Via da Chieti, e mi dispiace. Un’opportunità bruciata, ma non voglio rimuginarci troppo sopra. Da quelle parti se non cambia ‘qualcosa’ l’atletica chiuderà nel giro di qualche stagione. Ritorno a Pescara quindi. Ritorno a casa. Un grazie di cuore a Massimiliano Palumbaro per l’aiuto appassionato e concreto che mi sta dando in questi giorni. La ‘mia’ atletica ha un amico in più.
12 commenti:
Voglio peccare di presunzione e dirti che di amici ne hai qualcuno in più grazie anche e malgrado la Chieti dell'atletica.
GMak e i miei contorti sillogismi
(speriamo mi sia spiegato, stamattina sono contorto come un tronco d'ulivo centenario...)
Infatti. L'amico in più va ad aggiungersi agli altri, compresi ovviamente i molti amici che ho a Chieti (nel post, non a caso, ho scritto che mi dispiace andar via), e tu sei tra questi. Massimo Palumbaro poi, è un amico 'ritrovato'. Pensa, fu avviato alla marcia da mio padre.
L'esperienza di questi quasi tre anni a Chieti mi ha dato molto; credo pure di aver dato abbastanza all'atletica, da quelle parti. Un ciclo si è chiuso. Se ne apre un altro. Tutto qua. Ribadisco che oggi è per me praticamente impossibile impegnarmi a Chieti, per l'atletica, secondo quello che è il mio 'modus operandi'. Per dare sostanza ai miei progetti è evidente pure che non bastino i Giochi del Mediterraneo. Lo Stadio Adriatico di Pescara però è un'evidenza troppo, troppo importante...
un abbraccio. mario
Nemo propheta in patria, diceva Gesù...
Ovviamente sto scherzando e ti auguro che a Pescara si possa lavorare meglio che a Chieti. Il tuo impegno in questi anni è stato molto importante, per quello che ho potuto vedere con i miei occhi.
Purtroppo, e con grande dispiacere, sono costretto ad ammettere ed a convenire con te che dalle nostre parti non ci siano le condizioni concrete per lavorare in modo sereno e appassionato, nonostante le buone intenzioni.
Mi spiace solo dover apprendere la notizia da queste poche righe del blog, anche se so bene che la decisione non è stata improvvisa o frutto di un semplice capriccio, ma ponderata, riflettuta e legittimata da una situazione che non ti metteva più nelle condizioni di venire al campo con l'allegria di sempre.
Sul fatto poi delle amicizie teatine, spero proprio che quelle rimangano, nonostante tutto. Ma sulla questione non nutro alcun dubbio.
Un saluto.
Sat
Dimenticavo.
Ovviamente aspetto a breve ulteriori notizie sui nuovi progetti maturati e maturandi.
Sat
ben ritrovato Sat..magari se bazzicavi in zona, la decisione del Maestro sarebbe stata + difficile...
ovviamente è una battuta amichevole e infondata...
... e pure anonima, mannaggia!
;)
sorry, l'anonimo di cui sopra son io...non me ne "accorgetti"...
GMak
Caro Mario non generalizzare, non è nel tuo stile.
Sarebbe più giusto e corretto per coloro che leggono e che non conoscono i "fatti", parlare della società "teatina" che stai abbandonando e delle tue probabili giuste motivazioni.
L'atletica a Chieti non finirà, anche perché ci sono altre società, i cui appartenenti credono in quello che fanno.....come te d'altronde.
In bocca al lupo per il tuo futuro.
A presto.
(firmato)
"l'ipocrita"
Caro "ipocrita"
anche se la tua precisazione potrebbe sembrare doverosa, l'affermazione di Mario sul futuro dell'atletica a Chieti non è così infondata. Con un impianto così fatiscente, con la pista in "sportflex/asfalto/beton" (beton è la definizione dell'allenatore dell'algerino giunto 4° ai Giochi nei 1500m e che dopo una sessione di allenamento non è + venuto a Ch) e, soprattutto dannoso per i ns atleti, mi spieghi come si possa pensare di continuare ad "allenare" in simile contesto?
Io vorrei continuare ma quando i miei ragazzi si lamentano dei tendini...beh, non mi sento tranquillo...meglio smettere e evitare di danneggiare qlkn.
D'altronde vista la tua reazione penso che bazzichi al campo a Chieti...e quindi avrai occhi per vedere in che condizioni.
A margine: giovedì ho lavorato con il "TALENTO": dopo innumerevoli convegni, studi, sfrantumazioni di gioielli di famiglia negli ultimi tre anni di aggiornamenti tecnici, ho iniziato a seguire il "TALENTO".
Mario mi perdonerà l'uso della maiuscola ma l'unica motivazione che potrebbe farmi recedere dall'abbandonare è questo: TALENTO puro, potenziale enorme, forse infinito, genuino, istintivo...soprattutto malleabile e plasmabile a piacimento...in una parola una sorgente di H2O fresca in questo deserto atletico che "mi" circonda.
l'unico problema è convincerlo a fare atletica...
(hai detto poco !!!)
Con Affetto, GMak in ferie
(arrivederci al 30.07)
L'"ipocrita" fa bene a rimarcare la mia 'generalizzazione'. Avrei dovuto dire in effetti qualcosa di più. Anche GMak dice bene, nel commento che precede questo. Insomma, potremmo andare avanti un bel po', ma è bene stoppare subito la tentazione di liberare l'energia (negativa) accumulata in certi frangenti e in circa tre anni di impegno concreto. Voltiamo pagina.
Ringrazio di cuore l'"ipocrita" per l'"in bocca al lupo" rivoltomi. La sua sincerità, dall'alto del suo nick 'spiazzante', ha per me un valore immenso.
un abbraccio. mario
Capisco bene che il nick sia alquanto spiazzante, ma sappi caro Mario che ci ho ragionato tanto, senza però escogitarne altri che fossero all'altezza dell'attuale classe politica/dirigenziale regionale.
Tu che sei una tra le tante vittime sacrificali del momento.... ben comprenderai....
Ti lascio con la speranza che l'atletica teatina, ma soprattutto quella abruzzese, CRESCA..... non solo con i propri impianti, ma soprattutto nella cultura, nell'altruismo e nell'amore viscerale per questo sport.
L'esatto opposto di quello che sta accadendo da un pò di tempo, dove ognuno guarda al proprio orticello ed augura all'orto altrui le peggiori grandinate. D'altronde, così fan nel calcio e tutto va ben, (perchè non imitarli?).
Da pochi intenditori poche parole...
In bocca al lupo ancora una volta a te ed al tuo validissimo gruppo.
La "pista" dell'Angelini nel futuro sembrerà ancora più vuota.
f.to "l'ipocrita"
"Ipocrita", non mi vedo affatto nel ruolo di vittima sacrificale. Penso invece che qualcuno (più d'uno in verità) abbia perso un'occasione (più d'una in verità). Se qualcuno è così 'ingenuo' da credere di avermi 'immolato' (usato?) in nome di non so bene cosa, lo ha di certo fatto sull'ara della propria imbecillità. Quando una realtà particolare, seppur esigua per caratura sportiva, chiude, è tutta la comunità sportiva di quel luogo a patirne le conseguenze. E qui sono d'accordo con te, è una questione di Cultura, ma anche di intelligenza tout court.
Un tale ha detto che la vera intelligenza è nell'apprendere dagli errori altrui... Per il futuro cercherò di documentarmi meglio, prima di cimentarmi in un'impresa importante.
Grazie ancora degli auguri, sinceri. Ed un consiglio: cambia il nick, ché l'ironia la capiscono davvero in pochi.
mario
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