giovedì 26 febbraio 2009

Necessario insondabile

La penna corre sulle pagine cincischiate di una vecchia agenda sponsorizzata. La mano ha fretta di chiudere un laconico appunto: «Fondo medio saltato per affaticamento muscolare». L’allenatore chiude l’agenda, butta la penna dentro una tasca della borsa porta computer e ferma il cronometro che avrebbe continuato la sua corsa regolare e spietata. I cronometri non accumulano fatica, non hanno anima né fanno sconti. Gli allenatori lo sanno. Distillando numeri in successione sessagesimale trasformano i sogni in verità approssimate.
« Le gambe non vanno, non riesco a farle andare. Non ci capisco niente » fa l’atleta con voce incolore. Non c’è tristezza nelle sue parole, neanche preoccupazione. Una strana spossatezza impasta muscoli e pensieri in un unico grumo insolubile. In momenti come questi c’è bisogno di parole, ma non di risposte. Le risposte, quelle giuste, più o meno definitive, arrivano sempre qualche passo più avanti e sono buone per un’altra storia, che avrà comunque bisogno di altre parole. Questo, forse, è il senso ciclico dell’esperienza.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Dall'alto della tua esperienza, Mario, perchè non scrivi qualcosa riguardo il saper riconoscere, da parte dell'allenatore, quando l'affaticamento muscolare è tale da far preferire di saltare l'allenamento che si era programmato???

Questo è, ora, il mio dilemma!!!!!

ciao

Of

Anonimo ha detto...

Ciao Mario l'esperienza si :
l'esperienza grande parola per l'atleta.
il problema è proprio lì...
molti ragazzini,ragazzi,( genitori) e anche adulti principianti dell'agonismo spietato mancano di quell'esperienza comprensiva accecati dal risultato...
Alora mi permetto di dare un consiglo.
parlare sempre con l'allenatore,non aver paura di dirgli oggi non stò bene , oggi non ce la faccio, pur di non deluderlo , no è sbagliato quando si è stanchi bisogna riposare totalmente, non esiste mi faccio 30' min. tanto per fare qualcosa (no) ragazzi dovete dire tutto al vostro allenatore, parlare anche dei problemi ovviamentese ci sono, familiari , di lavoro, affinchè lui possa capire di più il vostro stato d'animo, fisico, e mentale...per prepararvi al meglio,
comunque meglio ungiorno di riposo,che un all'allenamento fatto male e in controvoglia.

a presto ragazzi....

Mistercamp

Marius ha detto...

Prima di rispondere ad Of, un paio di precisazioni. Il post è un raccontino di fantasia, ovviamente. Una sorta di situazione 'standard' nell'universo del training, buttata dentro una narrazione, l'ennesima, che ci offre la possibilità di confrontarci su un tema complesso e antico come la storia (e la preistoria) dell'Atletica. Chi non ha mai 'ciccato' un medio (o qualsiasi altro lavoro ad 'intensità significativa') scagli la prima pietra!

Rispondo ora ad Of, con un segreto di Pulcinella. Uno dei tanti. Senza impelagarci in questioni di biochimica, eccetera eccetera, rileggiamo le parole del grande Mistercamp: "quando si è stanchi bisogna riposare totalmente, non esiste mi faccio 30' min. tanto per fare qualcosa". Le cose però a volte sono più complesse. La fatica ha molti volti. Ma, in via generale, il pensiero di Mistercamp è un 'must' da tenere scolpito sul fondo della borsa da allenamento.

un salutone a tutti. mario

Marius ha detto...

Scusami Of, se insisto. Un altro segreto di Pulcinella. Se la gara è alla domenica, da mercoledì butta via il cronometro. Intesi?

un abbraccio. mario

Anonimo ha detto...

Vabbè su questo non avevo dubbi.
Io ti parlavo di un periodo di carico alto. Quando è normale sentirsi stanchi. Come si fa a capire i quei momenti se è il caso di metterci un altro carico o andarci liscio con il 2 di coppe? :)

ciao

Anonimo ha detto...

Un raccontino di fantasia?
Sono felice… già pensavo all’atleta deluso che usciva dallo stadio con lo sguardo basso e le spalle appesantite …
Domanda: quali sono le parole di cui si ha bisogno in momenti come questi .. o similari ..?
Oggi anch’io ho le spalle appesantite e non per un allenamento ciccato!
Ma la sensazione è la stessa: quella che si prova dopo un medio fallito.
Le parole?

P.S.
Maestro, che belle definizioni!!!
Cronometro:
“ …distillando numeri in successione sessagesimale trasformano i sogni in verità approssimate”

Pensiero di MisterCamp:
“must da tenere scolpito sul fondo della borsa di allenamento”

Caro Maestro, fra i tuoi tanti progetti che ne dici di un “dizionario secondo Marius”.

Ciao
Carla

Marius ha detto...

Per Of: chiedo venia. Pregi e limiti di un blog: si inizia un confronto ma a furia di andare a braccio, generalizzando, si finisce col dire banalità. A questo punto, se vuoi, ci sentiamo via mail per una chiacchiera chiarificatrice, e con qualche numero in più sulla vicenda in questione (leggasi atleta in oggetto, suo carico esterno ed interno).

Per Carla: giornata pesantuccia pure per me. Sei troppo buona; se continui a scrivere così finirò per montarmi la testa ;))

un salutone a tutti. mario