giovedì 16 ottobre 2008

No money, no action

Action sta per “atto”. Come diceva mia nonna, senza soldi non si canta la messa. Né si può portare avanti alcun programma sportivo serio, aggiungo io. Il volontariato non si fa più neanche in parrocchia ed ogni iniziativa (progetti culturali, sportivi, ecc.), appassionata e illuminata che sia, se non ha “benzina” per “viaggiare”, prima o poi muore. Non so se, come si sente dire da più parti, anche il capitalismo sta mostrando la corda e la bufera finanziaria di questi giorni è l’inizio di una crisi dal respiro ben più ampio e devastante. Non so. È certo che gli sponsor si fanno sempre più distanti, soprattutto da quegli ambienti dove sopravvivono idee esangui, stantie. Ho toccato con mano una realtà che dovrebbe far riflettere: ci sono aziende disposte ad investire del danaro sul mio lavoro, sul mio modo di leggere lo sport. Aziende disposte a sostenere il progetto di un singolo (cifre “umane”, per carità), lasciando fuori “nomi” pesanti (istituzioni, società sportive d’annata, eccetera). Per quanto questo possa farmi gongolare, nutrendo il mio stupido narcisismo, ritengo non sia affatto un dato positivo. Forse è un segno dei tempi. Chi ha amministrato lo sport (dovrei scrivere sport con la maiuscola?) fino ad oggi, ha seguito la logica e il metodo del Potere politico (leggasi partitico) di questa nostra soave Repubblica. In alcuni casi, a livello nazionale e internazionale, potere politico e sportivo coincidevano (coincidono?) fatalmente. Occorre ripensare l’Atletica Leggera (e non solo quella) alla luce di scenari economici e sociali profondamente cambiati, ché il barile ha mostrato il suo fondo da un pezzo.

Il 16 novembre si andrà all’Assemblea Regionale FIDAL. Teramo e la sua provincia, nella persona di Domenico Narcisi (candidato alla presidenza regionale FIDAL), si fanno portatrici di idee belle e concrete. Voglio crederci. Io sto con Domenico Narcisi.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

La scelta dell'immagine è sempre gustosissima!

Quanto alla questione proposta - annosa e spinosa come poche... - non mi sento di intervenire con la solita animosità, perché il discorso rischierebbe di diventare troppo politico.
Mi limito a dire che qualche miglioramento, a livello di federazione nazionale, tutto sommato c'è stato, per lo meno da quando alla presidenza siede Franco Arese. Miglioramenti, comunque, non solo sul piano delle intenzioni.
Tuttavia, nonostante le diverse iniziative intelligenti - a partire dal Progetto Talento e dal tentativo di rinverdire i fasti dei Giochi della Gioventù, da sempre importante fucina di campioni e promesse dell'atletica nostrana - gli investimenti non sono ancora sufficienti a garantire una sostanziale crescita del movimento ed una reale competitività a livello internazionale, quanto meno nel breve periodo.
All'estero si mobilitano quantità di denaro neanche lontanamente paragonabili alle cifre stanziate in Italia. E i risultati si vedono eccome! Basti pensare al miglioramento enorme - in termini di medaglie e piazzamenti - raggiunto dalla Cina alle ultime olimpiadi (pur non senza una buona dose di sospetti...). Lì si è cominciato a lavorare fin dall'assegnazione dei Giochi (2001), in modo da arrivare all'evento con una squadra giovane, ma altamente competitiva.
La Gran Bretagna investe cifre, per noi, davvero spropositate, in vista del prossimo appuntamento olimpico. E se andiamo a leggere le classifiche delle competizioni internazionali riservate alle categorie giovanili (mi vengono in mente gli ultimi campionati europei di corsa campestre, per esempio), troviamo un gran numero di nuovi talenti che stanno pian piano emergendo e salendo alla ribalta internazionale. E perché non mettere anche tante altre realtà relativamente nuove (es., Giamaica ed Etiopia), che già da alcuni anni sono salite alla ribalta internazionale?

Tornando a casa nostra, non conosco i piani e le idee promosse dai vari candidati alla presidenza regionale Fidal.
Va però rilevato come da tempo la realtà teramana sia davvero la più fiorente in Abruzzo, potendo vantare:
1) almeno due squadre di alto livello (Bruni Pubblicità Vomano tra gli uomini e Atletica Gran Sasso tra le donne, entrambe dotate di ottimi settori giovanili);
2) ottime strutture ed impianti tra i migliori in Regione (Teramo, Giulianova e Nereto);
3) un gran numero di manifestazioni di alto livello, sia per quel che concerne l'atletica in pista (meeting nazionali di Giulianova e Nereto), sia per l'attività podistica su strada (Maratonina Pretuziana e Riviera d'Abruzzo Half Marathon su tutte).
In quest'ottica, sono sicuro anch'io che la candidatura in questione offra solide garanzie e concrete prospettive di miglioramento e innovazione.
Spero comunque di saperne presto di più.

Un saluto.
Sat

Marius ha detto...

Uno dei prossimi post sarà proprio sulla "visione del mondo" del buon Domenico Narcisi. Credo sia arrivato il momento (ora o mai più) di cambiare rotta, per il bene dell'Atletica. Teramo e la sua provincia hanno idee e mezzi per farlo. Voglio crederci.

un saluto. mario

Anonimo ha detto...

I campi di Nereto e Giulianova non mi sembrano tra i migliori in Regione.

Nunzio

Marius ha detto...

Hai ragione, Nunzio. Quando parlo di Teramo e provincia voglio però intendere il rinnovamento della politica federale di questa regione. Pescara ha fatto il suo tempo. È ora di voltar pagina.

un salutone. mario

Anonimo ha detto...

Vuoi mettere con lo stadio Angelini?
Chiaro che il problema sia di politica federale. Ma se Teramo è la provincia più attrezzata e più intraprendente della sarà anche merito del lavoro svolto dalla Fidal teramana.

A presto.
Sat