domenica 2 novembre 2008

Campioni mancati

“E poi vanno tutti così forte. Io ne conosco uno, un ‘cicloamatore’, diciamo così, che fa i trenta orari in salita, gareggia surclassando ex dilettanti; un mostro”.
Il tipo che ho di fronte è il terzo della giornata. Appartiene alla specie dei ‘pretori da bar’, quelli con loquacità sportivo-repressiva in funzione antidoping.
È un tranquillo pensionato. La sua vita è scandita dai ritmi istituzionali e fatali del casa-poste-pensione-nipoti-a-scuola. Vive per l’incontro della giornata, quello che gli riempie una buona mezzoretta al dopolavoro ferroviario. Quello che mi fa sospirare il pagamento di una odiosissima bolletta condominiale, immobile e in processione all’ufficio postale.
“Le bombe, si fanno le bombe. Eh Debbenedì?” mi fa il tipo, ammiccando un poco. Si rivolge ovviamente all’esperto, l’uomo di sport che ne ha viste di cotte e di crude. Mi provoca. Vuole sapere le confidenze che mi faceva Pantani al Giro d’Italia, dei cicli di ‘cure’ anabolizzanti di Ben Johnson, dei testicoli delle nuotatrici cinesi.
Naturalmente non ho avuto mai il piacere di conoscere di persona Pantani. Né faccio parte della commissione antidoping del CIO. D'accordo, ho fatto qualche olimpiade, da allenatore. Una collaborazione di circa sedici anni con la nazionale italiana di atletica leggera, nei settori mezzofondo e marcia. Sempre fuori da ogni circuito di potere. Sempre.
Ma il passato rimane. E il pensionato pure.
La fila scorre, la cassa non è più un miraggio e le sue domande si fanno sempre più incalzanti. Delineano un obiettivo preciso: convincermi di essere stato vittima di un’ingiustizia cosmica. Il pensionato, in gioventù quarto classificato nella corsa campestre alla selezione scolastica del noto istituto tecnico eccetera eccetera, a quei tempi non poteva allenarsi perché c’era la fame, perché papà non voleva, eccetera eccetera.
“Con la bomba giusta a quest’ora avevo un paio di medaglie olimpiche anch’io, cosa crede?” si sfoga, vuotando finalmente il sacco. E mi lascia con la bolletta in mano, davanti al cassiere che mi chiama con sguardo feroce, spazientito per il mio titubare. Pagata la mia bolletta esco dalle poste senza voltarmi.
Un mondo di campioni mancati, da qualche parte, mi aspetta.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Mario!

Immagino già la scena di cui sei stato protagonista... Penso che tu non abbia mai avuto tanta fretta di pagare una bolletta...

Hai proprio ragione: è un mondo di campioni mancati!
Ne ho vista e sentita di gente che fa discorsi del genere, senza rendersi conto di ciò che dice.
Siamo d'accordo che la chimica faccia miracoli.
Ma un somaro resta sempre un somaro.
Insomma, tutte queste vicende creano sempre l'erronea convinzione che, senza certi aiuti, molti campioni non avrebbero nulla più di noi.
Praticamente sembra quasi che emergere nello sport, a condizioni "normali", cioé in assenza di doping, sia una cosa semplicissima.
Pare che uno si dopi e vada forte per magia. Non si allena, ha un talento assolutamente nella media e non fa sacrifici.

Un saluto.
Sat

P.S.: se avessi raccontato al tipo che Lance Armstrong era stato raccolto dal suo omonimo Neill sulla luna nel 1969, forse ti avrebbe pure creduto...

Anonimo ha detto...

Questo aneddoto mi ha ricordato la mia nonna che mi diceva “… tu che hai studiato, vedi se le medicine che mi ha segnato il medico sono buone”. In tanti anni non sono riuscita a convincere la nonna che non avevo competenza e che i miei studi non erano affatto indirizzati a quelle conoscenze. Alla fine, arresa davanti a quella noventenne che cercava consenso, guardavo le medicine e le dicevo con tono convincente “ vai tranquilla nonna, sono quelle giuste” e forse lo erano davvero visto come è arrivata a quell’età.
La differenza con il signore invadente da te incontrato è che io ero animata da un affetto che mi dava pazienza!
Beh che dire Debbenedì…raccontaci che ti diceva Pantani, ti prego!
S C H E R Z O !!!
Ti auguro invece che un mondo di campioni veri, da qualche parte, ti aspetta.
Ciao
Carla

Anonimo ha detto...

Manco il tempo di godersi le imprese di Marilson Dos Santos e Paula Radcliffe, che ti scoppia la bomba in casa...

Sat

Marius ha detto...

Shame on him, if it's true, but shame on us too (che, tradotto, sta per vergogna e vagonate di cacca su tutto l'Abruzzo forte e gentile, se la cosa è vera).

mah.

saluti. mario

Anonimo ha detto...

eh! un po come quando mi dicono che faccio belle fotografie perchè uso una macchina fotografica di alta gamma.
se solo sapessero che la mia attrezzatura costa un terzo della loro, e che la mia libreria è quattro volte la loro...

sapevatelo!
su rieducational channel!

:)
g

Marius ha detto...

Ottimo commento che vedrei bene pure sull'ultimo post, "Tanti allenatori. Tutti allenatori?".
Grazie Gio'.

m