Primo gennaio 2007 e tanti bei propositi. Come ogni anno del resto. Per i podisti (quelli che corrono sul serio) è tempo di far tornare a girare le gambette; i primi appuntamenti della stagione sono vicini: cross, strada e indoor per i pistards incalliti. Qualcuno parla della Maratona di Roma, qualcun altro vagheggia New York (preferisco non pensarci: New York è a novembre e un altro anno è passato!), altri si tengono "bassi" con le mezze.
Siamo davvero pronti per gettarci nella mischia? Oh sì, per buttarsi nel mucchio basta solo un po' di (in)sana incoscienza, quella sorta di "eroismo da runner", quello per cui chi non corre la maratona è un minchione. Quello di chi gareggia tutte le settimane perché sennò che cosa si allena a fare?
Gareggiare molto vuol dire accorciare drasticamente la propria vita atletica. Macinare tanti chilometri pure. Le regole del gioco sono ben note agli addetti ai lavori. Quanti sanno che il chilometraggio massimo settimanale per durare negli anni non dovrebbe superare 150 - età (R. Albanesi, Correre per vivere meglio, Tecniche nuove)? E che 1 kg di peso (muscolo, acqua, grasso, panni, eccetera) lasciano per terra circa 2,5 sec./km (R. Albanesi, Op. cit.) per cui, ai podisti in leggero sovrappeso, basterebbe perdere quei 5/6 chiletti per andare 10"-12"/km più forte? (Altro che medi e ripetute!).
Eppure molti di noi continuano imperterriti a praticare i (troppi) luoghi comuni del running fai da te. Perché corriamo da tanti anni e non abbiamo bisogno di imparare più nulla. Perché dopo una giornata di lavoro posso mica seguire un programma, un allenamento, eccetera eccetera... Salvo poi leccarsi le ferite dall'ortopedico e dal terapista di turno.
Vogliamo che sia davvero un buon anno, podisticamente parlando? Un bel bagno d'umiltà, tanto studio e un pizzico di fortuna, ché quella, non guasta mai!
Auguri a tutti.