa ad una rana che pensa.

C'è chi si è sentito tirare per il bavero da qualche commento (rigorosamente anonimo) malandrino; c'è chi mi 'accusa' di incoerenza, di cambiare (di nuovo un changing) sovente opinione, ma siamo a novembre ed io, in questo mese di foglie giallastre spazzate dal vento, da che esiste questo blog, ho sempre scritto in un certo modo. Andate pure, se avete tempo e voglia, su "Palingenesi inevitabile" del 2 novembre 2010; oppure su "Homo Novus" del 6 novembre 2009; o su "I propositi della Nuova Fidal Abruzzo" del 20 novembre 2008. Coerenza nell'incoerenza? Fate un po' voi.

mercoledì 16 novembre 2011

Changing

Novembre. Quasi dicembre. Tempo di cambiamenti. Anche in Atletica si cambia.

Cambiare società sportiva. Cambiare allenatore. Cambiare...

Cambiare può essere una liberazione, una rinascita, oppure un salto nel buio. Chi vivrà vedrà.

Cambiare, ma col cervello bene acceso. Sempre. Ché di pifferai magici è pieno anche il nostro piccolo mondo.

Buona fortuna a chi viene, a chi va, ma anche a chi resta.

sabato 5 novembre 2011

Opening lines

Il post poteva avere pure un altro titolo. "Nuovi orizzonti", per esempio. Oppure "Andare oltre". Dizioni forse un po' troppo retoriche. "Linee di apertura", nella scrittura anglosassone "opening lines", mi sembra più adatto. Rimanda pure alla tattica complessa del gioco degli scacchi e la cosa mi piace assai.

L'altro ieri parlavo con l'amico Michele Didoni, Campione del Mondo di Marcia nel 1995 a Goteborg e da circa due anni allenatore dell'oro olimpico nell 50 km di marcia a Pechino, Alex Schwazer. Michele Didoni partecipa come allenatore al progetto UNITED NATIONS TO LONDON – UN2L (cliccare qui per i dettagli), seguendo la preparazione olimpica dei suoi due gioiellini, Alex Schwazer appunto e Matteo Giupponi, giovanissimo e promettente talento della marcia, anche lui come Alex in forza al C.S. Carabinieri di Bologna.
Il progetto UN2L, mi spiegava Didoni, è un’inziativa al passo con i tempi e che ha riunito in un centro moderno ed attrezzato, la DDS di Remo e Luca Sacchi a Settimo Milanese (cliccare qui), allenatori e professionisti del training (Michele Didoni si diceva, ma anche il guru Giorgio Rondelli e lo studioso Simone Diamantini) assieme ad un gruppo di ragazzi di paesi e culture diverse praticanti, ad alto livello, sport diversi, ognuno ad inseguire "il proprio personale sogno olimpico di Londra 2012".
Di seguito linko il video di presentazione del progetto UN2L. Guardatelo con attenzione: è emozionante nella sua limpida semplicità.


Non solo marcia atletica per migliorare le prestazioni di un marciatore, quindi. Non solo running per un runner. Interessante... Ed è questa la filosofia che ha sposato il 'mio' (nostro, meglio nostro!) WJR - Scuola di Podismi che, non a caso, ha la propria 'base' presso il Centro Sportivo Le Naiadi di Pescara.
Fortuite analogie? No. Piuttosto necessarie sinergie. Per crescere. Per evolversi. La sfida è cominciata da poco, ma è cominciata...

venerdì 28 ottobre 2011

SORRISI INTERROTTI

(ph gazzetta.it)
Ho sempre avuto paura di andare in moto. Eppure il sogno della mia adolescenza aveva due ruote anche se una moto tutta mia non l’ho mai posseduta. Ed è per questo che desiderio, incoscienza e necessità spesso mi portavano a saltare in sella al vespone di Diego, compagno di scuola scavezzacollo, dalla simpatia irresistibile e dalla manetta del gas sempre girata al massimo.

Ovviamente non ero io a guidare. Mi limitavo a fare il ‘secondo’, la zavorra che sbilancia il pilota ad ogni curva. Diego tirava da matti la sua vespa 125 PX in rettilineo, d’inverno, la testa girata di lato, il bavero del giubbino fin sotto il naso, gli occhi due taglietti sul volto intirizzito e umido di lacrime che, a ritmo regolare, scivolavano veloci frangendosi sulla plasticaccia del mio triste giubbino, scimmia improbabile di una divisa imposta dall’imperante moda paninara di quegli anni.

Diego sbirciava la strada ad oltre centoventi orari, mentre io, appiccicato dietro ad occhi assolutamente chiusi, cercavo Dio col pensiero, augurandomi che nessuno, animale o essere umano che fosse, spuntasse da qualche parte a tagliarci la strada.

Ci andò sempre bene. Per fortuna.

Poi però, qualche anno dopo, la Fine venne a parlarmi nella forma di un angosciante comunicato stampa della Rai regionale, filando via spedita su una Honda XL 250. Sigillò dentro un brivido eterno e crudele la vita di Lucio, amico di mille scorribande adolescenziali, vera forza della natura (simpaticamente ribattezzato sguazzo, sguazzonis, dal nostro prof di latino). Lo schianto contro una A112, ferma dietro una curva dolcissima e fatale, a qualche passo dal mare, dopo un viaggio di una decina di minuti sulla veloce superstrada locale: Lucio è ancora là, coi suoi pochi diciannove anni, a custodire gelosamente l’illusione dell’invulnerabilità giovanile. Il mito puerile della vita eterna. Delle cose che c’è sempre il tempo per farle. Era il 1986. Avevo quasi ventuno anni.

Non ho più ventun anni da un pezzo. Ho sempre paura di andare in moto. E domenica scorsa, mentre seguivo marciatori e runners bambini, la Fine è tornata a parlarmi di sogni interrotti, di equilibri precari, di certezze che balbettano, portandosi via Marco, un altro Lucio, assieme ad un mondo di altre cose da fare. Di giovinezza da vivere.

Marco e Lucio avevano lo stesso identico, melanconico sorriso.

giovedì 20 ottobre 2011

Talking about running and...

Si comincia. Da martedì 25 ottobre 2011 partiamo coi seminari del WJR - Scuola di Podismi (c/o il centro sportivo "Le Naiadi" di Pescara, alle 19.30). Seminari, wow!, parola grossa. Sarà un parlare intorno ai temi 'caldi' dei podismi (walking, jogging, running e, perché no, anche cross training, ovvero le 'nostre' declinazioni del "trasporto su piede"); un dialogare razionale e sereno tra podisti appassionati (neofiti e non), sostenuto dalla più avanzata letteratura scientifica di riferimento.

Si comincia quindi martedì prossimo venturo, con LA MARATONA, mito di ogni runner che si rispetti; sogno o chimera. Mistero da svelare... Procederemo per tips, pillole di saggezza podistica che lanceranno (si spera) domande a raffica, cui volentieri mi sottoporrò.

L’importanza del riscaldamento scientifico (modalità esecutive); i mezzi di allenamento; il programma di allenamento; l’efficienza muscolare: l’elasticità e il rafforzamento muscolare; lo stretching scientifico; il controllo dell’allenamento: i test e il corretto uso del cardiofrequenzimetro; le scarpe; il maratoneta a tavola; l’infortunio: prevenzione e altri utili consigli...

Sotto a chi tocca! Siete tutti invitati!

sabato 15 ottobre 2011

La ‘mia’ marcia atletica (ma non solo)


Un polo di crescita (non un polo di eccellenza, sia chiaro!) per (e con) la marcia atletica in Abruzzo è possibile. Perché la marcia atletica piace, e scoprirlo oggi ha per me del miracoloso. “Posso provare la marcia?” è il refrain che sempre più spesso, da un po’ di tempo a questa parte, mi viene rivolto da ragazzi e ragazzini – in prevalenza ragazzine – quando sono al campo ad allenare.

La marcia atletica piace dalle mie parti perché piace l’ambiente che essa, la marcia appunto (qui intesa come comunità di atleti, tecnico, dirigenti e soprattutto genitori), ha saputo costruire intorno a sé. La marcia atletica collante miracoloso dunque, di podismi diversi, declinati sulla base di intensità ritmiche diverse, individuali, e diverse necessità esistenziali. La marcia atletica amalgama di un urgente, vitale, bisogno di sano movimento. Troppo astruso il concetto? Cerco di spiegarmi meglio.

Che cos’è la marcia atletica? La mia marcia atletica? È una contaminazione podistica. Mezzofondisti e marciatori che si scaldano insieme, che si incrociano in pista, che condividono fatica, dubbi e soddisfazioni. È un’esperienza formidabile che torna, e permea di sé un progetto finalmente maturo: la marcia atletica come cerniera tra il cammino e le varie intensità della corsa. I Podismi.

La marcia atletica, quella mia, incontra così un amico, il geniale Fernando Fusco. E nasce il WJR – Scuola di Podismi (clicca qui), sogno nel cassetto fattosi pensiero concreto, carne e azione; dialogo finalmente ritrovato tra marcia e corsa; ricerca applicata ai ‘sistemi di trasporto su piede’.

Che cos’è la marcia atletica? La mia marcia atletica? È la forza del gruppo che cresce e del metodo che si raffina. È il testimone che passa e il gioco che continua.

Ma è anche la Marcia Atletica. Studio, fatica, gioia e lacrime. Metafora del vivere senza finzioni e scorciatoie. Metafora del reale ad altezza d’Uomo.

Vi lascio allora con un racconto dei miei. Uno scritto di qualche anno fa. Allora allenavo solo giovani mezzofondisti. C’è tutta la Marcia che sono. Buona lettura.
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Racconto breve di una breve marciatrice in nuce

Praefatio

Seguo mezzofondisti, in verità alcuni molto giovani. Educazione quindi, prima che allenamento (ma l’educazione è solo per i giovanissimi?). No, oggi di marciatori non ne ho. È un caso? Una scelta? Ne abbiamo già parlato. Provo a disintossicarmi dalla marcia, cercandone il senso alla giusta distanza, rimanendo un po’ alla finestra. Ma basta aprirla questa finestra – non una qualsiasi – che la marcia rientra (ma era mai uscita?).

Judex damnatus ubi nocens absolvitur.
L’assoluzione del colpevole condanna il giudice.
(Publilio Siro, Sentenze)

La marcia e il sorriso

Nove anni e le frequenze alari di un colibrì. Le sue ali sono due gambette trasparenti; eterea è tutta la sua figura. Soffici capelli crespi e lunghi, su meno (molto meno) di trenta chili di bimba vivacissima e tenace. Un frullare di passettini che è un fremito. Un palpito.

La bimba corre. È il moto perpetuo.

“Posso fare la gara di marcia domenica?” mi dice l’altro giorno. E già, perché per la categoria esordienti, domenica prossima, non ci sono gare di corsa. Solo il locale Trofeo Regionale di marcia. La faccenda mi rende nervoso. L’idea è invero partita da altri (si può scegliere la marcia a nove anni?). Provo allora a sentire direttamente la bimba che mi risponde con un sorriso disarmante; sorride, non sta nella pelle e balla la rumba su nervosissimi piedini rullanti. Ma cosa le salta in testa? Beata puerile incoscienza; ecco cos’è la marcia atletica: un atto di formidabile puerile incoscienza. Ma di cosa dovrebbe avere coscienza una bimba di nove anni? Delle lagrime di mio fratello (e mie) in quel crudele giorno di agosto del ’95 a Goteborg? Di quelle di torme di messicani di ogni epoca buttati fuori dal gioco anch’essi, leggeri nell’incedere come nel rispettare il regolamento? O di quelle recenti di un Deakes che a Osaka (e non solo lì) stava su per scommessa? (Attenzione: la scommessa di Deakes è quella vincente delle molte medaglie di Robert il polacco).

La bimba, per motivi anagrafici, non può ricordare Goteborg ’95. Credo ignori pure dove sia il Messico. Per la bimba colibrì anche Deakes è un carneade qualsiasi. Per lei c’è solo la gara di marcia, il suo esordio, la sua olimpiade.

E allora torno con la memoria ai miei inizi di marciatore, nel ’77, quando mio fratello ancora correva (nove anni pure lui allora, come la bimba; un ricorso storico?); quando la marcia era il mito Vittorio Visini e Daniel Bautista un marziano sgraziato e veloce che bestemmiava nel Tempio.

Prima di ogni gara anch’io, come la bimba colibrì, dormivo poco e passavo il tempo a fare tirate ancheggiando come un matto dentro al cortile di casa. Prima di ogni gara anch’io sognavo qualcosa d’indistinto e però soave; la marcia ti cattura perché reca in sé, come una duplice condanna, il crisma dell’impresa epica e la solitudine dei forti.

E marcia sia, mi dico, non senza timore. E marcia sia, le dico, con sincera emozione.

Arriva la gara. La bimba si scalda insieme ad un nugolo pigolante di giovanissimi campioncini della locale e blasonata società organizzatrice. Qualcuno nel gruppetto chiassoso la nota e le chiede da quanto tempo marcia. “Da adesso” fa lei col solito sorriso. Ed io, poco prima della partenza, mi trovo un po’ goffo e imbarazzato nel tentativo di spiegarle l’ineffabile, l’”abc” che non esiste ma che, in circostanze simili, deve essere detto. L’attesa per lo sparo dello starter, poi, è uno stillicidio: le bimbe aspettano calme ai duecento metri – dovrebbero fare i mille -, ma poi qualcuno ci ripensa (“i mille non esistono per gli esordienti! Tutti all’arrivo: si fanno i milleduecento!”). E allora tutte di corsa a tagliare il campo in diagonale per raggiungere la nuova partenza.

La gara inizia e mi dà subito strane emozioni. Sentimenti antichi, ma non distanti. Qualcuno marcia, qualcun altro corre palesemente per qualche metro; i bimbi non se ne hanno a male. Il colibrì vola, ad anche bloccate (maledetto me e il mio “abc” prima della partenza!), ma il suo gesto non mi dispiace, anzi. La sostengo come posso, con voce calma e stentorea. Cerco conforto nella videocamera e nei numeri: 28 kg di peso per 1,36 m di altezza; 100m percorsi (i secondi 100) in 39”, in 138 passi per 72 cm di ampiezza... ma che diamine sto facendo? Massacro la poesia misurandola, come Prichards, il professore emerito de “L’attimo fuggente”!

La gara è finita da un pezzo, ma la bimba colibrì continua a marciare dietro bambini che corrono. E lo fa ridendo di gusto.
Forse della marcia ha compreso tutto ciò che c’è da capire. Forse la marcia comincia e finisce lì.

(Ogni riferimento a fatti e persone reali è puramente casuale).

lunedì 10 ottobre 2011

Prologo di un consuntivo non consunto

(ph di GIANCARLO COLOMBO/FIDAL)

Lo dico subito: questo è un post per gli amici e per i ‘nemici’. È uno scritto abbastanza corposo, di parte e ‘non sequenziale’, con diverse digressioni, virate brusche verso argomenti personali o generali (apparentemente) irrilevanti; dovrebbe dare il "la" ad un flusso cangiante, caleidoscopico, di descrizioni di incazzature e gioie immense, di delusioni e ripensamenti, di progetti finalmente realizzati e di burlette messe là per far vedere… (Adesso però mi fermo un attimo, ché vi sto intrecciando il cervello! Io però vi avevo avvertito. Siete ancora in tempo per volare altrove).

Si parla di sport. Di atletica, of course. Ma non solo. Si parla di umanità varia e sorprendente, di paradossi che stanno miracolosamente in piedi e di verità strapazzate malamente, accartocciate e buttate in un cestino. Di ragazzini (di gran lunga) migliori di noi e di adulti capricciosi e spesso incapaci di agire coerentemente rispetto al ruolo (sociale, professionale, istituzionale) assunto. Si parla pure (e per fortuna) di obiettivi raggiunti, di felicità, di appagamento. Di storie a lieto fine.

Sono appena tornato da Jesolo (VE), dai Campionati Italiani Cadetti 2011. Sono contento di aver portato su, nel Veneto brumoso di un autunno ritardato e ancora pieno di zanzare estive, quattro simpaticissimi ragazzi: due marciatrici, Erika Fusella e Giulia Marinucci, una mezzofondista, Lucrezia Anzideo, ed un mezzofondista, Massimiliano Santovito. I quattro moschettieri (tre ‘moschettiere’ ed un moschettiere, bisogna sottolinearlo) vestono, tutti, i colori della gloriosa ASD AICS Hadria Pescara. Quattro ragazzi-atleti. Quattro storie che meritano di essere narrate.

Erika e Giulia. La prima, più esperta (questo è il suo secondo Campionato Italiano Cadetti, ricordate il post su Cles l’anno scorso? Cliccare qui), ha avuto un finale di stagione in forte crescendo, centrando proprio a Jesolo la sua seconda migliore prestazione di sempre sui 3000m di marcia (15:43.83), classificandosi al 9° posto, prima abruzzese al traguardo e miglior piazzamento femminile per la nostra rappresentativa. La seconda, Giulia Marinucci, a febbraio ‘camminava’ i 3000m in 19:00. Pur essendo migliorata tantissimo nel giro di tre-quattro mesi è stata costretta a cercare il tempo minimo di qualificazione per Jesolo in zona Cesarini (solo due settimane fa a Giulianova (TE)), a causa di un ‘veto’, discutibilissimo, da parte del locale settore tecnico Fidal (cliccare qui); Giulia è riuscita comunque a portare a casa un onorevolissimo 15° posto chiuso in 16:25.14 (a Giulianova, due settimane fa, Giulia aveva marciato la distanza in 15:45.3). Sia lei che Erika hanno terminato la prova di questi campionati nazionali senza aver ricevuto ammonizioni.

Una mia considerazione finale sulla marcia femminile abruzzese a Jesolo: siamo riusciti a portare a questi campionati tre validissime marciatrici; come noi soltanto la Puglia e il Piemonte (non due regioni qualsiasi). Una delle tre ragazze aveva addirittura il terzo tempo di accredito (non era Erika; non era Giulia). Facciamo in modo, per il futuro, che le strategie tecniche del settore marcia abruzzese (la programmazione del calendario agonistico e le convocazioni negate, ad esempio) non finiscano col penalizzare il rendimento dei nostri atleti. Checché ne dica l’Anonimo di turno (sempre lo stesso?) non è così facile e scontato portare agli Italiani un paio di marciatrici, a prescindere dal risultato che otterranno poi in gara.

Lucrezia. 2000m Cadette. Gara così e così la sua. Il suo tempo di iscrizione era il migliore della serie più lenta. Finisce 12^ nella classifica totale, col suo secondo miglior crono di sempre: 7:00.63. Lucrezia i 2000m non li ‘digerisce’. La sfida dei giorni a venire sarà proprio quella di superare le difficoltà psicologiche che le impediscono in gara di ‘sentire’ il giusto ritmo – il proprio – e di recitare con forza calma il mantra cronometrico che conosce a menadito. La bacchetta magica c’è e si chiama esperienza. Lucrezia ha solo quindici anni. Beata lei.

Massimiliano. Classe ’97. Terza gara ‘seria’ della sua vita. Spero che lasci presto il calcio per dedicarsi al mezzofondo con maggiore attenzione e continuità. Col suo crono di accredito finisce nella serie cadetta e lotta come un disperato per stare in piedi: salta un avversario ruzzolatogli dinanzi a 50 metri dalla partenza; viene chiuso ai 500m e rimedia una chiodata che avrebbe atterrato un rinoceronte. In qualche modo riesce a venir fuori da un furibondo groviglio di gambe. Zoppicando un po’ passa in 1:45 ai 600m e riesce comunque a piazzare un ultimo 400m da 1:05 e spiccioli. 2:50.44 il tempo finale. Personal best. Di ragazzi così coriacei ne ho conosciuti davvero pochi (c’è voluta una buona decina di minuti prima che Massimiliano si convincesse della necessità di medicare la ferita rimediata ai 500m).

Del 2000m di Giulio Perpetuo si era già scritto. Maestoso. Checché ne dica il solito anonimo (stavolta la minuscola è d’obbligo) Giulio non “va lasciato (solo) all’orgoglio sulmonese” (e poi il campanilista sarei io). Di un ragazzo così talentuoso e intelligente si è fieri in tanti, in Abruzzo e anche fuori dai confini regionali (isole comprese).

E le polemiche? Ma sì dai, in chiusura voglio attizzare un po’ il fuoco. Maurizio Salvi, mio amico e presidente dell’Atletica Gran Sasso di Teramo, ieri ha scritto un comunicato assai eloquente sul sito della sua società. Il titolo fa così: “Cercando una spiegazione logica ad inspiegabili convocazioni”. Leggete il comunicato per intero cliccando qui. Provo a indovinare: un altro atleta escluso da un Campionato Italiano Cadetti per ragioni ‘imperscrutabili’? Qualcuno sa dirmi qualcosa di più preciso?

Attendo commenti, con ansia.


giovedì 6 ottobre 2011

L'Oro di Lanciano

Il Presidente del CP Fidal di Chieti Nunzio Varrasso solleva il Trofeo conquistato dai suoi ragazzi domenica scorsa a Lanciano

Il sito federale regionale non ha dato nessuna notizia del recente Trofeo delle Province 2011, svoltosi domenica scorsa a Lanciano per le categorie Esordienti/e e Ragazzi/e.

C'ero a Lanciano, ché ci sono Finali Oro imperdibili. Altri non c'erano, ma non ne abbiamo patito la mancanza.

Ecco il link del CP Fidal di Chieti, dell'ottimo Presidente Nunzio Varrasso e dell'altrettanto prezioso Andrea Sablone (attivissimo consigliere dello stesso CP Fidal), dove è possibile trovare la cronaca della bella festa lancianese (un plauso particolare all'ASD Nuova Atletica Lanciano): cliccare qui.

Chiudendo, vi lascio un'altra chicca: un bel post sempre a firma Varrasso, proprio sul sito regionale federale (cliccare qui). Chissà se qualcuno commenterà...

lunedì 3 ottobre 2011

Abruzzo vero

Federico Gasbarri insegue Lorenzo Dini ai Campionati Italiani Allievi, Rieti 2011 (ph da fidal.it)
Questa è l'Atletica abruzzese che amo. Senza "se" e senza "ma". Federico Gasbarri è oggi il significante assoluto di quanto le forze migliori della nostra martoriata atletica locale riescono ancora a produrre. Tenacia, Intelligenza, Determinazione, Progettazione... Nonostante tutto.

Federico ha galoppato con l'anima e coi denti il suo miglior 1500m di sempre: 3:57.37 ai Campionati Allievi 2011, sabato scorso a Rieti. Atletica vera che vuole crescere e ci riesce. Nonostante tutto.

Un grazie caldissimo pure a Carlo Piersante, silenzioso e attento allenatore di Federico. Di loro due scrissi qualcosa due anni e mezzo fa (cliccare qui).

Federico Gasbarri è tesserato per l'A.S.D. Falco Azzurro Carichieti ed ha mosso i suoi primi passi di mezzofondista partendo dal vivaio Esordienti di quella stessa società. Credo significhi qualcosa.

P.S.: a breve scriverò di Rieti e dei risultati dei nostri Allievi. Isabella Di Benedetto (Gran Sasso Teramo), 2^ nel peso Allieve, Elia Cavalancia (U.S. Aterno Pescara), 2° nel peso Allievi, Marika Santoferrara bronzo nel disco Allieve (Falco Azzurro Carichieti; sempre sia lodato il Prof. Bruno Olmi!)... Atletica vera. Abruzzo vero. Nonostante tutto.

sabato 1 ottobre 2011

Ho vinto qualche cosa?

Post semiserio. Post goliardico? Un pochino. Chiusa la questione scudetto, con annessa febbre (un'ipertermia di carattere emotivo, dicono alcuni), riposte nel cassetto del comò federale le t-shirt dei "primi della classe; secondi a nessuno" (non senza un velo di mestizia), rieccoci all'atletica di casa nostra, quella di base però; l'unica su cui bisognerebbe investire le nostre migliori energie (intelligenze, danari, eccetera).

Tra un anno cercheremo di darci un diverso assetto federale. Un governo diverso. Ma un anno è lungo e passarne un altro tra rarissime gare giovanili, collocate dentro giorni feriali (a scuola riaperta), oppure facendo salti mortali per far crescere e valorizzare giovani atleti emergenti, ecco, tornare in mezzo a queste ed altre beghe è cosa dura assai.

E allora mi metto a far domande ad un personaggio di fantasia. Uno con le cuffie e gli occhiali da nerd partenopeo (ma esistono i nerd partenopei? Boh...). Scherzo un po' per stemperare la rabbia che monta. E quindi, prima di chiudere con una domanda seria (stavolta indirizzata a chi non risponde mai), di seguito vi linko il video di un gigantesco Francesco Paolantoni, versione Robertino.


Ed ora la domanda. Se quest'anno, forti di un titolo di Campioni d'Italia a squadre vinto nel 2010, abbiamo lamentato problemi di ogni genere (comitati provinciali azzerati e poi ricomposti, attività promozionale giovanile ridotta all'osso, gare rinviate per 'sospetto maltempo', i noti problemi col GGG, raduni organizzati in due giorni, l'attività degli esordienti 'massacrata' da tagli di ogni genere, richieste di partecipazione a meeting giovanili negate - la questione della marciatrice Giulia Marinucci (ASD AICS Hadria Pescara, eccetera, eccetera, eccetera...) -, oggi che non siamo più Campioni d'Italia a squadre, quale 2012 ci toccherà in sorte?

Ho vinto qualche cosa? Ho vinto qualche cosa. Niente? Niente.

domenica 25 settembre 2011

Secondi a nessuno?

La giusta euforia dei Campioni dell'Atletica Riccardi di Milano, oggi a Sulmona
 - ph by Fidal.it
 Un anno fa una squadra abruzzese di atletica leggera conquistava lo scudetto nella finale (maschile) dei Campionati Italiani Assoluti di Società, superando di poco la nobilissima Atletica Riccardi di Milano. Sulla t-shirt dei vincitori, stampata sul petto, una scritta: “secondi a nessuno”; simpatica come la smorfia di un alunno di terza elementare rivolta al resto della classe, dopo un inaspettato “bravissimo e lode” nella verifica di matematica.

Oggi a Sulmona l’Atletica Riccardi ha reso la pariglia all’abruzzese. Si è ‘ripresa’ lo scudetto. E lo ha fatto senza esibire magliette ad effetto, simpatiche o meno simpatiche, durante la premiazione  (nella foto in alto, il capitano della Riccardi Enrico Saraceni, teatino doc, con la coppa e l'indice in sinistro ad indicare il cielo).

Stamane a Giulianova c’è stata una festa straordinaria per l’Atletica giovanile locale. Ringrazio l’amico Luigi Chiodi dell’Ecologica G di Giulianova (e tutti i suoi collaboratori) per aver organizzato una meravigliosa mattinata di Sport (clicca qui per i risultati).


Da sx Giulia Marinucci, Lucrezia Anzideo, Erika Fusella

Ringrazio Erika Fusella e Giulia Marinucci. A Giulianova hanno migliorato il loro personale nei 3000m di marcia Cadette (Erika 15:42.9 e Giulia 15:45.3); con il crono di oggi anche Giulia avrà diritto a partecipare al Criterium Nazionale Cadetti che si svolgerà tra due settimane a Jesolo; voglio così dedicare questo risultato a chi, dieci giorni fa, ha negato proprio a Giulia la partecipazione al “Trofeo Musacchio” di Isernia, un’ottima occasione per fare esperienza, crescere e cercare di ottenere il minimo di partecipazione per i campionati nazionali.





martedì 20 settembre 2011

Campioni in anticipo (just an illusion)

Saturno che divora i suoi figli - Francisco Goya
Si narra che, qualche tempo fa, in un misterioso angolo del variegatissimo Universo Atletica, durante una gara di marcia giovanile, il cronometro ufficiale si mise a fare i capricci. Marciatori e marciatrici filavano via regolari su ritmi veloci ma comunque ‘umani’. La volata finale della prima classificata fu seguita da incontrollate urla di giubilo a bordo campo. Il display all’arrivo dava però un tempo diverso da quelli stampati sui cronometri di allenatori e ‘consimili’. Troppo diverso. Un tempo ‘accelerato’. Il cronometro ufficiale, con la sua digitale luminescenza, si era fermato 25 secondi in anticipo.

Anche gli altri atleti beneficiarono di quella specie di manna, inaspettata e farlocca; manna che, nonostante la rutilante apoteosi urlata dall'entourage della vincitrice, venne subito sgamata da tutti i presenti, allenatori e ‘consimili’, dotati di cronometro.
Di quella prodigiosa prestazione atletica (risultava essere addirittura la migliore prestazione locale di categoria) qualcuno sorrise (molti in verità). Qualcun altro continuò a festeggiare.

Secondo gli antichi greci il tempo può essere Chronos, Kairos e Aion. Il primo è il tempo logico. Passato, presente e futuro. La successione logica di secondi, minuti, ore… Il secondo, il Kairos, è l’occasione (taluni dicono il tempo debito), l’istante cruciale, immobile e apparentemente eterno. Aion, invece, è l'eternità, essa sì immobile.

Ma il Tempo, comunque lo si definisca, non sbaglia un colpo. E presto, quella che poteva apparire a certuni un’occasione ghiotta e vantaggiosa, cominciò a reclamare il pagamento di quel debito, incollando i pensieri e rallentando le gambe.

“Nulla è più facile che illudersi. Perché l’uomo crede vero ciò che desidera”. (Demostene, Olintiache).

domenica 18 settembre 2011

Mercati rionali

Pescara, Stadio “G.Cornacchia”, mercoledì 14 settembre 2011.

Gare di marcia atletica del Campionato Regionale Fidal Abruzzo, individuale e per società, Ragazzi e Cadetti.

Gare anticipate di un giorno per imperscrutabili motivi tecnici.

Un solo colpo di pistola per quattro gare: Ragazze 2 km, Ragazzi 2 km, Cadette 3 km, Cadetti 4 km.

Grevi commenti urlati a bordo campo.

Non si umilia un marciatore di quindici anni.

Adulti (parenti di atleti?) che ‘giocano’ a fare i giudici di gara (chi li ha fatti entrare e a che titolo?) profondono all’ingiro sarcasmo greve. Ancora e ancora.

L’ammonizione, che è compito dei giudici di marcia, nelle categorie giovanili è un’informazione e un atto pedagogico insieme.

Non ci sono fenomeni in campo. Non vedo campioni o campionesse. Non ci sono. Vedo solo ragazzi che faticano e tanta, troppa inciviltà.

Così la marcia, ancora in nuce (altro che Campioni!), qui, nel nostro povero Abruzzo, comincia a morire.

(Qualcuno mi spieghi perché Giulia Marinucci (ASD AICS Hadria Pescara), marciatrice quindicenne, alla ricerca del minimo di partecipazione per il Criterium Nazionale Cadetti di Jesolo a ottobre, ha visto negarsi la possibilità di prendere parte, fuori gara, al “Trofeo Musacchio”, kermesse interregionale giovanile di atletica, svoltasi ieri a Isernia; tale possibilità è stata offerta a diversi altri atleti abruzzesi. Me lo spieghi il responsabile del settore marcia abruzzese − pare che il veto sia suo −, ché mi sfugge il razionale pedagogico e sportivo di questa scelta).

domenica 11 settembre 2011

Quei bravi ragazzi...

(Ph by http://www.motifake.com/)
Ci sarà qualcosa di vero nell’opinione che corre da anni tra noi tecnici di atletica, quel refrain che vuole l’Italia primatista mondiale dei talenti inespressi? Tempo fa scrivevo del curriculum di un allenatore. Tra le note relative agli atleti da lui allenati mi sconvolse una frase, non velatamente compiaciuta, che suonava più o meno così: “Ha allenato XY, campione italiano dei Giochi della Gioventù”. Credo che la ‘carriera’ di quel povero quattordicenne, campione di giochi improbabili, molto più ‘grandi’ di lui, nonostante qualche altro ‘guizzo’ atletico, sia cominciata e finita lì.

Da qualche tempo sono impegnato in una ricerca statistica – in verità molto semplice – centrata sull’analisi dei risultati espressi dai migliori mezzofondisti e marciatori abruzzesi, delle categorie Ragazzi/Cadetti, degli ultimi 10 anni, seguendone l’evoluzione (o l’involuzione) tecnica nelle successive categorie (Allievi, Junior, Promesse). Posso garantire che da una prima lettura dei dati finora raccolti c’è da mettersi le mani nei capelli.

Domanda numero 1: in questi ‘fallimenti silenziosi’ c’è sempre lo zampino della sfiga o c’è pure la responsabilità di noi allenatori?

Domanda numero 2: ma quanto sono competenti i nostri istruttori/allenatori?

Domanda numero 3: perché non ‘testare’, periodicamente, i livelli di competenza degli allenatori (anche degli specialisti, perché no? Lo vado ripetendo anche a scuola a proposito della valutazione degli insegnanti)?

A breve partirà un corso per Istruttori Fidal, qui in Abruzzo (clicca qui) . È cosa buona e giusta. Spero che gli aspiranti tecnici siano formati a dovere e, soprattutto, affiancati da tutor esperti e competenti durante il loro iniziale cammino esperienziale, ché l’impegno più delicato e complesso è proprio coi giovanissimi.

venerdì 9 settembre 2011

Che barba, che noia, che barba...


Sì, sembra una sit-com. E sembra pure di sentire l'immensa Sandra Mondaini col suo celeberrimo "Che barba, che noia, che barba...". Qualcuno (Michele, senza cognome) in un commento dice che il mio blog è diventato noioso e che non tratto nessuno dei tanti argomenti interessanti che l'atletica ci offrirebbe.

Caro Michele, suggeriscimi tu argomenti migliori. Non è colpa mia se la realtà che descrivo nei miei post (la nostra realtà atletica) è quella che è. Sì, forse per rasserenare gli animi, affinché come tu scrivi "l'armonia possa tornare tra tutte le società di questa stupenda regione", dovrei fare come certi tg, dare tonnellate di cronaca rosa (la gazzetta dello sport non c'entra nulla, per carità) o di innocuo gossip sportivo, in luogo di fatti; di informazioni.

L'ultima, tanto per annoiare ancora un po' i miei lettori, è la variazione del programma gare dei Campionati Regionali Ragazzi/Cadetti del 14 e 15 settembre, corrente mese (una manifestazione che ha già subìto uno slittamento nel calendario nonché un cambiamento di sede). La marcia, programmata per giovedì 15, è stata spostata a mercoledì 14 alle ore 20:20 (!!??), per motivi tecnici non specificati.

Michele, ma tu 'sti motivi li conosci? Io una mezza idea ce l'avrei...

P.S.: Erika e Giulia, le 'mie' marciatrici, mi hanno detto che il 14 a Pescara la gara sarà avvincente e tiratissima. Ne sono convinto anch'io. Chi vuole il titolo regionale dovrà, sportivamente, sudarlo dal primo all'ultimo metro (e questa è una buona notizia, nevvero Michele?).

martedì 6 settembre 2011

Sempre più difficile

Doppio carpiato con avvitamento. Sempre più difficile. Stavolta salta fuori dal solito cilindro un raduno regionale per il mezzofondo Ragazzi e Cadetti: oplà, presente da ieri (ore 23:30 !!??)sotto forma di laconico comunicato sul sito federale (cliccare qui), e programmato per giovedì 8 settembre, a Teramo. Quali siano le finalità tecniche di questo raduno repentino non ci è dato di sapere. Il documento di convocazione non lo dice; quel file non informa neppure della partecipazione dei Ragazzi (ci sono solo gli elenchi dei Cadetti). Le società avranno ricevuto l’informazione? E se sì, come faranno ad avere la disponibilità degli atleti convocati con meno di 48 ore di tempo (sono ragazzini che dovranno essere accompagnati necessariamente dai propri genitori, in un giorno feriale).

Ma non è finita qui. Pare che i fantomatici Campionati Regionali Ragazzi e Cadetti, che si sarebbero dovuti disputare a Sulmona il 10 e 11 settembre di questa settimana, come da Calendario Regionale Fidal, andranno in scena a Pescara il 14 e 15, sempre di questo mese (giorni feriali per una gara di ragazzini, un’altra volta).

Date tutte queste belle premesse, una domanda sorge spontanea: si faranno le finali scudetto a Sulmona, il 24 e 25 di settembre?

domenica 4 settembre 2011

Daegu, la sfiga e l'ambulanza

Qualche ora fa giocavo con le immagini di Daegu; mandavo avanti e indietro quelle della marcia, maschile e femminile, poi saltavo sul Bolt deluso ed infuriato ma velocissimo, a rimettersi in piedi come ad aggiungere due ori fantastici al suo già ricco palmarès. Gigione, sbruffone, buffone… Campione, marziano, Superman... Che lo si insulti o lo si osanni è stato lui, il fulmine giamaicano, ad accendere questi mondiali di atletica coreani. Mondiali così e così? No. Forse strani, per niente scontati, addirittura sfigati per molti dei campioni ritratti all’alba della loro gara sulla copertina del ‘maledetto’ “Daily Programme”.

Mondiali con tanto – troppo? – Kenia nelle corse di media e lunga lena, e con la Russia una spanna davanti a tutti nella marcia, maschile e femminile.

Per carità, non solo Kenia nel mezzofondo. Tanto di cappello all’ottocentista russa, Mariya Savinova, vincitrice di un oro limpidissimo, impreziosito da un crono di tutto rispetto (1:55.87). Chapeau pure per la nuova campionessa mondiale delle siepi, russa pure lei, Yuliya Zaripova. Standing ovation per la statunitense Jennifer Simpson, oro nei 1500, o per l’inglese (ma di origini somale) Mohamed Farah, stavolta primo nei 5000; e bravo pure l’americano del Kenia, Bernard Lagat, secondo sulla stessa distanza.

E l’Italia? Non sparo sull’ambulanza che sbanda in curva. Mi limiterò ad una breve riflessione (che forse riprenderò tra qualche giorno) sulla marcia. È molto probabile che da Londra 2012 riusciremo a portare a casa una medaglia. Rigaudo e Schwazer hanno tutti i numeri per farlo. Mi preoccupa però il dopo-Londra.

Ripubblico i primi dieci tempi italiani della 20 km su strada, maschile e femminile e, come ebbi a scrivere tempo fa, sconforto di ogni sconforto, gli unici quattro classificati della 50 km. I dati sono aggiornati al 16 luglio 2011 (tanto Daegu non ha cambiato granché le cose). Prima di lasciarvi alla raggelante verità di quei numeri, due domande da liberare nel vento: la Fidal si adopererà per far ‘rientrare’ in Italia, a pieno regime, Sandro Damilano? La Fidal sta organizzando il dopo-Damilano?


20 km Maschile

1h20:44 RUBINO Giorgio 86 ITA RM056 G.A. FIAMME GIALLE DUBLINO 26/06

1h22:36 GIUPPONI Matteo 88 ITA BO011 C.S. CARABINIERI SEZ. ATLETICA PODEBRADY 09/04

1h26:01 TONTODONATI Federico 89 ITA TO001 C.U.S. TORINO PODEBRADY 09/04

1h27:25 ADRAGNA Andrea 89 ITA PD131 G.S. FIAMME ORO PADOVA DUBLINO 26/06

1h27:42 ROMANELLI Andrea 86 ITA FI018 TOSCANA ATLETICA CARIPIT LUGANO 20/03

1h28:18 MACCHIA Riccardo 90 ITA PD131 G.S. FIAMME ORO PADOVA PODEBRADY 09/04

1h28:54 DE LUCA Marco 81 ITA RM056 G.A. FIAMME GIALLE MOLFETTA 02/07

1h29:06 D'ASCANIO Ruggero 84 ITA MT023 POL. ROCCO SCOTELLARO MT LUGANO 20/03

1h29:32 D'ONOFRIO Fortunato 81 ITA RM053 C.S. AERONAUTICA MILITARE PODEBRADY 09/04

1h30:15 CAPORASO Teodorico 87 ITA BN026 A.S.D. LIB. POL. AMAT. ATL. BN MOLFETTA 02/07


20 km Femminile

1h30:55 RIGAUDO Elisa 80 ITA RM056 G.A. FIAMME GIALLE OLHAO 21/05

1h33:46 GIORGI Eleonora Anna 89 ITA RM002 G.S. FIAMME AZZURRE BIANCO 30/01

1h35:18 PALMISANO Antonella 91 ITA RM056 G.A. FIAMME GIALLE BIANCO 30/01

1h35:23 FERRARO Federica 88 ITA RM053 C.S. AERONAUTICA MILITARE PODEBRADY 09/04

1h37:14 PRUNER Serena 86 ITA CA002 S G AMSICORA PODEBRADY 09/04

1h39:47 GRANGE Francesca 89 ITA MI221 CAMELOT LUGANO 20/03

1h45:46 DELL'AQUILA Nicoletta 88 ITA BA089 ALTERATLETICA LOCOROTONDO BIANCO 30/01

1h45:53 LOPARCO Sara 92 ITA BA015 A.S. OLIMPIA CLUB MOLFETTA 02/07

1h49:05 MAESANI Marta 90 ITA MI221 CAMELOT LUGANO 20/03

1h50:04 STETSKIV Cecilia 91 ITA NA014 A.S.D. AGG. HINNA MOLFETTA 02/07


50 km

3h50:13 DE LUCA Marco 81 ITA RM056 G.A. FIAMME GIALLE OLHAO 21/05

3h54:19 NKOULOUKIDI Jean jacques 82 ITA RM056 G.A. FIAMME GIALLE OLHAO 21/05

4h04:00 DESSI Lorenzo 89 ITA RM057 FIAMME GIALLE G. SIMONI OLHAO 21/05

4h04:12 CAPORASO Teodorico 87 ITA BN026 A.S.D. LIB. POL. AMAT. ATL. BN OLHAO 21/05

giovedì 1 settembre 2011

I giovani... Quali giovani?

Giovanni de Benedictis, 10 anni, mezzofondista
Ieri con un amico parlavo di atletica di base in Abruzzo; in particolare dell’attività svolta quest’anno per gli Esordienti (6-11 anni), per i Ragazzi (12-13 anni) e i Cadetti (14-15 anni). Inevitabilmente la conversazione è finita sul calendario delle gare di settembre e, nello specifico, sulla ‘scomparsa’ dei Campionati Regionali Ragazzi e Cadetti, programmati per il 10 e l’11 di questo stesso mese. Si parlava pure della bella iniziativa del Comitato Provinciale Fidal di Chieti, rivolta agli Esordienti e fortemente voluta e progettata dall’ottimo Presidente Nunzio Varrasso e dai suoi attivissimi collaboratori. Sembra che anche in questo caso un ‘inciampo’ fuori programma (e indipendente dalla inappuntabile macchina organizzativa teatina) ha fatto saltare l’evento.

L’Abruzzo è una goccia nel mare dell’atletica nazionale. Lo so. E in Abruzzo una squadra di atletica leggera, abruzzese, difenderà a giorni lo scudetto tricolore assoluto conquistato l’anno scorso. Una società che, come è possibile leggere qui, sembra aver puntato decisamente sui giovani. Ma quanti di essi sono abruzzesi?

Sembra quindi evidente che non si possa prescindere da un’atletica ‘giovane’. Per ripartire. Ed anche per raggiungere traguardi d’eccellenza. Cosa facciamo in Abruzzo per i ‘nostri’ giovani?

Dentro un cassetto ho ritrovato una foto di mio fratello Giovanni (foto in alto), leggero coi suoi dieci anni di mezzofondista precoce. Quell’anno (era il 1978) corse i 2000m in pista in 6:33.4. Da adulto di olimpiadi ne fece cinque.

mercoledì 31 agosto 2011

Rosso di mattina...


Fa impressione vedere Sandro Damilano con la divisa della nazionale cinese. Fa impressione vederlo di fianco alla nostra migliore atleta (almeno finora) in questi umidissimi campionati di Daegu, nell’immediato dopo gara, al microfono Rai di Elisabetta Caporale.

Comunque qui il team Damilano ha fatto un secondo, due quarti e un quinto posto. Alla faccia di chi critica…”. È lo sfogo a caldo di Sandro, “comunista eretico bugianen” , molto emozionato, ma anche assai determinato nel rimarcare la sua leadership tecnica non solo a livello italiano.

Venti chilometri di marcia femminile a Daegu. Difficili, si diceva ieri. Pronostici più o meno rispettati. Bravissima Elisa Rigaudo, 4^ in rimonta, dietro un’imprendibile Olga Kaniskina capace di chiudere in 43:26 gli ultimi 10 km di gara (la Rigaudo va al personale stagionale con 1:30:44; per la cronaca dettagliata della gara segnalo l’ottimo articolo di Diego Cacchiarelli su Atleticanet.it) . Seconda la cinese Hong Liu, 1:30:00, una marciatrice dal fisico tutt’altro che possente, ma dotata di una tecnica convincente che potrà offrirle ulteriori margini di miglioramento in proiezione Londra. Potrebbe essere lei il dopo-Kaniskina. Terza una meno convincente (almeno sul piano tecnico) Anisya Kirdyapkina, a precedere di circa trenta secondi la nostra (manca ancora tanto per Londra 2012, però, però…).

Podio tutto rosso quello di stamane. Con l’azzurro là là per… Chiudo riprendendo un commento caustico lasciato da Enrico nel post precedente: “Non con l'oro ma col legno si riscatta la Fidal!”. Crudele, quanto ineluttabile realtà. Quasi rassegnati, con la speranza ridotta ad un filo, ricontiamo le nostre ultime (e poche) cartucce...

martedì 30 agosto 2011

Azzurro vermiglio

Il mix tecnico Italia-Cina  non ha portato bene a Giorgio Rubino, squalificato intorno al 12° km della finale dei 20 km di marcia a Daegu. Sandro Damilano allena i marciatori cinesi, ma anche (l'intercalare veltroniano qui sembra essere d'uopo) i nostri migliori ventisti: Rubino, appunto, ed Elisa Rigaudo. Credo però che la cabala c'entri davvero poco. Più che nella sorte, quindi, per la gara di marcia femminile di  domani mattina confido nella tigna della marciatrice cuneese e, soprattutto, nella sua attuale condizione atletica che in molti ritengono essere superlativa.

Gara difficile, anzi difficilissima. Con le russe, le cinesi, la spagnola, eccetera, eccetera, eccetera...  E poi ancora l'incognita del clima.
Daegu, un nome che sembra quello di un chewing-gum. Il caldo-umido che c'è in Corea del Sud non vanificherà il lavoro di nessun dentista, ma appiccica lo stesso.

A domani allora, per un dettagliato resoconto tecnico della prova. (In culo alla balena Eli', ce n'è comunque bisogno!).