venerdì 30 dicembre 2011

Letterine, convocazioni & affini (l'anno prossimo saremo migliori?)

Verrebbe da dar ragione a Tinca (si legga qui un suo commento in un recente post). Ma siamo in Abruzzo e non in Veneto; c'è una certa differenza (e che differenza). Qui in Abruzzo si organizza un raduno federale riservato ai migliori Allievi e Cadetti (questi ultimi del secondo anno). Nel comunicato pubblicato su fidalabruzzo.org si legge: "Si svolgerà sabato 7 gennaio, a Sulmona, allo stadio Nicola Serafini, il raduno tecnico invernale riservato ai migliori atleti delle categorie Allievi e Cadetti (questi ultimi secondo anno). L’appuntamento è fissato alle ore 9.30, presso lo stadio. Previste due sedute di allenamento e una riunione con i tecnici degli atleti convocati, con i quali la struttura tecnica regionale discuterà sullo stato della loro programmazione. Programma raduno. Ore 9.30: ritrovo. 10.00 - 12.00: 1° allenamento. 13.00: pranzo offerto dal Comitato Regionale agli atleti convocati. 14.30 – 15.30: incontro dei responsabili della struttura con i tecnici intervenuti. 15.30 – 17.30: 2° allenamento. Convocati in totale 79 atleti, ai quali se ne potranno aggiungere altri, su segnalazione delle società al Settore Tecnico."

Siamo alle solite: raduno per "discutere sullo stato della programmazione" degli atleti (il 7 gennaio 2012? E poi di quale programmazione parlano?); 2 (due) sedute di allenamento in un giorno per Cadetti del secondo anno?; ma conoscono gli atleti convocati (ce ne sono alcuni al primo anno Cadetti; altri convocati con all'attivo soltanto un paio di gare nel 2011; diversi esclusi per ragioni misteriose... Ripeto: conoscono gli atleti che convocano?; ed ancora: pranzo offerto agli atleti dal CR abruzzese; e i tecnici accompagnatori pranzeranno al sacco?

Al summenzionato raduno post-natalizio dovrei accompagnare quattro miei atleti, due mezzofondisti e due marciatrici. Perché dovrei collaborare con chi ha impedito ad una marciatrice da me allenata - e convocata al raduno sulmonese - di gareggiare in una competizione interregionale per poter ottenere il minimo di partecipazione per i Campionati Italiani Cadetti 2011? 
Babbo Natale, Befana, aiutatemi voi!


martedì 27 dicembre 2011

Jambo!


(ph by http://shareint.net/538/rafikirun

"Jambo" nella lingua swahili significa "ciao". Piccoli keniani salutano e sorridono, di corsa, mentre vanno a scuola. Uteshi wa mtoto ni anga la nyumba recita un proverbio swahili ("il riso di un bambino sono le fondamenta di una casa", tradotto in modo un po' sgrammaticato, ma molto facile da comprendere). Il segreto dell'invulnerabilità podistica keniana e tutto là, nella semplicità di un sorriso ritmato da un calpestio leggero e perpetuo.
I piedi battono il tempo. Un ritmo aerobico che si fa coro (anche quando corrono da soli i bambini keniani cercano altri bambini). La corsa è vita e gioco insieme. E giocare assieme agli altri fa più leggera la vita.

Girovagando su youtube ho trovato un video meraviglioso che non ha bisogno di spiegazioni. Ve lo linko qui in basso. Guardatelo con attenzione.




Penso ai miei alunni nel triste atto quotidiano di raggiungere la scuola. Quando non sono 'scaricati' dalle micidiali automobili dei loro genitori, coprono le poche centinaia di metri che separano "casina bella" da scuola in fila indiana, dentro la solitudine di un giochino digitale, urtandosi senza vedersi, come lumache obese e senza bava a segnare il percorso.
 
I Campionati Italiani individuali, maschili, dei 10.000 in pista, nel 2020 si vinceranno in 31 minuti.

martedì 20 dicembre 2011

La muta, la dispersione e Phil...


Per muta intendo il cambiare, metaforicamente, pelle (o piume, peli, esoscheletro; non vorrei s'incazzasse qualche biologo). Per dispersione l'odiosissimo drop out atletico. Phil invece è Phil. Confusi? Procediamo con ordine. Il sito ufficiale della Fidal Nazionale, http://www.fidal.it/, è stato rinnovato. Forse è presto per gridare "evvai!", devo ancora 'girarlo' per bene, ma al primo impatto mi piace; mi fa simpatia. La funzione del sito che gradisco di più è quella "Statistiche", apprezzabile facendo scendere la 'tendina' "Attività". E devo dire che come me (forse anche più di me) l'hanno trovata intrigante i molti giovani atleti che da ieri stanno inondando Facebook di "schede risultati atleti". Già, perché nella funzione "Graduatorie on line" (vi si accede dopo aver cliccato su "Satistiche") non solo è possibile fruire delle graduatorie regionali o nazionali di ogni disciplina e categoria, dal 2005 al 2011, all times incluse (funzione presente anche nel vecchio sito), ma pure ottenere la scheda dei risultati registrati in questi ultimi sette anni, in ogni disciplina, da ogni singolo atleta presente in graduatoria. Basta cliccare sul nome dell'atleta.
Una bella cosa.
Il ragazzo X esibisce pubblicamente i propri primati sul social network preferito; oppure sputtana l'amico Y che si è sempre vantato di correre gli 800m sotto i due minuti e che invece così veloce non è stato mai. Beata gioventù.

I miei giochetti sul nuovo Fidal.it, invece, mi portano altrove. Unicuique suum. Mi conducono, ancora una volta, sul terreno minato dell'allenamento dei giovanissimi; e mi fanno rispondere ad un passaggio del lungo commento-invettiva scritto da una giovanissima marciatrice (12 anni), nel post precedente ("Il torto degli assenti"). Scrive la dodicenne: "Sei sicuro di invidiare il Veneto? Dal video che hai proposto sembra una gran bella festa, ma una regione ovviamente non si valuta dalle feste ma dai risultati e non dai risultati della categoria assoluti dove spesso meriti e soldi si fondono e confondono, ma dai risultati delle categorie giovanili. In Veneto quasi non ci sono gare di marcia nelle categorie giovanili, nella mia categoria, Ragazze/i il miglior tempo di quest`anno sui 2Km femminile e` di 11'10" mentre quello maschile e` di 10'32", la seconda prestazione maschile scende gia` a 11'37", non mi sembrano tempi consoni ai fasti delle loro feste". Mmmm... Forse la ragazzina non sa che c'è gente che comincia a 'camminare' o a correre 'solo' a quindici anni. La 'mia' Giulia, per esempio, classe 1996, a gennaio di quest'anno non era ancora tesserata e conosceva la marcia soltanto attraverso i racconti dell'amica Erika, marciatrice pure lei, arrivata al taccopunta meno di due anni fa. Giulia era una semi-sedentaria. Oggi è 13^ nella graduatoria nazionale Cadette nella marcia km 3 (Erika è 11^). E, divagando un po' (ma non troppo), Tinca (è il nome della dodicenne del commento dal piglio adulto e ribelle) ignora pure le performance mediocri (cioé nella media) nelle categorie giovanili, ad opera dell'oro olimpico sui 20 km di marcia ad Atene 2004, l'amico Ivano Brugnetti.

Chi si occupa di allenamento dei bambini e degli adolescenti deve avere competenze superiori. L'altra sera a Teramo, in occasione della Festa di Fine Anno dell'Atletica Gran Sasso Teramo, ho appreso che la direzione tecnica del vivaio di quella società è stata affidata al guru Claudio Mazzaufo. Pedagogia dello Sport, programmazione severa, monitoraggio attento e periodico, ricerca scientifica avanzatissima al servizio dei più giovani, altro che risultati anticipati in stile Circo Barnum; credo che l'Atletica Gran Sasso del Presidente (e amico) Maurizio Salvi sia oggi un bell'esempio da seguire, non solo in Abruzzo.

Giocando ancora con le 'schede risultati atleti' è possibile leggere la breve storia atletica di ragazzi oggi finiti chissà dove. Oppure, sempre giocando, immaginare chi verrà o chi andrà via. I numeri non ingannano quasi mai.

E poi Phil. Phil è Phil Collins. La sua musica ha accompagnato alcuni dei momenti più belli della mia vita. Vi lascio quindi con un suo video. È All of My Life del 1990. Il  testo l'ho capito molti anni dopo perché, è storia nota, la 'lirica' è roba da vecchi...

sabato 10 dicembre 2011

Il torto degli assenti

Ieri, venerdì 9 dicembre 2011, la riunione indetta dal GGG Fidal Abruzzo (come stabilito dal Consiglio Regionale, nella seduta del 29 ottobre u.s.), presieduta dalla neoeletta Fiduciaria Regionale del GGG abruzzese l’arch. Manuela Trivarelli, “per trattare argomenti relativi ad una maggiore e migliore collaborazione fra i vari Settori del nostro Comitato, per una più oculata gestione dell’atletica abruzzese”, ha visto l’assenza totale del Settore Tecnico federale locale (intendo del fiduciario tecnico e dei responsabili di settore), nonché di quelle del Presidente e del Vice Presidente Vicario. Alla faccia dell’auspicata “maggiore e migliore collaborazione tra i vari Settori del nostro Comitato”.

Pesanti più di macigni le parole del Segretario, il Prof. Bruno De Luca; di fuoco e condivise dalla quasi totalità dei presenti quelle della Prof.ssa Concetta Balsorio (io le sottoscrivo alla grande). In soldoni: il Comitato Regionale Fidal Abruzzo nel 2011 ha toccato il minimo storico quanto a programmazione, comunicazione, gestione dei conflitti interni, conoscenza dei regolamenti (diciamo sommariamente così; spero che qualcuno abbia redatto un verbale della seduta).

Bene. Anzi no. Male. E mentre noi continuiamo a lessarci dentro una pignata spaccata, con dentro pochi fagioli e con le solite cotiche, sempre più rinsecchite ma attaccate tenacemente al fondo della stessa, ecco che altrove accade altro.
Guardate con attenzione il filmato che segue. Per carità, l’Abruzzo non è il Veneto; ma non è neppure il Botswana. Buona visione.


giovedì 8 dicembre 2011

Gone with the wind

Anche il 2011 atletico va sfumando. E con esso qualcuno vorrebbe mandare in dissolvenza i molti 'inciampi' di un'atletica regionale - quella del 'mio' Abruzzo - a mio avviso assai carente dal punto di vista progettuale e programmatico (a voler essere sbrigativamente buoni). Ma sì, volemose bene, recitano taluni; tessiamo quelle due tre tramucce che ci restano e facciamo passare in sordina 'sto annetto che ci separa da una prevedibile e gattopardesca rivoluzione light in chiusura dell'anno olimpico londinese. Prevedibile, ma comunque patetico.

Ho memoria lunga assai. Non bramo poltrone (non ne ho mai bramate). Lo sport per me è studium et stadium. E, quando sarà, i conti si chiuderanno, serenamente, ché per i pifferai magici in cerca di un'atletica roboante, spettacolare senza averne i numeri, il tempo è finito da un pezzo. E quindi, un consiglio ai molti uomini di buona volontà delle mie parti: portate ancora un po' di pazienza; tenete le perle più lucenti del vostro lavoro per voi, per un tempo diverso; lasciamo che il 'progetto' di questi nostri simpatici governanti sportivi esaurisca l'inerzia del proprio stanco movimento. Abbiamo accettato Monti e le sue tasse; dell'assenza di altri dirigenti e tecnici, quando sarà, ce ne faremo velocemente una ragione.

sabato 3 dicembre 2011

Method, Practice, Heart


Il Metodo. La Pratica. Il Cuore. Un altro post dal titolo in inglese. L'inglese spesso 'arriva' prima. E poi le prossime Olimpiadi si terranno a Londra, no?

Si parla spesso, da un po', nel nostro piccolo Abruzzo, di poli di eccellenza, di scuole di questa e di quella disciplina. È comunque cosa buona. È il segno di una volontà che (ri)prende a camminare. Di ambizioni che si mettono in gioco. C'è voglia di fare.

Voglio stare al mio. Scrivere, brevemente, dell'esperienza che sto portando avanti assieme a Fernando e Pippi.

Il Metodo. Parlo perciò del 'mio' WJR e dei suoi seminari podistici.
Il seminario tecnico del WJR sulla Mezza Maratona
Martedì 25 ottobre u.s., presso il Centro Sportivo "Le Naiadi" di Pescara, ho tenuto un seminario tecnico sulla Maratona. Una bella esperienza. Dialogica. Coinvolgente. Giovedì 24 novembre, sempre alle Naiadi, ho replicato con la Mezza Maratona.
Il WJR - Scuola di Podismi cerca la via del confronto diretto coi podisti. Non può esserci crescita se non c'è dialogo, diretto, tra quelli che fanno ricerca in ambito sportivo (si può fare ricerca studiando da allenatori, da medici, ma anche da 'semplici' podisti, marciando e correndo).

La Pratica. Bisogna stare sul campo. Bisogna impastarsi coi mille dilemmi quotidiani di un fare che non è mai uguale, semplice semplice, scontato. Soprattutto quando si ha a che fare coi giovani.


Il Cuore. L'idea che ho di cuore è meno romantica di quanto si possa credere. Amo il mio lavoro. Amo stare con i giovani. Possono avere un'energia straordinaria, 'contagiosa'. Allenarli è sempre un educarli (educare è mestiere complicato). E quando si fa un buon lavoro (che non è solo tecnico) si cresce tutti (me compreso). E cresce pure il gruppo (allenarsi in gruppo è condizione necessaria per i giovanissimi).
Il cuore ha quindi bisogno di cervello. Una passione autentica nasce dall'interazione equilibrata di cuore e cervello.