giovedì 6 gennaio 2011

Sconsolante tripudio di anonime eccellenze

Il raduno dei migliori giovani dell’atletica abruzzese, svoltosi ieri a Pescara dentro un umido e freddo pomeriggio pre-epifanico, parla agli anonimi (o al solito anonimo?) con la forza disarmante dell’evidenza.
Tra i vari protagonisti di un’atletica che non mi somiglia affatto, ieri c’era pure la penna senza firma che qualche giorno fa sentenziava così dal mio blog: “Ebbene si,dopo un Natale così pieno di sorprese e regali la Federazione Italiana Confcommercio Atleti da inizio ai saldi diINIZIO stagione.Aderiscono senza problemi all iniziativa le province di CHIETI-PESCARA.Con grande soddisfazione di tecnici e simili” (lascio in evidenza i molti refusi del testo; sono le impronte digitali dell’’anonimo’). Sono basito perché conosco l’anonimo. Quell’anonimo. E proprio a lui, che di baratti e di mercatini atletici s’intende più di ogni altro, vorrei fare questa domanda: “Quanti giovani atleti abruzzesi ha portato in raduno a Pescara la più forte società di atletica leggera maschile d’Italia?”.

Dentro il catino azzurro dell’Adriatico ieri c’era pure la marcia. Nessun responsabile di quel settore si è fatto vivo (ah, che sciocco! Sarei dovuto andare io da loro). Io stavo discosto, dietro la porta della curva sud, a filmare i miei ragazzi. Siamo a gennaio e non ho ancora letto una riga di quel progetto d’eccellenza che dovrebbe definire “Il polo della marcia atletica d’Abruzzo”. Sconsolante tripudio di anonime eccellenze. Sui blog come sui campi.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

*Se MAOMARIETTO non va alla "MONTAGNA" la ""MONTAGNA"".. (DOVREBBE,sisi dovrebbe!!) ..va da MAOMARIETTO.

S.Kenya

michele didoni ha detto...

Ciao Mario,
con mio grande dispiacere ho saputo che l'impegno da te profuso negli anni con Giovanni e i suoi risultati prima e poi con la pazienza dovuta a Voi che nelle Scuole cercate di diffondere il Verbo hanno sortito l'effetto contrario. Come succede nella maggior parte dei casi nel nostro Paese non sono le capacità indiscusse date dai risultati(nel nostro caso medaglie Olimpiche,Mondiali,Europee ) o la ultra-nominata meritocrazia a farla da padrone ma il grigiume e il clientelismo dei soliti pochi che con il loro voto-potere modificano a proprio piacimento i settori dell'atletica che tanto hanno dato al nostro Paese. Mi dispiace sapere che gli esempi che io ho seguito e con i quali ho avuto la fortuna di condividere una parte della mia stagione atletica adesso non facciano più lontanamente parte di nessun progetto. Spero che "il polo della marcia atletica d’Abruzzo" sia mediato anche da te e da Giovanni, anche perchè parlare di marcia in Abruzzo senza coinvolgere voi sarebbe un controsenso degno della più bieca ignoranza! Spero di essere in errore nella mia ignoranza...
Cogliendo l'occasione ringrazio te Mario e Giovanni per i vari insegnamenti e per gli stimoli che in un passato oramai non troppo recente mi hanno permesso di GODERE della Maglia Azzurra.

P.S - Se essere fuori da tutto significa non srotolare la lingua al passaggio dei più, sono felice che tu sia fuori da tutto!!!

Con affetto,

Michele Didoni

Anonimo ha detto...

Caro Mario,

farò il mio primo e ultimo intervento nel tuo blog, SOLO perchè non ho avuto una risposta di due mie chiamate al numero del tuo cellulare.

Considerato che spesso CRITICHI la Società Bruni Vomano e non solo..., ti posso assicurare e (per chi mi conosce questo lo sa benissimo), non sono il tipo che si nasconde nell'anonimato, in questo modo non mi divertirei.

Probabilmente gli auguri che ci siamo scambiati ieri allo stadio prima del raduno per te erano solo formali, invece, avrei preferito un confronto leale sostanziale e costruttivo.

La Società CAMPIONE D'ITALIA maschile 2010, nel recente passato ha avuto diversi giovani della vallata del Vomano convocati a questi tipi di raduni (lo sapete tutti), ieri i convocati ne erano solo due. Purtroppo, il ns impegno attuale è quello di CERCARE di rimanere aggrappati alla massima serie dell'atletica Italiana, questo piccolo particolare ci impedisce di dedicare come in passato alla ricerca dei talenti locali, entrambe le cose non siamo bravi a farle, se siete capaci provateci voi, invece, di sparare su tutti e su tutto.

Gabriele Di Giuseppe

Marius ha detto...

Ciao Gabriele,

fa davvero piacere leggerti qui, in zona Opinioni Aerobiche. Mi dai così la possibilità di ricordarti, pubblicamente, un paio di cose.
Non è la prima volta che scrivi commenti su questo blog. Quello di ieri è il terzo. Gli altri due, sempre a tua firma, si possono leggere (o rileggere) nel post del 6 giugno 2010, "Irrinunciabile incoerenza", che puoi trovare all'indirizzo http://www.mariodebenedictis.com/2010/06/irrinunciabile-incoerenza.html
Ti invito a rileggere con attenzione quelle righe - link compresi - e i commenti che ne seguirono.

Nell'augurarti di "rimanere aggrappato alla massima serie dell'atletica Italiana" anche nel 2011, ti invito a spendere per il futuro eguale energia e professionalità anche nell'impegno di vice-presidente vicario della Fidal Abruzzo, conferitoti due anni fa. (E poi, fidati, scudetti, titoli olimpici e mondiali, checchè se ne dica, non sono per sempre).

un saluto

mario de benedictis

Diego ha detto...

Seguo sempre con attenzione le vicende abruzzesi in qualità di "vicino di casa".

Resto sempre abbastanza dispiaciuto quando leggo di conflitti nel nostro mondo perchè di fatto è ... un piccolo mondo e perchè, oltre ad essere piccolo, è anche un mondo in cui quelli che ci lavorano puntano tutti al bene dell'Atletica.

Fatta questa premessa, peraltro ovvia, direi che l'Abruzzo deve sentirsi onorato di avere un club campione d'Italia perchè il prestigio che ne deriva fa bene a tutto l'ambiente.
Di contro è assolutamente necessario che il settore giovanile locale si ripopoli con progetti, denari e persone specifiche. Senza i giovani in loco, muore l'atletica regionale e poco dopo muore (o si indebolisce di molto) il club o i club di vertice. Sappiamo per esperienza che le "cattedrali nel deserto" non funzionano mai, nè nell'atletica nè in altri ambiti.

A quanto conosco nella vostra regione c'è tutto per tenere in equilibrio l'atletica di vertice con quella promozionale-giovanile. Da fuori, quello che sembra mancare è un po' di voglia di collaborare. Chi vince non può fare l'asso pigliatutto a livello di incarichi e chi perde non può criticare tutto.
Sono sicuro che sganciandosi da queste posizioni estreme sarebbe facile trovare un punto in comune dal quale partire per lavorare organicamente sia sul vertice che sulla base. Ovviamente serve buona volontà e intelligenza.

Mi scuso per l'intervento se può apparire cerchiobottista ma è esattamente il mio pensiero. La collaborazione nel nostro mondo (piccolo) è basilare. Se ci si arrocca su posizioni rigide nessuno va da nessuna parte.

Diego Cacchiarelli

Anonimo ha detto...

Mi permetto di intervenire da disamorato dell'atletica , non so se sia meglio questa giunta o quella passata pero una cosa è certa il presidente attuale Narcisi o il fiduciario tecnico Carrozza non hanno mai dato alla mia persona risposte del tipo "..la tua sfortuna è che ti è capitato un talento all'inizio della tua carriera di allenatore ..." "...tu ti sei permesso il beeficio del dubbio verso chi sta molto piu in alto di te nella scala gerarchica ..." salvo poi vedere clamorosamente smentite queste emblematiche affermazioni dai risultati sul campo . questo a onor del vero .

Marius ha detto...

Caro anonimo, ti pubblico, visto che pubblico (quasi) tutti. Però, francamente, questa non l'ho capita.

m

Anonimo ha detto...

nel senso che se non incentivano neanche disincentivano la pratica dell'atletica facendo dissolvere quel briciolo di passione che alberga nei cuori di noi tecnici da campo

Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti.

Traggo spunto dagli interventi che mi hanno preceduto per chiederMi: è peggio per i tecnici "emergenti" sentirsi apostrofare "da chi ricopre incarichi federali" di non essere nessuno (e quindi sentirsi calpestati) o è peggio per i ragazzi sentirsi esclusi/scavalcati/annullati nonostanti i loro risultati ottenuti con sacrifici personali (e dei loro tecnici)?

Le sinergie auspicate da Cacchiarelli non possono essere assolutamente confutate.
A patto che tutti si remi per il bene comune.
Quante volte negli ultimi tempi ci si trova nelle riunioni a confrontarsi in modo impari? Discussioni su decisioni già prese aprioristicamente e quindi inutili se non ad alimentare il clima di conflitto; discussioni su progetti che di tale hanno solo il titolo, sostanza zero e dei quali poi si pretende l'approvazione plebiscitaria senza uno straccio di "canovaccio"...

Siamo passati da un immobilismo storico ad un mordersi la coda perpetuo.
Sempre fermi stiamo.

Emblematica mi pare pure la frase: "se non incentivano, neanche disincentivano".

Ecco perchè continuo a chiedermi: qual è peggio?

Ovviamente sono solo impressioni personali...

GMaK 20-11
(-89)

Marius ha detto...

A breve pubblicherò un post sulle "sinergie atletiche". Sinergie che non ti aspetti.

Diego Cacchiarelli è uno che di Atletica si intende un bel po'. Ed è persona fortemente etica. Condivido la quasi totalità del suo commento. Condivido pure il passaggio dell'ultimo intervento di GMaK: "Le sinergie auspicate da Cacchiarelli non possono essere assolutamente confutate.
A patto che tutti si remi per il bene comune". Ed è proprio lì il bandolo della matassa. Diego scrive nella premessa del suo commento: "Resto sempre abbastanza dispiaciuto quando leggo di conflitti nel nostro mondo perchè di fatto è ... un piccolo mondo e perchè, oltre ad essere piccolo, è anche un mondo in cui quelli che ci lavorano puntano tutti al bene dell'Atletica". Faccio una domanda a tutti i lettori del blog: ma davvero tutti quelli che "ci lavorano" puntano al bene dell'Atletica? Che cosa vuol dire fare il bene dell'Atletica?


"La collaborazione nel nostro mondo (piccolo) è basilare. Se ci si arrocca su posizioni rigide nessuno va da nessuna parte", scrive concludendo il suo intervento Diego. Ed ha ragione. Fermo restando che, nello sport come nella vita, ognuno dovrebbe essere libero di scegliersi i propri 'compagni di viaggio'.

un saluto

mario