mercoledì 16 novembre 2011

Changing

Novembre. Quasi dicembre. Tempo di cambiamenti. Anche in Atletica si cambia.

Cambiare società sportiva. Cambiare allenatore. Cambiare...

Cambiare può essere una liberazione, una rinascita, oppure un salto nel buio. Chi vivrà vedrà.

Cambiare, ma col cervello bene acceso. Sempre. Ché di pifferai magici è pieno anche il nostro piccolo mondo.

Buona fortuna a chi viene, a chi va, ma anche a chi resta.

40 commenti:

Anonimo ha detto...

ma è possibile che si va alla fine sempre a spostare atleti verso a una direzione invece di equilibrare societa diverse in modo da creare piu competizione all interno della nostra regione

Marius ha detto...

Caro Anonimo, a competere in atletica sono gli atleti e non le società (l'atletica è uno sport individuale checché se ne dica). Quei pochi che, come spaesati tartarughini, riescono a guadagnare l'oceano, hanno bisogno del giusto supporto per proseguire la crescita; per continuare a gareggiare, dentro e fuori regione.
Insomma, non sempre si cambia casacca per capriccio...


m

xam ha detto...

........speriamo che tutti questi cambiamenti, dovuti anche ai nuovi regolamenti dei cds, portino un'aria più serena e meno bellicosa. Poi come dici bene, chi vivrà vedrà.

Anonimo ha detto...

non si capisce molto a cosa vi riferite post troppo generico : chi è andato dove ? e a fare cosa ? chi ha agito nell'ombra per favorire questo trasloco ?

Marius ha detto...

Anonimo curioso, rilassati. Il post 'gira' sul 'changing', sul cambiare. Sei libero di vederci i fantasmi che vuoi, però tienili per te.

m

Anonimo ha detto...

be le espressioni salto nel buio e pifferai magici lasciano intender che forse l'autore dell'articolo non è molto d'accordo con non si sa bene cosa

Anonimo ha detto...

i giusti supporti in una disciplina prettamente individuale possono essere dati anche tra le mura di casa. è comodo far vagare di qua e di la per poi avere limiti di responsabilità nel momento in cui si evidenziano difficoltà sia di rendimento che di adattabilita. alla fine è scontato e dimostrato che chi paga in questo contesto sono gli atleti tutti gli altri si rifugiano dietro gli scudi.i mercatini rionali col tempo sono passati sempre più di moda.

Marius ha detto...

I "giusti supporti in una disciplina prettamente individuale possono essere dati anche tra le mura di casa" tu scrivi. Mmmm... Arriva un momento in cui le necessità di un atleta di buon livello nazionale non possono più essere soddisfatte dalla propria società di appartenenza. Spese sanitarie, spese per il materiale tecnico (un marciatore può arrivare a consumare anche 6 paia di scarpe l'anno), spese di viaggio, vitto e alloggio... Chi paga?

Anonimo ha detto...

grazie della risposta comunque non hocapito chi sia il marciatore in questione che si è trasferito

Anonimo ha detto...

speriamo vermente nel vento nuovo auspicato da xam che spinga gli atleti a una valorizazione che non si arresti ai campionati individuali o di mercato rionale come richiamato sopra

Anonimo ha detto...

caro mario è un po triste la prospettiva di un ateta che come gli emigranti saluta dalla nave col fazzoletto bianco i componenti di una societa che ha lavorato e investito alacremente su di lui e per cosa per un tozzo di pane ,per il dottore , per due completini sportivi e 6 paia di suole da mettere sotto le piante dei piedi , sinceramente mi ricorda un po le pellicole neorealiste in B/N

Anonimo ha detto...

ma se l'atletica è uno sport individuale perchè esistono i campionati di società ? le coppe italia sempre di società ? le varie gare a squadre di cross ? qualcuno dovra suggerire alle eminenze federali di abolire questo inutile sprego di soldi e energie , e dovra denunciare come adunate sediziose i raggruppamenti di piu di un tot atleti e qui interverranno i gruppi sportivi militari (che neanche loro avranno piu ragiione di essere ) se non per scioglier questi pericolosissimi capannelli di gentaccia che corre salta e lancia non per se ma per i massonici colori sociali io farei pure intervenire l'anti trust e aprire una commissione di inchiesta su dove sia nata questa malsana usanza aggregativa .

Marius ha detto...

Anonimi di tutto il mondo, firmatevi! Mi vien difficile rispondervi.

@ l'anonimo del 19 novembre 2011, ore 10:54 (quello degli atleti come emigranti con la valigia di cartone): non generalizzare, non si cambia società "per un tozzo di pane, per il dottore, per due completini sportivi e 6 paia di suole da mettere sotto le piante dei piedi". Facciamo due conti - a braccio - su un 'podista' cat. Allievi che si colloca dentro i primi 10 della graduatoria nazionale:

- 6 "suole" (come le chiami tu)all'anno fanno circa 700 €;

- i costi per le trasferte regionali ed extra-regionali (comprensive di vitto e alloggio, con tecnico e/o dirigente al seguito) possono arrivare fino a 3000 € l'anno (e comunque non ammontano a meno di 1500 €);

- le spese sanitarie (analisi del sangue, visite specialistiche, controlli ecografici, radiologici, terapie, ecc.) non sono mai inferiori ai 600 € l'anno.

E questo per rimanere al necessario. Se per te 3000/4000 € l'anno sono "un tozzo di pane", ti giro il conto corrente della mia associazione sportiva affinché tu possa contribuire a dare un po' di colore al bianco e nero del mio film neorealista.

m

Un Amico ha detto...

@ l'anonimo del 19 novembre 2011, ore 10:54

Dopo la dimostrazione di Mario, dalla quale traspare chiaramente quanto sia costoso il "tozzo di pane" (siamo in tempo di crisi), c'è poco da dire...
Tuttavia azzarderei l'ipotesi che i "changes" possono essere causati da diverse motivazioni, a volte può capitare anche che non vadano in parallelo con la velleità di colui che si trasferisce...
perciò, prima di commentare, proporrei di analizzare CASO PER CASO e non A CASO.
Anche perché ho sentito parlare di piccole società che sfornano atleti d'interesse nazionale e che, nel momento in cui si trovano costrette a salutarlo (poichè costa troppo), attuano comportamenti non particolarmente corretti. In quel caso, ti domando, l'ingratitudine è sempre parte dell'atleta?

Anonimo ha detto...

Nessuna risposta?

Anonimo ha detto...

le voci corrono le promesse si rincorrono (mantenute o no) e a volte giungono agli stessi ragazzi interessati e li aiutano nel prender decisioni

Anonimo ha detto...

ho la sensazione che molte scelte vengano fatte in base al numero di scarpe offerte annualmente all atleta e alle trasfertine garantite nell arco dell anno. e normale che un atleta viene tentato in modo da alleggerire gli impegni familiari ma vi assicuro che poi si diventa solo un numero e alle prime difficolta è sempre chi è stato sempre vicino a dover intervenire per ridare dignita e fiducia all aileta in difficoltà.le grandi società come le osate chiamare sono tuttaltra cosa in abruzzo attualmente esistono solo societa opportuniste che approfittano delle disgrazie degli altri.forse è il caso di rifare un passo indietro e di ridare opportunita a tutti di poter fare rimanere in piedi quelle societa che hanno fatto la storia dell atletica abruzzese e sicuramente i colori diversi che si vedranno in campo ridaranno piu dignità a questa disciplina DOVE SONO FINITI QUEI TECNICI E DIRIGENTI CHE OGNI TANTO PROCLAMANO I LORO PROGETTI?

Marius ha detto...

I progetti qualcuno li proclama, qualcun altro li proclama e li realizza. (I commenti anonimi hanno il peso dell'identità di chi li scrive. Registrate un account di google ed avrete risposte esaustive ai vostri commenti).

m

Anonimo ha detto...

"La stupidità deriva dall'avere una risposta per ogni cosa. La saggezza deriva dall'avere, per ogni cosa, una domanda." Milan Kundera (1929), scrittore ceco.

Anonimo ha detto...

realizzare progetti per terzi sicuramente non danno una giusta dimensione al progettista stesso

Anonimo ha detto...

una massaia si reca al mercato e acquista un pacchetto di 6 uova da cui nasceranno dei pulcini cui non verranno garantiti neanche 300 kikki di grano. un'altra massaia acquista un solo pulcino pero' lo sfama e lo porta all'eta adulta. la morale è che se si è stati polli nelle scelte non si diventera' mai galline.

Anonimo ha detto...

si legge sopra "...fare rimanere in piedi quelle societa che hanno fatto la storia dell atletica abruzzese.." qui si vuol paragonare il ratto delle sabine realizzato a un tiro di schioppo dalla capitale alla massima espansione dell'impero romano sotto marco aurelio

Enrico ha detto...

La Saggezza del Blogger deriva dall'avere un Anonimo per ogni argomento

Henry Wise

Anonimo ha detto...

la maggiore fobia per chi desidera visibilità è rimanere nell'anonimato

Anonimo ha detto...

non dimenticare che di marco aurelio ce ne stato uno solo

Anonimo ha detto...

a marco aurelio hanno fatto un monumento equestre a qualcuno di pari grandezza gli volete fare le scarpe , cecita' nei secoli fedele ...

Anonimo ha detto...

Caro Marius, il tuo post parla di cambi di società etc., la tematica è più che interessante, però, mi sembra di comprendere che i commentatori siano sempre gli stessi e probabilmente del settore, visto che riescono a stuzzicarsi a vicenda senza fare riferimenti espliciti. Così facendo, però, coloro che non sono così addentrati nelle ultime vicende, seppure appassionati di atletica, sono come dei pesci fuor d'acqua - come me -. Saluti GIuliana

Anonimo ha detto...

Ciao amici tutti sono march , marcello casasanta . Come si puo mario continuare a discutere con uomini senza volto , senza nome . Basta! stiamo gia subendo il peso di politici scellerati aggiungere anomini per far solo due chiacchiere credo sia penoso
Marcello

Anonimo ha detto...

Ma non sostenevi delle tesi di tuttaltro avviso qualche mese fa?

Marius ha detto...

Trenta commenti per il mio 'fatico' "Changing". Certa atletica e' arrivata al capolinea. Ma non ci sta. Annaspa. Balbetta. Si produce in buffe stereotipie.
Ed io sorrido...

m

Anonimo ha detto...

frechete freud

qualcuno è troppo stressato e non vuole farsi una ragione della causa di tale condizione nervosa

Anonimo ha detto...

Non conosco Giuliana ma mi associo a lei. Pensa che anche io che sono del settore non ci sto capendo più niente.

Tornando all'argomento del post io non so ancora se andrò o se resterò. L'unica cosa certa e che ci sarò.

Nunzio

Marius ha detto...

Esserci e' condizione necessaria per andare, restare ed anche progettare, agire con giudizio...
Credo sia arrivato il momento di scrivere un altro post.

m

Bruno ha detto...

Un saluto a te Marius e ai tuoi cari lettori-commentatori, affinché non vi siano fraintendimenti, mi identifico sin dall’inizio: sono il papà di Federico Gasbarri.

Premetto di non voler apparire come colui che ha la coda di paglia, ma leggendo il tuo post “Changing” e relativi commenti, consentimi, rilevo non poche analogie con le recenti vicissitudini sportive (e non) del tartarughino Fede, motivo per cui, in questo oceano di chiacchiere (non poche anonime), mi permetto di fare alcune considerazioni e/o precisazioni, al fine di fugare strane perplessità, ma anche di sdrammatizzare questa triste e poco gratificante vicenda per l’intero movimento regionale.

Anche nelle recenti sedute di allenamento a cui accompagno Fede nell’una o nell’altra località, non di rado, sono costretto a dribblare il solito fatidico ed imbarazzante quesito che mi viene rivolto da appartenenti all’ambiente: "Ma cosa cavolo avete combinato a Chieti con Fede?".

Siamo sicuramente tutti consapevoli che nessuno è depositario della verità assoluta - pertanto, quando una coppia si separa - siamo altrettanto consci che sussistono ragioni e colpe da ambo le parti. L'importante è separarsi con civiltà e rispetto della dignità e reputazione di ciascuno. Perlomeno per noi, è stato così.

Constato, mio malgrado, che qualche lettore del tuo blog, il quale, ha ritenuto celarsi dietro un facoltativo ma ben comodo "anonimato", ha travisato (spero per la non conoscenza dei fatti) la scelta fatta in piena autonomia da parte dell'atleta - determinata peraltro da incomprensibili prese di posizioni e/o imposizioni di taluni -, a scelta prettamente "mercenaria". Mi dispiace, ma non è nel nostro stile.

Nulla, è assolutamente riconducibile alla Società della quale Fede si appresta a vestirne la maglia con Orgoglio nella prossima stagione, pertanto, anche qui, i più scettici sgomberino la loro mente da simili “fantasie-persecutorie".

Non vogliamo assolutamente apparire vittime, ma altrettanto non intendiamo essere il capro espiatorio di nessuno, oggetti/soggetti di diatribe o dissapori altrui per taluni strani “giochetti” di potere, ancor meno essere additati quali irriconoscenti.

Non rinnegheremo mai il nostro passato, le nostre origini, ne siamo fieri ed orgogliosi, saremo sempre riconoscenti alla Società di provenienza per aver contribuito nella crescita sportiva e non solo, di Fede.

L'unico Tribunale a cui ci rimettiamo, è quello della mostra coscienza, pensiamo di poter andare tranquillamente ancora in giro a testa alta.

Ora penso che sia arrivato il momento di tornare nel nostro laborioso silenzio per preparare la nuova stagione.

A tutti un in bocca al lupo, anonimi e non.


Grazie Mario per lo spazio concessomi.



Bruno Gasbarri

Anonimo ha detto...

al 35° post salta furoi un nome gasbari . ma gaspari chi ? è un parente del mitico ei fu zio remo ? o è il ministro del governo berlusca alle comunicazioni ? è veramente lui il destinatario del post o è un'altra svista all'abruzzese maniera , chi ne sa dica !!!!

Marius ha detto...

@ Bruno:

sono io che ti ringrazio per il commento civilissimo, sereno e, soprattutto, firmato.
"Changing", potrà sembrarti assurdo, l'ho scritto prima di sapere della scelta di Fede. Novembre, per chi è uso alla navigazione su questo blog, è il mese dei post che parlano del 'nuovo', del tempo che verrà...

Come scrivevo nove giorni fa, a chiosa di questo mio post troppo chiacchierato, auguro "buona fortuna a chi viene, a chi va, ma anche a chi resta".

Un saluto

mario

Bruno ha detto...

Caro ennesimo anonimo delle 16,36, sembrerebbe che lei abbia saltato la mia premessa, ho parlato di analogie, non era assolutamente nelle mie intenzioni impradonirmi del palcoscenico, come lei sembrerebbe insinuare.
Il moderatore di questo blog, come lei avrà ben compreso d'altronde, è dotato di autorevole arguta intelligenza, tanto che gli argomenti trattati lasciano sempre spazio alla fantasia dei commentatori, anche non addetti ai lavori come me.
In ogni caso, potrebbe risparmiarsi nello storpiare il mio cognome con accostamenti che non le sono concessi, siamo ben consapevoli di essere dei sigg. "nessuno".
Se invece deliziasse questa umile platea delle sue "gesta" passate e/o attuali nel settore, potrei anche aiutarla a ritrovare l'identità da lei smarrita.
Distinti Saluti. Bruno Gasbarri

Anonimo ha detto...

Mario, io non capisco perché ti ostini a pubblicare i commenti anonimi.

Nunzio

Marius ha detto...

Nunzio, forse soffro della sindrome di Radio Radicale... (purtroppo in Italia la libertà segue spesso la via del rutto telefonico, della scampanellata anonima, eccetera eccetera).
Andiamo avanti.

m

Anonimo ha detto...

quale sarebbe la sindrome di radio radicale ? è contagiosa questa malattia ? non essendo radicale posso pero' notare come questo sia l'unico partito sopravvissuto alla prima repubblica gli altri sono scomparsi tutti hanno cambiato denominazione o si sono lanciati in improbabili fusioni