Appuntamento alla Pineta dannunziana, alle nove del mattino. È domenica e ho promesso a Lucrezia – quattordici anni di mezzofondista simpatica e birbante – che avrei corso con lei un fondo medio di otto chilometri.
Lucrezia ad aprile ha preso una broncopolmonite. Un malanno che l’ha tenuta ferma atleticamente per più di quaranta giorni. Quasi una traversata nel deserto. Un deserto di cortisone, antibiotici e, per lei, innaturale riposo. La ripresa comincia a metà maggio, circa due mesi fa. Il piede è spento e il fiato è corto. Il cortisone ha lasciato il segno. La broncopolmonite pure. Lucrezia sbuffa come una locomotiva ingolfata, ma va avanti lo stesso. I primi di giugno le propongo di partecipare ad una ‘stradale’ breve dalle nostre parti. È bene che s’impasti da subito con il clima di gara, fuori però da riferimenti metrici e cronometrici che, dopo meno di quattro settimane di lavoro, non hanno molto senso.
Non vince. Arriva seconda. Va bene così. Andiamo avanti. A fine giugno esordisce sui 1000m a Riccione. Bisogna rompere il ghiaccio. Stavolta c’è il cronometro e anche qualche avversaria di rango. Parte con un tempo nella testa: 3:12.19. È il suo personale sulla distanza, corso al coperto a marzo, a Ponticelli, nell’ultima competizione su pista prima di ammalarsi. Parte quindi per avvicinare quel tempo, ma il cervello mena un ritmo e le gambe ne fanno un altro. 3:18.44 il responso finale, del quale io sono assai felice; lei invece no. Ancora una decina di giorni di lavoro e poi ancora un 1000m in pista. Stavolta a Teramo, al 6° Memorial “C.Bernardini” (bellissimo meeting di atletica, magnificamente organizzato). Lucrezia parte a testa bassa, con qualche informazione in più rispetto a Riccione. Al passaggio dei 600m non crolla, anzi. Il piede non è ancora quello giusto, ma tiene. Chiude in 3:12.89, quarta e ad un secondo dalla migliore atleta abruzzese. Stavolta siamo entrambi soddisfatti.
Il medio di domenica scorsa, dicevo. Arrivo con la bici in pineta. Lucrezia è già lì ad aspettarmi su una panchina, appoggiata con la testa sul braccio del padre che le sta di fianco. Sono soltanto le nove del mattino e lei ha ancora gli occhi del sonno. L’aria, nonostante l’ombra dei pini, già scotta. Correrò con lei, una promessa è una promessa. Sistemo la bici ad un palo, azzero il cronometro e partiamo. L’idea è quella di correre un lento svelto (accidenti agli ossimori!); diciamo pure un medio. Ma questo a Lucrezia non importa molto. Si corre su un giro di circa 1230m, di sabbia spesso mossa e asciutta. I piedi si perdono, muscolarmente si fa una gran fatica (faccio una gran fatica). Detto io il ritmo e dopo i primi due giri di ‘messa in moto’ (comunque sui 5’/km) corriamo i sei chilometri finali sul piede dei 4:30/km. Altro che medio! Lucrezia voleva fare fatica, ed io assieme a lei. Le prendo la frequenza cardiaca: 190 battiti al minuto subito dopo l’arrivo. Scendono sotto i 120 dopo tre minuti.
Non so esattamente che cosa passi per la testa di una ragazzina di quattordici anni che, una flagrante domenica mattina di luglio, decide di divertirsi a ‘tirare il collo’, gioiosamente, al proprio allenatore. La cosa però mi garba. Come pure mi garba lo sguardo di Lucrezia quando si impegna divertendosi. Occhi attenti, che non mollano l’obiettivo; soavemente spiritati quando serve. E spiritosi, come quando rincorre un pallone.
5 commenti:
Dai, Mario: ancora un paio d'anni e dovrai usare la bici per far compagnia nei fondi medi...
Un saluto.
Sat
... per scongiurare ciò, Sat, sto uscendo a fare una sgambata (notare: sono quasi le sei del mattino). Vedi un po' tu in quale guaio mi ha cacciato Lucrezia...
;))
m
faccio gli auguri a Lucrezia...io pure sono stato bloccato da un tenace mal di gola estivo...Marioli'...curr curr...io 4,30 per sei km non li terrei più...ma nemmeno 8,30!....a mezz jurn si magn!!
un abbraccio
Paolo Dell'Elce
Complimenti a Lucrezia! Mai visto una ragazza della sua età con tutta questa determinazione. Sono contentissimo per lei!
P.S. Mario dovresti concedere anche a me questo onore!! :D
Saluti a tutti!
LUIGI TURILLI
... per il medio con te, Luigi, ho bisogno della bicicletta di cui parlava Sat...
;))
m
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