martedì 18 novembre 2008

Tempi duri, son quasi felice

Il 2009 si avvicina, anzi è già qui. E reca con sé nubi scure assai. Qualcuno dirà: a furia di parlare di crisi, recessione, deflazione, eccetera eccetera, eccoci con le saccocce sgonfie; temo però che non si tratti di sfiga. Prevedo tempi duri per il popolo e, venendo al nostro, un ridimensionamento dei sogni di gloria di molte società sportive. Terrorismo psicologico? Paranoia? Non credo. Guardate per esempio ciò che sta succedendo in Val Vibrata (cliccare qui) e in Val di Sangro (cliccare qui), giusto per citare qualche numero.
Dal canto mio son quasi felice (ovviamente non per i licenziati e le loro famiglie; parlo dello sport). Sadomasochismo? Macché. È in tempi come questi che si fa piazza pulita del superfluo, dei giochi di facciata, delle chiacchiere senza costrutto. Chi si è sempre impegnato nello sport, con passione, studiando a casa e sul campo, cercando ricchezze meno effimere di un po' di potere e qualche spicciolo, con tutta probabilità continuerà a divertirsi.
La serie A, come il paradiso, è una condizione dello spirito.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Mario,

sono mancato per un paio di giorni (o forse tre?), perché, come sai, l'ultima settimana è stata brutta come peggio non riuscirei ad immaginare...
Ad ogni modo, vedo e leggo con piacere che, nonostante la mia defezione, il tuo blog non difetta certo di attivismo e le partecipazioni continuano comunque ad infittirsi.
Tuttavia, poiché trovo sempre molto godimento nel battezzare un tuo post con il primo commento, tanto per non perdere l'abitudine intervengo in quest'ultimo, che è ancora vergine.

Come spesso accade, hai perfettamente ragione.
In particolar modo sul fatto che chi si è sempre impegnato, con passione e applicazione, continuerà a farlo sempre, anche nell'immediato futuro, che si preannuncia parecchio duro per tutti.
In ogni caso, non posso fare a meno di esprimerti una piccola riserva.
E' vero che le crisi possono essere utili per far piazza pulita e rinnovare gli ambienti ormai "guasti". Ma è altrettanto vero che l'esperienza ci insegna come molte volte capiti di non poter assistere ai cambiamenti sperati, perché c'è sempre un sacco di gente che, come si dice da noi, "ricasca in piedi"...

Staremo a vedere.
Per ora limitiamoci a sperare che gli unici a rimetterci non siano i lavoratori onesti...

Un saluto.
Sat

Marius ha detto...

Caro Sat,

il tuo intervento, graditissimo, mi permette di tornare sul post per alcune, doverose, precisazioni. Innanzi tutto chiedo scusa ai lettori per la "grana" del post stesso, davvero grezza; e per l'ironia usata (fuori luogo quando lambisce temi come il licenziamento, eccetera). Generalizzazioni di basso profilo. Ero stanco e ho mescolato considerazioni di carattere sportivo con altre di tipo sociale legate al mondo del lavoro. Prima di andar giù come un trattore, la prossima volta accenderò completamente il cervello.

salutoni. mario

Anonimo ha detto...

Grande Mario!

Conosco la tua correttezza esemplare - non sono il solo - e mi è sembrato che la tua precisazione sia stata finché mai zelante.
Il post non aveva nulla di nemmeno lontanamente offensivo per alcuno.

A presto.
Sat

Anonimo ha detto...

Caro Mario,
poteva sembrare che questo post avesse toni troppo forti rispetto alla tua grande capacità di trasmettere ciò che pensi a chi ti legge.
Ma era palese cosa volevi intendere.
La tua precisazione comunque è stata rassicurante soprattutto perché, come hai detto in un post di qualche giorno fa, leggendo si può mal interpretare.
La tua correttezza, come dice Sat, non può essere messa in discussione.
Ciao
Carla