lunedì 26 marzo 2012

Fuori centro

QUESTO È UN CENTRO DI  ECCELLENZA PER LA PREPARAZIONE DEI RUNNERS

(foto da  http://lacittaditeramo.blogspot.it/2011/06/il-colore-della-natura-visita-castel.html)
E QUESTO?

Nel sito fidalabruzzo.org possiamo leggere che il 21 aprile 2012 verrà inaugurato il progetto del centro di preparazione di marcia e mezzofondo, realizzato nella riserva naturale di Castel Cerreto, a Penna Sant’Andrea in provincia di Teramo. "Un’opera destinata ad ospitare la preparazione di atleti abruzzesi e di altre regioni", così recita il comunicato federale. Finanche il solito anonimo ha tenuto a farmi sapere la cosa  postandomi, in lieve differita, un commento alle 2:00 del mattino di domenica scorsa (!!!???).

Attendendo gli sviluppi di questo interessante progetto voglio dare un'informazione di carattere tecnico: l'attività principale di un marciatore o di un runner di eccellenza non è il birdwatching.

sabato 17 marzo 2012

Distanze


Il post precedente, Genesi banale di un mostro normale, ha ricevuto finora ben cinquantanove commenti e il flusso potrebbe continuare nelle prossime ore. La cosa mi preoccupa un po' vista la caratura culturale ed etica di molti di essi. Commenti prevalentemente anonimi, puerili nella loro petulante insistenza. Qualcuno molto vicino al mondo dell'Atletica Leggera abruzzese mostra di essere in seria difficoltà. Vorrei tranquillizzarlo. Non è scrivendo compulsivamente sul mio blog che si risolvono i problemi della nostra piccola e povera atletica locale; non si sciolgono così nemmeno certi personali garbugli interiori.

Lascio lo sport 'muscolare' e 'vincente' ad altri per orientare il mio impegno intellettuale su una particolare declinazione del significato della parola "distanza". 

Non è possibile chiudere tutte le distanze. Non potrò mai intendermi con l'anonimo che scrive "solo i vincitori fanno la storia". Il dialogo non è sempre possibile e bisogna farsene una ragione.

Quanto dista la Terra dalla Luna? La cosa è nota: circa 356.000 km al perigeo e 384.000 all'apogeo. Quanto dista la Scuola dallo Sport (e dalle discipline di endurance dell'atletica in particolare)? Un abisso insondabile. Tempo fa, nella ricerca di un problema di matematica da assegnare ai miei alunni, ne trovavo uno che faceva così: "Giovanni si allena tutti i giorni per la maratona di Venezia. Ogni giorno percorre per 25 volte un circuito di 20 hm. Quanti km percorre in un giorno? E in una settimana? E in un mese? Si chiudeva una settimana scolastica abbastanza pesante e senza pensarci troppo assegnai quel problema come esercizio per il lunedì successivo. Un'alunna assai sveglia, finita la dettatura del testo, mi disse: "20 hm sono 2 km. 'Sto ragazzo corre 50 km al giorno. A me sembra un matto...". Ho faticato un bel po' a spiegarle che i maratoneti non corrono così a lungo.
I nostri bambini (gli abruzzesi intendo) sono tra i più sedentari d'Italia (clicca qui). Per molti di loro chi pratica con continuità la corsa o la marcia è un matto o, nella migliore delle ipotesi, un tipo buffo, eccentrico. E la cultura ufficiale, la scuola, coi suoi testi 'distanti' anni luce dal reale e con due ore setimanali di educazione motoria (quando va bene), procede d'inerzia, tra buoni propositi e investimenti risibili (in risorse umane e finanziarie).

Sono questi i problemi di cui dovrebbe occuparsi un Comitato Regionale Federale piuttosto che riempire il forum del proprio sito ufficiale di inutili e stucchevoli questioni personali; chiacchiere da bar che, come direbbe qualcuno, dovrebbero essere appannaggio di "blog locali di natura personale"(?!). E se ciò  non dovesse essere possibile me ne farò una ragione ché, credo, sia una questione di distanza culturale, incolmabile fino al prossimo novembre. Dopo, si vedrà.

giovedì 8 marzo 2012

Genesi banale di un mostro normale

Non è il mostro sbattuto in prima pagina l'oggetto di questa mia incursione telematica. Troppo facile. Parlerò di qualcosa di "normale". 

È proprio il carattere di normalità a determinarne la pericolosità. Il mostro cova dentro molti di noi. È il desiderio sottile di affermarsi, di apparire ad ogni costo, di realizzare il proprio gradino di celebrità. Sulla pelle di un innocente.

Spesso assume forme riconoscibili e banali e fa la scimmia alla locuzione televisiva più gettonata: "Saranno famosi". 

Il mostro dapprima è un mostriciattolo. Fa quasi simpatia. Può animare le accorate preoccupazioni di genitori e allenatori durante la "mini-non-competitiva" podistica locale, lunga 200-300m. Cronometri che suonano, per sondare quello che non esiste; per costruire ciò che non deve esistere. 

Si vince e si perde, è un gioco. Ma è meglio vincere. Bisogna vincere. E allora si iniziano a contare le vittorie. "Ecco il bambino che ha vinto 32 gare...", urla lo speaker della locale kermesse podistica. Lo spettacolo è servito. E il mostriciattolo cresce. 

Non tutti i mostriciattoli diventano mostri, per carità. Come neanche tutte le imprese realizzate con entusiasmo e passione sono salutari ed eticamente ineccepibili. Il male, come ci ha insegnato Hanna Arendt, può essere terribilmente banale.

lunedì 5 marzo 2012

Il rosso e il grigio

(Le Allieve della Gran Sasso Teramo, 3rze nella Finale Nazionale 2012 del CdS di Cross a Correggio (RE); da sx, Claudia Del Giudice, Lucrezia Anzideo, Elena De Dominicis, Giulia Palumbi)

(Gli Junior della Gran Sasso Teramo, 2ndi nella Finale Nazionale 2012 del CdS di Cross a Correggio (RE); da sx Luca Di Muzio, Lorenzo Di Stefano, Daniele D'Onofrio, Gabriele Colantonio, Salah Uddin)

Rosso è il colore dominante della casacca dell'Atletica Gran Sasso Teramo, la società di atletica leggera che ieri a Correggio (RE), in occasione della Finale Nazionale dei CdS di Cross, ha ottenuto il secondo posto per team tra gli Junior e il terzo, sempre a squadre, tra le Allieve. Tutti abruzzesi quei ragazzi. E credo che questa sia la soddisfazione più grande. Il lavoro svolto qualche anno fa per la base del nostro movimento atletico regionale (dalla categoria Esordienti in su, per intenderci) ha dato i suoi frutti.
Per una sintesi dei risultati degli abruzzesi a Correggio potete cliccare qui.

Grigia invece è stata la prestazione dei nostri Cadetti (Cadetti e Cadette) impegnati, sempre a Correggio, nel Criterium Nazionale di Cross per Rappresentative Regionali.
Massimiliano Santovito (Hadria Pescara) col suo 60° posto è stato il migliore dei nostri (gli altri sono finiti tutti abbondantemente oltre la 100^ posizione in classifica). Tra le Cadette le cose non sono andate meglio con Sara Schirinzi (Farnese Pescara) 65^ all'arrivo (le altre, tutte intorno alla 100^ posizione).
Non so se gli annali del Cross abruzzese ricordano un risultato a squadre tanto 'magro' per la categoria Cadetti: 17^ la rappresentativa femminile e 18^ quella maschile (le regioni italiane mi pare siano ancora 20).

Credo fermamente che al Settore Promozionale vadano destinate ben altre attenzioni e risorse. Quando smetteremo di considerare gli Esordienti come dei noiosissimi rompiballe (qualcuno dalle mie parti la pensa così, sic), forse soltanto allora non dovremo ricorrere al tesseramento di atleti non abruzzesi per salire sul podio di una finale nazionale dei CdS nelle categorie giovanili (la Gran Sasso Teramo ci riesce ancora e credo che la cosa assuma un valore profondamente etico).

venerdì 2 marzo 2012

Lezioni di etica

Nel forum del sito fidalabruzzo.org oggi leggevo un post dal titolo sorprendente: "Il codice Etico nell'atletica Abruzzese". Lo scritto, a firma di tale gabrieled lo potete leggere anche voi cliccando qui.
Un codice etico nell'atletica abruzzese, dunque. Mmmmm... Perché mai gabrieled sente l'esigenza di parlarne oggi?

Quando da un forum istituzionale, spesso usato a mo' di pulpito telematico personale, si vagheggia  una non ben definita etica nella forma di un codice oscuro il mio intuito sente puzza di mordacchia. Di bavagli.
"Alla luce delle tante esternazioni e comportamenti, giusti o sbagliati (non si discute su questo), di tesserati della Fidal Abruzzo [...] Affinchè, le basi e le regole imposte nel Codice Etico, diventino per tutti, obblighi generali di diligenza, corretta e lealtà..." scrive gabrieled. Sono basito.

Dov'era il codice etico di gabrieled quando qualche anno fa chi stava scontando una squalifica per doping continuava allegramente ad allenare ragazzini e ad organizzare gare per la federazione?

Il codice etico pare vada di moda e gabrieled sembra non brillare di originalità. A tal proposito gli dedico un video presente nel blog di Marco Travaglio, nel post dal titolo "Scoperta sensazionale: la Rai ha un codice etico". Buona visione.