martedì 31 gennaio 2012

Okkio al phishing!


Il sito Fidalabruzzo.org ha problemi di phishing? Non so, ma è da diversi giorni che, accedendo al sito federale locale, vengo stoppato dall'antivirus. L'immagine in alto è relativa al messaggio di AVG sul mio desktop all'apertura del sito in questione. (Anche Avast, un altro antivirus che ho istallato sul portatile, dà un messaggio simile).

AVG recita:
La pagina a cui si sta tentando di accedere è stata identificata come minaccia conosciuta, phishing o sito Web di ingegneria sociale noto. È stata pertanto bloccata per garantire la protezione del computer. Senza protezione, ad esempio quella garantita da AVG Security Toolbar e AVG, il computer rischia di essere compromesso o danneggiato oppure si rischia il furto dei dati personali. Seguire uno dei suggerimenti seguenti per continuare.

URL: www.fidalabruzzo.org/include/xoops.js

Nome: Script Injection Redirect (type 1904)

Forse bisognerebbe informare il Comitato Regionale, non credete?



giovedì 26 gennaio 2012

Più der blogghetto de mi' fijo...


Quasi tre anni fa scrivevo "Come er blogghetto de mi' fijo", un post 'fàtico', di poche righe. Puerilmente autoreferenziale. (In fondo tutti i miei post sono un tantinello autoreferenziali, nevvero?).
Dal 9 giugno 2009 ad oggi il mio blog ha praticamente raddoppiato i contatti unici. Ne fa tanti quanti il locale sito federale. E 'sta cosa mi fa riflettere un po'. Sono io che mi sto 'sitizzando' o è fidalabruzzo che si sta 'bloghizzando'? All'anonimo di turno l'ardua scemenza.

sabato 21 gennaio 2012

Lectio magistralis?

da sx: Renzo Di Nardo, Saturnino "Sat" Paolombo, Luigi Turilli, Alessio Bisogno -  Finale Nazionale CdS Cross 2009, Campi Bisenzio (FI)

Lezione magistrale. Forse ogni tanto sarebbe necessario farne una. Qualcuno, subito dopo la pubblicazione di "Rosso pretuziano", sembra abbia voluto farmi sapere che apparterrei alla categoria dei giornalisti fai da te, di quelli buoni a produrre, quando va bene, del giornalismo mediocre. Tranquilli: non sono un giornalista. Sono però un allenatore e vorrei esprimere un paio di concetti, per me - ed anche per qualche allenatore fai da te - scontati. Un runner agonista, non più ragazzino, con ambizioni di alta classifica (diciamo grossolanamente così) può: centrare l'obiettivo programmato, oppure raggiungerlo parzialmente o, nella peggiore delle ipotesi, 'cannarlo' totalmente. In ogni caso, si vinca o si perda, bisogna riflettere attentamente sulla relazione diretta che esiste tra la preparazione effettuata e il risultato ottenuto in gara. Anche quando, per disgrazia, si finisce bocconi inciampando da qualche parte. Lapalissiano. Vi risparmio perciò la retorica del campione che diventa più forte dopo ogni batosta e vengo ad argomenti un po' più tecnici.

Qui si parlerà di competizioni per gli junior e i senior. La corsa campestre, di 8 o 10 km che sia, su un percorso noto (terreno accidentato, battuto, molle o duro che sia), al freddo o al tiepido, esige una preparazione miratissima. Sorrido quando sento frasi del tipo "faccio il cross - la gara di cross, nds - così mi potenzio per le gare su strada e in pista". Sarebbe più corretto dire "miglioro la mia efficienza muscolare, così potrò rendere al meglio nei cross".
Chi pratica la corsa campestre ha bisogno di caviglie forti, di un sistema propriocettivo massimamente efficiente, di nutrire una passione speciale per questa disciplina. Ma non solo. Chi corre il cross da adulto è un diecimilista prestato al fango (passatemi la dizione letteraria). Un diecimilista e non un mezzofondista veloce. E non è un caso se a Castel Frentano, domenica scorsa, si siano imposti atleti usi a correre 10.000m e mezze maratone (mi riferisco a Daniele D'Onofrio, junior con 1h08:56 sulla mezza, Matteo Notarangelo, 14:28 sui 5000 ed anche lui esperto della 21,1 km, oltre ai 'miei' Luigi Turilli e Alessio Bisogno, entrambi diecimilisti in cammino per la Roma-Ostia a fine febbraio). Per correre davanti a ragazzi come D'Onofrio, Notarangelo o Turilli è condizione necessaria - ma non sufficiente - macinare non meno di 100 km per settimana. Per stare davanti ad un Daniele D'Onofrio o al 'mio' Turilli, in un cross, è condizione necessaria - ma non sufficiente - avere valori di Soglia Anaerobica nell'ordine dei 19,5 km/h.
Quando nel post "Rosso pretuziano" scrivevo che "comporre un gruppo vincente di giovani runners non è il gioco del “Fantatletica”, ma innanzi tutto un lavoro tecnico-culturale (in questo caso tutto abruzzese), programmato a dovere e che si gioca con intelligenza ogni giorno sul campo e sui libri", intendevo dire che per ottenere il risultato degli junior della Gran Sasso Teramo è stato necessario effettuare una preparazione finalizzata, studiata fin nei minimi dettagli (sulla carta, a parte Daniele D'Onofrio, i ragazzi della Gran Sasso avrebbero dovuto 'prenderle' di brutto dai loro avversari più diretti; l'Atletica è bella anche per questo).

Concludo, virando verso una riflessione personale. Non sono sempre caustico (qualcuno scriverebbe addirittura "perfido") nei miei post. Credo piuttosto di essere tra i pochi a scrivere dei risultati dei nostri migliori ragazzi, indipendentemente dal colore della loro canotta (si legga, ad esempio, "Abruzzo vero"); e lo faccio da un blog personale, mica da un sito federale. Se a volte i miei post corrono lungo la china di una puerile, innocente, partigianeria, allora fate un atto di laica misericordia. Non sono un giornalista. Sono un allenatore col vizio della scrittura.



martedì 17 gennaio 2012

Rosso pretuziano

(da sx: Salah Uddin, Daniele D'Onofrio, Lorenzo Di Stefano,
tutti della Gran Sasso Teramo)
Quando penso all’Atletica e al tirocinio obbligato di soave crudeltà pedagogica che ogni suo Campione ha dovuto affrontare prima di affermarsi come tale, ecco, il mio pensiero va alla corsa campestre. Chi vuole crescere nella corsa e crede pervicacemente che c’è ancora tanto da imparare faticando, in inverno affonda le proprie caviglie nel fango o, al meglio, nella terra molle. Ma non per qualche timido appoggio elegante. La corsa campestre rischiara l’anima e la mente, sporcando le scarpe e strozzando il respiro (altro che i ‘comodi’ legni delle indoor!).

Castel Frentano (CH), domenica 15 gennaio 2012. Campionati Regionali Assoluti Individuali di Corsa campestre. Li organizza la Nuova Atletica Lanciano sotto la guida esperta dell’illustre padrone di casa Camillo Campitelli, il runner perpetuo. L’Atletica, quella vera, che se ne strainfischia di ogni opinione (anche se aerobica) o ciancia, riparte mostrando il suo volto migliore.

(da sx: Lucrezia Anzideo e Claudia Del Giudice)
Un paio di gradi centigradi sopra lo zero alle nove del mattino. Non più di quattro intorno alle dieci, alla partenza dei 4 km della categoria Allieve, la prima gara della giornata. Percorso duro e a due facce. Un dedalo di un chilometro, uguale per tutti, da ripetersi quattro (Allieve), cinque (Allievi), sei (Junior F), otto (Junior M, Assoluti F), dieci volte (Assoluti M). Partenza dentro il locale campo di calcio, con i primi cinquanta metri (più o meno) sul manto erboso, rettilineo, che piega presto verso un terreno agricolo inclinato, da scalare e ridiscendere zigzagando per circa seicento metri prima di tornare dentro al veloce rettangolo di gioco, gioiosa tonnara per caviglie che hanno ancora qualcosa da dire.

Significante totale di questa splendida giornata di Sport, la tripletta degli Junior dell’Atletica Gran Sasso Teramo. Rosso pretuziano abbacinante; quasi imbarazzante. Daniele D’Onofrio, il primo dei tre, va via come un missile dal primo metro, senza alcun timore reverenziale nei confronti del blasontato Federico Gasbarri, vice campione italiano uscente sui 1500m nella categoria Allievi. Federico, in affanno dai primi metri di una gara serratissima e forse troppo lunga per il suo attuale ‘motore’, indossa la nuova canotta della Bruni Pubblicità Atletica Vomano; due esuberanti compagni di squadra (pugliesi, anch’essi da poco tesserati per la Bruni Pubblicità) avrebbero dovuto aiutarlo, come sembrava dalle battute iniziali, nell’improbabile compito di mettere in difficoltà l’irragiungibile Daniele di rosso vestito. Beata gioventù!
I rampolli della Bruni Pubblicità finiscono invece per fare il gioco della Gran Sasso Teramo, che non si accontenta di vincere il titolo individuale col mai troppo citato D’Onofrio, ma piazza Lorenzo Di Stefano al secondo posto (che bravo Lorenzo, e che testa) e un sorprendente Uddin Salah al terzo, entrambi protagonisti di una spettacolare rimonta. Rispettivamente al quarto, al quinto e al sesto posto i ragazzi della Bruni Pubblicità (e cioè Yassine Nazih, Federico Gasbarri, Giovanni D’Angelo), assai distanti dal primo classificato (Gasbarri prenderà un minuto e tredici secondi da D'Onofrio), segno che comporre un gruppo vincente di giovani runners non è il gioco del “Fantatletica”, ma innanzi tutto un lavoro tecnico-culturale (in questo caso tutto abruzzese), programmato a dovere e che si gioca con intelligenza ogni giorno sul campo e sui libri. Chiedetelo a Donato Chiavatti. Suo il merito di aver portato D’Onofrio ai risultati di oggi e alla consapevolezza di un talento ancora tutto da esplorare. Suo il merito di aver fatto dialogare, senza strepiti e clamori, le diverse anime abruzzesi di questo meraviglioso manipolo di giovani. (Tra questi non dimentichiamo il ‘veloce’ Luca Dezzi, Gabriele Colantonio e Luca Di Muzio). Bravo Donato, quindi, e complimenti a Maurizio Salvi e Massimo Pompei, rispettivamente Presidente e DT della Gran Sasso Teramo. Brava pure la Professoressa Concetta Balsorio, presente sul campo ad incitare e guidare tatticamente il ‘suo’ junior Lorenzo Di Stefano, secondo appunto, ed anche il terzo, Uddin Salah (Concetta, Lorenzo e Uddin hanno tutti cuore marsicano).

Degli assenti ‘illustri’ non si parla. Affar loro. Vengo piuttosto al mio orticello. Quattro i ‘miei’ atleti a Castel Frentano. Innanzi tutto Lucrezia Anzideo, oggi all’esordio nella categoria Allieve, con la sua nuova canotta rosso Gran Sasso e un bel titolo regionale di cross (oops, maledetto inglese!), sudato e benaugurante. Questo per lei sarà un anno importante, di crescita, difficile (ma esistono anni facili?); forse intrecciato. Lo risolverà con la mentalità di sempre, sciogliendolo dentro un sorriso.
Negli Allievi ha esordito pure Matteo Torrieri, tesserato per l’Atletica Rapino del mitico Presidente Gino Fosco. Matteo è arrivato secondo, perdendo allo sprint dal più giovane ma più esperto Alfred Kazimi (Gran Sasso Teramo). Che bello vedere due ragazzi lottare fino all’ultimo centimetro, finire stremati a terra due passi dopo il traguardo e abbracciarsi felici qualche minuto dopo. Una sorta di anacronismo. Ed io c’ero. Quale spettatore più felice di me?
(Luigi Turilli, Aics Hadria Pescara)
E poi, per chiudere, due righe sulla 10 km assoluta maschile. Vince un indiavolato Matteo Notarangelo (Bruni Pubblicità Vomano) a precedere di 28 secondi Luigi Turilli (Aics Hadria Pescara). Terzo un coraggiosissimo Alessio Bisogno (Aics Hadria Pescara) a meno di un minuto dal compagno di squadra. Luigi – come pure Alessio – atleticamente è cresciuto tanto. Facendo due conti (all’8° km è passato soltanto dieci secondi più lento del forte D’Onofrio) potrebbe provare a scendere sotto i 31 minuti sui 10.000 in pista, già da questa primavera. E partecipare così ai prossimi Campionati Italiani Assoluti all’aperto. Ne parlavo proprio con Donato Chiavatti: Daniele e Luigi potrebbero aiutarsi a vicenda in occasione dei 10.000 del C.d.S. di Corsa. Come scriveva qualcuno giorni fa, da qualche parte, “se son rose…”.

(Tutte le foto sono di Donato Chiavatti)
 

giovedì 12 gennaio 2012

Un podista lo sa (?)

Un podista sa che una gara ben organizzata la vedi innanzi tutto dal percorso, la cui misurazione deve essere esatta e, qualora si tratti di una distanza classica (10 km, maratona o mezza maratona), certificata. Un podista sa che, in una gara ben organizzata, troverà ogni mille metri – non un metro prima né un metro dopo – il segnale dei chilometri percorsi. Sa pure che avrà acqua a volontà negli spazi adeguatamente predisposti lungo il percorso. Un podista dà per scontato che in inverno riceverà all’arrivo almeno del tè caldo , e magari qualche fetta di ciambellone, oppure ancora acqua e sali minerali, se in estate. Un podista lo sa. O, forse, più verosimilmente, dovrebbe saperlo.

Un podista sa che una gara ben organizzata non lo terrà ‘in ostaggio’ due ore sotto il palco, dopo l’ultimo arrivo, prima della premiazione. Un podista sa che una gara con la “G” maiuscola inizierà a sfornare le sue brave classifiche, assolute e di categoria, crono individuale incluso, già qualche minuto dopo l’arrivo dei primi. Un podista sa che anche una sana tapasciata con qualche velleità agonistica ha bisogno di organizzatori esperti che nulla concedono al caso.

Un organizzatore che lascia ‘a secco’ (leggasi: senza un goccio d’acqua) centinaia di podisti in una calda mattinata di primavera, come durante una maratona autunnale è un povero diavolo, tradito da chissà quale contrattempo. Se poi insiste, ‘accorciando’ di circa 300m una mezza maratona (ed una maratona), è un incompetente cui nessuno dovrebbe dar più credito. Un podista lo sa. O, forse, più verosimilmente, in un Paese normale dovrebbe saperlo.

giovedì 5 gennaio 2012

Dimmi con chi vai, ti dirò...

"Amico o nemico?", mi chiedeva trepidante, tanti anni fa, un compagno di classe alle elementari. Ciclicamente quella domanda la faceva a tutti, a noi della terza ma anche ai più piccini in prima, due aule più in là. Quello era il modo di Michele per discriminare il Bene dal Male, per stare tranquillo e tornare al proprio banco in compagnia delle sue letture preferite (una volta a scuola si leggeva).

Col tempo, forse, anche il buon Michele avrà imparato che il mondo non è 'digitale', che c'è il bianco, il nero e tutto lo spettro dei colori. E che c'è pure il buio, che se ne infischia del nero, del bianco e pure dell'arcobaleno. Anche i ciechi hanno paura del buio.

"Tu da che parte stai, Mario?". Questa è una domanda molto recente. E non me la rivolge Michele.
Bella domanda. Posso dire dove non sto. Oppure con chi non mi accompagno. Così metto le mani avanti.

Non sto con gli Anonimi, volgari cacasentenze che, almeno su questo blog, sono sempre gli stessi (due tre, non di più).

Non sto con chi ha barato giocando con la propria salute e non ha mai ammesso di aver sbagliato (che valore etico, pedagogico, avrebbe avuto il riconoscerlo pubblicamente!) ed ora, in modo disinvolto, promuove sport e salute tra adulti e bambini; ovviamente non sto con chi lo sostiene nel suo frenetico impegno.

Non sto con chi anela la vittoria (una medaglia, uno scudetto, un primato) sopra ogni altra cosa, irridendo gli 'sconfitti' e strombazzando i suoi vacui successi; la caricatura di un Faust rozzo e meschino prima o poi tornerà ad incontrare il suo Mefistofele.

Non sto con chi vagheggia e celebra improbabili Città dello Sport. Le Città dello Sport non hanno cancelli chiusi al venerdì e al lunedì; e non hanno bisogno di 'buttafuori'.

Per ora mi fermo qui. Credo che basti.

lunedì 2 gennaio 2012

Always the sun


Pescara in fondo è un'isola felice. C'è (quasi) sempre il sole. Basta salire meno di un grado di latitudine e la magia s'interrompe.

C'è (quasi) sempre il sole, a Pescara. È lunedì e il meteo parla chiaro. "Always the sun" cantavano The Stranglers nel 1986.

Buon 2012 a Tutti.