lunedì 18 gennaio 2021

DELLA NECESSITA', DELL'ADATTAMENTO

(Ph by Encyclopædia Britannica, Inc.)

“La facoltà umana di scavarsi una nicchia, di secernere un guscio, di erigersi intorno una tenue barriera di difesa, anche in circostanze apparentemente disperate, è stupefacente, e meriterebbe uno studio approfondito. Si tratta di un prezioso lavorio di adattamento, in parte passivo e inconscio, e in parte attivo.”
(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)

“Ha da passà ‘a nuttata”. Il traslato però non aiuta, dacché la pandemia ‘gira’ dalle nostre parti da più di un anno e, in barba al vaccino, continuerà a ‘lavorare’ per almeno un altro anno buono.

Ci incazziamo coi no-vax, malediciamo chi ci governa, ci incazziamo con chi indossa le mascherine, insultiamo chi le tiene sotto il naso; rivendichiamo il nostro diritto a muoverci liberamente così come invochiamo lunghissimi lockdown e coprifuoco.

Ma il virus fa il virus e va avanti per la sua strada. Mentre continuiamo a far finta che tutto ‘rientrerà’, che il mondo tornerà a girare secondo regole, abitudini e nevrosi pre-Covid, perdiamo tempo preziosissimo.

È cambiato il modo di fare scuola - detto banalmente così - di praticare e seguire lo sport. La pandemia mette a nudo certe grottesche nefandezze dei sistemi di valutazione scolastica. Non si può verificare la preparazione di un alunno facendolo bendare dinanzi al suo laptop; ma qualcuno l’ha fatto.

Non si può - non si potrà forse ancora per un paio d’anni - partecipare alle manifestazioni sportive dove si corre insieme a migliaia di appassionati. Gli spalti di stadi e palazzetti dello sport saranno vuoti ancora per molto tempo.
Né della scuola né dello sport potremo mai fare a meno. Forse è arrivato il momento di adattarci, progettando quel cambiamento, necessario e ora improcrastinabile, forse mai agìto per molle, umana pigrizia.