giovedì 29 luglio 2010

Il compleanno del Sat e certe facce da impiegati

Volevo scrivere un post e dedicarlo al SatSaturnino Palombo – che oggi compie trent’anni. Sat, l’ho scritto più di una volta, è la vera anima di questo blog. Senza i suoi commenti il ‘mio quarto di Web’ sarebbe monco. Orfano.

Volevo scrivere pure qualcos’altro sui Campionati Europei di Atletica e, a modo mio, lo farò. Tirando dentro proprio il Sat. Sì, perché Saturnino, da atleta, insegna un modus currendi primordiale e gioioso, abbastanza distante dalla psicologia corrente (perdonate l’aggettivo dal ‘sapore’ podistico) di buona parte dei runners di casa nostra. Già, perché Sat è uno che corre sotto ogni cielo e sopra ogni terreno, a lungo e a tutta, senza troppe alchimie ritmiche e metriche e con la gioia di fare fatica stampata sul volto. Sat ama correre e lo fa seguendo il suo istinto. Non timbra cartellini prima di cominciare l’allenamento, non cerca la velocità assoluta stordendosi di frazionati brevi, come molti giovani usano fare (purtroppo anche giovanissimi, ahimé); Sat sfida la velocità in una gara di resistenza, non ha bisogno di troppe pause. Sat non ha una faccia da impiegato e ha repulsione per i ‘compitini’ da svolgere sistematicamente in pista, settimana dopo settimana. No, non equivocatemi, non è un elogio dell’‘andare a sensazione’. È che ho le tasche piene di certa ‘scienza’ atletica applicata alle corse di resistenza fatta di arzigogoli tecnici che ci fanno correre sempre meno (quanti maturi ottocentisti di discreto livello fanno più di 50 km settimanali?). Arzigogoli fantasiosi che rileggono e ribaltano la fisiologia dell’allenamento (“Da giovani bisogna fare le fibre bianche!”, questa l’ho sentita due giorni fa al campo, giuro) e che consegnano ad un futuro di nebulosa mediocrità buona parte dei nostri giovani mezzofondisti migliori.

Sat, un ottimo giocatore di calcetto (e lo dico con vera ammirazione) prestato al running, col suo modo di intendere la corsa mi porta indietro di venticinque anni, quando c’era meno scienza e più voglia di correre. Tempi in cui per partecipare ai 10.000 dei Campionati Italiani bisognava chiudere la distanza sotto i 29:30. Tempi dove i ragazzini e i giovanotti che venivano al campo d'atletica non avevano facce meste da impiegati sottopagati; dove era possibile trovare campioni e campioncini (ma quelli veri, mica roba da 3:20/km sui 10.000!) a macinare chilometri, 'confusi' tra amatori attempati e ragazzini e ragazzotti dal talento atletico allora mediocre (cioè nella media; molti di loro filavano a 3:20 al chilometro, anche per più di 10 chilometri).

Sat, un anacronismo podistico che dovrebbe far riflettere. Come dovrebbe far riflettere il capolavoro, molto umano e perciò ancora più apprezzabile, di Daniele Meucci. Il suo bronzo sui 10.000m di questi Europei ha radici forti nel suo esordio sulla maratona, quattro mesi fa.


Auguri Sat, trecento di questi giorni e milioni dei ‘tuoi’ chilometri!

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Mario, come direbbe tue padre: 'Ci vò li kilometr'
(perdonatemi la grammatica, ma dovevo rendere l'idea... per chi conosce Gaetano De benedictis:-))

Gis

Marius ha detto...

Vedi, alla fine gli ho dato ragione...

m

Anonimo ha detto...

Ciao Mario,sacrosanta verita',come diceva tuo padre,ci vo' li kilometr...naturalmente non solo quelli,ma senza km.,non puoi costruire molto.Credo che molti nostri mezzofondisti,diano poco spazio al lavoro organico,come sono convinto che chi corre 800 e 1500 non faccia male fare anche dei cross l'inverno,per poi correre anche 3000,e perche' no pure 5000,invece molti spesso si fossilizzano sempre sulle loro distanze preferite. ( invece i grandi del passato...!!!) Tornando al compleanno di Sat,colgo l'occasione per fargli i miei auguri,( qualche volta,timbra il cartellino prima di allenarti....!!!) ti auguro di correre per tantissimi anni sempre con questo spirito. Ciao a presto Augusto.

Anonimo ha detto...

Grande mario!

Grazie, bellissimo questo post e troppo generoso nei complimenti...

Sì, hai proprio ragione, il bronzo di ieri è stato molto più umano di tante altre imprese. C'era tutto: l'intelligenza tattica, il gioco di squadra (più volte hanno fatto rivedere il momento in cui Lalli si è allargato per far passare all'interno il compagno), la grinta, la tenacia, il cuore, la voglia di non mollare fino alla fine e nonostante la fatica.
A quattro giri dalla fine l'inglese Thompson appariva esteticamente più composto ed anche più regolare nell'andatura, mentre i primi due sembravano imprendibili. E invece negli ultimi 250m è cambiato tutto. Parte una volata lunghissima, Farah va solo, Lamdassen scoppia e viene divorato dagli inseguitori, Meucci si infila all'interno, ma manca il colpaccio di mezzo piede...
Fantastico...

Per il resto, condivido l'esigenza di un ritorno all'entusiasmo del passato.
Troppe pressioni esterne (genitori e amici) oggi, troppe attese e spesso lavoro poco mirato o, per meglio dire, troppo a breve termine e solo in vista del piccolo risultato immediato.
E spesso si afferma banalmente e senza cognizioni specifiche che, da ragazzini, bisogna sviluppare la velocità a scapito delle lunghe distanze. Il che è vero solo se per lunghe distanze intendiamo carichi chilometrici eccessivi ed abnormi rispetto all'età. Ma l'abitudine alla fatica e, soprattutto, alla meccanica, alla ripetitività del gesto e persino alla monotonia del ritmo va sviluppata fin da bambini.
Ma mi fermo qui, perché non faccio il tecnico e non ambisco a farlo.

Un saluto.
E grazie ancora!
Sat

P.S.: a domani!

Marius ha detto...

... e invece tanto di cappello al tecnico Sat!

m

Anonimo ha detto...

Tanti aguri Sat! Speriamo di rivederci presto!

Luigi Turilli

Anonimo ha detto...

Oggi pomeriggio.
O al massimo domani sera...

Sat

songatrice ha detto...

… e si con ritardo, ma non posso essere assente tra i commenti al post del Maestro che celebra il compleanno di Sat, un anniversario che per me, che sono una fissata dei numeri, definisco speciale. I decenni hanno un singolare fascino, anche quelli che vedono aumentare le decine!!!
30 anni … belli, freschi, accesi, maturi, brillanti, animati!
Auguri guerriero, di vero cuore e … come dice un illustre mio conoscente: 100 di questi giorni escluso questo!
Ciao
Carla

Anonimo ha detto...

Auguri freschi freschi..anche se in ritardo

GMaK