giovedì 31 marzo 2011

Festa dell'atletica abruzzese 2011

"Ci vai sabato alla festa dell'atletica?", mi fa un'amica allenatrice ieri allo stadio.
"Perché, dovrei? Manco mi hanno invitato...", le rispondo io quasi divertito.
"Ma premieranno la tua atleta, la marciatrice! Sai se le è arrivato niente?", replica lei.
"No, proprio nulla" (e stavolta la mia risposta è un tantino meno divertita).
La festa dell'atletica 2011 (festa dell'atletica abruzzese) si svolgerà sabato prossimo a S.Valentino in Abruzzo Citeriore (PE), alle 16.30, presso la Sala Giannino Ammirati. Di più non so (forse gli invitati saranno stati contattati telepaticamente con un software di ultimissima generazione).
Evviva la comunicazione efficace. Evviva l'atletica.

martedì 29 marzo 2011

(micro)Chip e (micro)Chop

Recentemente ho avuto modo di apprezzare la svolta tecnologica del Settore Amatori Fidal Abruzzo: “Il circuito delle gare podistiche federali, in Abruzzo, si arricchisce di un’importante novità tecnico organizzativa, costituita dall’introduzione del servizio di cronometraggio con l’ausilio di micro chip. Un privilegio, finora, riservato saltuariamente a manifestazioni podistiche a carattere internazionale o nazionale, sostenute da bilanci economici di una certa consistenza. Ma che, dal 2011, sarà reso accessibile, con una spesa modica, a tutte le manifestazioni del calendario podistico regionale FIDAL” (dal sito fidalabruzzo.org).
Bene. Ogni innovazione tecnologica volta a facilitare ed ottimizzare il difficile impegno di giudici e cronometristi e, quindi, a rendere tempestiva la comunicazione dei risultati agli atleti, ai tecnici e a tutti gli appassionati credo ci trovi tutti d’accordo.
Talvolta però (accidenti, c’è sempre un però), nonostante lo zelo tecnologico, le cose non vanno proprio a meraviglia. Che cosa è successo domenica scorsa a Martinsicuro (TE), nella “Maratona dell’Adriatico” (valida come Campionato Regionale Fidal di Maratona)? Da un forum podistico leggo di 'problemi tecnici' avvenuti intorno al 10° km, dove i concorrenti della mezza maratona e della maratona pare siano stati ‘imbutati’ dentro un tracciato sbagliato. Morale della favola: chilometri sballati – così sembra – e risultati pure.
Peccato. Non so se i partecipanti alla “Maratona dell’Adriatico” fossero muniti di microchips; sicuramente molti di loro correvano con un gps da polso. Anche se, alla fine della fiera, per far tornare i conti sarebbe bastata una volgarissima rotella metrica stradale, un po’ di vernice ed un pizzico di antico buon senso, usati per tempo.

lunedì 28 marzo 2011

Ignare moltitudini


Ieri i podisti del WJR si godevano a Pescara una stupenda mattina di primavera. E mentre seguivo alcuni di loro nell’impegno di una seduta di fartlek non potevo non notare centinaia di altri podisti – chi al passo, chi di corsa – godersi quello stesso tiepido sole, muovendosi al ritmo di un entusiasmo che sembrava non concedere nulla al raziocinio, alla scienza del movimento. Molti dunque a camminare, trotterellare, correre, sbuffando e grondando sudore dentro improbabili tute impermeabili. Tanti. Una fiumana di persone di ogni età e ceto. Ma ieri non si gareggiava a Milano (Stramilano)? Non c’era pure la maratona di Treviso? E in Abruzzo? Non c’erano le prove di Francavilla (il Cross del Mare, prova del Corrilabruzzo) e di Martinsicuro (la Maratona dell’Adriatico, prova del Coppa Abruzzo)?
Sono sempre più convinto che il vero problema del podismo locale (e forse dello Sport, in senso lato) non è nella ‘fuga’ degli amatori dalla Fidal, ma in un'assenza, che è quella di una moltitudine di individui, bambini e adulti, ignari della  necessità e insieme della bellezza di un esercizio (la pratica dei podismi – e qui il plurale è d'obbligo) da eseguire in modo corretto, secondo scienza. Numericamente questa moltitudine surclassa il numero di affiliati e tesserati, praticanti e non, di qualsiasi ente, associazione o federazione (e posso garantire che non basterebbero mille federazioni e mille e più enti di promozione a contenerli tutti qualora decidessero di sottoscrivere una tessera, altro che fughe!).
C’è spazio per tutti. C’è lavoro – e tanto! – per tutti.

martedì 22 marzo 2011

Consigli




La notte porta consiglio. Anche se, a me pare, sono certi consigli a portare la notte. E qui da noi è notte fonda.
Volete un consiglio? Non fate come il nostro, vi prego.
Portiamo pazienza. Tra meno di due anni ci daremo un altro consiglio.
Notte.

mercoledì 16 marzo 2011

Incredibili omissioni podistiche

Fossi nel responsabile del neonato Polo Regionale di Eccellenza della Marcia m'incazzerei come una biscia tarantolata. Domenica scorsa si è svolta a Lanciano la prima prova del Trofeo Abruzzo Marcia, per le categorie Ragazzi/e, Cadetti/e e Allievi/e (questi ultimi fuori classifica). Il sito federale locale tace. Non una riga dell'evento magnificamente organizzato dalla Nuova Atletica Lanciano.
Eccellenze che si ignorano vicendevolmente. Misteri di questo scorcio di universo...

martedì 15 marzo 2011

Idi di Marzo (un dialoghetto)


- Amico Antonio, bisogna andare avanti. Un altro paio di provvedimenti e tutto comincerà, finalmente, a girare come vogliamo…

- E come vogliamo, Cesare? La storia delle piramidi che si costruiscono partendo dal vertice ci ha già creato più di un problema.

- Ma è una metafora Antonio, una metafora…

- Vabbè, ma a me sembra comunque una…

- Antonio, Antonio… Hai ancora molto da imparare.

- C’è poi la questione dei ludi atletici giovanili sotto il porticato (oggi diremmo gare di atletica al coperto, indoor; nds). Pare che quest’anno non assegneremo l’alloro regionale.

- Sì Antonio, e comunque non ti preoccupare, questo è affare delle province e dei loro pretori: saranno questi ultimi ad occuparsi dei giovanissimi. Ricorda: il vertice della piramide, è lì che dobbiamo guardare…

- Ma Cesare, qualche giorno fa abbiamo abolito pure le province!

- Dura lex, sed lex …

- Proprio ora che si vedevano i frutti! Cesare, è un suicidio!

- Piuttosto Antonio, hai provveduto a chiudere la bocca a quello strano aedo tecnologico, denigratore di ludi atletici?

- Anche quella non mi sembra una buona mossa. Uno stratega raffinato, quale tu sei, lo avrebbe avuto, ad ogni costo, dalla sua parte.

- Antonio, bada, quello è uno che sputa nel piatto dove mangia.

- Non ci sono più neanche i piatti, Cesare…

- Adesso mi hai stancato! Lasciami solo. Devo ragionare sui Ludi Vulgari Ambulatorum (oggi diremmo circuiti podistici amatoriali, nds)…

- Ma non si doveva pensare al vertice della…

- Antonio, Antonio…

- …

- Ma, Antonio, cosa è quella? Una daga? No… No… Nooo… Tu quoque Antoni… Ahaaaahah…

lunedì 7 marzo 2011

La marcia evocata

Il WJR - Scuola di Podismi va a gonfie vele, e sorrido un po' pensando ai giorni delle mie 'feroci' tirate sul polo di eccellenza regionale della marcia (ah, quanto tempo buttato via). Sono stufo dei progetti che girano attorno a vuote narrazioni anonime sui fasti di un tempo che viene richiamato ciclicamente secondo questa o quella 'convenienza'. Lo Sport è un'altra cosa. Ha la faccia e le gambe di chi lo pratica o l'ha praticato in modo corretto e appassionato. Quello Sport, quella pratica, quegli uomini si possono nominare. Vanno nominati.
E allora perdonatemi la retorica per immagini. Perdonatemi se ogni tanto urlo al mondo la 'paternità tecnica' di un pezzetto di eccellenza podistica internazionale.
Buona visione.




domenica 6 marzo 2011

Niente nasce dal nulla

Circa ventidue anni fa nasceva a Pescara il Progetto 92 (cliccare qui). Oggi, sempre a Pescara, presenteremo il WJR - Scuola di Podismi (cliccare qui).

La sintesi del comunicato stampa di presentazione del Progetto 92 recitava così:

Il progetto 92 si pone l'obiettivo di applicare una metodologia scientifica a tutti gli aspetti che riguardano la prestazione di un'atleta di eccellenza. Esso parte dall'osservazione dei molteplici fattori che in forma non strutturata rappresentano l'attività che viene svolta dall'atleta Giovanni de Benedictis e dall'entourage che lo sostiene a livello tecnico, organizzativo e medico-scientifico.
Da questo punto viene avviata una analisi che pone al centro dell'attenzione i fattori che determinano l'ottimizzazione del rendimento di una prestazione e in tal modo è possibile descrivere le linee guida da seguire allo scopo di costituire una procedura razionale, riproducibile e verificabile che va seguita allo scopo di ottimizzare la preparazione dell'atleta.

Il Progetto 92 fu il prodotto di un intuito plurale, competente e appassionato. Anche il WJR, con la sua declinazione al plurale di podismo (da qui WJR - Scuola di Podismi), nasce dal dialogo appassionato e scientifico di un gruppo di esperti nel campo delle discipline di endurance dell'atletica leggera e della gestione dei servizi per lo Sport.
È tempo che la Scienza dello Sport si faccia comprendere dalla base. È tempo che anche i podismi di base abbiano accesso a quell'immenso e straordinario patrimonio culturale che è l'esperienza teorico-pratica degli Sportivi (quelli veri!) di eccellenza.

martedì 1 marzo 2011

Misteriosa euforia


Se ne parla da un po' (cliccare qui). La scuola di podismi è arrivata. La presentiamo domenica 6 marzo, alle 18.00 presso la Sala Convegni del Centro Sportivo “Le Naiadi”, Pescara, Viale della Riviera Nord, n. 343.
Questo appuntamento ci permetterà di definire meglio il significato del progetto. Ma non solo. Avremo pure la possibilità, non virtuale, di cominciare a 'quantificare' la domanda di podismo di questa porzione di mondo. Cominceremo perciò a contarci nel dialogo. Un lungo (si spera) racconto aerobico fatto di percorsi unici e variopinti. Percorsi diversi a comporre un unico sentiero da battere insieme. 
SIETE TUTTI INVITATI.

Lo scopo primario del movimento è, probabilmente, quello di produrre un cambiamento.
Disponiamo del movimento per cambiare: chi non si muove non cambia, sappiamo che chi non può più cambiare non è più in vita. Basterebbero queste motivazioni per adottare tempi e spazi adeguati al movimento nelle pratiche educative e nell’organizzare sistemi di trasmissione culturale significativi. (E. Zocca, V. Biino)

Il campo… Voi, sani ragazzi di pianura, che con due passi soltanto vi trovate nelle distese sconfinate, sotto la splendida volta azzurra che si chiama cielo; voi, dagli occhi abituati alle grandi distanze, a guardare lontano; voi che non vivete chiusi tra le alte case, non sapete che cosa significhi per i ragazzi di Budapest un po’ di spazio libero! Esso è per loro la grande pianura; per i ragazzi di Budapest esso significa l’infinito, la libertà. (Ferenc Molnár, I ragazzi della via Pál)