giovedì 5 gennaio 2012

Dimmi con chi vai, ti dirò...

"Amico o nemico?", mi chiedeva trepidante, tanti anni fa, un compagno di classe alle elementari. Ciclicamente quella domanda la faceva a tutti, a noi della terza ma anche ai più piccini in prima, due aule più in là. Quello era il modo di Michele per discriminare il Bene dal Male, per stare tranquillo e tornare al proprio banco in compagnia delle sue letture preferite (una volta a scuola si leggeva).

Col tempo, forse, anche il buon Michele avrà imparato che il mondo non è 'digitale', che c'è il bianco, il nero e tutto lo spettro dei colori. E che c'è pure il buio, che se ne infischia del nero, del bianco e pure dell'arcobaleno. Anche i ciechi hanno paura del buio.

"Tu da che parte stai, Mario?". Questa è una domanda molto recente. E non me la rivolge Michele.
Bella domanda. Posso dire dove non sto. Oppure con chi non mi accompagno. Così metto le mani avanti.

Non sto con gli Anonimi, volgari cacasentenze che, almeno su questo blog, sono sempre gli stessi (due tre, non di più).

Non sto con chi ha barato giocando con la propria salute e non ha mai ammesso di aver sbagliato (che valore etico, pedagogico, avrebbe avuto il riconoscerlo pubblicamente!) ed ora, in modo disinvolto, promuove sport e salute tra adulti e bambini; ovviamente non sto con chi lo sostiene nel suo frenetico impegno.

Non sto con chi anela la vittoria (una medaglia, uno scudetto, un primato) sopra ogni altra cosa, irridendo gli 'sconfitti' e strombazzando i suoi vacui successi; la caricatura di un Faust rozzo e meschino prima o poi tornerà ad incontrare il suo Mefistofele.

Non sto con chi vagheggia e celebra improbabili Città dello Sport. Le Città dello Sport non hanno cancelli chiusi al venerdì e al lunedì; e non hanno bisogno di 'buttafuori'.

Per ora mi fermo qui. Credo che basti.

15 commenti:

Paolo Dell'Elce ha detto...

:) ben detto Mario!

Giovanni ha detto...

Viviamo in un "MONDO" slealmente competitivo!

Anonimo ha detto...

Non sono un anonimo perche' anche se non riesco ancora a registrarmi a Google alla fine quando scrivo , (anche in maniera sconclusionata e certe volte fuori luogo ) metto sempre il mio nome . Il primo gruppo e' superato. Secondo : ecco, con la salute alcune volte ho barato , si la birra la sera prima delle mie maratone ci deve stare, mi fa dormire meglio , pero' pero' ( due volte)lo ammetto , ecco, e quindi anche nel secondo gruppo spero di non esserci . Terzo :anche nel terzo un po' mi ci ritrovo poi vedi tu PERO' ... alle gare che partecipo mi piacerebbe tanto vincere , e all'arrivo alzo sempre le mani in segno di vittoria , poi c'e sempre qualcuno che dice non ero io il primo . Ecco io allora lo IRRIDO FORTE FORTE ...ma poi mi accorgo che aveva ragione ( non so se questa la passo). Quarto gruppo : si questo con me , mario non c'entra nulla . Puoi verificare che non faccio il politico , non sono di pescara e non chiudo mai i cancelli. Scusami se aggiungo il quinto gruppo , ma c'e gente che non ha il cuore.
Quelli che hanno organizzato il progetto salutiamo,sfruttando conoscenze altolocate e da gratis ai bambini un po di attivita' quelli che stanno organizzando il corrilabruzzo saucony, piazzando gare di amici e togliendole ai nemici . Anche io mi fermo qui . Spero di prendere un voto basso in tutti i gruppi cosi posso sperare di essere piu' o meno nella stessa zona (terra) dove sei tu Mario de Benededictis.
March

Anonimo ha detto...

NON STAI E NON STIAMO,IN MOLTI ORMAI, CON CHI CHIEDE COLLABO
RAZIONE E NON LA RENDE MAI.

tinca gardenghi ha detto...

Ciao Mario
Concordo pienamente con il tuo vecchio amico Michele che per "descriminare il Bene dal Male, per stare tranquillo" chiedeva a tutti se erano 0 o 1.
Lo scorso anno ho cercato di informarmi sul web dell`esclusione di Gisella Orsini da Osaka senza riuscire a capire chi sia stato a prendere quella decisione e perche`.
Per quanto ci sia tutto lo spettro dei colori, se le regole fossero solo quelle del cronometro, o del bianco o nero, per quanto in alcuni casi ingiuste, non lo sarebbero mai tanto quanto le decisioni che possiamo prendere nascondendoci dietro le nostre debolezze.
Saluti Tinca

Anonimo ha detto...

C'e un momento nella vita in cui esiste amico o nemico.
Il momento della scelta. A quel bivio , non si puo' dire io aspetto che la strada torni tutta dritta. Occorre scegliere. Sono quelle le decisioni che cambiano il mondo, piccolo o grande che sia. Non scegliere credo sia la peggiore delle soluzioni, biologicamente parlando e' andare contro la VITA.
MARCH

Marius ha detto...

Cerco di dare una sorta di risposta collettiva a Tinca e all'anonimo dai molti aggettivi ("anonimo franco", "anonimo convinto", ecc.; cioé il 'commentatore' mascherato, irritante e sciocchino di due post fa). Lo sport, e quindi l'atletica, di alto e di basso profilo tecnico, a livello locale come a livello nazionale, mostra ciclicamente vicende ambigue, tristi per lo più, a volte squallide per le modalità con cui si consumano (cfr. l'esclusione della marciatrice Gisella Orsini ai Mondiali di Osaka nel 2007; oppure le non convocazioni di diversi Cadetti in Abruzzo, come testimoniato negli anni in questo blog).
L'importante, a mio giudizio, è che l'atleta (dal Campione al ragazzino, più o meno talentuoso) riesca ad uscir fuori dall'impasse più forte e, soprattutto, più maturo di prima.

Apprendere un insegnamento positivo da una batosta è più facile se nell'esperienza, condivisa, si è sostenuti dalla forza, positiva, del gruppo di lavoro.
Il prossimo post sarà dedicato all'esperienza, positiva, del gruppo di allenamento. (Quelli che l'anonimo sciocchino e livoroso definisce i miei "pochi adepti", "robotizzati" e non, non sono altro che valorosi compagni di viaggio).

m

Marius ha detto...

Come è andato il raduno sulmonese? Non benissimo a partecipazione, mi dicono. Due sono le cose: o il numero dei miei adepti (robotizzati e non, per dirla con l'anonimo sciocchino) cresce esponenzialmente oppure, più verosimilmente, c'è qualcosa che non funziona nella conduzione del settore tecnico.
Chi ne sa di più parli.

m

tinca gardenghi ha detto...

Ciao Mario,
riporto quanto hai scritto:
"L'importante, a mio giudizio, è che l'atleta (dal Campione al ragazzino, più o meno talentuoso) riesca ad uscir fuori dall'impasse più forte e, soprattutto, più maturo di prima."
Quando un atleta subisce un torto come quello subito da Orsini perche` dovrebbe continuare,
aspettando probabilmente un ulteriore torto in futuro?
Ciao

Marius ha detto...

Perché continuare a vivere se tanto, prima o poi, si dovrà morire? Perdona la battutaccia, Tinca.
Rimanendo alla 'metafisica' della marcia: perché continuare a marciare se il giudizio "naked eye", in una qualsiasi gara e in pochi drammaticissimi istanti, può sbatterti fuori dalla classifica?

Camus ti avrebbe risposto così:

"Sisifo insegna la superiore fedeltà che nega gli dèi e solleva i macigni. Quest’universo ormai senza padrone non gli appare sterile nè futile. Ogni grano di questa pietra, ogni bagliore minerale di questa montagna piena di notte, costituisce di per sè un mondo. Anche la lotta verso le cime basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice." (Albert Camus, Il mito di Sisifo)

un saluto

mario

RUNNING FREE ha detto...

x "Tinca Gardenghi".
...perchè se l'atleta non continuasse, farebbe solamente il gioco di chi gli ha fatto il torto.
Marco.

Anonimo ha detto...

Prova a vedere le cose con un po più di ottimismo e fiducia e smettila di dare la caccia ai fantasmi.

Marco M.

Marius ha detto...

Tu invece, prova a registrarti. Per quanto mi riguarda sei un fantasma anche tu.

Marius ha detto...

(L'ottimismo caramelloso di certuni è più deprimente del Tg1 delle 20:00).

m

Marco Santozzi ha detto...

Mario, ma sei sicuro di aver scritto questo post 3 anni fa?
A me sembra di aver visto alcune persone che hai descritto pochi giorni fa...

Un salutone,
Marco (per fortuna so bene con chi accompagnarmi)