lunedì 22 febbraio 2021

IL TEMPO LUNGO DEI MIGLIORI


Uno dei problemi principali dello sport italiano, in generale, è quello del tempo da impiegare per tornare a recitare un ruolo di primo piano nelle competizioni internazionali (Mondiali/Olimpiadi).

Un problema insolubile per chi da un bel po' ha fatto proprio il metodo della politica nazionale, con l'orizzonte che gioca con la punta del naso, o delle scarpe, di dirigenti e tecnici (non tutti, ma quasi, ahimè).

Messi come siamo - in atletica e non solo - non ci vuole il profeta illuminato di turno per immaginare la 'cura' necessaria: tre-quattro lustri, a partire da oggi, da dedicare alla ricostruzione (forse meglio costruzione "ex novo") di un sistema sportivo sano, che muova dai giovanissimi - tutti i giovanissimi - e non dal fenomeno di turno, peraltro sempre più raro.

Se ripartiamo oggi, quindi, ci vorranno non meno di quindici anni per "mettere le cose a posto". E dentro questo tempo ci possono stare pure due-tre mandati federali, per ogni federazione sportiva; un presidente nazionale potrebbe non vedere, da presidente, i possibili frutti maturi dell'impegno proprio e del suo staff. E forse è proprio questo il problema.

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