sabato 24 gennaio 2009

Sotto il mare

Cover art for "The Woman Who Walked Into the Sea" by Philip R. Craig, acrylics on illustration board


Forse è giusto il detto che corre
sulle navi: ‘L’umanità si divide in tre
categorie: i Vivi, i Morti e i Naviganti’.
Dei Vivi tutti parlano e tutti si preoccupano.
Dei Morti pochi parlano e nessuno
si preoccupa.
Dei Naviganti nessuno parla e nessuno
si preoccupa. Tranne, naturalmente,
loro stessi.
Norberto Biso


C’è un mondo misteriosissimo e pieno di vita sotto il pelo dell’acqua. Appena sotto e via via più giù. È una dimensione soavemente terrifica, onirica, fortemente simbolica e intellettualmente intrigante. Non occorre essere esperti nuotatori per godersi lo spettacolo di ciò che non si vede o si intravvede. Basta il giusto timore, la curiosità di un bambino e un’affinata tecnica respiratoria.
Dedico questo post criptico ed equoreo all’amico Valerio, conosciuto venti anni fa sul cammino per Barcellona ’92, ideatore geniale di quel progetto che rese possibile il bronzo olimpico di mio fratello Giovanni. Valerio, poeta scienziato, marciatore degli abissi, è ancora sulla breccia; ma di più, per ora, non posso dirvi…

4 commenti:

Anonimo ha detto...

...a volte sembri un venditore di polizze sulla vita..."ehi senti, ho da parlarti, una cosa che sicuramente cambierà la tua vita...ma sai, adesso, così, su due piedi, non posso anticiparti nulla...dai fissiamo un appuntamento...così ti illustro..."
caro Marius ovviamente ti prendo in giro!!!...
nel 92, atleticamente parlando, ebbi a che fare per la prima volta con un "essere politico": lo stadio di Ch fu chiuso, mancanza di soldi e di società che si prendessero l'onere della gestione, e noi atleti - 4 in totale Lucio M., pesista da quasi 19m, Max A. (15 anni)leader nazionale dei 110hs giovanili da 14.37, Elena M. saltatrice in alto da 1.70 e ovviamente il sottoscritto - fummo messi alla porta.
Armati di buon senso, chiedemmo udienza all'allora assessore allo sport per una deroga, per questi 4 sfigati atleti da 4 soldi...in fondo ci servivano solo pista e pedana, senza oneri aggiunti visto che custodi non ce n'erano e spogliatoi erano già come li si vede oggi...La risposta competente del politico fu: "se volete correre lo potete fare anche intorno allo stadio, esternamente, altrimenti il costo è di 10.000lire ad ingresso per 1h30 di allenamento..." Basiti, sfiduciati, increduli ebbi la prontezza di spirito di chiedere: ma lei sa che cosa sia e cosa serve per fare salto in alto o i 110hs??? "non lo so e non mi interessa, se volete fare sport, lo farete a queste condizioni" rispose l'assessore.
Lucio si costruì la pedana a casa e si iscrisse in una palestra dello Scalo, Max ed io migrammo su Pescara (sempre Zio permettendo, ovviamente, altrimenti Sulmona Teramo Avezzano andavano anche bene) e Elena mollò...

Questo fu l'inizio del mio 92...ben diverso dal vs progetto e come sportivo in assoluto, meno male: la vs determinazione fruttò l'unica medaglia olimpica dell'atletica.

GMak
(ex zingaro delle pista)
Sorry per la divagazione!

Marius ha detto...

Grandissimo GMak,

ti confesso che nel leggere le prime righe del tuo commento ho avuto come un tuffo al cuore. Poi ho capito l'ironia e mi sono tranquillizzato. Pensa che, per qualche mese, tanti anni fa, vestii i panni del promotore finanziario. Un fallimento assoluto. Come imbonitore, credimi, valgo meno di zero.
Però la 'tecnica' di lasciare le cose in sospeso, quel dire e non dire, qui sul mio blog, lo devo ammettere, qualche effettuccio (voluto) lo produce ;))

Il tuo (vostro) annus horribilis, il 1992, quell'andare peregrini elemosinando il dovuto, mi fa star male; un sentimento, il mio, di naturale empatia tra membri della medesima ciurma (ecco, il 'mare' che torna di nuovo). Ciò che amplifica tale sofferenza è nella incredibile continuità 'morale' tra la classe politica di quegli anni e quella odierna. Tale continuità ha fatto sì che la pista e le pedane dell'Angelini finissero per somigliare sempre di più alla grigia durezza dell'asfalto di quel circuito esterno consigliatovi da quell'assessore, diciassette anni fa.

un abbraccio. mario

Anonimo ha detto...

...in effetti non posso che darti ragione...l'asfalto non è poi tanto peggio!!!

Se i ragazzi avessero i mezzi di trasporto, non mi dispiacerebbe divenire nuovamente uno "zingaro delle piste"...
Chissà cosa ci riserva il domani...

GMak.

Anonimo ha detto...

E’ vero quello che dici GMak, quel modo di “dire non dire” del Maestro è caratteristica tipica del suo modo di postare argomenti.
Ma ammetto che rappresenta il modo più suggestivo per sollecitare la curiosità di chi legge.
Non immagini quante domande si sono srotolate e dove sono arrivata con le conclusioni circa il Valerio in questione !!!
Forse dopo un “post criptico ed equoreo” il Maestro non si aspetta nemmeno interventi, ma è così invitante cercare di farlo soccombere e carpire qualche notizia in più…
Chissà sapendo che anima curiosità e bramosia di sapere, forse potrebbe dire ancora qualcosa…
Circa gli episodi del ’92 e di quello che vi accadde allo stadio di Chieti la mia amarezza è immensa.
Costruirsi una pedana a casa!!!!
Meno male che sono esistite persone come lo “Zio”.
Ma la tristezza ha straripato alla frase “Elena mollò …”
Chissà cosa sarebbe stato di lei se…
Ciao
Carla