Apriamo di nuovo un post con una domanda: servono ancora gli allenatori?
Mercoledì scorso ero a Lanciano con gli amici-colleghi Luciano Carchesio e Donato Chiavatti per un mini-raduno del mezzofondo giovanile (province di Chieti e Pescara). È stata un’esperienza felicissima di allenamento collettivo, con tantissimi ragazzini (dai Ragazzi agli Allievi, M/F) a cui si sono aggiunti atleti più giovani e meno giovani (oltre ai convocati ufficiali, le società che hanno aderito all’iniziativa hanno aggiunto altri atleti). Le foto di questo post sono minuscoli frammenti di un’esperienza meravigliosa che ha mandato in bambola almeno tre dei miei quattro cronometri accesi, assieme ad una telecamera e ad un paio di fotocamere. E già, perché dentro quell’esperienza ho avuto pure la bella idea di coinvolgere le marciatrici della Nuova Atletica Lanciano, con Lucia Polito ad effettuare un test sui 3000m, tirata da una lepre di lusso: Ruggero D’Ascanio (42:59 sui 10.000m l’anno scorso a gli Assoluti di Cagliari). Mezzofondisti, veloci e resistenti, giovani e più giovani (ma anche qualche amatore ‘infiltrato’), marciatori… Ho ancora limpide le immagini di Donato Chiavatti, ragazzino tra i ragazzini, a saltellare di qua e di là del campo, felice come una pasqua. Luciano Carchesio non era messo meglio e così io, impegnato a fare segni per terra col gesso e a strillare passaggi come un ossesso.
A questo punto la domanda iniziale muta e si sdoppia. Investire sugli allenatori serve? Quanti (società sportive, istituzioni, ecc.) lo fanno davvero? Benedetta passione. Fin che dura.
Mercoledì scorso ero a Lanciano con gli amici-colleghi Luciano Carchesio e Donato Chiavatti per un mini-raduno del mezzofondo giovanile (province di Chieti e Pescara). È stata un’esperienza felicissima di allenamento collettivo, con tantissimi ragazzini (dai Ragazzi agli Allievi, M/F) a cui si sono aggiunti atleti più giovani e meno giovani (oltre ai convocati ufficiali, le società che hanno aderito all’iniziativa hanno aggiunto altri atleti). Le foto di questo post sono minuscoli frammenti di un’esperienza meravigliosa che ha mandato in bambola almeno tre dei miei quattro cronometri accesi, assieme ad una telecamera e ad un paio di fotocamere. E già, perché dentro quell’esperienza ho avuto pure la bella idea di coinvolgere le marciatrici della Nuova Atletica Lanciano, con Lucia Polito ad effettuare un test sui 3000m, tirata da una lepre di lusso: Ruggero D’Ascanio (42:59 sui 10.000m l’anno scorso a gli Assoluti di Cagliari). Mezzofondisti, veloci e resistenti, giovani e più giovani (ma anche qualche amatore ‘infiltrato’), marciatori… Ho ancora limpide le immagini di Donato Chiavatti, ragazzino tra i ragazzini, a saltellare di qua e di là del campo, felice come una pasqua. Luciano Carchesio non era messo meglio e così io, impegnato a fare segni per terra col gesso e a strillare passaggi come un ossesso.
A questo punto la domanda iniziale muta e si sdoppia. Investire sugli allenatori serve? Quanti (società sportive, istituzioni, ecc.) lo fanno davvero? Benedetta passione. Fin che dura.
11 commenti:
Bellissima giornata di sport ATLETICA....
questo è l'ambiente per svolgere quest'attività....
dovrebbe essere tutti i giorni così....
Grazie a Mario,Luciano,Donato....
i grandi per l'Abruzzo, senza citare qualche intrufolato,fuori luogo....
Grazie ....
mercoledì mi rivedevo ragazzino....
grazie a tutti,e ovviamente
alla nuova società di Lanciano
con l'augurio di sfornare tanti campioni,come ha gia fatto il grandissimo inimitabile...Prof. Angelo DE Cristofaro.......
in bocca al lupo ragazzi....
CIAO MARIO...
E GRAZIE PER QUELLO CHE FAI....
...post correlato (e mi scuso per l'intrusione, mi riscuso anche di "abbassare" il vs entusiasmo - che invece vorrei tanto condividere-): miniriunione "tecnica della velocità" a Sulmona in occasione dei CR di staffette.
La linea guida del Resp. Tecnico Regionale velocità/ostacoli: basta perdere tempo, per risollevare il settore OCCORRE puntare solo ed esclusivamente su ragazzi/atleti che abbiano un futuro e lasciar perdere il resto!!! la qualità in primis, lasciar perdere la massa di volenterosi senza futuro di vertice in atletica...!!! (ribadisco il mio stupore!!!)!.
Seconda ipotesi/linea: se c'è un ragazzo da 11.00/100m inutile insistere con lo sprint puro, dove vuoi che vada con un tempo del genere; bisogna "riciclarlo" in un' altra specialità...magari i 400m...
Fermo restando che in Abruzzo un allievo da 11.00 è una chimera (e chi dovesse averlo, si sentirebbe come mago Merlino!) come si può pensare di andare avanti con l'atletica regionale, in questo modo? come si può pensare di puntare ad atleti di vertice quando neanche riesci ad avere dei "brocchi" per riempire le corsie?
...mi spiace, caro Mario, avevo propositi di abbandono per fine anno...ora comincio ad averne la certezza.
Mi conforta l'aver risposto che allora posso rimanermene a casa e avrei voluto ridere di gusto, come il mio delfino/amico Andrea che si faceva delle grasse risate in faccia al R.T. regionale di settore dinanzi a cotanta "lungimranza".
gmak
(molto piccolino stamattina)
... e invece il tuo post, G-MAK, è di quelli giusti assai!
A Sulmona non c'ero, ma sono con te sul piano dello stupore/dolore. Se quello che riferisci costituisce l'idea, il principio guida del 'vostro' settore allora...
Penso a mio padre quando, quasi trent'anni fa, allenava maglie azzurre e 'tapascioni' da 30"/km più lenti. Tutte le cose belle che cavò fuori in quegli anni (compresa la mia passione viscerale per questo sport, che nacque proprio così) sono il risultato di un'atletica 'popolare', per niente elitaria, anzi. Un'atletica che dava risultati perché era capace, come in un'ideale prova a staffetta, di portare gioiosamente altra atletica. (Per la cronaca: di mio padre si sono dimenticati, neanche un rigo su un annuario; mentre tutt'intorno, anno dopo anno, si assiste al patetico
fioccare di stelle al merito e querce di ogni grado).
P.S.: se chiudi a fine anno giuro che ti vengo a prendere a casa (ovviamente scortato da almeno tre lanciatori, io sono un secco mezzofondista).
un abbraccio. mario
Mi aggiungo alla polemica, se posso.
Mi spiace per tuo padre, caro Mario, ma negli ultimi anni in Italia si è addirittura cercato di mitizzare e martirizzare un [...] come Craxi. Quindi non vedo di che stupirsi...
Parto subito dalle considerazioni di GMak, che saluto dopo tanto tempo.
Ovviamente hai ragione tu e se si dovessero seguire delle direttive talmente insensate e superficiali, non si potrebbe che chiudere i battenti e dedicarsi ad altro.
In pratica è come dire che c'è tanta gente in giro cui piace rovinarsi la salute e che farebbe meglio a trovarsi un'occupazione seria.
E' fin troppo semplice argomentare come, in mancanza di un intero movimento e di un sistema efficiente, all'interno del quale figurino atleti e mezzi atleti di ogni livello, sia esponenzialmente più difficile che possa venir fuori un vero campione...
Naturalmente ti invito caldamente a ripensare alla tua folle idea di ritiro. Anche se, a dire il vero, non ci credo neanche lontanamente...
Quanto alla giornata vissuta a Lanciano, è stata davvero divertente. A sorpresa sono riuscito a far parte della manifestazione, in corrispondenza di una fugace parentesi a casa. Non so se mi colloco tra gli atleti meno giovani o tra gli amatori infiltrati, di cui si diceva nel post, ma non importa.
Ciò che conta è stato vedere tanti ragazzi delle categorie giovanili vivere l'esperienza di un miniraduno in cui fare conoscenza ed allenarsi insieme.
Di fatto erano rappresentate solo le province di Chieti e Pescara, ma è stato sufficiente a portare in pista un folto gruppo di giovani davvero entusiasti ed attivi.
Quanto alla domanda/provocazione di investire sugli allenatori, la risposta è sicuramente sì, anche se con le dovute rettifiche.
E' importante migliorare tutto il movimento nel suo complesso ed un'ambizione simile non può prescindere dal coinvolgimento di tecnici appassionati e preparati.
All'estero (Russia e Inghilterra, per non parlare degli USA) lo fanno da tempo regolarmente e con ottimi risultati.
Qualsiasi persona che si avvicini al mondo dello sport è consapevole dell'importanza e dell'insostituibilità della figura dell'allenatore.
Peraltro ci sono in giro parecchi tecnici competenti e preparati, che però faticano ad emergere per l'ingombrante presenza dei colleghi più anziani ed affermati (senza, naturalmente, nulla togliere ai guru che hanno fatto la storia della nostra atletica).
Di conseguenza, è del tutto ovvio che non si può sempre fare affidamento solo ed esclusivamente sulla passione degli interessati, ma risulta del tutto indispensabile offrire i mezzi e gli strumenti necessari per portare avanti un progetto.
Senza soldi non si canta la messa, diceva il mio vecchio parroco.
La questione, tuttavia, assume contorni più sfocati se si considera l'enorme proliferazione, in tempi recenti, di allenatori, tecnici, manager, direttori sportivi e quant'altro, che affollano le piste più di quanto non lo facciano gli stessi atleti...
Mi fermo qui, perché poi rischierei di produrmi in un monologo. Ma mi piacerebbe sentire qualche altra considerazione in merito.
Un saluto a tutti.
Sat
Carissimi amici,
Ve lo ripeto ancora una volta: "non siete figli di TE, siete figliastri di PE-CH-AQ" - il mio, non è assolutamente campanilismo spiccio -.
Perdonatemi, ma penso che sia oramai inutile piangersi addosso, - la frittata è stata fatta a suo tempo - consegnare lo scettro del potere a Dirigenti di società già forti dei loro meritati successi in campo nazionale ed oltre - cosa reclamiamo ora?
Signori miei, o ci uniamo tutti e parliamo chiaro, altrimenti "alcuni" (di cui si sconosce il passato nella regina dello sport) continuano a fare "come ie pare", a discapito del futuro di ragazzi (seppur validi) di società minori.
Sembrerebbe che si stia verificando quello che è accaduto nella Lega Calcio 15 anni orsono, allorquando le grandi dettavano legge e le piccole subivano passivamente o sottovoce.
Circolano troppe persone in giacca e cravatta ultimamente che ti guardano dall'alto verso il basso e, allorquando il tuo allievo inizia ad avere qualche buona prospettiva futura, ecco che compare una luce accecante che esclama: "E' da tempo che seguiamo il tuo allievo...che ne pensi se...? sai....no' sem'e no' n'zomme, n'iè robe da poche!!" - E l'inverno sotto la neve e la pioggia dov'era? L'estate sotto il sole cocente dov'era? troppo facile, troppo facile - molti si lasciano accecare da quel bagliore -.
Con questo chiudo il mio intervento dicendo che l'allenatore, che sia allenatore come te caro Mario, è più che indispensabile, anzi, è fondamentale, poiché, non trasmette soltanto il suo sapere tecnico giorno dopo giorno, ma instaura nel tempo un rapporto umano profondo, onnipresente, soprattutto dopo una sconfitta, pronto con una parola di conforto oppure in disparte dopo una vittoria, per lasciare il palcoscenico al proprio allievo (come spesso ti e vi ho visto fare).
L'allenatore è come un secondo padre, mai ti tradirebbe.
Il mio nick d'ora in poi sarà "l'ipocrita"
Un saluto a voi tutti
- l'unione è sinonimo di forza - continuate la vs. meravigliosa opera e spero che nessuno lasci la regina che oggi più che mai ha bisogno di ALLENATORI come VOI. Un abbraccio
Caro anonimo,
io sono orgoglioso di essere un figliastro di CH, anzi da qualche mese il mio orgoglio è ancora maggiore perché mi sento in un certo senso il "padre adottivo" di tutti questi figliastri teatini.
Qualcuno mi ha detto che non avrò un futuro come dirigente solamente perché mi preoccupo di dare spazio e visibilità ad una realtà provinciale che suda e stringe i denti ogni giorno e che viene spesso e volentieri ignorata.
Forse non avrò futuro, ma intanto mi godo il presente, e chi se ne frega se mi tappano la bocca: i nostri risultati parlano da soli.
Nunzio
Caro anonimo,
io sono orgoglioso di essere un figliastro di CH, anzi da qualche mese il mio orgoglio è ancora maggiore perché mi sento in un certo senso il "padre adottivo" di tutti questi figliastri teatini.
Qualcuno mi ha detto che non avrò un futuro come dirigente solamente perché mi preoccupo di dare spazio e visibilità ad una realtà provinciale che suda e stringe i denti ogni giorno e che viene spesso e volentieri ignorata.
Forse non avrò futuro, ma intanto mi godo il presente, e chi se ne frega se mi tappano la bocca: i nostri risultati parlano da soli.
Nunzio
Scusa Mario, ma mi è partito due volte il click...
... ed io non cancello nemmeno un 'click'. Repetita...
un abbraccio. mario
Mi associo al Grande Mario e all'incomiabile Mistercamp, per complimentarmi e gioire sulla bellisima giornata di pura atletica passata a Lanciano.
Se a Lanciano esiste una società di Atletica, lo si deve al mitico prof. Angelo De Cristofaro, padre sportivo di tantissimi atleti frentani. Vorrei approfittare dell'occasione per ringraziare i miei "amici di avventura" della Nuova Atletica Lanciano che, con vero entusiasmo, cercano di mantenere viva la passione per l'atletica a grandi, giovani e giovanissimi.
Prima di concludere, un grazie di CUORE a MARIO, per il suo appoggio e lo squisito contributo tecnico-umano che arricchisce sempre più la nostra esperienza sportiva.
W l'atletica e consentitemi ..... W LA MARCIA !!!
Rispondo alla domanda: se gli allenatori sono come te, Chiavatti e Carchesio le società dovrebbero stendervi un telo rosso; ma attualmente i pseudo allenatori avanzano solamente promesse per fare cassa. E chiudo qui il commento.
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