mercoledì 31 dicembre 2008

Auguri per l'anno che arriva e felicità, come questa

Auguro a tutti tanta felicità; quella che è nel sorriso di Chiara, Margherita e Armando. Chi stava al Parco d'Avalos con me stamani sa di cosa parlo. Chi non c'era provi a fidarsi. Di più, e di meglio, non saprei augurarvi.

lunedì 29 dicembre 2008

Ventimila e più!

Sì, per me son tanti! Ventimila visitatori unici, spesso lettori assidui; qualcuno pure attivo nei commenti. Che dire? Innanzi tutto grazie. Saranno (sarete, saremo) pure una goccia nel mare del Web, ma io grido (quasi) al successo. C'è interesse intorno ai post, soprattutto per i commenti, vera anima del blog. Grazie ancora, col cuore.

sabato 27 dicembre 2008

Arriva la pizza, si avvicina il cross

Alla fine la pizza col “Sat” sono riuscito a mangiarla. È vero, era al taglio, praticamente tirata su d’un fiato, nel corso di un briefing pre-cds di cross, dentro un’angusta pizzeria dell’IPERCOOP di Sambuceto. Saturnino sta bene, viaggia da 3’10”/km sugli 8 km (e forse anche sui 10; non dire che son troppo buono, Sat) e il resto del Cus Atletica Chieti non sta fermo. Insomma sta prendendo forma una squadra di crossisti che devo ancora decidere dove andrà a far “danni”: sul cross lungo? Nel corto? (Non vengo mica a dire i miei segreti qui sul blog? ;)).
Vedremo. Manca giusto un mese.

venerdì 26 dicembre 2008

e sia la pioggia

Fondo progressivo per tutti, questa mattina, al Parco d’Avalos. Niente cross country però; solo asfalto e tanta acqua. “Rari nantes in gurgite vasto” (pochi naufraghi nell’immenso mare, per dirla con Virgilio), a far fatica tra pozzanghere e freddo di stagione stemperato nel calore della buona compagnia. È stato un vero piacere riveder galoppare il buon Saturnino, “Sat”, Palombo, assieme ai puledri Lorenzo e Luca, e ai cagnacci Alessandro, Luigi e Alessio. Un bel progressivo di 10-12 km col Sat a chiudere gli ultimi 5 in 16’50”.
Io mi son divertito a correre un po’ con Chiara, Armando ed Erika (33 anni in tre), e a finire in solitaria, sul filo dei 4’00”/km, gli ultimi 3 km dei nove programmati.

La fantasia è un posto dove ci piove dentro. (Italo Calvino)

mercoledì 24 dicembre 2008

Auguri, ma però

Faccio voti affinché il nuovo anno porti via qualche chilo di troppo ai molti politici nostrani, amministratori della cosa pubblica, faccioni eternamente usi ad insalivare il bolo di panini, porchette, consigli e promesse. Un sindaco obeso potrà mai capire le ragioni di chi corre con gioia, quotidianamente, dentro impianti sportivi fatiscenti e lugubri?
Buone feste a tutti, qualcuno escluso.

martedì 23 dicembre 2008

Indiscrezioni crossistiche abruzzesi

Roba fresca fresca. Ho le locations dei primi tre appuntamenti per la corsa campestre Fidal qui in Abruzzo. Il primo, quello del 25 di gennaio (C.d.S. di Corsa Campestre – Prova Regionale Unica Sen /Pro. /Jun. /All. /Mast), si svolgerà a Francavilla, anche se non so bene dove. La manifestazione dovrebbe essere organizzata dalla Farnese Vini. La prova del primo febbraio (1^ Prova C.d.S. di Corsa Campestre Area Promozionale Cat. Ragazzi/e e Cadetti/e + gara contorno Esordienti + C.d.S. e Campionato Individuale Masters di Corsa Campestre) invece si correrà a Penne (località Baricelle?), e sarà di certo organizzata dall’Amatori Podisti Pennesi. La terza, quella del primo marzo (Campionato Regionale Individuale di Cross Assoluto Sen./Pro./Jun./All. - Campionato Regionale Individuale e 2^ Prova C.d.S. di Corsa Campestre Area Promozionale Cat. Ragazzi/e e Cadetti/e + gara di contorno Esordienti) si svolgerà come lo scorso anno a L’Aquila.

sabato 20 dicembre 2008

Correre al Parco d'Avalos

La domenica mattina è il Parco d'Avalos. Una sorta di "significante totale", un assoluto podistico. Il Parco d'Avalos, ciuffo sconvolto sull'Adriatico verde, per dirla con d'Annunzio, è il luogo dove i miei ragazzi si confrontano innanzi tutto con loro stessi, nell'impegno giocoso e condiviso con i pari e con gli adulti. Prima di ogni insegnamento tecnico, di ogni tabella di allenamento, c'è il dialogo. Dialogo, cioè confronto sereno, riflessione collettiva, ricerca. Chi pensa che esistano segreti, bacchette magiche o misteriose alchimie dietro la crescita atletica di ogni corridore, top level o amatore che sia, non ha capito nulla del nostro meraviglioso mondo di fatica soave. Passione per la conoscenza, comprensione dell'altro, simpatia (come condivisione di emozioni, sensazioni)... questo è il nostro segreto di Pulcinella.

sabato 13 dicembre 2008

Pensando ai bambini

Il bambino non è un adulto in miniatura e la sua mentalità non è solo quantitativamente, ma anche qualitativamente diversa da quella degli adulti, e per questa ragione un bambino non soltanto è più piccolo, ma anche diverso. Claparède 1937


In questi giorni sto studiando tanto. Non un impegno intellettuale “nomadico”, ma uno studio profondo e attento alle problematiche dell’allenamento dei bambini e degli adolescenti.
Sento molto la responsabilità di un’azione che è innanzi tutto educativa, e che agisce su strutture e funzioni psicofisiche regolate da meccanismi complessi, all’interno di una crescita caratterizzata dalla non linearità. L’allenamento dagli 11 ai 16 anni è “mestiere” difficile che esige una preparazione meticolosa e in progress da parte di istruttori e allenatori.
Mi piacerebbe vedere corsi federali di formazione istruttori/allenatori strutturati in modo diverso: il livello operante nel settore giovanile dovrebbe essere l’ultimo (inteso come punto di arrivo di un lungo percorso formativo), e il più impegnativo. Chi inizia ad “allenare” spesso lo fa partendo dai bambini e/o dagli adolescenti, sovente senza il conforto di una guida esperta. (A proposito: ho saputo da amici di essere stato inserito tra i relatori del Corso Regionale Istruttori Fidal. “Il ruolo della forza nella marcia”, o giù di lì, dovrebbe essere l’argomento del mio intervento. Dovrei tenere questa lezione il primo marzo 2009. Io però non sono stato ancora informato ufficialmente della cosa. Peraltro il primo marzo sarò impegnato con circa una ventina di mezzofondisti ai Campionati Regionali Individuali di Cross. Ma chi fa il calendario dei corsi non fa pure quello agonistico?).

Mi permetto di concludere questo mio post suggerendovi un testo notevolissimo di teoria dell’allenamento: “L’Allenamento Ottimale” di Jürgen Weineck, Calzetti Mariucci Editori. Esso si caratterizza per la costante e particolare attenzione alle problematiche dell’allenamento infantile e giovanile, oltre che per la rigorosa “trattazione delle metodologie dell’allenamento, compresi gli aspetti applicativi, in funzione dei principi della medicina sportiva e dei fondamenti della fisiologia che regolano la prestazione atletica”.
In esso leggevo un elenco di “condizioni preliminari” per l’avviamento ad un allenamento di alto livello nell’età infantile e nell’adolescenza. Tra queste mi piace ricordarne alcune, evidenti e cruciali: l’allenamento come atto intrapreso volontariamente dal bambino, e non imposto da genitori o allenatori; l’allenamento come attività che non sottragga tempo utile a coltivare interessi diversi da quelli sportivi; l’allenamento come impegno che non danneggia la formazione scolastica.

Lapalissiano? Non per tutti, ahimè.

venerdì 12 dicembre 2008

Goal!


Ieri sera (qualche ora fa) ho ricevuto una telefonata da un amico. Ottime notizie, di quelle che ti cambiano un tantinello la vita. Non voglio però aggiungere molto di più (leggasi scendere nei dettagli), e non per scaramanzia. La nuova ha a che fare con il progetto sportivo a cui sto lavorando da qualche tempo. La cosa mi fa sorridere un po': penso ai "tempi di reazione" della Fidal, ai suoi buoni propositi e alla triste realtà (sportiva) che abbiamo ancora sotto gli occhi. Sono convinto (ora ne ho le prove) che il cambiamento (palingenesi?) per l'Atletica avverrà grazie a forze esterne al suo mondo.

Notte a tutti o, se preferite, buongiorno.

martedì 9 dicembre 2008

Rubando un pezzo d'Abruzzo antico

Quella foto vorrei averla scattata io. L'ho rubata su Facebook all'amico Francesco Scafuro. Sono le ultime olimpiadi di mio fratello Giovanni. Renato D'Amario lo incita sostenendo il peso di uno sfibrato tricolore. Vittorio Visini, di spalle, osserva la scena come un vecchio ufficiale napoleonico.

lunedì 8 dicembre 2008

Energia pulita


Matteo (in alto) e Armando Di Ciano, della Libertas Atletica Rapino



Se l’Abruzzo tornerà ad esprimere eccellenze atletiche nel mezzofondo, nel fondo e nella marcia sarà per effetto di un ritorno alla semplicità. Essa non è altro che un vivere senza fronzoli, un andare dritto allo scopo, ludico spirito di sacrificio educato al vero. L’energia che trovo in talune realtà locali va in questa direzione. È il caso dell’attività della Libertas Atletica Rapino, dell’amorevole dedizione alla causa del podismo del suo presidente, Luigi Fosco. Supportare tecnicamente – per quel che si può – belle e semplici evidenze come questa vuol dire garantire continuità al nostro movimento. Se la scienza dello sport si avvicinerà alla dinamica naturalità dei piccoli ma ricchissimi centri pedemontani, della Majella come del Gran Sasso, ne beneficerà non solo l’Atletica che corre, ma anche la qualità della nostra esistenza.
È anche per questo che mi pregio di dare un contributo all’educazione di alcuni giovanissimi runners “targati” Rapino. Armando e Matteo Di Ciano (foto in alto) sprizzano energia da tutti i pori. Energia pulita.



giovedì 4 dicembre 2008

Martina Petrini e gli Europei di Cross negati

Ieri, proprio mentre tornavamo ad avvelenarci il sangue con le trite vicende del doping in salsa abruzzese, qualcosa di diversamente triste accadeva alla mezzofondista pescarese Martina Petrini. Ricordate? Qualche post fa la davo convocata, per la categoria Juniores, nella spedizione azzurra ai prossimi Europei di Cross che si svolgeranno a Bruxelles il 14 di questo mese. Le mie erano previsioni scontate, viste le belle e limpide prove disputate da Martina nei due dei tre cross validi come selezione per i prossimi campionati continentali. Ad Osimo era arrivata terza, dietro Veronica Inglese (Gran Sasso Teramo) e la vincitrice Lucia Colì (Cus Ripresa Bologna); nel cross di Volpiano era quarta, sempre dietro Inglese e Colì, ma preceduta pure da Jessica Pulina (Atl. Ploaghe), quest'ultima solo settima nella prova di Osimo. Facile pronosticare una maglia azzurra per la tenace Martina: per la classifica a squadre occorrono quattro risultati; quindi quattro titolari e due riserve. Martina è matematicamente dentro.
Ma la matematica e le misteriose strategie della nostra federazione sono universi distanti assai. Morale della favola: Martina a casa e a Bruxelles andranno Colì, Inglese e Pulina. Le Junior non concorreranno per il risultato a squadre (!!??).
Se il buon giorno si vede dal mattino la Fidal comincia proprio bene...
Sono vicino a Martina e al suo tecnico, Luciano Carchesio. Dico loro di non abbattersi, di continuare a "pestare" con tenacia e intelligenza, come hanno sempre fatto. Altre soddisfazioni arriveranno. Abbiamo bisogno di esempi veri, puliti, come il loro. Questa Fidal non può permettersi di perdere riferimenti tanto positivi, visti i tempi che corrono (penso ai nostri ragazzi e ai loro modelli di riferimento).
P.S.: non voglio fare cattivi pensieri, ma c'entrerà nulla la recente elezione di Augusto D'Agostino nel Consiglio Federale (quota tecnici)? Lui è U.S. Aterno Pescara e Martina pure.

martedì 2 dicembre 2008

L'ultimo filo di Peter Parker

Manoscritto trovato per caso a Central Park, New York, da un giovane marciatore il 4 settembre 2002, su una panchina madida di gelido mattino.

Minuscoli e lenti. Gli uomini da quassù fanno quasi tenerezza. Anche quelli che sfrecciano verso uffici di cristallo, colletti bianchi dai pensieri che sanno di guerra e di recessione. Centauri che tagliano immobili a trenta miglia orarie la Fifth Avenue; portati da strani automatismi.
Lenti e minuscoli. A testa in giù e appiccicato a uno spuntone di cemento, a cento e più metri dal suolo, tutto di quel mondo mi arriva ovattato e irreale.
Irreale come il ghigno beffardo di Goblin. Non fa più paura a nessuno, anzi. Venduto a cinque dollari su t-shirt improbabili, su panche di legno marcio nel Bronx.
Quanto era veloce il folletto verde. Quanto era forte. La scelta di Norman pagò subito nella moneta oggi più ambita. Il successo, gli onori della cronaca, riscattarono un destino grigio e mediocre; forse soltanto a misura d’uomo.
La chimica lo cambiò nel corpo e nel cuore. La morte, che arrivò presto, gli risparmiò lo strazio di un declino patetico e ineluttabile. Altri buffoni in calzamaglia, più giovani e chimicamente meglio attrezzati di lui, avrebbero potuto giocare ad umiliarlo. Fino a farlo impazzire, di nuovo.

“Da un grande potere, grandi responsabilità”, questo mi avevano detto. Ed io ho vissuto così.
Lascio New York e i suoi specchi di cristallo a ottanta piani; così come il riflesso della mia buffa figura rossa e blu non farà più capolino tra i profili di questi fragili giganti.
Ho lottato dando sempre tutte le energie che avevo, e null’altro di più; e se la stampa ha mostrato la mia maschera, lo ha fatto per distruggermi, per coprirmi di ridicolo.
Ma nulla e nessuno durano per sempre. Ed io mi faccio da parte. Perché i muscoli dell’anima picchiano duro sulla mia coscienza. Un uomo morso da un ragno e da un destino terribile e stupendo, reclama la sua vita.

Minuscoli e lenti. Voglio essere come loro.