Basta un timido sole che occhieggia tra una nuvola e l'altra e la complicità del calendario che corre inesorabile verso giugno (et ultra), che facebook si riempia di singolari promozioni di tipo pseudo-salutistico in chiave "endurance", atletico e non. Cerco di spiegarmi meglio con un esempio, pure nel tentativo di smentire il divino Flaiano ("Se lei si spiega con un esempio non capisco più niente"). Dalle mie parti il marciapiede della riviera è tutto un pullulare di "uomini di ferro" (molte le donne, in verità) che corrono a tutta manetta e a tutte le ore del giorno, bardati con magliette e fuseaux variopinti e con ai piedi calzature che pesano meno dei loro lacci. Nella maggior parte dei casi sono over 40 dai trascorsi atletici risibili e persi dentro vagonate di pranzi, pranzetti, cene e cenette il cui numero è pari soltanto ai finti sensi di colpa che agitano in modo convulso i loro arti inferiori.
Per carità, ogni motivo è buono per muoversi, per abbandonare il divano e cominciare a bruciare grassi 'cattivi'. Ma in molti casi, a guardar bene l'espressione contratta e truce di certi volti, si ha l'impressione che una veloce e bizzarra forma di nevrosi collettiva si diverta a fare strage di neo e vetero-sedentari, ognuno con l'alibi forte della salute a tutti i costi e con il sogno segreto (ma neanche tanto) di poter tagliare il traguardo di una prova dell'Ironman (meglio se davanti al compagno di squadra e di allenamento) oppure di stracciare questo o quel "crono" nella maratona. Ecco perciò il fiorire di un mercato paraculo e in linea con il crescente bisogno di apparire 'fenomeni dell'endurance', narcisi del VO2max e della potenza lipidica.
Recita così la réclame: "Allenati con noi: programmi di allenamento per singoli e gruppi; personal training. Massaggi, ceretta totale integrale (donna, uomo), pulizia viso". E il cerchio si chiude. Veloci alla meta e glabri, perché non si dica: "Non ce l'ho fatta per un pelo".