giovedì 25 febbraio 2010

L'occhio di Augusto

Giorni addietro, al campo, parlavo con Augusto Vancini (il primo da sx nella foto), amico fraterno dalla sensibilità sovrannaturale e profondo conoscitore del mezzofondo in atletica. Augusto mi invitava ad osservare gli allunghi sull’erba di alcuni ragazzini, di età compresa tra i dodici e i quindici-sedici anni; neofiti dell’atletica, sicuramente non atleti esperti, ma avvezzi ai fondamentali della corsa da almeno tre mesi (li vedo spesso fare andature di ogni tipo, rimbalzi, eccetera). Molti di loro, capaci di eseguire skip e calciate mediamente impegnativi, tornavano goffi ogni qual volta liberavano le frequenze del passo dentro un allungo di corsa. Una sorta di paradosso.
Augusto mi faceva notare quanto innaturale fosse la corsa di quei ragazzi; quanto incapaci fossero nell’esprimere fluidità dei movimenti, decontrazione. Ci si imperlava la fronte di sudore nel vederli soffrire a quel modo.
Trent’anni fa, diceva sempre Augusto, era rarissimo trovare ragazzi così impacciati, goffi nel gesto più naturale che ci sia (o che, a questo punto, ci dovrebbe essere). Chi arrivava al campo, a tredici-quattordici anni, aveva già sulle spalle (sulle gambe) un ‘curricolo motorio spontaneo’ straordinariamente ricco che veniva – aspetto decisivo – praticato quotidianamente in forma estensiva; si correva, si saltava, si strisciava, si rotolava, ci si arrampicava da mane a sera e dall’età di quattro-cinque anni.
Nel mio condominio non ero il frugoletto più veloce. E neanche il più resistente. Mio fratello Giovanni, che a dieci anni correva i 2000m in pista in 6:33.4 (ancora migliore prestazione regionale under 11; e chi la schioda più!), doveva vedersela con Fabio, suo coetaneo e condomino del 5° piano (noi si abitava al 4°), non molto più ‘lento’ di lui (nelle garette intorno all’isolato gli arrivava sempre qualche passo dietro).
Il nostro condominio non era ad Iten, in Kenia.

I ragazzi di oggi corrono più piano. E sembrano essere più fragili di quelli di ieri (fragilità intesa come predisposizione agli infortuni muscolo-tendinei ed osteo-legamentosi). Spesso cerchiamo un alibi ‘tecnico’ alla mediocrità dei nostri giovani atleti (quel refrain che suona più o meno così: corrono male e vanno piano perché non fanno ‘certi’ esercizi o perché corrono ‘così e cosà’). In realtà credo che, salvo in casi rarissimi (ogni tanto un talentuccio arriva), un allenatore di atletica leggera che opera oggi con i giovanissimi, abbia l’oneroso compito del riabilitatore. Un riabilitatore che avrebbe bisogno di almeno quattro ore al giorno da dedicare ai propri allievi. (Vogliamo davvero credere che basti un’oretta e mezza, fatta di una manciata di minuti di riscaldamento, venti minuti di esercizietti – come li definisce qualcuno – un’altra ventina di minuti di corsa, nelle varie modalità esecutive, e un po’ di defaticamento (o cold-down, meglio), doccia inclusa, per fare di un ragazzino ‘normale’ – e figlio di questa Società – un atleta con la “A” maiuscola?).

Intanto Augusto, ex ragazzino prodigio del running (quanto era forte!), continua a correre mezz’ora al giorno. E non ha podi olimpici da inseguire. Almeno non a breve.

13 commenti:

luca vandi ha detto...

spero di essere nei panni dei rari casi:
Mia figlia cerco di non romperla (in tutti i sensi), spero che quest'anno a 14 anni scenda i 3' sui 1000, gli allenamenti me lo fanno pensare, una cosa, non gli piaciono i cross, il 7 marzo per portarla a Formello me la dovrò legare all'all'auto....
ciao

Marius ha detto...

Beh, Luca, non occorre scomodare l'occhio di Augusto per affermare che Eleonora, tua figlia, è un gran bel talento.
Per il cross, sono d'accordo con lei (chi più di me può capirla!).
Buona fortuna per Formello, quindi.

un abbraccio

mario

Of ha detto...

Il grande Luca Landi in persona, wow.
Mi ricordo (velatamente) di un film nel quale Luca faceva la parte di un corridore.... ma non ne sono sicuro.

Of ha detto...

a me..... e non è il mio blog.... questi anonimi hanno rotto le balle!!!! Mario puoi anche bannarmi...... anzi ti invito a farlo.... cosi questi 5 minuti li uso per fare altro e non per ascoltare certi elementi che si limitano a digitare su google e non conoscono la storia....

Of ha detto...

ca....o ho sbagliato io.... quello è luca vandi.....
sai che c'è.... mi vado a fare 10 km di penitenza col freddo e col buio

:) :)


.... però sti anonimi

Of ha detto...

mi gira la testa!!!!!
avevo scritto bene

me ne farò 10 e mezzo di km

Marius ha detto...

Stai tranquillo Of, il tuo nervosismo è anche il mio. Ho la colpa di non aver disposto un 'filtro' ai commenti. Adesso lo farò.

un abbraccio

m

sognatrice ha detto...

Durante la lettura del tuo post, chi conosce Augusto, lo ha immaginato perfettamente di fianco a te mentre analizzava la corsa dei ragazzi usando il suo tono sempre pacato, il suo modo sempre educato, la sua conoscenza sempre pronta! Ragazzo (in fondo sembra ancora un ragazzo!) di grande spessore, di spiccata concretezza, di misurata discrezione.
In passato ha segnato dei numeri nella corsa, oggi “non ha podi olimpici da inseguire” ma in fondo lui la gara più importante l’ha già vinta qualche anno fa !!!
Buona sorte a lui.
Ciao
Carla

Unknown ha detto...

Ma, io non la farei tanto tragica. Secondo me voi che avete fatto l'atletica di livello vi siete avviliti vedendo la nostra generazione che era davvero mediocre. (anni 90)
Ora quando io avevo 14 anni (14 anni fa) di ragazzi forti e dotati c'è ne erano molti, credetemi. Io stesso riconoscevo che ero una bella pippa paragonandomi al passato dell'atletica pescarese (e non faccio nomi sennò mi viene la depressione) e paragonandomi con miei amici delle medie e del liceo.
Ricordo un mio carissimo amico dedito a vizi da rockstar (chi vuol capire capisca) saltare 185 di alto a 15 anni senza essere mai sceso in pista calzando scarponi da basket.
Altro fenomeno delle scuole professionali di Pescara afferrare la "palla" come la chiamava lui (il peso da 4kg)a oltre 14mt e30 sotto gli occhi increduli di tutti noi!! Per poi non presentarsi alle gare perchè provinciali perchè si era dimenticato e me lo diceva fumando una sigaretta con assoluta incuranza, come se si fosse perso il film del lunedì sera.
In tempi + recenti un piccolo atleta uscito dal cofano della BMW di d'Amario correre i 1000 ragazzi in 2'46"
Ragazzi alle campestri scolastiche regionali che mi passavano l'orzo usando una espressione del mio amico RoccoMario DC e poi scomparire nel nulla. Uno di questi rivisto dopo anni mi diceva "awauuuà, io e te correvamo insieme con la scuola!!"
Ecco, la cosa che manca è la percezione della disciplina, l'appartenenza ad un gruppo. Una guida, non diciamo che non ci sono gli atleti o che la generazione di oggi è peggio di quella di ieri.
Per me sono solo bagliori nostalgici di ottimi tecnici che non hanno materia prima!! E poi anche tra atleti che si sono dati per un paio di stagioni con risultati di alto livello, il tasso di abbandono è enorme, con il cruciare l'età universitaria.

Insomma, i ragazzi sono sempre uguali, il mondo intorno è evoluto, l'atletica è rimasta ferma agli anni 70, il mondo è andato avanti. I ragazzi da noi a sudare e faticare non vengo +.... dovremmo solo meditare!!

Luca Renz

Marius ha detto...

Caro Luca, tu scrivi: "[...] non diciamo che non ci sono gli atleti o che la generazione di oggi è peggio di quella di ieri.
Per me sono solo bagliori nostalgici di ottimi tecnici che non hanno materia prima!!".
Il mio post ha due difetti. Il primo è che esprime opinioni. Il secondo è che intende il mezzofondo come Atletica tout court. L'Atletica è tante cose (discipline); non tutta l'Atletica è messa male allo stesso modo. Però tu non darmi (darci, c'è anche Augusto) del nostalgico d'antan ché i ragazzini italiani del 2010 sono davvero cambiati antropologicamente: vai sul link http://www.salute.gov.it/dettaglio/phPrimoPianoNew.jsp?id=188 e poi fammi sapere cosa ne pensi. (A titolo di curiosità, dai un'occhiata ai primi 10 tempi delle graduatorie nazionali allievi sui 3000m - possono andar bene pure i 1500m - che vanno dal 1980 al 1988; poi leggi i primi 10, stesse distanze, del 2009).

un salutone

m

Of ha detto...

Basterebbe anche guardare i minimi di partecipazione ai campionati italiani, che negli ultimi anni si sono alzati sempre più.

Of... per una volta in tema :)

Anonimo ha detto...

Un saluto al mitico Augusto!
Chissà se Steve ha letto questo post...

Sat

Franco ha detto...

Cavoli, se ripenso alla mia infanzia campestre, dove la cosa più statica era arrampicarsi su alberi di 10mt...e avevo solo 3 anni!!! Oggi poi, con tutto questo cibo sempre più industrializzato e raffinato, i processi infiammatori partono come i temporali in estate!!!!!