martedì 28 dicembre 2010

"Intanto, è sempre qualcosa..."

Tullio De Mauro - Foto da mediamente.rai.it
Ripensavo alle attività del settore tecnico Fidal Abruzzo. Passate e recenti (intendo quelle che vanno dal novembre 2009 ad oggi). A quel ‘modo di fare’ che non capisco, un attivismo che a me sembra un turbinio convulso, senza né capo né coda, di iniziative atte a ‘fare scena’ (il raduno estivo 2010 in Dalmazia, ad esempio), unito al costante bisogno di mostrare al mondo la solerzia del ‘sistema CR’ nello svolgimento del compitino quotidiano. L’ultima trovata dei ‘nostri’ è il raduno tecnico del 5 gennaio p.v. (cliccare qui), riservato agli atleti di interesse regionale della fascia d’età che va dal 1993 al 1997. “L’occasione sarà utile per aggiornare lo stato della preparazione, soprattutto in vista della stagione degli impegni indoor e di cross”, recita il proclamino federale. Che cosa vuol dire “aggiornare lo stato della preparazione”? Hanno preso i nostri ragazzi per la scheda obsoleta di un navigatore satellitare?
Qualcuno mi faceva notare che l’elenco degli atleti convocati al suddetto raduno è monco. Mancano diversi atleti di interesse, non solo regionale, ma addirittura nazionale. E allora mi ripeto e faccio copia-incolla: mi offro volontario per un corsetto di primissima alfabetizzazione informatica circa la navigazione in internet sul sito fidal.it; alcuni responsabili di settore, e pure qualche dirigente, potrebbero beneficiarne, scoprendo che bastano pochi clic del mouse – al calduccio di casa – per avere le graduatorie regionali di ogni gara e di ogni categoria, aggiornate in tempo reale; pensate, le classifiche si possono pure stampare!

Il Basset Hound
Qualcuno dica ai nostri ‘amici’ che non bisogna fare per forza qualcosa di ‘visibile’, di vacuamente coreografico. Flaiano sosteneva che abbiamo sostituito la pubblicità con la morale. Ancora una volta mi trovo d’accordo col profeta di Corso Manthonè. E mi viene in mente un episodio scolastico di una decina di anni fa. Si era al rientro dalle vacanze natalizie e cogli alunni si faceva il trito gioco del “che cosa hai fatto di bello durante le feste”. Nel tripudio di torroni, calze e play station, venne il turno del bimbo che per Natale era stato fuori città. Quel bimbo lo avevo simpaticamente ribattezzato Tullio De Mauro per la sorprendente somiglianza (non solo fisica) col noto linguista italiano: stessa espressione malinconica da intellettuale sconfitto (tutti gli intellettuali diventati ministri dell’istruzione sono degli sconfitti), orecchie a sventola e occhi tipo cane Basset Hound. Tullio De Mauro baby, aveva un linguaggio forbito ed era l’unico a darmi del “Lei”. Tulliuccio mi stava simpatico assai.

- E tu cosa hai fatto per le feste?
- Mae’, sono stato a Milano.
- Che bello! E che cosa hai visto? Sei stato in qualche posto particolare?
- Sono stato in aeroporto mae’, e ho visto Marina La Rosa del Grande Fratello!
- Embè? (Giuro che “sticazzi” l’ho solo pensato, nds)
- Mae’, intanto, è sempre qualcosa…

domenica 26 dicembre 2010

Raduni?


(Photo da http://aurum.comune.pescara.it/ - Anni '30 - Atri. Adunate di giovani italiani.
Archivio Concetta Zincani Di Febo)

Spesso mi viene rimproverato il taglio ‘regionalistico’ dei miei post. A chi possono interessare le beghe di una federazione sportiva dal fiato assolutamente corto e dall’orizzonte temporale ancora più breve ed in linea con gli sclerotizzati stilemi della politica nazionale degli ultimi quindici-vent'anni?
Io però vado avanti, col mio scrivere petulanti cahiers de doléances atletiche locali; certo che qui in Abruzzo, come altrove nella penisola, nuove ed intelligenti energie sportive stanno cominciando ad organizzarsi, politicamente e su una solida, concreta, etica, base progettuale (di più non fatemi dire!).

Il 5 gennaio 2011, presso lo Stadio Adriatico di Pescara, ci sarà un raduno tecnico regionale Fidal per Cadetti, Allievi e Juniores del 1° anno. La riunione, denominata “raduno di Natale”, francamente ritengo abbia del surreale (perché, vista la data, non chiamarlo “raduno della befana”?). Vorrei mi venisse spiegato il senso di tale iniziativa. In attesa di un chiarimento che, temo, non si realizzerà né a breve né a medio termine, provo una personalissima lettura delle oscure (almeno ai mie occhi) 'strategie' (o, meglio, tatticismi) tecniche federali, qui in terra d’Abruzzi. L’incontro del 19 dicembre u.s., quello coi tecnici sociali che allenano ‘ragazzini’ di interesse regionale, pare sia stato un mezzo fiasco (quanti tecnici vi hanno partecipato?). Adesso, facendo finta di nulla, ritenendo che tutto funzioni ‘a regola d’arte’, si cerca, attraverso la coreografica formula del raduno tecnico, di ‘fare qualcosa’, di ‘ricontare le pecore’, visti gli imminenti impegni crossistici e indoor.

I raduni costano. Forse non al CR Fidal Abruzzo. Sicuramente ai tecnici e agli atleti che devono raggiungere Pescara. Qual è lo scopo del raduno? Qual è il programma?
(Una proposta: mi offro volontario per un corsetto di primissima alfabetizzazione informatica circa la navigazione in internet sul sito fidal.it; alcuni responsabili di settore, e pure qualche dirigente, potrebbero beneficiarne, scoprendo che bastano pochi clic del mouse – al calduccio di casa – per avere le graduatorie regionali di ogni gara e di ogni categoria, aggiornate in tempo reale; pensate, le classifiche si possono pure stampare!).

sabato 25 dicembre 2010

Vigilia col Sat

Pomeriggio di Vigilia. Si corre e si marcia per la riviera sud di Pescara. Sat è sceso, ma non ha portato la neve. Forse solo un’ombra di bruma pavesina; qualcosa che però fa presto a tingersi di equoreo; il mare lì a due passi non ha nulla di padano.

Sat è in tuta, ma si è già allenato al mattino. Sat non sa stare fermo. Dopo avermi aggiornato sui suoi ultimi rendez vous podistici eccolo di nuovo in pantaloncini e maglietta. Vuole tirare il fondo medio di Lucrezia.

Più in basso ventotto secondi di fotogrammi aerobici. Il Sat e Lucrezia sul filo dei 4’00”/km.
Erika e Giulia, col ‘loro’ medio, qualche passo più indietro.

Auguri a tutti!

giovedì 23 dicembre 2010

Lettera semi-aperta a chi so io...

(Photo by Archivio personale - Maurizio Damilano)
Sandro Damilano lascia la Fidal. Ne abbiamo parlato. Abbiamo pure accennato al neonato polo di eccellenza della marcia, qui da noi in Abruzzo, e siccome è passato quasi un mese dall’annuncio ‘ufficiale’ di questa ambiziosa iniziativa federale, ecco nascere spontanee – dal fondo del mio cuore martoriato di allenatore – alcune domande. Quali sono gli obiettivi dell’equipe di lavoro del polo abruzzese della marcia? (perché c’è un gruppo di lavoro, nevvero?). Quali metodi verranno impiegati? Quali risorse verranno utilizzate? (Chi mette i soldi? È un’iniziativa federale, no?). È possibile leggere il ‘planning’ del progetto?

Giorni fa parlavo con alcuni miei illustri colleghi del taccopunta nazionale. Nessuno conosceva il polo di eccellenza della marcia in Abruzzo. Chissà se il CT dell’Atletica Nazionale ne sa qualcosa? A lui sì, vorrei fare qualche domanda…

giovedì 16 dicembre 2010

Alba rossa

Foto di Giancarlo Colombo/FIDAL
Leggevo del ‘divorzio consensuale’ tra il guru della marcia Sandro Damilano e la Fidal (cliccare qui). Sandro se ne va, restando a casa. Ossimoro bugianen, storia vera di un profeta e di una montagna che gli corre incontro. La montagna è la Cina. Sandro, per due anni e fino alle Olimpiadi di Londra 2012, vestirà la casacca rossa della nazionale cinese; allenerà a Saluzzo i migliori sei talenti – quattro uomini e due donne – di una nazione lontana e 'terribilmente' presente, disposta a coprirlo d’oro – così si dice – in caso di trionfo olimpico. Ma Sandro continuerà a seguire pure gli italianissimi Giorgio Rubino ed Elisa Rigaudo, certo che questi sapranno trarre un enorme vantaggio dall’esperienza coi colleghi cinesi.

Bravo Sandro. Lo dico con assoluta sincerità. A 60 anni riesce a realizzare un progetto milionario che vale ben più della ricchezza pecuniaria che comunque genererà. La Cina riconosce a Sandro Damilano il primato culturale nella marcia atletica mondiale e nel farlo essa significa, in modo inequivocabile, il rispetto sacro per la disciplina stessa e per chi vi attende con indubbia fortuna, da oltre trent’anni.

E adesso? Il re è nudo. Anzi no. La marcia atletica italiana è nuda. Il Dopo-Damilano è arrivato. Quanto conta la presenza carismatica – oltreché tecnica – di un allenatore di quel calibro lo scopriremo negli anni a venire (non molti suppongo). Adesso deve aprirsi la stagione dell’intelligenza senza infingimenti, non della puerile furbizia. Guai a scatenare miserrime guerre di successione. Occorre dialogo tra le molte scuole italiane del tacco punta, antiche ed emergenti; c’è bisogno di condivisione di strumenti e metodi di lavoro validati; di ricerca condivisa. Ora che il pontefice è altrove, il nostro movimento ha di fronte un destino diverso . Non so se migliore o peggiore. Ritengo che la via da seguire sia quella di una cooperazione in rete, non la costituzione di ulteriori centri di non ben definite eccellenze (purtroppo qui, nel mio Abruzzo, siamo già partiti col piede sbagliato).

Si gira pagina, quindi. Adesso è il tempo degli operai specializzati.

mercoledì 15 dicembre 2010

Programmazione opinabile

Domenica prossima il Settore Tecnico Fidal Abruzzo vorrebbe incontrare alcuni tecnici sociali (alcuni ché, mi sembra, ne manchino parecchi altri all’appello) “per uno scambio di opinioni sulla programmazione 2011”. Uno scambio di opinioni sulla programmazione 2011? A dicembre inoltrato? Queste son cose che si discutono al massimo entro ottobre. Ammesso che ci sia qualcuno disposto a ‘scambiare opinioni’ con ‘loro’. Ma sì, a pensarci bene qualcuno c’è – siamo in democrazia, e il mondo è bello perché è vario. Io però non ci sarò, per una serie sterminata di motivi. Ne cito uno su tutti: domenica mattina, alla stessa ora del succitato incontro, sarò al Parco d’Avalos per una seduta di allenamento dei miei ragazzi, programmata un paio di mesi fa.

domenica 12 dicembre 2010

Non di solo pane...

Un giovane allenatore inglese di trent’anni. Un professionista che ha scelto la Norvegia come privilegiato laboratorio atletico. Un esperto di salti in elevazione che allena un maratoneta, un amatore dal personale di circa tre ore, pronto a seguire ammaestramenti originali e pieni di senso. Reattività, flessibilità, elasticità. Propriocezione, pliometria… Per un giovane tapascione. Anche noi dovremmo tornare a riflettere. Buona visione.

giovedì 9 dicembre 2010

Come marciare...

C’è spazio davvero per tutti. Youtube è lì a mostrarcelo. Il video che segue ha un titolo puerilmente ambizioso e l’involontaria comicità delle sue immagini mi fa digerire progetti più o meno bizzarri di rilancio della marcia atletica, dalle mie parti, nella forma di polo di chissà quali eccellenze sportive.

Orsù Signori del Settore Tecnico Locale, mandateci due video in upload pure voi!

domenica 5 dicembre 2010

Il polo di fatto

Una scuola di atletica leggera (o un polo di eccellenza, che di questa è diventato pomposo sinonimo, almeno recentemente, in certi ambienti dell’atletica abruzzese) esiste se ci sono degli allievi disposti ad apprendere e degli insegnanti capaci di insegnare apprendendo (ah, quante belle cose ci mostrano i ragazzi ogni giorno sul campo!). Insomma, una scuola di questa o quella disciplina dell’atletica non è uno sportello a mo’ di consultorio. Non è neppure una trita operazione di sciatta politica sportiva, che rimanda ad altri tristissimi maquillage politici, col botulino o senza. La scuola che intendo io è un laboratorio naturale, collettivo, di idee e di risultati concreti e positivi, quantificabili; misurabili. È un luogo fisico, reale, dove gli individui per scelta reciproca (non per cooptazione ‘settaria’; non si discriminano i ragazzi per il colore di una canottiera) si incontrano, si confrontano liberamente, condividendo la bontà di metodiche di allenamento sempre perfettibili, ché nello sport solo gli imbecilli sanno già tutto.
Stefano Baldini e Donato Chiavatti
Una scuola di atletica non è l’isola che non c’è. Da almeno trent’anni il mezzofondo abruzzese che conta abita il Parco d’Avalos di Pescara. L’abitare precede sempre il costruire. Abitare vuol dire serbare la memoria di un luogo, di avere cura della cultura che esso esprime. E di questo sono ben consci il Prof. Donato Chiavatti (nella foto con Stefano Baldini) e Luciano Carchesio, il suo discepolo preferito, entrambi impegnati, settimanalmente e da alcuni anni, a far venir su bei talenti del mezzofondo breve. Donato e Luciano, a loro volta campioni di un passato per nulla sbiadito, conoscono palmo a palmo i sentieri sabbiosi di quel parco tanto ricco di memoria aerobica, assieme alle miscele di velocità allenanti e ai giusti equilibri posturali da suggerire ai loro ragazzi, metro dopo metro; giro dopo giro…

Al Parco d’Avalos ogni domenica mattina è festa. Festa dell’Atletica abruzzese che corre veloce e a lungo.
Una festa resa possibile anche grazie al supporto di una bella realtà sportiva, quella dell’Atletica Gran Sasso Teramo (la società dove operano Donato Chiavatti e Luciano Carchesio; cliccare qui). Gente seria alla Gran Sasso che, prima di inseguire qualsivoglia primato agonistico, individuale o collettivo, ha sempre sostenuto la causa dell’Atletica mettendo concretamente a disposizione di giovani tecnici e atleti, anche non tesserati per i loro colori, l’immenso patrimonio culturale dei propri allenatori (questi sì d’eccellenza, altro che poli de noantri!).