martedì 5 novembre 2019

Una nuova felicità per Sisifo


Le Olimpiadi di Tokyo si avvicinano e torno a chiedermi quale sia il valore autentico di una medaglia olimpica; oggi.

Temo che sia davvero difficile rispondere; e la risposta non sta “soffiando nel vento”.

Parlare di autenticità dinanzi agli ori, agli argenti e ai bronzi riassegnati per effetto di squalifiche per doping, 'a orologeria' e sempre troppo tardive, è cosa grottesca assai.

Quattro anni passano presto, ed eccoci di nuovo a discutere di olimpiadi, a fare voti affinché vi sia, per l'atletica italiana, la possibilità di ottenere qualche sparuta medaglia - in verità credo che nessuno sia più disposto ad illudersi - o almeno un tenue segnale di ripresa che apra alla sobria concretezza di un'inversione di tendenza.

Riformulo quindi la domanda iniziale e ne faccio subito un'altra: qual è il valore autentico di una medaglia olimpica vera? (L'aggettivo, ahimè, si pone come drammaticamente necessario). Possono ancora bastare talento e metodo - scientifico ed eticamente fondato - per raggiungere il podio di Tokyo?

Non ho risposte a buon mercato, ma credo che la sfida - seppur improba - vada comunque raccolta. Sisifo può essere diversamente felice.

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