martedì 25 novembre 2008

Who loves his job? Who knows his job?

Per acquistare popolarità bisogna essere una mediocrità. (Oscar Wilde)
Niente è più terribile di un’ignoranza attiva. (Goethe)


Post criptico di fine giornata. Dedicato a chi fa casini incommensurabili, portando avanti il suo lavoro da impiegato gogoliano. Immaginatelo però questo impiegato, nel ruolo di medico.
Post sulle pene dello sport e della società. Dedicato anche a chi fa altri casini perché ha un ego smisurato e una missione da compiere. Immaginate pure un allenatore, che dice di essere bravo e si dà molto da fare. Ma in atletica chi rompe (un atleta) non paga e i cocci ( o cacchi) sono di chi ci rimette davvero.
Immaginate i nostri figli nelle mani di questi medici e allenatori.
Notte a tutti.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Mario,

capisco benissimo le tue preoccupazioni.
Le citazioni sono splendide come al solito.
Stratosferica l'immagine dell'indimeticabile Oronzo Canà, in uno dei più grandi film del cinema comico mondiale (ne conosco a memoria ogni battuta...).
Va però sottolineato come il buon Oronzo, pur costretto a destreggiarsi tra un presidente cornuto, un capitano corrotto, una squadra di scoppiati e una coppia di piantagrane come Gigi e Andrea, fosse comunque riuscito ad ottenere la storica e inaspettata salvezza della sua Longobarda...

A presto.
Sat

Anonimo ha detto...

'cretini specializzati' direbbe Flaiano.

ieri sera sono andato ad allenare una squadra di calcio per far un favore, ma soprattutto per la pizza, ad un ex compagno di facoltà. nel campo adiacente era impegnata un'altra squadra della medesima società. nemmeno il tempo di entrare in campo che i ragazzi erano già impegnati in scatti e allunghi, dopo mezzoretta ne ho contati 4 a bordo campo a zoppicare verso le docce.
mi dice l'amico sconsolato:'è sempre così. noi gli spieghiamo ma lui insiste: dice che le squadre avversarie scattano e corrono fin dal primo secondo. ogni anno si dice d farlo fuori ma poi allena gratis e allora...'.
risate amare.

MarcoZ.

Marius ha detto...

"[...] se ne andò lasciando un vuoto colmabile". (E. Flaiano)

un abbraccio. mario

Anonimo ha detto...

Caro Mario,
il tuo post esala verità incontenibile!
Arriva portando a galla tutta la mia rabbia che ormai da un anno e mezzo circa conservo in corpo.
Rabbia nata, accresciuta, amplificata proprio da un impiegato che fa il medico e che ha causato danni di salute e di frustrazione alla sottoscritta.
Sono stai necessari tanti mesi, tante cure, tanta pazienza, tanta rassegnazione e perché no anche tanti euro.
L’errore non ha attentato all’integrità di una atleta quale non sono, ma ha limitato, fra le altre cose, anche il semplice gesto sportivo che occupa il mio più goliardico hobby.
Ne sono uscita fortunatamente quasi indenne, ma con la consapevolezza che ho vissuto un disagio per un errore umano il cui attore ovviamente non ha riconosciuto la colpa.
Oggi tutto ciò fa parte del passato, ma solo a scriverne mi infiamma.
Potrei tracimare il blog con le più dure considerazioni sul caso, ma decenza e rispetto mi frenano al cospetto di chi legge.
Sfogo? Il tuo blog mi permette ciò?
Grazie dello spazio.
Ciao
Carla