venerdì 31 agosto 2012

ambarabaciccicoccò...

Non volevo scrivere questo post. Ma tant'è... Il  raduno regionale Fidal Abruzzo al Terminillo, culminato con un meeting di cui poco si sa (i risultati su www.fidalrieti.it, e non su www.fidalabruzzo.org), è in archivio. 

Ambarabaciccicoccò... Il 9 settembre prossimo venturo la marcia atletica si ritroverà a Macerata per  la 6^ prova del Grand Prix; e pure per un incontro per rappresentative Cadetti (ABR- BAS- LAZ-MAR-PUG).

Ambarabaciccicoccò... La convocazione delle marciatrici abruzzesi della categoria Cadette l'hanno fatta tirando i dadi? Nella foto in basso ho montato l'attuale graduatoria regionale e l'elenco delle convocate per Macerata. Dov'è finita l'atleta dell'AICS Hadria Pescara, terza in graduatoria? Perché non fa parte della rappresentativa? (Cliccare sulla foto per ingrandirla).



Ambarabaciccicoccò...

sabato 18 agosto 2012

Anonimia di un delitto

Mamma mia come sono grasso.
Non mi fermo più ad ingrassare.
Ingrasso giorgio per giorgio, una traggedia.
Eh… ma non è una cosa di adesso. Mi ricordo,
che la levatrice dovette prendere una gru, per togliermi di lì.
Madonna come sto ingrassando, come ingrasso.
Quando avevo cinque anni mia madre doveva affittare un tir, per portarmi a passeggio,
e fosse niente; quando mi guardavano in faccia mi dicevano "foca",
io che mi chiamavo Paolo, e loro mi dicevano "foca".
Quando mi sono depilato una volta, i peli sulla gamba hanno fatto una valigeria.
Hanno esportato peli per quindici milioni di dollari, ed è entrata valuta pregiata.
Come sto ingrassando, non mangio più.
Mangio solo verdura, verdura, verdura. Il sindaco m'ha proposto per zona verde,
e io c'ero pure stato per una modica cifra: i bambini, va bene,
ma i cani me cacavano 'n cuollo. (Dieta, Squallor - Pace, Bigazzi, Savio)

Il delitto non è l'ennesimo fattaccio di doping. Una medaglia in più o in meno a Londra, pulita o 'dopata', non avrebbe cambiato granché le cose dell'atletica leggera. Non avrebbe salvato la baracca.
Magrissimo dunque è il bottino azzurro in atletica; obesi sono i nostri alunni. L'argomento è così evidente e trito che, nelle nostre coscienze denervate, un'indolente rassegnazione ha bellamente scalzato l'idea di una  necessaria reazione razionale, collettiva.

Ma torniamo all'anonimia. All'assenza di nomi, di presenze, di atleti nelle discipline del mezzofondo in atletica in questa (per noi) mogia olimpiade londinese. Una volta - non molto tempo fa - si piangevano le medaglie che non arrivavano. Oggi lasciamo 'scoperte' diverse discipline: non un ottocentista, un millecinquecentista, un cinquemilista. E qui l'alibi degli altri che si dopano sta davvero a zero. Macché vincere, noi non partecipiamo neanche!

"Think global, act local", recita il precetto della glocalizzazione. E se il 'globale' atletico italiano è quello che è non mi sorprende il 'mio' federale locale abruzzese, col raduno regionale dei Cadetti al Terminillo, con obbligo di partecipazione (pena l'esclusione dai Campionati Italiani) e a pagamento (!!!).

"Fatto il nostro dovere", dice il nostro presidente federale alla chiusura dei Giochi. Oddio, un altro 'fatto'!, verrebbe da esclamare. Speriamo che il dovere non faccia outing a reti unificate.




domenica 5 agosto 2012

Delocalizzazioni podistiche


Chen è tornato. Anche stavolta non era dato per favorito, nonostante la prevedibile assenza di Chuck Norris. Doveva vincere il suo connazionale Wang, ben addestrato da Sandro Damilano, 'comunista eretico bugianen', l'unico al mondo ad aver 'delocalizzato' la marcia italiana in Cina rimanendo seduto a Saluzzo. Un fenomeno.
Chen ha vinto la 20 km di marcia maschile alle Olimpiadi di Londra, dicevamo. Una marcia brutta, a mio modesto vedere che sta tutta dentro al tweet geniale di Eddy Ottoz:
#olympics2012 #20km marcia metà gara: davanti cinesi e russi corrono facendo finta di marciare. Dietro corrono e basta!

C'è qualcosa che non mi torna in questa nuova 20 km di marcia maschile. Si procede a 'volo radente' (anche se lo slow motion fa venire i brividi) con un'azione fortemente muscolare e legnosa (ah, dov'è finita la regale flessibilità di un Fernandez o di un Perez? O del Borchin di Pechino 2008?) micidiale anche per un esperto come il russo Borchin, ventiseienne e perciò vecchio a livello musco-articolare per reggere accelerazioni da 7:35 sui 2 km dell'impegnativo tracciato londinese. Chen, Barrondo (Guatemala) e Wang, rispettivamente primo, secondo e terzo in questa 'particolare' finale olimpica della marcia 'veloce', fanno 62 anni in tre. Vorrà pur dire qualcosa.

Kanaykin, russo dalla marcia non più 'sporca' dei cinesi va fuori per squalifica, qualche istante prima che Borchin si spatasci bollito contro le transenne. Era nei cinque che lottavano per le medaglie.
 
E l'Italia? 42° Rubino con 1:25:28.