mercoledì 5 maggio 2010

Elogio del marziano

I marziani servono. Pure i blog marziani, impertinenti. Pare che abbiano annullato il 10.000m del CdS di Corsa (cliccare qui), quello del 25 aprile u.s. ad Avezzano. Un 10.000m più corto di un giro, col vincitore, il keniano Rugut (Farnese Vini), a chiudere la prova in 28:49.46, una delle migliori prestazioni italiane del CdS (forse la terza, dopo Lalli e Meucci a Rieti). Quindi tutto a posto. E adesso? Pare lo faranno ripetere. A Pescara, il 16 di maggio p.v. Mi spiace per quei poveretti che hanno dovuto mandar giù venticinque, pardon ventiquattro, giri, due settimane fa. Si rimescola tutto.
E dire che il 10.000m, aripardon 9.600m, non l'avevo manco visto tutto. Ero andato via, molto prima della conclusione. Mi erano bastati i passaggi di poco più di 4,6 km per dire che la prova era farlocca. Mi hanno creduto sulla parola. I marziani fanno ancora paura.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

gia' scritto ...c'e' ancora della terra dove far germogliare il futuro della atletica ...Marcello

max ha detto...

Vogliamo commentare?
Speriamo che i nostri poveri ragazzi che dovranno riesibirsi nei 10000 possano essere più fortunati almeno sotto il profilo climatico.
Mario, ti faccio una domanda e scusami se cambio argomento.
Ma secondo te se la fidal regionale organizza il nuovo circuito di gare su strada, può essere riportato sul regolamento che gli organizzatori possono chiamare, a loro discrezione, i giudici fidal o in alternativa promuovere sul campo dei volontari che s'inventano tali? O ancor più grave far fare i giudice ai volontari o addetti della UISP? Lungi da me criticare i giudici della UISP, persone meravigliose, ma avendo i giudici in casa mi sembra "strano" chiamare altri giudici o promuoverli sul campo. La cosa che mi da tanto fastidio è che durante l'ultimo C.P. di Teramo era stato fatto presente l'incongruità del regolamento, ma presumo che pur di avere più soldi nelle casse regionali si possa fare a meno dei così bistrattati giudici fidal. Non volevo intervenire su questo argomento perchè pensavo che l'errore iniziale, dopo essere stato sottoposto all'attenzione di alti responsabili regionali, sarebbe stato corretto ma leggendo il regolamento ufficiale sembra che non sia così.
Sono convinto e speranzo che porrano rimedio a tale "stranezza", o in alternativa,se qualcuno ha compreso meglio il regolamento attendo lumi.
Ciao
Max

Marius ha detto...

Max, sono basito. Questo è il triplo salto mortale e mezzo all'indietro carpiato con avvitamento. Voglio però informarmi, magari sentendo proprio la Lega Atletica dell'Uisp...

a presto

mario

Mistercamp ha detto...

Mario che dire anche questo ho dovuto tollerare, nel lontano 1987 di sera a chieti campionati master vinti da me in 31'35" soltario ma con un giro in meno....
non cambia niente.....
peccato per quei poveri ragazzi...
ciao ..
Mario

Luigi Pomponio ha detto...

Gentile Signor Mario, in qualità di Responsabile della Coppa Abruzzo mi permetto di rispondere all'osservazione riguardante la presenza discrezionale dei giudici nelle gare del Circuito.
L'argomento è già stato portato alla mia attenzione dal Presidente e dal Vice Presidente della Fidal i quali mi hanno segnalato tale incongruenza.
Il motivo per cui il regolamento non è stato tempestivamente modificato è attribuibile esclusivamente a me, le argomentazione trattate in seno al Comitato Provinciale di Teramo non sono state quindi messe in secondo piano o trascurate.
Solo ed esclusivamente per mia volontà il regolamento è rimasto invariato, non perchè non ritengo necessario modificarlo, ma perchè voglio avere la certezza -in seguito alla riunione del prossimo consiglio regionale- che il costo degli oneri per i giudici sarà a carico del Comitato Regionale e non delle Squadre Podistiche Amatoriale che vogliono riacquisire fiducia nella Federazione.
I dirigenti sopra indicati mi hanno già dato una risposta verbale, ma per correttezza attendo che la questione venga portata in seno al prossimo Consiglio Regionale FIDAL.
Mi sono imbarcato in un'avventura che chiamarla tale è un eufemismo, non per cavalcare quel successo che la Fidal nel mondo amatoriale ancora non ha, ma per cercare di fare qualcosa di concreto per aiutare le squadre podistiche.
E' poco più di un mese che sono stato chiamato a ricoprire questo ruolo e Le assicuro che occorrerà mettere le mani a tante altre cose e se me ne sarà data la possibilità lo farò.
Spero di aver risposto esaustivamente alle perplessità causate da una mia decisione, che voleva solo tutelare le squadre podistiche e non creare sacche di irregolarità.

Max ha detto...

Gentile Sig. Pomponio, personalmente la ringrazio sia per le precisazioni nel suo commento sia per il lavoro che si è preso personalmente sulle spalle cercando di riavvicinare il mondo podistico alla fidal. Sono contento che alti dirigenti della fidal hanno sottoposto alla sua attenzione il problema giudici, vuol dire che la mia speranza nella modifica del punto incriminato, riportata al termine del mio commento non era vana.
Confermo Sig. Pomponio tutta la mia personale vicinanza al suo importante lavoro che si è sobbarcato, ma le sue parole amplificano ancor di più la perplessita sulla metodologia di alcuni atti del C.R.
Nominarla responsabile della Coppa Abruzzo durante una riunione con le società, all'insaputa del C.R. o parte di esso, o comunque senza l'approvazione sul suo nominativo, dopo che dal consiglio era uscito un'altra opzione è sicuramente una metodologia di lavoro almeno discutibile. Anche far uscire il regolamente di una NUOVA manifestazione fidal, che è stata preceduta da tante polemiche (rapporto fidal/uisp), senza l'approvazione del C.R. mi sembra non rispettare il ruolo del C.R. e dei suoi consiglieri. Sottolineo ancora una volta fino alla nausea che questo mio stupore va al di là dell'approvazione o meno della sua persona o del regolamento, si tratta esclusivamente di una modo di fare poco trasparente, a mio vedere, che in ALCUNE OCCASIONI intraprendono alti dirigenti del C.R.
Le auguro buon lavoro Sig. Pomponio speranzoso di poter commentare i successi della Coppa Abruzzo da Lei realzzata.
Max

Anonimo ha detto...

Come prima cosa vorrei sottolineare come soltanto questo blog abbia denunciato l'errore della gara di Avezzano. Altrove non mi è sembrato di leggere niente di questo tipo e sembrava, anzi, che tutto si fosse svolto regolarmente.
La decisione di ripetere la gara mi sembra tutto sommato corretta e plausibile. La speranza è che le condizioni climatiche siano migliori della volta precedente, in modo tale che ciascuno possa svolgere la prova al meglio delle proprie possibilità, cosa che invece il 25 aprile, complici il caldo e l'orario un po' abnorme, non era stata proprio possibile.

Non entro nella polemica sui giudici. Tuttavia è pur vero che i giudici Uisp, dopo anni di costante impegno, hanno sicuramente maturato un'ottima esperienza ed una buona professionalità.
La svista di Avezzano ci può stare. E ciò proprio perché si tratta di uomini e non perché in Abruzzo sarebbe stata creata una base marziana che darebbe origine ai fatti e agli episodi più clamorosi ed eclatanti del panorama dell'atletica nazionale...
Cosa c'è di più umano dell'errore?

Un saluto.
Sat

Anonimo ha detto...

Molto dipende da cosa prendono e da come riescono a eludere i controlli antidoping. Altrimenti sono davvero marziani.

Unknown ha detto...

Ho appena letto un articolo sul Sole 24 di ieri in cui il titolo "www.astenersianonimi.com" ci fa capire perchè sarebbe interessante, anche in questa sede, superare l’abitudine all'anonimato.
Comunque, è notizia di oggi la presentazione, in conferenza stampa, che i Comuni della costa, da Ortona a Montesilvano, organizzano una Manifestazione che mi piace immaginare come un “test event” storico . Si tratta dell’apertura di un anello ciclabile che – entro breve tempo?? con il nome di Corridoio verde Adriatico – diventerà stabilmente isolato dal traffico veicolare e sarà una conquista di tutti : cittadini, appassionati, sportivi , commercianti, balneatori … soprattutto giovani , famiglie e bambini. Nelle parole entusiastiche dell’Amministratore che ne ha promosso la partecipazione popolare, sono stati sottolineati i valori civili del terzo millennio , quelli della tutela della salute e del benessere delle persone , della consapevolezza e delle nuove regole che il rispetto dell’ambiente ci impone. Testimonial della manifestazione: Danilo Di Luca!?!
Non ho niente contro quello che considero un ottimo atleta ma, ripensando alle considerazioni già esposte negli ultimi giorni: Quando lo saprà l’opinione pubblica che il CONI è contrario alla testimonianza pubblica dei principi sportivi da parte di atleti squalificati per doping? Oppure… adesso ho capito : la regola si applica solo se è passata già la metà del periodo di squalifica e se l’atleta pratica la corsa. O no?
Saluti. Valerio Di Vincenzo

Marius ha detto...

Ciao Valerio,
di quell'articolo che citi mi piace la conclusione: "[...] Ci sono persone che hanno bisogno dell'anonimato: quelli che rivelano malefatte di grandi aziende o enti pubblici, soldati in servizio a cui non viene fornito l'equipaggiamento necessario per proteggersi, persone che vivono sotto una dittatura. Ma i liberi cittadini in generale non ne hanno bisogno. Di sicuro non ci serve uno pseudonimo per dire quali libri hanno un finale deludente, quali alberghi hanno una mobilia fatiscente o quali auto fanno un rumore strano quando si sterza. Gli unici recensori che hanno bisogno di coprirsi dietro a un "alias" sono quelli con un interesse non dichiarato o con qualcosa da nascondere".

In questo blog non ho messo vincoli di nessun genere ai commenti (registrazioni obbligatorie per postare commenti o altre 'restrizioni'). E quindi, per coerenza, postino pure gli anonimi. Ma ti confesso pure che, in generale, essi non mi piacciono. Li immagino incappucciati, come il massone di Corrado Guzzanti ne "Il caso Scafroglia", col computer davanti a digitare con sarcastico, 'impunito' livore. Un costume italico atavico? Forse. Farebbe il paio con un'italica memoria corta corta, ed un'etica 'lunga' uguale...

un abbraccio mario

Marius ha detto...

Volevo postare qualcosa di nuovo e invece eccomi qua con un commento che potrei intitolare "Il gabbo sta tre giorni dietro la porta" (un detto delle mie parti che sta a significare "sfotti pure gli altri, ma attento, che la ruota gira..."). Oggi ero a Teramo a seguire il 5000 della marciatrice Lucia Polito, categoria allieve, lancianese in forza alla Gran Sasso Teramo. Tra passaggi al giro, considerazioni tecniche con il buon Max e la mamma di Lucia, ed un improvviso cambio di ritmo di Lucia stessa ad un chilometro dal traguardo, ecco che... perdo un giro, e le grido: "Dai, 600m al traguardo!". Ci metto trenta secondi a capire la stronzata; Max sbianca (se Lucia lancia la volata con un giro di anticipo, addio sogni di gloria!), la mamma accende due sigarette contemporaneamente, ed io inizio a correre per il campo sperando che Lucia ne abbia ancora. Ma i ragazzi sono migliori di noi: il cambio di ritmo anticipato era premeditato e i giudici avevano scandito bene ogni passaggio. Lucia sapeva bene quanti giri mancavano.
Incassata la vittoria e 750 punti per il CdS, mi lascio giosamente prendere per il culo dal buon Max e da Maurizio Salvi.

Ok, Max. Adesso tocca a te. Infierisci pure ;)

m

Anonimo ha detto...

Desideravo tornare un attimo sull’argomento del post precedente, anche se in evidente ritardo.

Condivido la passione di Valerio e ne stimo molto l’impegno, la dedizione e la professionalità con cui cerca di promuovere l’attività sportiva. Purtroppo, però, mi sembra che abbia ragione g quando dice che il doping troppo spesso diventa un argomento da bar, una questione su cui discutere, ma senza poi effettivamente fare nulla di concreto.
Il contributo di Valerio mi offre l’occasione per esprimere due o tre concetti che avevo già in mente da un po’ di tempo, anche se finora non mi ero espresso.
Da un lato mi sembra che numericamente gli interventi a commento del post siano stati meno di quanto ci si potesse immaginare in relazione alla rilevanza della tematica. Ma credo che ciò sia dovuto al fatto che la discussione si sia posta su un livello ancor più elevato del solito e la cosa spesso inibisce molti lettori. Sarebbe stato interessante leggere il pensiero di molti più appassionati, senza però scadere nella critica banale.
Ad ogni modo penso che un po’ tutti siamo d’accordo sul fatto che la lotta al doping non possa che partire dalle istituzioni. Come in tutte le società, non può essere un gruppo disorganizzato ed eterogeneo a condurre una campagna contro quella che è una piaga e una debolezza della collettività. Altrettanto pacifico mi sembra il fatto che la spinta e le sollecitazioni debbano provenire dagli enti a ciò preposti – il Coni e la Federazione – con l’imprescindibile collaborazione delle strutture capillarmente dislocate sul territorio, come scuola, società sportive e famiglia, il tutto nell’ambito di una solida campagna mediatica.
Purtroppo non mi stupiscono affatto i dati riportati – in particolare quelli sul comportamento degli atleti di fronte alla possibilità di raggiungere più facilmente il successo – perché talvolta sembra quasi fisiologico e comunque strettamente collegato alla natura dell’uomo il desiderio di raggiungere l’obiettivo a tutti i costi, anche al di là delle regole. In fondo, l’alta competitività porta spesso a distorsioni di questo tipo. Basti pensare al modello americano, generalmente improntato al raggiungimento dei massimi obiettivi, ma con un’etica talvolta quanto meno discutibile.

Questione Di Cecco.
Spinosa, perché la fama e il ritorno d’immagine di cui gode il nostro campione in regione è comunque molto consistente.
Mi sembra che il dott. Imbastaro abbia avuto parecchio coraggio nella sua affermazione, ben consapevole che questa avrebbe avuto non poca eco nel mondo amatoriale e dilettantistico nostrano.
Tuttavia, se devo essere sincero, mi sembra una presa di posizione un po’ tardiva. Si sa che il tempo allevia tutte le ferite e francamente una constatazione del genere avrebbe avuto più successo e condivisione all’indomani della squalifica. Vi sarebbero stati sicuramente più rumori e la discussione sarebbe stata certamente più accanita.
Non posso negare di aver avuto qualche dubbio iniziale nel trovare Alberico a presenziare a tutti gli eventi e le manifestazioni podistiche nostrane, come già faceva, con costanza e partecipazione, già da qualche anno, ma, appunto, come se non fosse accaduto nulla di nuovo.
A distanza di un anno e mezzo (la gara incriminata è la maratona di Carpi del 2008 e la squalifica è ormai prossima alla scadenza, che avverrà in data 11.10.2010) la memoria, anche per chi come me non ne difetta, è destinata a scemare e devo ammettere che mi ero ormai abituato a questa presenza, che oggi sembra tornata di nuovo scomoda e fastidiosa.
Sottolineo, però, come hanno già fatto altri prima di me e come facilmente desumibile dal post di Marius, emblematicamente intitolato “Relata refero”, che il problema è quello di compiere una riflessione profonda e coscienziosa su una questione che con lo sport ha poco a che vedere e non certo quella di crocifiggere l’atleta di turno, che è cosa che non riguarda tanto noi, ma le autorità federali.

Anonimo ha detto...

Questione interventi anonimi.
Ormai non ci bado neanche più. Sono talmente scontati e banali che non li considero affatto.

Questione Solinsky, Rupp, Tegenkamp, Ritzenhein, Hall, Webb e compagnia.
È chiaro che il rischio di svegliarci domattina e trovarli tutti positivi ai controlli ematici non può essere affatto escluso. Viviamo in un’epoca in cui sono pochi gli atleti sui quali scommetterei che sono immacolati e genuini.
Però è anche vero che la non colpevolezza non può essere negata a nessuno, almeno fino a quando l’infrazione non risulti certa e provata.
Tuttavia mi sembra che talvolta si faccia fatica a riconoscere come gli Stati Uniti, pur privi di tradizione gloriosa nel mezzofondo, abbiano costruito una squadra davvero competitiva che, ad oggi, costituisce la più seria alternativa (perché no, bianca) al dominio africano.
Del resto in molte specialità si sono affermate scuole differenti ed appartenenti principalmente ad una nazione. Se nessuno dubita dei giamaicani nella velocità e degli etiopi e dei keniani nel mezzofondo prolungato, perché non credere ad una neonata scuola americana anche nel mezzofondo?

Un saluto.
Sat

P.S.: potete tornare ai commenti sulla due giorni di gare.
A proposito: ho letto di un grande 800m...