mercoledì 16 dicembre 2015

La medaglia, la medaglia, la medaglia...


Qual è il valore autentico di una medaglia olimpica? Difficile rispondere, oggi, ché parlare di autenticità dinanzi agli ori, agli argenti e ai bronzi riassegnati per effetto di squalifiche per doping, ‘a orologeria’ e sempre troppo tardive, è cosa grottesca assai.
Quattro anni passano presto, ed eccoci di nuovo a discutere di olimpiadi, a fare voti affinché vi sia per l’atletica la possibilità di ottenere qualche sparuta medaglia - in verità nessuno credo sia più disposto ad illudersi -, o almeno un tenue segnale di ripresa che apra alla sobria concretezza di un’inversione di tendenza.

Dunque, riformulo la domanda iniziale e ne faccio subito un’altra: qual è il valore autentico di una medaglia olimpica vera? (L’aggettivo, ahimè, si pone come drammaticamente necessario). Possono ancora bastare talento e metodo per raggiungere il podio di Rio 2016?

Non ho risposte a buon mercato, ma voglio ripartire da un sogno che, circa 24 anni fa, prese la forma di una magnifica e tangibile realtà. Un bronzo olimpico, unica medaglia per l’atletica italiana a Barcellona, nel 1992. La sintesi del comunicato stampa di presentazione del Progetto 92 (progetto ferocemente voluto da me e dall’amico Valerio Di Vincenzo) recitava così:
 
Il progetto 92 si pone l'obiettivo di applicare una metodologia scientifica a tutti gli aspetti che riguardano la prestazione di un'atleta di eccellenza. Esso parte dall'osservazione dei molteplici fattori che in forma non strutturata rappresentano l'attività che viene svolta dall'atleta Giovanni de Benedictis e dall'entourage che lo sostiene a livello tecnico, organizzativo e medico-scientifico. Da questo punto viene avviata una analisi che pone al centro dell'attenzione i fattori che determinano l'ottimizzazione del rendimento di una prestazione e in tal modo è possibile descrivere le linee guida da seguire allo scopo di costituire una procedura razionale, riproducibile e verificabile che va seguita allo scopo di ottimizzare la preparazione dell'atleta.

Il Progetto 92 fu il prodotto di un intuito plurale, competente e appassionato. Un’iniziativa “fuori dal coro” che non temeva il confronto intellettuale, vivace, serrato, ad ogni livello e contesto. 
Sono passati quasi 24 anni da quella meravigliosa esperienza in terra catalana. Ed io torno a dar forma ad un sogno...