domenica 25 gennaio 2015

Ci vuole un "passologico"


Che bella la foto d'esordio dei miei ragazzi alla prima uscita federale del 2015 (il CdS Regionale di Cross a Pescara). Che bello quel 4° posto a squadre (nella classifica provvisoria) davanti a sodalizi sportivi che hanno fatto la storia dell'atletica abruzzese. Quei volti, i volti dei miei ragazzi, dicono più di mille racconti. Peccato, ché io non c'ero, impegnato a Formia per l'ennesimo corso federale. C'era però un emozionatissimo Mauro Trubiano (nella foto il primo da destra), amico-presidente della mia-nostra nuova creatura: l'asd passologico, la risposta umana (non la sola in Abruzzo, ci mancherebbe) e pacata a certo agonismo "di ritorno". 

Tapascioni che mettono le chiodate per correre intorno ai 4'/km (e qualcuno pure a 5'/km), che le scelgono con la cura che neanche un Ovett avrebbe usato, al massimo della sua condizione atletica. Amatori assatanati che massacrano ciò che rimane di muscoli e tendini ridotti a groviere di connettivo cicatriziale. Amatori sempre incazzati perché il mondo non si accorge delle loro 'imprese'. Amatori...
Amatori, vi prego: "keep calm and love yourself", ma davvero.
Qualcuno - molti in verità - dovrebbe ritrovare almeno un filo di buon senso; che non vuol dire divertirsi di meno o fare meno fatica, anzi. Ci vuole una risposta sobria, etica, razionale alla dilagante e convulsa rappresentazione di certo agonismo ossessivo e fintamente amatoriale.

Ci vuole un passo logico. E noi di "passologico" ci stiamo provando, concretamente.