lunedì 27 giugno 2011

Cinque, e non più cinque...

Non suoni il titolo del post come profetico-apocalittico. Piuttosto prendiamolo come un augurio acché sia davvero l'ultima volta che a giocarsi il titolo italiano assoluto dei 10.000m maschili (ieri, a Torino) siano in cinque (Rari nantes in gurgite vasto, Virgilio, Eneide, I, 118). Complimenti al nuovo Campione Italiano dei 10.000m, Domenico Ricatti (Aeronautica Militare), con 29:51.84. Complimenti pure al suo compagno di squadra, Francesco Bona, secondo in 29:57.21, e a tutti gli atleti classificati. Chi lotta per un titolo nazionale merita il massimo rispetto possibile. A noi tecnici però, l'ennesimo momento di riflessione sulle condizioni in cui versa il  movimento dell'endurance atletico nazionale. Perché non ci sono soltanto le tristi evidenze del 10.000m maschile. Buttate pure un occhio ai 5.000m maschili o alle due prove della marcia, maschile e femminile (la marcia, dico, la marcia!): sommando i partenti di queste tre gare arriviamo a 21 atleti!
Scriveva ieri Sat in un suo interessante commento: "Leggevo ancora su Correre, che il progetto Oregon della Nike ha portato ben 19 atleti statunitensi ad abbattere il muro dei 28’ sui 10.000m. E non parliamo solo di atleti naturalizzati, ma anche e soprattutto di atleti bianchi, il cui capofila è senz’altro Chris Solinsky, dopo il 26.59” della scorsa stagione [...] Purtroppo, però, non possiamo trascurare che la Nike ha investito somme che qui ci sogniamo [...]".
Già, soldi; investimenti; progetti...


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Immaginavo che la notizia ti avrebbe offerto qualche spunto per una nuova riflessione...
In effetti era un dato piuttosto interessante, anche se ormai ben noto. E conferma come siano assolutamente possibili risultati di livello, non importa se si tratti di bianchi o di neri, di keniani o di europei.
Però è necessario un progetto concreto ed investimenti ancor più concreti...

Imbarazzante, comunque, l'esiguo numero dei partecipanti nele gare di fondo e non entusiasmanti i risultati, nonostante qualche prova accettabile (non male i vincitori della gare di marcia; discreto recupero per la Weissteiner, anche se, a questo punto, è un peccato non aver visto all'opera la Incerti, autrice, poco tempo fa, di un notevole 15'15").

Un saluto.
Sat

Enrico ha detto...

Ero al Ruffini ma sono andato via dopo le due gare di 800 (tristi) e i 200 di Howe (che almeno ci ha provato). Non potevo (tengo famiglia) aspettare la notte dei 10.000 e delle siepi (ma ‘sta gente non deve prendere un treno/aereo e tornare a casa?). Dei 6 iscritti (5 al via) dei 10.000 sapevo già: complimenti a Ricatti ma non sarebbe diventato campione piemontese negli anni ’80 (avevamo Miccoli, Testa, D’urbano, Falco, Messina, Mancini, D’Auria, ... devo continuare?).
La vedova di Silvano Simeon ha consegnato un trofeo al termine di una gara in cui nessuno ha visto i 60 metri (ed erano in 15).
Le lunghiste hanno battagliato imperiosamente, tanto che è stata necessaria la terza miglior misura per decidere la vittoria: inutile dire che Trio/Capriotti/Uccheddu/Bottiglieri/Anglesio/Ferraris e compagnia cantante se la possono solo ridere di un titolo consegnato a 6,26.
Unico e solo complimento ai saltatori in alto ed ai loro allenatori(trici). Meno male che ci sono.
E’ vero che ci sono stati alcuni giovani (un paio di allieve) che hanno primeggiato: ma è perché i seniores sono rimasti lì !??!
Un’ultima immagine: l’eterna Marello che allena l’eterno Fortuna: 90 anni in due. Viva il nuovo che avanza.

Fu Enrico

xam ha detto...

Dopo tanto tempo torno a lasciare qualche commento. L'occasione non è delle più esaltanti ma..... Lo spettacolo degli italiani di Torino non è stato molto esaltante soprattutto se fai tanti km per arrivare a Torino e ti trovi davanti a certi risultati.
Se poi anche Uguagliati in un'intervista si dice preoccupato dell'attuale situazione!!!! Tanti erano i commenti sugli spalti a Torino o le proposte, dai trials stile USA, ad inserire, qualora non si riuscisse ad arrivare un numero degno di una finale di un campionato italiano, i migliori nella graduatoria dopo il minimo richiesto. Personalmente penso che se non troviamo una nuova forma per far avvicinare i ragazzi all'atletica sarà sempre peggio.
A presto