domenica 4 luglio 2010

Passione per la vita

Nel post precedente presentavo Augusto, attraverso due foto. La prima, in bianco e nero, lo ritrae ventunenne allo Stadio Adriatico durante una prova estemporanea sui 150m, chiusa sul filo dei diciotto secondi (lui che, giocando, riusciva a correrli intorno ai diciassette puliti, se non qualche decimo sotto!). Autore della foto Donato Chiavatti, suo allenatore, grande amico nonché mentore di molti dei più forti mezzofondisti abruzzesi degli ultimi trent’anni. Una foto che, nonostante i segni del tempo, restituisce inalterata l’espressione di un volto tirato e concentrato, assieme all’elegante leggerezza di un atleta inespresso per volontà di un destino bizzarro. L’immagine di un viso contratto e di piedi reattivi e leggeri è l’incipit per una storia crudele dall’epilogo però felice. È la vicenda di un ragazzo, mezzofondista dai piedi come molle, discontinuo negli allenamenti a causa delle levatacce per motivi di lavoro. Augusto corre, fino ai diciotto anni, allenandosi davvero poco e alternando la corsa con un’altra passione: il karate. Quando decide di dedicarsi al mezzofondo con più impegno e continuità, cominciano gli stop in allenamento e in gara, a causa di lancinanti dolori al fegato. Ricordo che, poco prima della premiazione di una gara su strada dalle mie parti (avevo quindici, era il 1980), mi chiese dei consigli per risolvere i suoi frequenti dolori al fianco destro. In quella gara era finito un centinaio di metri dietro di me e all’arrivo era letteralmente crollato a terra, piegato da spasmi epatici allucinanti. Sorrido e rabbrividisco nel ricordare la mia puerile risposta: “Prova ad evitare i fritti e le bevande gassate”. Nel 1981 Augusto scoprì di avere il linfoma di Hodgkin. Lo ricordo in ospedale che tirava su il morale a mio fratello Giovanni, ricoverato in ortopedia in quello stesso periodo per una frattura legno verde al femore destro.

Torniamo alla prima foto. Il volto contratto di Augusto, si diceva. E i piedi veloci. Augusto aveva ancora addosso i segni della chemioterapia e della micidiale, ed oggi desueta, cobalto terapia. Erano passati appena due anni da quel terribile 1981. Quei centocinquanta metri semi-lanciati valgono più di un oro olimpico. Augusto urla al mondo la sua passione per la vita, e lo fa lasciandosi dietro, il più velocemente possibile, il rigo di pennarello nero che indica la partenza dei 150m e tutti i pensieri cupi macerati dentro due anni di lotta feroce.

Augusto di cognome fa Vancini. Sangue ferrarese per parte di padre. Sangue d’artista, giacché Augusto è nipote di Florestano Vancini, grande regista italiano recentemente scomparso (cliccare qui). E buona parte di quei geni, quanto ad immaginazione ed ironia, in qualche modo gli appartiene; perché Augusto è il più grande umorista che io conosca.
Proprio nel 1983, in quell’estate dei centocinquanta metri semi-lanciati, io ebbi la fortuna di frequentarlo molto assiduamente. Mi salvò la vita con i suoi scherzi (che racconterò più avanti; meritano dei racconti a parte) e le sue battute fulminanti, dacché stavo attraversando uno dei momenti più tormentati della mia adolescenza. Mi fece conoscere i Pink Floyd che ascoltavamo di sera, sdraiati sul divano buono del salotto di casa mia, mentre si chiacchierava dell’ultima impresa del mezzofondista del momento e soprattutto, inevitabilmente, dell’immenso talento del runner più forte ed elegante di ogni tempo: Steve Ovett (so bene che è la mia opinione e contrasterà con molte altre opinioni sull’argomento; so bene pure di essere stato simpaticamente plagiato da Augusto, ma a me sta bene così).

Augusto è il più grande fan di Steve Ovett (cliccare qui per avere informazioni generali sul personaggio). E si fa presto a capirne il perché. Ovett, antidivo per antonomasia, è stato un talento precocissimo, capace di correre già a tredici anni i 400m in 53”1. Steve Ovett campione olimpico sugli 800m a Mosca, inglese, pluriprimatista mondiale del miglio e dei 1500m, è stato il rivale storico di Sebastian Coe, anche lui campione britannico del mezzofondo e vincitore di due olimpiadi sui 1500m e di svariati altri titoli internazionali, nonché più volte primatista mondiale (800m, 1500m e miglio; cliccare qui per ulteriori informazioni sul personaggio). A differenza di Coe, rampollo dell’upper class britannica, il ceto di appartenenza di Ovett era ben diverso. Diciamo popolare. Mentore di Seb Coe era il padre Peter, ingegnere affermato e studioso attento di innovative metodologie di allenamento applicate al mezzofondo. Mentore di Steve Ovett, la madre Gay, barista part-time del locale mercato all’aperto di Brighton.

Per avere un’idea dell’uomo e dell’atleta Ovett e per chiudere questa (spero) simpatica (e dovuta) divagazione sui miei (nostri) miti del mezzofondo di ogni tempo, vi lascio due indizi: un aneddoto e un video. Il primo lo riassumo a braccio (mi si perdonino perciò le molte imprecisioni) cercando di non alterarne la sostanza, più di tanto. Un giorno la figlia di Ovett, giovane e discreta mezzofondista australiana, rientrando a casa fa al padre: “Sai pa’, è incredibile! Su internet ho visto le immagini di un fuoriclasse inglese del mezzofondo. Si chiama come te, anche se non ti somiglia per niente…”. Ovviamente la ragazza non stava scherzando. Ignorava il passato del padre.
Il secondo, un video appunto, mostra la finale dei 1500m della Coppa del Mondo svoltasi a Dusserdolf nel 1977. Vittoria del mitico Steve con un finale di gara che, da quel giorno in poi, nessuno è stato più in grado di eguagliare. Almeno con quell’eleganza. Dai 1300m ai 1400m in 11”7 (era un 1500, non proprio tattico). Amazing!



Torniamo ad Augusto e alla seconda foto, quella a colori, scattata con una digitale (e stavolta da me) ventisette anni dopo la prima. Mostra l’espressione serena di un giovanotto brizzolato ancora ben tonico e tirato. Oggi Augusto corre perché gli piace e lo fa stare bene. Alla corsa alterna lunghe passeggiate in bicicletta, leggero su una leggerissima bici ipertecnologica dal telaio in carbonio; inserisce pure una seduta in palestra, settimanalmente, perché non si ‘vive’ di sola corsa.
E c’è spazio pure per le nuove tecnologie. Ha comprato da poco un potentissimo i-mac ( lui che non ha mai avuto un computer!) con cui ripassa a memoria le imprese del mitico Steve Ovett, ‘saccheggia’ le teche Rai su youtube e approfondisce le sue conoscenze, già forti, sulla storia romana.

Augusto lavora nel pubblico impiego e lo fa con serietà e con amore. Non ha mai perso l’energia che ieri animava le sue battute più esilaranti ed oggi alimenta un pensiero ancora fortemente ironico, ma maturo e permeato di genuina saggezza. Quando ho bisogno di chiarirmi le idee su questioni sportive, anche molto tecniche, relative al rendimento e alle possibilità di crescita di giovani mezzofondisti abruzzesi, Augusto è il guru che mi svela la verità con poche, limpidissime battute. E con la stessa candida saggezza riesce a mettere pace dentro il mio cervello, ogni qual volta certi miei pensieri prendono la forma di un asfissiante groviglio.

Augusto conosce il senso vero del correre. La riga nera che segnava la partenza dei 150m è lontana. Lontani sono i pensieri cupi di ventisette anni fa.

Augusto è mio amico.

25 commenti:

Anonimo ha detto...

E' anche un mio amicooooooooooo!!!!!!

Gis

Anonimo ha detto...

grazie mario...del bel post dedicato ad Augusto...Augusto è davvero una persona speciale, ha un bellissimo inconscio, medianico, che ti mette davanti agli occhi delle soluzioni che con tutte le nostre sovrastrutture facciamo difficoltà a vedere ...e anch'ìo sono orgoglioso di essere suo amico...

Anonimo ha detto...

ho dimenticato di firmare il commetno di prima...
Paolo Dell'Elce

Anonimo ha detto...

La cosa bella di Augusto è la sua voglia di vivere, con gli occhi che gli si illuminano. Quando parla di atletica poi.... e del suo mitico Ovett. Che disquisizioni in passato col mio Cova, che per quanto abbia vinto, non può essere paragonato al grande inglese. Mi ricordo alla vigilia di un mio 10.000 in pista nel 1987, scrisse il mio risultato e lo chiuse in busta prima della gara. Realizzai 32'37" e qualche decimo. Aprimmo la busta e scoprimmo che aveva predetto 32'37". Non era un caso, altre volte ha azzeccato i miei ed altri tempi. Ce ne fossero di appassionati e competenti come lui!!!! Ciao Augusto. Marco Agresta.

Anonimo ha detto...

Grazie Mario per aver scritto questo post su mio zio Augusto...con poche righe hai descritto la sua vita e il suo carrattere, sono felice di avere uno zio come lui che considero una persona speciale...quasi un mito!!!
Tanti saluti a te e ovviamente al mitico Ago (come lo chiamo io).
Ramona Piermattei

Marius ha detto...

Ciao Ramona, ciao a tutti. Siete troppo buoni con me, perché credo di aver scritto 'incartandomi' un bel po'. Scrivere di una persona a cui si è molto legati è sempre mestiere difficile, e Augusto mi perdonerà per questa narrazione con troppe ellissi e divagazioni, 'ovettiane' e non. Però dovevo farlo.
Paolo Dell'Elce dice bene: "[Augusto] ha un bellissimo inconscio, medianico, che ti mette davanti agli occhi delle soluzioni che con tutte le nostre sovrastrutture facciamo difficoltà a vedere ...". Augusto è un uomo realmente libero, libero dai legacci delle nostre (forse dovrei dire mie) sovrastrutture. Augusto non ha bisogno di apparire perché è totalmente impegnato a vivere. I suoi occhi leggono solo ciò che è utile considerare. Quelle che per noi sono 'capacità medianiche' (quel pre-vedere gli eventi futuri, ed altri stupefacenti fenomeni di cui è capace) non sono altro che la forza naturale di uno sguardo umano incontaminato. Augusto è un archetipo vivente.

m

Marius ha detto...

Comunicazione di servizio: qualora ci fossero problemi nella visione del 1500m di Ovett, settate la risoluzione da 360p a 480p (basta andare sulla barra degli strumenti di youtube, in basso a destra).

m

Running Free ha detto...

Un grande saluto ad Augusto, una persona vera come poche altre. Che bello vederlo oggi sereno dopo tanti momenti bui.

Anonimo ha detto...

Caro Mario, hai descritto benissimo con sincerita' la personalita' di un grande uomo Augusto.Posso confermarlo poiche' lo conosco bene quell giovanotto, per me rimarra sempre un amico speciale, anche dal fatto che' e' stato con tanto piacere il mio allenatore di atletica, nell'eta' credo piu' importante per un ragazzo che comincia a fare sport, vale a dire dai miei 16 anni ai 20.In pista mi ha indirizzato all'agonismo con rispetto per i miei avversari. Ogni allenamento, nel momento dovuto tirava sempre fuori la sua gioia con battute scherzose, che tra una ripetuta e l'altra abbassava il senso di fatica.Con diligenza e con pazienza Augusto mi ha costruito atleticamente per il mezzofondo, partendo e giustamente da specialita' di 800mt e 1500mt distanze uguali che percorreva il mito Owett.Quindi in campo discorsi di atletica e di campioni non mancavano mai.Non dimentichero' mai dopo solo qualche giorno in cui mi allenavo con lui feci la mia prima gara in pista degli 800mt a livello regionale,(correva l'anno 1987) negli ultimi 100mt fui sorpassato a fine curva completamente da tutti, arrivai ultimo e demoralizzato, ma Augusto mi fece affrontare nel modo migliore le prime "bbatoste" quel giorno nel mio piccolo e lo dico senza arroganza fu il nostro punto di partenza.
Con la sua audacia e perseveranza ho raggiunto un 6° posto da 2°anno junor hai campionati italiani indiv.sui 3000mt piani nel 1990, vinta da un certo S. Baldini.
Un salutone al mitico Augusto.

Daniele Grande

sognatrice ha detto...

Devo dire che da un po’ sono molto suscettibile alla rivelazione degli anni passati come segno del tempo che scorre. (… chissà perché!!!).
Ancora più rimango colpita quando il tempo trascorso ha il sapore di una vittoria in una gara chiamata vita.
E’ così anche con la storia di Augusto della quale sono a conoscenza anch’io e raccontatami direttamente da lui.
Dice bene Daniele: “… quel giovanotto…” perché lui ancora guarda il mondo con la cura di un ragazzo.
Persona pacata, educata, gentile e con un approccio alle relazioni molto cortese.
Oggi la corsa per lui è semplicemente un gioco per simulare quel gesto che in fondo gli appartiene, ma che non rappresenta più una sfida.
E’ davvero lontana per lui quella “riga nera”, oggi la corsa per lui è un argomento di dibattito e di conoscenza.
Buona sorte a lui.

P.S.
Augusto, considerato il nobile acquisto (i-mac), oltre a cercare i filmati di Ovett, posta un commento! Attendo fiduciosa.

Ciao
Carla

Anonimo ha detto...

Colgo l 'occasione,anche se un po' in ritardo,per ringraziare in primis l'amico a me piu' caro,Mario,per le bellissime parole a me dedicate sul suo molto seguito blog. A tutti gli amici e mia nipote Ramona che hanno scritto i loro commenti di stima nei miei riguardi,(Carla,visto ho lasciato di vedere le immagini di Ovett...ciao a presto),a chi non mi conosceper il tempo dedicatomi,sperando che la mia storia possa essere di aiuto e conforto per chi sta attraversando lo stesso mio problema,e che mi ha insegnato ad apprezzare le piccole gioie quotidiane. Grazie a tutti A ugusto

Anonimo ha detto...

...ho avuto la fortuna di iniziare a frequentare Augusto dall'inverno 94 quando per motivi di opportunità decisi di iniziare ad allenarmi a Pescara...e grazie alla sua compagnia con le immancabili battute, le fatiche quotidiane e ripetitive dell'allenamento si scioglievano come neve al sole...

MITICO Augusto.

Bentrovati a tutti.

GMak

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio GMak,anche se ci si vede poco,fa sempre piacere poterti salutare,e sono contento che le mie battute,abbiano in qualche modo alleviato i tuoi allenamenti.(ci riesco solo se la compagnia e quella giusta),ti mando un grosso saluto a te,moglie e la tua splendida piccolina (fa ancora gli esercizi per gli ostacoli? ) .... Ciao Augusto.

Anonimo ha detto...

Mi sento un po' un intruso ad entrare in questo post.
Però un saluto ad Augusteve voglio lasciarlo anch'io.

La storia non la conoscevo, ma è di quelle che lasciano il segno.
Devo dire che si capisce subito che ha una gran forza interiore, la gioia di vivere di un ragazzino e una passione immensa e coinvolgente. Per l'atletica, ma forse ancor di più per Ovett.
Devo dire che la prima volta che lo incontrai mi raccontò subito di quel cambio infernale di Dusseldorf, sollecitandomi ad andarlo a visionare su youtube. La seconda volta che ci vedemmo per prima cosa mi chiese se lo avevo visto...
Poi scattò una specie di confronto sui migliori crono italiani all time. Dopo aver subito sui 10.000, sono riuscito a recuperare un po' sulla maratona...

Mitico Augusteve (sì, il soprannome mi è piaciuto moltissimo)!
Un saluto.
Sat

Anonimo ha detto...

Che piacevole sorpresa...ciao Sat,e parecchio che non ci vediamo,ma poi ....visto il video di Ovett?...Comunque,con la scusa,molti stanno visionando questa bellissima gara,anzi vai anche sugli Europei di Praga 1978,e dato che ti ci trovi...e lo so sto esagerando.In questi giorni sto leggendo molto su Etichette:un po di tutto scritto da Mario ( Mario,sei un maestro nel vero senso della parola,e non solo perche' insegni),ma devo dire,Sat,che sei preparatissimo,sugli atleti e tempi,che ti invidio....ciao,e spero di rivederti presto...per un confronto...a presto Augusto anzi x te Augusteve.

Anonimo ha detto...

bei tempi quando gareggiavo con Coe ed Ovett...
Ora sogno che le mie figlie.....
Ciao Mario
lv

Marius ha detto...

... mitico lv!!! Dai, ci vediamo sabato al Meeting Maxicar?

;))

m

Anonimo ha detto...

Sicuramente,avrai delle bellissime soddisfazioni,ho visto la gara del 1000 in 2.53 e devo dire che sono rimasto colpito per l'eleganza,struttura e grinta. Un grosso in bocca al lupo. Augusto. P.S. se un giorno avro' l'occasione di conoscerti mi racconterai di Ovett.

Anonimo ha detto...

Un saluto ad Augusto

Ugo

Anonimo ha detto...

Augusto sei un grande!!! una persona fantastica.Sono felice di conoscerti .... baci Alessia Valente.

Anonimo ha detto...

Saluto Ugo,e contracambio ad Alessia i complimenti,le auguro insieme a Francesco una brillante carriera atletica e privata. .......saluti Augusto.

Anonimo ha detto...

E'anche mio amico!!..ciao Augusto sei un grande..D.B.

Anonimo ha detto...

Bè che dire, ho avuto la fortuna, grazie alla tecnologia, di conoscere deu persone meravigliose tramite facebook.
Mi piacerebbe conoscervi personalmente magari per discutere di mezzofondo, di Ovett, di allenamenti e chissà magari forse tra un pò di fare anche una corsetta insieme. Anche a me probabilmente l'atletica ha salvato la vita e per l'ennesima volta sto lottando per uscire fuori da una importante distrofia causatami dalla sclerosi multipla. Ma questa è un'altra storia... un forte abbraccio. Luca Laureti

Marius ha detto...

Il Campione sei tu, Luca. Quando la tecnologia avvicina gli uomini, sia benedetta.

Ti abbraccio forte.

mario

Anonimo ha detto...

Grazie Luca per le belle parole. Anche io grazie alla tecnologia ho avuto modo di conoscere persone speciali, e tu sei tra queste. Noi che sappiamo cos'è la sofferenza, ancor più apprezziamo le piccole gioie del quotidiano, e la corsa è tra queste. Vedrai, ne sono certo, riuscirai ad uscirne anche stavolta, e chissà un giorno forse, io tu e Mario, potremmo uscire a fare una corsetta parlando di Ovett.... un abbraccio. Augusto Vancini.