sabato 17 gennaio 2009

Tutti mi cercano, tutti mi vogliono. Allora mi “suicido”


Ho deciso, esco da Facebook, mi “suicido”, come si dice in gergo “internettiano” quando si abbandona un forum telematico con account. Lo faccio perché ritengo Facebook un’inutile macchina mangia tempo.
Chiudo con le richieste di amicizia, probabili e improbabili, comunque sufficienti ad intasarmi outlook. Del resto con la virtualità ho già fatto il pieno; il mio blog, che con fatica ho piegato alla mia sanguigna umanità, è già un bell’impegno. Chi volesse incontrarmi, virtualmente o no, sa dove sono.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

In questo blog c'è una chiara disapprovazione nei confronti di facebook.

Ance io come te sono contro questi social network, che fungono da'pericoloso' coaugulo di massa.

Tutta la psicologia di massa viene concentrata a livello di internet.

Forse però sono meno estrema di te, nel senso che io credo che il cosa e il come facciano sempre la differenza.

E' nell'utilizzo di FB, Myspace ecc che bisogna stare attenti.

E' un po' lo stesso discorso che si faceva all'inizio con internet in generale....un conto è perdere tempo alienandosi, un altro è informarsi, scovare informazioni, vedere immagini che possono tranquillamente arricchirti.

Bisogna semplicemente non dimenticare mai che la realtà è fuori.

Gis

Marius ha detto...

Ciao Gis.
Potrà sembrarti strano ma non volevo affatto "demonizzare" facebook. Più semplicemente, comunicavo ai lettori-internauti del mio blog il mio "suicidio". Il problema è il Tempo. Quanto dovrei (dovremmo) vivere per portare avanti tutte le possibili relazioni-contatti, in crescita geometrica, che "face" ci spara quotidianamente? Per comunicare con un numero "umano" di persone mi basta la posta elettronica, il blog e, ancora meglio, una sana chiacchierata in presenza. Con "face" stavo collezionando contatti, "amicizie" come farfalle.

Un'ultima cosa. Tu dici che non bisogna dimenticare che la realtà è fuori. Io dico che la realtà è innanzi tutto dentro; quella realtà particolare, individuale, quella coscienza del singolo che è riflessione solitaria prima che condivisa, silenzio intelligente, memoria. Per leggere e vivere la realtà che c'è fuori è necessario un bel lavoro dentro se stessi. La piazza, virtuale o reale che sia può essere un deprimente "incontro di solitudini".

un abbraccio. mario

Anonimo ha detto...

Decisione rispettabile, anche se estrema!
Facebook oltre a mangiare il tempo innesca un meccanismo di isolamento e ruba l’aria … quella che si respira vivendo il mondo.
Ma Gis ha centrato il punto… il “tutto va bene con moderazione” è una delle istruzioni della vita sana.
Gli eccessi sono sempre nefasti e fanno perdere gli effetti positivi delle cose che se vissute e gestite con moderatezza possono arricchire.
Mario tu avrai sicuramente apprezzato il vantaggio che il mezzo in argomento regala e comprendo che il tuo disappunto sia relativo solo ed esclusivamente alla mole di tempo che probabilmente ti assorbe e che hai deciso di dedicarlo ad altro. Avendo il vago sospetto di cosa sia il tuo “altro” condivido la decisione, ma non mi piace il termine (anche se “internettiano”) SUICIDIO.
Quando ho letto il titolo del post ho tremato!!!
Ciao
Carla

Marius ha detto...

... è che "facebookkicidio" mi sembra un po' lunga. Sì, scelta estrema, ma necessaria. E poi, se devo "recuperare" qualcuno che sta "fuori", c'ho sempre Giovanni, il mio Grande Fratello.

un abbraccio. mario

Marius ha detto...

Scusate integro e chiarisco il precedente commento. Per recuperare contatti ho mio fratello Giovanni: lui avrà pure quello di Fidel Castro.

un ariabbraccio.

Anonimo ha detto...

..mm..pensavo fosse una presa di posizione più netta, perchè nella tua motivazione l'avevi definita un'inutile macchina mangia tempo.

Per realtà fuori, intendevo fuori dalla rete, dallo schermo. Poi dove sia questa realtà, e quale sia il percorso migliore...da dove bisognerebbe partire...eheh...

forse avevano ragione i latini:

Cum summa loci sit infinita foris haec extra moenia mundi.

L'insieme dello spazio è infinito fuori dalle mura di questo mondo

:-)))

Baciuz, Gis

Anonimo ha detto...

...ahaha...sisi..verissimo, ha degli add incredibili....ieri Giovanni parlava con Branduardi...oggi con George Clooney....ahahahah....

no dico: George Clooney....!!!

Carla vogliamo parlarne.....!!!!???????


Ho cambiato idea...rivalutiamo FB uahauahauahauahuahauah!!!!!

Gis

Marius ha detto...

Sì Gis, forse sono stato eccessivo, anche se (that's my opinion) per ora prevale l'inutilità sull'utilità.
Alla citazione latina farei una modifica: "Cum summa loci sit infinita foris haec extra - et intra - moenia mundi" e cioè: l'insieme dello spazio è infinito fuori - e dentro - le mura di questo mondo. I latini non conoscevano i frattali, ma neanche Flaiano col suo "infinitamente medio" ("Stanco dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande, lo scienziato si dedicò all’infinitamente medio").
Un saluto.
mario

Marius ha detto...

Ma, a parte il Martini e/o una tazzina di caffé, che cacchio si può condividere con Clooney?

arisaluti
mario (fintamente ingenuo)

Anonimo ha detto...

Cara Gis,
ma parliamone pure…. uau!
Ritocco il mio precedente commento, ripensandoci non è una cattiva idea, non avevo pensato a questo risvolto goliardico.
Complimenti al campione per il gusto.

Ah, Gis, mi aiuteresti, magari in altra sede, ad illustrare al Maestro F.I. (fintamente ingenuo) cosa c’è dopo il martini e il caffè ???
Scherzo Maestro!

Questo commento davvero con “divagazione a corredo”… dopo le vostre citazioni di latini ho abbassato il livello, anzi l’ho sepolto!
Con estrema simpatia
Carla

Marius ha detto...

Grande Carla.
Divagando un po', mi dicono di una tua uscita di circa 2 ore di corsa che avrebbe "suonato" un podista amatore teatino (neanche scarso). Roba vera?

P.s.: il Cus ha fatto incetta di masters teatini (ero a cena con loro sere fa; lì qualcuno mi ha raccontato della tua performance atletica...)

un salutone. mario

Anonimo ha detto...

Leggende metropolitane!!!
Il podista in questione probabilmente è un gentiluomo che ha benevolmente esagerato.
Il mio ritorno alla corsa dopo uno stop forzato è fortemente motivato. Mi sento agguerrita, energica e con tanta voglia di correre, ma da qui a suonare il podista in questione ce ne corre … è solo un sogno…
… e su questo non ho problemi: sognatrice sono!!!
Grazie del pensiero.
Carla