lunedì 27 aprile 2009

Porco mondo!

Frattini: Per l'Italia «i rischi sono davvero insignificanti»
Influenza suina, Ue chiede una riunione straordinaria dei ministri della Sanità
La Commissaria europea alla salute Vassiliou: «Serve un incontro il più presto possibile» (Corriere della Sera.it, 27.04.09)



Del maiale non si butta via proprio nulla, neanche la pandemia. L’economista e demografo inglese Thomas Robert Malthus (Roocherry, 14 febbraio 1766 - Bath, 23 dicembre 1834) nel suo "An essay of the principle of the population as it affects the future improvement of society" (Saggio sul principio della popolazione e i suoi effetti sullo sviluppo futuro della società), del 1798, sosteneva che c’è una naturale forma di “controllo successivo” alla crescita della popolazione, il cui sviluppo seguirebbe una progressione geometrica, diversamente dallo sviluppo della disponibilità degli alimenti la cui progressione è aritmetica. In soldoni, siccome siamo troppi a consumare quel poco che c’è, ecco la natura ‘venirci incontro’ con una bella epidemia-carestia-calamità, eccetera eccetera.
Un maiale ci ‘sfoltirà’, quindi. A dire il vero qualcosa del genere, anche se in forma meno virulenta, sta già avvenendo dalle mie parti, al campo di atletica. C’è qualche ‘grugnito’ di troppo che impedisce la fatica dei miei ragazzi; allenarsi all’Angelini è sempre più difficile. Prevedo, a breve, un decremento sensibile della ‘popolazione atletica’, almeno da quelle parti.

mercoledì 22 aprile 2009

Seconda tappa del Grand Prix di Marcia a Pescara (ovvero la marcia di là dal fiume)

Domenica scorsa, 19 aprile, ero a Pescara per la marcia, quella della seconda prova del Grand Prix. Ho scritto qualcosa di tecnico al riguardo sul sito dell’amico Diego Cacchiarelli (su Atleticanet.it, cliccare qui per visualizzarlo), quindi non vi parlerò né di vincitori né di vinti; nemmeno di risultati, di richiami, ammonizioni e squalifiche. Non vi parlerò neppure dei volti noti e meno noti presenti a bordo campo quel giorno (qualcuno a fare passerella, qualcun altro lì per ‘dovere’, altri ancora per mera passione). Scriverò dunque d’altro e cioè di due mondi separati da un fiume. Di qua del Pescara il Vivicittà, cioè la corsa in abiti primaverili; di là la marcia, quella dei cerchi olimpici, con Alex Schwazer, Elisa Rigaudo, Giorgio Rubino… Corsa sulla riva sinistra; marcia sulla destra. In mezzo scorre il fiume, con la sua liquida indifferenza…

sabato 18 aprile 2009

Una domanda


Può Alberico Di Cecco occuparsi dell'organizzazione del Vivicittà a Pescara dopo la recente squalifica di 2 anni per doping (leggere qui)? Sotto il suo nome, nel volantino della manifestazione (immagine in alto), noto anche il logo del Coni. È tutto regolare?

lunedì 13 aprile 2009

Necessità

Bisogna continuare. Ripartire. Fare. Personalmente ho molte difficoltà a mandar giù la crescente ‘lirica’ del terremoto, quel parlare, scrivere, filmare, ‘testimoniare’ a tutti i costi la tragedia e il dolore qui in Abruzzo. Stiamo sconfinando nell’epica del dolore altrui. Bisogna recuperare al più presto la lucidità della ragione, un dio abbandonato che non conosce preghiera. (Chiedo scusa a tutti per lo sfogo scomposto).

mercoledì 8 aprile 2009

Lunedì 6 aprile 2009

La morte è altrove, la disperazione è altrove. Così mormora la flebile voce vigliacca di un ancestrale istinto di sopravvivenza. Ma quell’altrove ci appartiene, siamo noi. Qui a Pescara il terremoto è arrivato come un cupo sussurro dentro il buio, un’eco ferale che ha fatto dondolare i lampadari di casa assieme alle nostre certezze. E poi le immagini dei tg, all’alba. La distruzione. La morte. L’Aquila.

Facce strane. Attonite. Lunedì 6 aprile 2009, Pescara comincia il suo mattino sotto una coltre d’ovatta. C’è gente che si muove al rallentatore, auto irrealmente silenziose e sguardi vuoti, gonfi di stanchezza. Chi è abituato a sentire clacson incazzati già dalle sette e trenta, a respirare nevrosi e polveri sottili bestemmiando ad ogni incrocio, aggiunge il proprio sguardo incerto e puerile a quello degli altri.

Cinque studentesse del vicino liceo artistico si abbracciano felici. Vola pure qualche quaderno per aria. Non si fa scuola. Si anticipano le vacanze pasquali. Anche la scuola elementare di fronte casa mia è chiusa: una mamma parla con la bidella sulla soglia dell’ingresso principale, saluta e fa dietrofront digitando convulsamente i tasti del cellulare. Il bambino che trascina dietro di sé dovrebbe essere suo figlio.

Fuori c’è il sole ed io ho voglia di piangere.

giovedì 2 aprile 2009

Pensieri sull'Atletica che invecchia

«[...] mi alzo presto, così finisco il giro dei condomìni, poi vado ad Ancona e faccio gli europei di cross. Ci vediamo comunque in serata, per una pizza a Pescara vecchia...» (Frammento di comunicazione telefonica di un podista amatore, il giorno prima degli Europei Master Indoor 2009).


Lo sport ha i capelli grigi. L'atletica pure.


La maratona dei recenti campionati italiani, a Treviso, la vince un quarantenne.

Mi chiedo il senso della categoria Masters 35.


In Italia, per l'atletica, abbiamo gli 'anziani' più performanti del mondo.


La figura eterea del giovanissimo Armando (foto in alto, di Paolo Dell'Elce), lieve nel fango, appartiene alla dimensione del sogno.