martedì 28 febbraio 2012

Facciamo finta che...

"Facciamo finta che... Tutto va ben, tutto va ben...", cantava Ombretta Colli. Ma oggi la crisi è nera e certa lisergica, bonaria allegria degli anni '70 ritengo sia del tutto fuori luogo.
È buio pesto. E credo che il sistema Sport debba davvero ripensare se stesso per non implodere.

Girovagando sul Web ho trovato questo articolo sul sito atleticatriveneta.it dal titolo eloquente: "Treviso, La crisi economica incombe sullo sport e neppure l'atletica ne è immune" (cliccando sul titolo verrete reindirizzati sul post; leggetelo è molto interessante). E una mezza riflessione sorge spontanea: se hanno problemi in Veneto allora noi in Abruzzo... (Il resto mettetecelo voi).

Società di Marca del panorama atletico nazionale, come si legge nel succitato post, scompaiono. "Una pagina di storia si chiude, ma senza particolari rimpianti". Gli scenari cambiano e nessuno trova disdicevole "dedicarsi al triathlon, al Nordic Walking e all'attività giovanile". Ed io sereno (ed anche un po' divertito), sorrido. 

sabato 25 febbraio 2012

I buchi dell'Atletica


Le metafore dell'atletica italiana hanno abbandonato da un pezzo la poesia. E continuano a dare dolore. Oggi, ad esempio, c'è spazio solo per la cruda prosa  di un comunicato dell'Ansa  (in verità è un'Ansa di due giorni fa).

"(ANSA) - PESCARA, 23 FEB - Buchi sparsi sul rettilineo d'arrivo per fissare i teli di copertura del campo di calcio, manto corroso dal sale gettato per sciogliere il ghiaccio.

Cosi' e' stata trovata, dopo il recente maltempo, la pista di atletica leggera dello Stadio Adriatico ''Giovanni Cornacchia'' di Pescara. Era stata ricostruita solo tre anni fa, per ospitare le gare di atletica dei Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009.

Il consigliere nazionale della Fidal: ''era costata 2 milioni; ora istituzioni competenti intervengano per ripristinarne la funzionalita'''.(ANSA)".

Brutta storia. A tal proposito mi piacerebbe conoscere la posizione del Comitato Regionale Fidal Abruzzo. Qualcosa di ufficiale però; di scritto. È ora che qualcuno ci metta la faccia e pure una firma (ho apprezzato molto la reazione del Consigliere Nazionale Fidal, il pescarese Prof. Augusto D'Agostino, assieme a quella del Responsabile Velocità Fidal Abruzzo, Roberto Ragonese).

Se è vero che per vincere uno scudetto a squadre non è necessario disporre di una pista di atletica in casa, ritengo sia comunque assurdo massacrare l'unica struttura cittadina deputata alla pratica dell'atletica leggera.


martedì 21 febbraio 2012

Running Free

Questo è un post per una riflessione altra sul podismo. Oggi infatti non 'celebrerò' questo o quel campione. Non prenderò la via, sempre opinabile, dell'analisi tecnica post-gara; post-campionati di società di corsa campestre, per esser precisi. Sì, voglio scientemente deludere talune attese.

Dunque si parla di Lanciano, capitale dell'Abruzzo frentano. Domenica 19 febbraio 2012. Ippodromo delle Rose. Campionati Regionali di Società di Corsa Campestre delle categorie Allievi, Juniores e Assoluti e di quelle Cadetti e Ragazzi (1^ prova), valevoli, per queste ultime due categorie, anche per l’assegnazione del titolo individuale.
Ancora una volta gli amici della Nuova Atletica Lanciano hanno saputo allestire una magnifica manifestazione di Atletica Leggera.

Running Free è il titolo di questo post. È pure il titolo del primo singolo della mitica band heavy metal Iron Maiden. La dizione running free rimanda ad un significato preciso; a me piace tradurla, molto liberamente, con un chi corre libero. Marco Running Free Sinibaldi è il presidente corridore della ASD Running Free Pescara (nella foto in alto è il primo da sinistra), società vincitrice del Cross Lungo Maschile di questi difficili CdS di Cross abruzzesi. Marco Running Free è arrivato terzo al traguardo dei 10 km, dietro i suoi compagni di squadra, Luigi D'Alimonte, secondo, e Gianni Scappucci, primo. 125 anni in tre.
Ieri, nel fare i complimenti a Marco gli dicevo dell'importanza notevolissima di quella vittoria. Marco e i suoi compagni di squadra sono il presidio concreto di un'atletica che corre, organizza e promuove se stessa nonostante gli inciampi e le assenze di certa altra atletica.

L'immagine vittoriosa e serena degli amici della Running Free si sposa bene con la conclusione concitatissima dei 2,5 km Cadetti, sempre a Lanciano. Fatica vera che va a buon fine.
Nella foto qui in basso uno stremato Massimiliano Santovito (ASD Aics Hadria Pescara), vincitore del titolo regionale Cadetti dopo un finale kamikaze, riceve l'abbraccio dei suoi avversari più diretti subito dopo l'arrivo .


Questa è l'atletica che più mi piace. E a tal proposito permettetemi ancora un paio di ringraziamenti: uno speciale va a Marcello Casasanta, Presidente dell'Atletica Solidale di San Salvo nonché segretario dell'ASD Corrilabruzzo  (l'associazione che organizza il Circuito Corrilabruzzo Saucony 2012); Marcello ogni anno porta all'atletica un bel po' di ragazzini (il sopra citato Massimiliano Santovito è uno di loro); l'impegno di uomini come Marcello realizza l'eccellente e indispensabile trait d'union tra l'attività motoria di base e l'Atletica che vuole riprendere a vivere. (Provate a dare un'occhiata al Progetto Salu'Tiamo).
L'ultimo ringraziamento va a Magda Castiglione e Guido Mariani, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell'ASD Aics Hadria Pescara. Con loro di recente, durante le riunioni del direttivo dell'Hadria, ho discusso in modo ferocemente amichevole. Grazie però alla loro ostinata e costante determinazione, al lavoro sul campo assieme ad altri validissimi collaboratori, i Centri giovanili di avviamento allo sport dell'Hadria Pescara hanno superato i cento iscritti.

(da sx: Armando Di Ciano, Evandro Maddes, Massimiliano Santovito; i Cadetti dell'ASD Aics Hadria Pescara in testa alla classifica provvisoria del Campionato Regionale di Società di Cross 2012)

domenica 12 febbraio 2012

Assange però ci mette la faccia

"Chi è Fidaleaks???" scrive Fonte anonima dal sito dell'amico Diego Cacchiarelli, Atleticanet.it. L'esistenza di un blog corsaro, l'ennesimo, che cerca di tener deste le coscienze di tesserati, simpatizzanti & affini del variegatissimo e 'intrecciato' mondo che è la Fidal, non mi lascia sorpreso (in fondo, in modo molto artigianale e puerile, anch'io con Opinioni Aerobiche faccio la mia parte). Ciò che mi colpisce - e, diciamolo pure, mi delude - è  che Fidaleaks, il cui nome, geniale, dovrebbe richiamare il capolavoro di Julian Assange, sia un sito anonimo, nel senso che chi redige i suoi post tiene ben celata la sua identità. Vabbé, mi direte, Assange è Assange e WikiLeaks è una cosa seria. Quello di Fidaleaks invece sembrerebbe essere un giochino che si inserisce nell'attuale tenzone elettorale federale  che appunto culminerà alla fine di quest'anno con il rinnovo di tutti gli organi centrali e periferici della Fidal. Ma è davvero un giochino? E, se sì, con l'atletica messa come sta, possiamo permetterci giochini di tal sorta?

Gli anonimi, sul mio blog ma anche altrove, non mi stanno granché simpatici perché, parafrasando Flaiano, come i giovani - bene che vada - hanno quasi tutti il coraggio delle opinioni altrui. Gli anonimi che censurano altri anonimi hanno pure un che di grottesco. Pasquino che censura Pasquino. Goliardica schizofrenia.

Assange ci mette la faccia. Fidaleaks no.
E noi, Atletica abruzzese, da che parte stiamo?

venerdì 10 febbraio 2012

Il bandito e il campione

De Gregori non c'entra nulla. Il post è una sorta di dialogo probabile. "Bandito" qui sta per "messo al bando"; qualcuno decisamente fuori dal 'sistema'. Il campione, invece, è il Campione.

° § °

B - Diamine, è un po' che non ti si vede in giro. Ma non ti manca l'ambiente?

C - Forse un po'. Più che l'ambiente in senso lato mi manca la caciara dei ragazzi in mezzo al campo.

B - Allora è davvero da un po' che manchi. Di caciara, (quella caciara) dalle mie parti, allo stadio, inizia ad essercene tanta. Le scuole di avviamento allo sport sembrano essere ripartite alla grande. Nonostante gli orari improbabili di utilizzo della struttura...

C - Ancora la storia dell'orario di chiusura? Ma quelle scritte? "Città Europea dello Sport"... Lasciamo perdere, altrimenti ti dico che l'ambiente non mi manca affatto.

B - Beh, lasciamo perdere un ciufolo. Come al solito qui se le cose ripartono il merito va ai soliti 'uomini di buona volontà', gente spesso competente col difetto del volontariato.

C - Difetto?

B - Sì, diciamo pure così. Ho visto (e vedo ancora) qualcuno (più d'uno) 'ingrassare' sui frutti di quel meritorio volontariato. Ma il volontariato indiscriminato, lo sappiamo, è la porta d'ingresso di pericolosi dilettanti, sempre molto zelanti, iperattivi...

C - ... come ad esempio diversi allenatori, pseudo-guru che nessuno controlla nel loro operato perché il volontariato sportivo in Italia è con 'licenza di uccidere'; come a dire: "io non ti pago, tu fai un po' ciò che vuoi, basta che mi crei 'movimento', mi porti tesserati...". È stato il leitmotiv dell'atletica leggera degli anni '60-'70; per certi versi, dura ancora oggi in molte province italiane.

B - Io però la vedo meno nera di te. Ripeto, le scuole di avviamento allo sport - i cosiddetti vivai giovanili - sono superpieni. Ad insegnare l'ABC del movimento ci sono fior di giovani, laureati in scienze motorie e/o istruttori federali...

C - Bene. Anche se il gap col calcio, il basket, la pallavolo, eccetera è ancora troppo ampio. Bisognava comunque cominciare. La strada intrapresa mi sembra quella giusta. Ma con la comunicazione come stiamo messi?

B - E che cosa vogliamo comunicare? I 'campioncini' dell'atletica possono forse competere coi 'mostri sacri' del calcio? Nella civiltà delle apparenze se hai un Bolt da spendere allora bon, altrimenti stiamo a raccogliere il Pacifico col colino. È pur vero che oggi anche coi 'campioncini' non stiamo messi benissimo. Piuttosto, sai cosa mi facevano notare giorni fa alcuni amici? Qui da noi, nei sacri uffici dello Sport locale, non c'è neanche una mezza foto che immortali una tua impresa. Una sorta di damnatio memoriae...

C - [Sorride] Forse, ma in modo assai traslato. La damnatio memoriae puniva pure con la rimozione delle effigi. Ma lì di immagini che mi ritraggono, mi pare, non ce ne sono mai state.

B - Tuttavia i campioni, i campionati, gli scudetti pare ci piacciano da queste parti. Pure in atletica...

C - ... ma il campione in atletica, come in ogni altro sport, deve essere funzionale ad un movimento giovanile che cresce. Un esempio da imitare, e qui, purtroppo, si apre l'annosa questione dei falsi campioni, delle patacche spacciate per roba fina...

B - Del doping parliamo dopo. Mi interessa sapere il tuo punto di vista sulla cosiddetta atletica di serie "A" dalle nostre parti.

C - Ognuno fa l'atletica che vuole, ci mancherebbe. Chi investe del proprio per raggiungere obiettivi agonistici di eccellenza nazionale, anche se per un risultato collettivo, a squadre, va rispettato. Per una vittoria leale, pulita, bisogna gioire sempre. È necessario però capire che la temperie sociale, storica, che stiamo vivendo è molto diversa da quella dei fasti delle mitiche "Iveco" di Torino, "Snia" e "Pro Patria" di Milano, di trenta e più anni fa. Il sogno dorato di quei tempi è naufragato nella realtà di una società massacrata dall'ipocinesi, da stili di vita assolutamente incompatibili con una regolare pratica sportiva, anche soltanto 'amatoriale'. Forse l'atletica di serie "A", quella dei Cova, Panetta, Mei, Antibo, per rimanere al mezzofondo resistente, la rivedremo tra un secolo, se per quel tempo ci sarà ancora umanità ad applaudirla. A mio giudizio (può darsi che sbagli) una vera società sportiva di serie "A" investe nel settore giovanile locale almeno tanto quanto impegna per la 'prima squadra'.

B - Sono d'accordo. Anche la funzione dei nostri allenatori-istruttori è cambiata. Da tecnici raffinatissimi del cronometro e della fettuccia, passami l'espressione riduttiva e volgare, a ri-educatori. Riabilitatori. Chi non si rassegna a tale evidenza può sempre provare la via del Kenia o dell'Etiopia, per restare sempre al mezzofondo in atletica. Ma la vedo un po' dura... Dai, un'altra richiesta e ti lascio andare. Dicevamo del doping. Vuoi aggiungere qualcosa al fiume di parole di questi giorni, sul caso Contador, o sul doping tout court?

C - [Sorride di nuovo]. Ieri l'altro leggevo un post sul blog Opinioni Aerobiche. "Acido lattico e vecchi merletti" il titolo. Mi piacciono le risposte di Marius, Fred ed Enrico, date ad Antonio nei commenti. Ora però devo salutarti. Ho il tread mill che mi aspetta per una quarantina di minuti di corsa. Ne approfitto. Adesso posso.

B - Ciao Campio'!

C - Ciao bandi'!

domenica 5 febbraio 2012

Acido lattico e vecchi merletti

Il doping è merda che può far vincere qualche medaglia. Lapalissiano. Di quella merda bisogna però far sentire tutto il tanfo, di tanto in tanto ché, mi pare, siamo diventati un po' tutti duri d'olfatto.
Il pregio letterario di "Acido lattico" dell'amico Saverio Fattori, è proprio quello di spiegarci il doping sportivo (podistico in questo caso) attivando i nostri sensi; l'olfatto, appunto, ma anche il gusto perché Saverio riesce a far impazzire i nostri chemiocettori descrivendo naturalisticamente  la decomposizione fisica e psicologica del talento sportivo. In "Acido lattico" il marcio della frode chimica, nella sua declinazione atletica, non è metafisico. E ti porta sempre il conto.

Mi piacerebbe organizzare un seminario sul doping sportivo a Pescara. Una roba grossa che faccia rumore. È da un po' che ci sto pensando e credo proprio che la cosa, a breve, si realizzerà. Verranno sicuramente coinvolte le scuole, di ogni ordine e grado. E vorrei 'disturbare' pure qualche politico, sportivo e non, perché il problema del doping riguarda la nostra regione più di quanto si possa immaginare, ed esige un impegno costante, programmato; istituzionale. Il podismo - come lo sport tutto -, a qualsiasi circuito appartenga, dovrebbe ricordarlo più spesso, attraverso figure credibili, ai propri praticanti. 

Vi lascio con un video che è un pugno nello stomaco. Il doping però, fa più male. (A quel seminario mi piacerebbe invitare Saverio...). Buona visione.

venerdì 3 febbraio 2012

Del virus (informatico), della neve e d'altre (sportive) amenità


Nevica. Salteranno i Campionati di Società di Cross dopodomani a Lanciano? Credo proprio di sì. Il sito fidalabruzzo.org su questo argomento tace. Colpa del virus informatico che lo ha colpito di recente? Non so. Della pericolosità del malware in questione mi parlava un amico: non dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) dare problemi a chi è solito navigare in sicurezza (il mio AVG me l'ha sgamato subito); il payload però, sempre a detta del mio amico, sembrerebbe aver colpito in primis il computer di chi gestisce fidalabruzzo.org. Insomma, forse un problema non da poco. Dal canto mio su quella piattaforma, che non amo particolarmente, oggi faccio fatica a racimolare informazioni, di qualsiasi tipo. Ripeto quindi l'appello fatto due giorni fa su questo mio blog: bisognerebbe informare il Comitato Regionale Fidal Abruzzo per provvedere ad un'eventuale 'bonifica' del sito.

Della neve, si diceva. Tread mill, corsa sulla spiaggia, sci da fondo o cos'altro? Mentre i miei ragazzi aspettano con ansia il da farsi, vi linko un video divertente. Meb Keflezighi, argento olimpico ad Atene 2004 dietro il nostro Baldini, corre in mezzo al bianco gelido di Mammoth Lakes (California). Davanti a scandire il ritmo, in sella ad una mountain bike, il suo coach Bob Larsen.
Meb sembra a suo agio nel freddo di Mammoth Lake. Forse ricorda i rigori invernali di qualche anno fa a Torino (Meb è nato ad Asmara, Eritrea, nel 1975; il padre, rifugiato politico, lasciò l'Eritrea per l'Italia, e si trasferì appunto a Torino con la sua famiglia, nel 1981; nel 1987 una nuova partenza, stavolta per gli States).

Meb, fresco vincitore dei 'Trials' U.S.A. di maratona, a 36 anni parteciperà su quella distanza, assieme a Ryan HallAbdi Abdirahman, alle Olimpiadi di Londra 2012.
Buona visione.