martedì 18 agosto 2009

Junk food running

Mentre la Spagna saluta la fresca campionessa mondiale dei 3000 siepi, Marta Dominguez, noi italiani speriamo nel ‘miracolo’ della Cusma, domani in finale sugli 800. Sì, siamo un popolo obeso (in Europa siamo secondi solo ai tedeschi) i cui campioni dell’endurance in atletica vanno sempre più piano (santa marcia esclusa). Campioni dell’atletica che fanno pubblicità a suon di merendine: sono un segno dei tempi?



14 commenti:

Anonimo ha detto...

Con la piccola, trascurabile differenza che i tedeschi stanno investendo parecchio sui tecnici e sull'atletica giovanile, ottenendo già adesso buoni risultati... E in ogni caso, pur obesi, riescono comunque a rimediare qualche medeglia negli sport in cui la stazza conta (è di poche ore fa l'oro conquistato nel giavellotto femminile dall'eroina nazionale trentasettenne, che gareggiava con quella che i giapponesi definiscono hachimachi, simbolo della voglia di esaurire tutte le proprie energie nello sforzo sostenuto...).
Quanto alla pubblicità, ripetiamo da troppo tempo come sia alquanto emblematico che lo sponsor della nazionale sia una grande casa produttrice di cioccolata... Ed ancor più emblematico è il fatto che i due volti principi della reclame televisiva siano i nostri due grandi lunghisti, l'una simbolo di un passato che sembra lontano secoli, l'altro effigie di un presente che non c'è e di un futuro che tarda sempre più ad arrivare...

Per riprendere il discorso sull'endurance italiano, fino ad oggi si diceva scherzosamente che "il mondo corre e l'Italia marcia". Adesso si fa fatica anche a dire una cosa simile. Fatta eccezione per Rubino, che comunque a me è piaciuto molto sia per temperamento che per tecnica (chiedo lumi agli intenditori del blog, ma francamente mi sono sembrate tardive molte ammonizioni: l'australiano è stato squalificato, ma solo dopo ripetute infrazioni; e poi troppo generoso concedere una sola proposta di squalifica al cinese medaglia d'argento, nonostante gli orrori palesati nella fuga con Borchin), le due gare sui 20km sono state dei flop su cui riflettere. Quasi inspiegabile la debacle della Romagnolo, che quest'anno era andata alla grande e credevo che avrebbe ritoccato il record italiano proprio a Berlino, dopo i considerevoli miglioramenti sui 1.500m (4'07") e sui 5.000 (15'13").
Alla fine restiamo ancora aggrappati a Schwazer. Ma anche il conseguimento di un oro non dovrebbe riuscire a mascherare le deficienze del periodo.
Il "progetto Talento" ha prodotto qualche piccolo risultato, ma per ora niente di clamoroso.
Con riferimento all'Europa, si sono visti molti giovani interessanti tra le file della nazionale francese e di quella inglese (faccio riferimento, per ora, alla velocità, al triplo ed agli ostacoli bassi).

Se è vero che nel mezzofondo prolungato abbiamo assistito a performances notevoli, ben al di fuori della portata dei nostri (nei 10.000m uomini i primi 3 hanno corso sotto i 27', con una seconda metà gara a ritmo da 13'05", cioè, tanto per rendere l'idea, con un tempo pari al record italiano stabilito da Salvatore Antibo nel 1990 a Bologna; mentre i 10.000m femminili hanno assistito ad una gran volata finale per l'assegnazione delle medaglie, con ben 5 atlete in un secondo, tra 30'51" e 30'52"), dobbiamo comunque considerare che gli statunitensi, che storicamente non vengono considerati specialisti delle lunghe distanze, hanno piazzato ben due atleti tra i primi 10 della classifica maschile, che hanno chiuso rispettivamente in 27'22" e 27'37". E non si tratta di atleti keniani naturalizzati alla Lagat, ma di atleti BIANCHI e per giunta piuttosto giovani. Alla Ryan Hall, per intenderci...

Per ora chiudo.
Spero però che nei prossimi giorni potremo assistere a qualche bella prestazione dei nostri.

Un saluto.
Sat

Anonimo ha detto...

...e, per fortuna (!?!), è sempre così, la speranza è l'ultima a morire (!!!).
Mio nonno (1904-1988), cultura scarsa, rughe sul viso tante: per avere un ottimo raccolto servono poche cose essenziali: il terreno -vedi latifondi del recente passato -, le sementi (che non si comperavano ma erano quelle dell'anno prima diligentemente conservate e, con il dolore nel cuore, tolte dalla bocca dei propri figli) e la voglia di lavorare...e, con l'aiuto di Dio, il raccolto avrebbe riempito "mezz(e)tti e tomm(e)" (unità di misura oramai obsolete).
Oggi stiamo raccogliendo la semina del ns recente passato...e, credo pure che i ns prox raccolti saranno probabilmente anche peggiori...
Spero che possa piovere un giorno, così che sementi "dormienti" germoglino rigogliosi...

GMak.
Con un pizzico di rammarico e nostalgia, ciao nonno.

Marius ha detto...

Grande GMak! Altro che cultura scarsa, tuo nonno era un sapiente. Ora invece andiamo avanti a merendine (magari fosse cioccolata, Sat). Anche il nostro migliore marciatore, il grande Schwazer, le pubblicizza. Speriamo bene!

un saluto. mario

Anonimo ha detto...

personalmente sono ben felice che i soldi della kinder arrivino anche all'atletica, oltre che alla pallavolo ed al basket. ci si lamenta sempre che i soldi sono preda del solito calcio, e quando arrivano anche qui ci si lamenta comunque. se la kinder ha deciso che il suo target commerciale è attento a personaggi come la compianta may e lo scomparso howe significa che ha visto comunque nel mondo dell'atletica un potenziale interessante.
è una ribalta, come potrebbe venire dai soldi della durex.
diciamo che ora sta all'atletica tutta conseguire dei risultati tali da affrancarsi dai soldi della kinder (o durex che sia) per cominciare a vivere di luce propria.

alla fine è una questione di educazione non delegabile: mio figlio di 6 anni vive con la maglietta di schumacher (zii tedeschi maledetti :) ) con lo sponsor della marlboro ma non per questo fuma o mitizza chi lo fa.

insomma, se l'atletica italiana delude non colpa della kinder. al limite viene il sospetto che i soldi della kinder vengano usati per deludere meglio le aspettative.

paolo

Marius ha detto...

Ciao Paolo,

benvenuto sul blog. Ovviamente nelle mie parole c'è molta ironia. Ma anche un pizzico di verità (realtà?). Va bene, "pecunia non olet" dicevano i latini, ma l'atletica sponsorizzata dal 'merendame' mi fa pensare un po' (riallacciandomi al durex che scrivevi nel commento, è come se la Chiesa cattolica invece che dall'8x1000 et similia prendesse danaro dalla pubblicità sui contraccettivi; anche se, proprio oggi, leggevo: http://www.uaar.it/news/2009/08/03/banca-cattolica-tedesca-investiva-armi-anticoncezionali/).
Sì, hai ragione quando dici che è una questione di educazione non delegabile; l'educazione 'delegata' però, fa acqua da tutte le parti, anche quando l'Atletica entra nelle scuole coi suoi campioni sorridenti e 'merendati'. Se l'immagine vale ancora qualcosa...

un saluto. mario

Anonimo ha detto...

Che ci sia un problema di educazione primaria non ci sono dubbi.. alcuni dei nostri migliori velocisti sono stati aspiranti calciatori fino a tutta l'adolescenza!! Ma il problema credo che sia soprattutto nella preparazione: nessuno è stato capace di stare sui suoi tempi (o misure..), addirittura la marciatrice ha sofferto il caldo (un'italiana che soffre il caldo a Berlino??!! E la russa avrebbe dovuto sciogliersi allora..)

Marius ha detto...

Ho visto russi in messico andar via come ramarri e siciliani lessarsi come patate nella stessa gara... È una questione di preparazione, come dici tu, anche psicologica. Magari si potrà riprendere il discorso più avanti, in un post ad hoc, che ne dici?

;)

mario

Anonimo ha detto...

Ed io che mi ero ripromesso di evitare di nominare marche e atleti...
No, dai, è chiaro che uno sponsor - peraltro economicamente molto forte - non si rifiuta mai, ci mancherebbe. Fa sorridere la situazione (beh, Andrew ha dichiarato che per via di quella pubblicità gli amici lo hanno tartassato per mesi...).
Le delusioni, lo abbiamo detto, ci sono state. Ma stamattina bene Silvia Weissteiner e l'altista Ciotti.
In attesa, tra pochi minuti, della Cusma. Chissà... Forza Elisa!

A presto.
Sat

Anonimo ha detto...

Piccolo errore...
Perdonatemi!

Marius ha detto...

Perdonato e... cancellato! La Cusma, 6^. Sì, ok Weissteiner, ma c'è poco da stare contenti.

Anonimo ha detto...

divagazione: se fossi alto (lo sono), aitante (!) e biondo (ahimè no!) mi farei una maglietta con su scritto: sono russo e scappo via come un ramarro...

porca zozza fra poco me la faccio sotto dal ridere....

un divertito GMaK...
ih ih ih ih

Anonimo ha detto...

Schwazer, Rigaudo e Brugnetti tutti e tre ritirati... mah, coincidenza o errori macroscopici in fase di preparazione?? Sarebbe bello che qualcuno approfondisse questo aspetto, soprattutto ai piani alti della federazione.. Poi il forfait di Pertile (che si riacuttizza il dolore al tendine quando è in fase scarico pre-gara, mentre riesce a correre a Bianco senza problemi poche settimane prima..).. Stranezza Italiane..

D.

Marius ha detto...

Ciao D.,

la Rigaudo non si è ritirata, anche se il suo nono posto non cambia granché il quadro desolante di questo primo mondiale di atletica a "zero tituli" per i nostri colori. La marcia non ha fallito (anche se la delusione è grande); nonostante le punte 'spuntate' rimangono i piazzamenti notevoli di Rubino, 4°, e di De Luca, 8°. Certo, mancano le medaglie, ma non possiamo 'svegliarci' ora, dopo che l'ultimo ed incrollabile (fino ad oggi) paravento alle magagne del sistema sport italiano è caduto. Anche la marcia, al fine, può non portare medaglie.

un saluto. mario

Anonimo ha detto...

C'e poco da stare allegri se nel medagliere troviamo davanti a noi Eritrea,Slovenia,Panama o quant'altro...questa e la situazione attuale della nostra atletica.
Un saluto a tutti.
Daniele T.