Posto volentieri uno scritto dell'amico Paolo Dell'Elce, un artista autentico (lo so, suona pleonastico, ma con i tempi che corrono è bene rimarcare le cose). Lo dico subito, all'inizio ero un po' restio a pubblicarlo perché Paolo scrive pure di me, mi ha tirato in ballo, e questo mi crea un lieve imbarazzo. Ma la poesia di un sorriso val bene anche un atto di timida vanità.
Buona lettura.
La corsa e il sorriso
(di Paolo Dell'Elce)
Il sorriso è il sorriso di Chiara, una ragazzina leggera e dolce come una nuvola di zucchero filato, la corsa è la sua corsa e quella di altre ragazzine come lei che ogni domenica si danno appuntamento al parco D’Avalos sotto la guida appassionata di Mario. Per correre.
“Cinque giri di riscaldamento, Mario?”…Chiara parla poco, sta ferma in ascolto, come un cagnolino attento, con le orecchie dritte, accanto al suo papà Antonello, che cerca di tradurle le complesse teorie di allenamento di Mario…Chiara ascolta e poi chiede al suo papà…”Che ha detto Mario?”…
Chiara ha la corsa nel sangue, e si vede dal suo sorriso che non l’abbandona mai, nemmeno dopo le innumerevoli “ripetute” sui quattrocento metri a ritmi più che ragguardevoli…il suo corpo è leggero come la sua anima di bambina felice e fortunata, amata e seguita dal suo papà, e quando finisce la sua corsa va da lui e lo ringrazia con il suo sorriso…”Cinque minuti di defaticamento Mario?”…e poi torna a correre, piena di fresca e rinnovata energia.
Il sorriso di Chiara è la sua benzina, si potrebbe dire il suo doping, ma non voglio dirlo (anche se l’ho detto). Parlare di doping a questi bambini è qualcosa di mostruoso e aberrante, e le loro orecchie non dovrebbero mai sentire questa parola. Non dovrebbero mai poter pensare che esiste anche un altro modo di correre, un’altra ragione che non sia quella di correre per la propria felicità, per la gioia di sentire la dolcezza dell’aria e la carezza del sole, ascoltando il proprio respiro, mentre vanno incontro alla vita lungo un sentiero di luce…veloci, leggeri…senza alcuna fatica, con quel sorriso che è l’immagine più pura della loro anima. Della loro inconsapevole bellezza.
“Cinque giri di riscaldamento, Mario?”…Chiara parla poco, sta ferma in ascolto, come un cagnolino attento, con le orecchie dritte, accanto al suo papà Antonello, che cerca di tradurle le complesse teorie di allenamento di Mario…Chiara ascolta e poi chiede al suo papà…”Che ha detto Mario?”…
Chiara ha la corsa nel sangue, e si vede dal suo sorriso che non l’abbandona mai, nemmeno dopo le innumerevoli “ripetute” sui quattrocento metri a ritmi più che ragguardevoli…il suo corpo è leggero come la sua anima di bambina felice e fortunata, amata e seguita dal suo papà, e quando finisce la sua corsa va da lui e lo ringrazia con il suo sorriso…”Cinque minuti di defaticamento Mario?”…e poi torna a correre, piena di fresca e rinnovata energia.
Il sorriso di Chiara è la sua benzina, si potrebbe dire il suo doping, ma non voglio dirlo (anche se l’ho detto). Parlare di doping a questi bambini è qualcosa di mostruoso e aberrante, e le loro orecchie non dovrebbero mai sentire questa parola. Non dovrebbero mai poter pensare che esiste anche un altro modo di correre, un’altra ragione che non sia quella di correre per la propria felicità, per la gioia di sentire la dolcezza dell’aria e la carezza del sole, ascoltando il proprio respiro, mentre vanno incontro alla vita lungo un sentiero di luce…veloci, leggeri…senza alcuna fatica, con quel sorriso che è l’immagine più pura della loro anima. Della loro inconsapevole bellezza.
10 commenti:
Grazie Paolo x questa bellissima dedica, grazie anche a te Mario che mostri tanta pazienza
e passione con tutti noi.
Saluti a tutti
Chiara
Bello il racconto.
E meritatissimo il post per la piccola Chiara...
Saluti.
Sat
Noto con stupore, ed anche un po' di rammarico, che i post sui bambini ricevono pochissimi commenti, a differenza di quelli tristi, sulle nefandezze dello sport e del mondo.
Mah...
un saluto.
mario
Grande Mario!
Hai perfettamente ragione!
Il fatto è che il gossip tira di più.
E poi, probabilmente, molti lettori non hanno una conoscenza diretta dei ragazzi che alleni e può darsi che si vorrebbe pur dire qualcosa, ma magari si pensa di scadere in banali incoraggiamenti o complimenti...
Che poi, naturalmente banali non sono, questo è certo!
Diciamo, però, che per quel poco che ho avuto il piacere di conoscere Chiara, devo riconoscere che il simpatico quadretto delineato da Paolo è sicuramente azzeccatissimo!
Una descrizione simile è davvero aderente alla realtà e mi ha fatto tornare alla mente qualche flash dell'anno passato.
Gustosissimo, peraltro, l'accostamento del sorriso al doping. E non mi sembra affatto mostruoso ed aberrante parlare di doping ai bambini e spiegare loro gli effetti deleteri che può avere e l'assoluta inutilità e spregevolezza del desiderio di vincere a tutti i costi, anche al di là delle regole.
Anzi. Mi sembra fondamentale dar vita ad un'educazione antidoping fin da bambini, in modo da inculcare loro un giusto insegnamento etico - morale che li tenga lontani da sciocche tentazioni.
Devono sapere che esiste un altro modo di correre. Ma devono capire che: 1) lede la salute; 2) ma soprattutto rovina la propria dignità personale, etica, morale, umana e degrada la stima e la consapevolezza che un "Uomo" può e deve avere di se stesso.
Caro Mario, stavolta te la sei proprio cercata...
Ieri ho lanciato due pensieri al volo. Ma come ben sai, se c'è bisogno di commenti, il Sat c'è sempre. Grandi o piccoli, dopati o puliti, top runners o semplici amatori, non fa alcuna differenza...
Saluti a tutti.
Immancabilmente Sat
Bravo Mario, ben detto.
I bambini che corrono non riscuotono molto successo sul tuo blog.
Io invece ho visto di persona con quale entusiasmo e interesse Paolo segue questi bambini.
Lui domanda, si informa, si tiene aggiornato sui loro risultati, in allenamento e in gara, e come dargli torto!
Infondo cosa c'è di più stupefacente che, vedere quattro pargoletti di 10, 11 e 12 anni girare sul filo dei 4' al km?!
Bravo Paolo e bravo Mario!
Saluti a tutti
Ho avuto la sensazione, anche se vengo allo stadio una volta tanto, che questa ondata di entusiasmo è dovuta soprattutto alla presenza di questi bambini che con passione e dedizione (Chiara in primis) animano gli allenamenti.
Un saluto a Chiara e a tutti i bambini e ragazzi del Cus.
Daniele T.
L’ultimo post che riguardava i ragazzi, al quale ho fatto seguire il mio commento è rimasto isolato e silente che ho pensato di essere stata inopportuna.
Come sempre Sat ha centrato perfettamente il punto, non conosco i ragazzi … ed è altrettanto vero che avrei detto volentieri qualcosa…
Produrre un pensiero guardando la foto di Chiara è la cosa più semplice del mondo, è l’ispirazione di quanto più tenero e candido possa esserci… sembra una farfalla dipinta dei colori più belli … e posso immaginare come un suo sorriso abbia colpito il grande Paolo, da imprimere il momento con l’espressione ricercata di una poesia.
Dedico a Chiara l’augurio forte e sentito di srotolare sotto i suoi passi un cammino sempre in discesa…
Invio a Paolo i miei complimenti e un rispettoso saluto.
Saluto Sat, davvero sempre puntuale e impeccabile.
Un grosso pensiero al Maestro … perché percorre il ciglio del sentiero di questi ragazzi affiancandoli con attenzione e vero sostegno.
Ciao
Carla
Beh, che dire? Ritratto il mio commento e chiedo scusa.
Grazie Carla, grazie Daniele, Sat... grazie a tutti.
un abbraccio. mario
Illustre Maestro,
non devi chiedere scusa, né ritrattare... anzi il tuo commento ha rappresentato l’impulso per la verifica del grado di attenzione dei frequentatori del tuo blog… e la risposta è palese…
Grazie a te.
Carla
Arrivo tardi lo so....un po' ci sono abituato!!!
Non conosco Chiara, non conosco Paolo, non conosco praticamente nessuno che ha postato, tranne il Maestro, naturalmente, ma non posso esimermi da dare un commento alle intense e sensibili parole dell'artista Paolo Dell'Elce.
Più che espressioni verbali Paolo sembra che abbia fotografato le gesta della piccola atleta Chiara e che Mario, dopo averle stampate, ce le abbia trasmesse a noi lettori del blog.
Tant'è che la foto "vera" pubblicata a corredo della poesia non rende giustizia alla poetica descrizione della corsa di Chiara fatta dal poeta Paolo Dell'Elce.
Attendo impaziente di leggere altro da una "penna sensibile" come quella di Paolo.
Saluti e scusate il ritardo del post....
Pasqualino Onofrillo
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