venerdì 30 settembre 2022

INSEGNANTI DI EDUCAZIONE FISICA NELLA SCUOLA PRIMARIA: LA FINTA RIVOLUZIONE CHE SA DI BEFFA

 


Ne ho incontrati diversi. Si aggirano perlopiù spaesati, per corridoi scolastici che non portano a nessuna palestra. Perché sovente le palestre nella scuola primaria mancano del tutto. 

Sono insegnanti precari, laureati in Scienze Motorie, selezionati dalle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze). Lavorano circa sei ore settimanali in più dei colleghi della scuola secondaria, ma con uno stipendio, seppur di poco, inferiore.

Quest’anno insegnano solo ai ragazzini delle classi quinte. Dall’anno prossimo saranno impegnati anche con quelli delle quarte. Ed è già caos: tra spezzoni orari improbabili, i “non maestri di educazione fisica” saltano da un plesso scolastico all’altro, costringendo, loro malgrado, presidi e loro collaboratori ad ardite acrobazie nella gestione del tempo scuola, rientri pomeridiani inclusi.

Sì perché, sempre loro malgrado, si inseriscono a organizzazione oraria già definita e senza che per loro sia stato previsto, da contratto, un tempo per programmare le attività didattiche con i cosiddetti “maestri elementari” (oggi insegnanti di scuola primaria).

Perché da contratto, noi cosiddetti “maestri elementari” programmiamo le attività educativo-didattiche per due ore ogni settimana. Siffatta educazione fisica nella scuola primaria è l'ennesimo contentino di uno Stato che pacifica la propria coscienza e gioca a risolvere problemi cruciali e complessi tirando i dadi. Altro che programmazione.

Il disegno di legge di bilancio 2022, art. 103, "Insegnamento curricolare dell’educazione motoria nella scuola primaria", al comma 1 recita:

Al fine di conseguire gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e di promuovere nei giovani, fin dalla scuola primaria, l’assunzione di comportamenti e stili di vita funzionali alla crescita armoniosa, alla salute, al benessere psico-fisico e al pieno sviluppo della persona, riconoscendo l’educazione motoria quale espressione di un diritto personale e strumento di apprendimento cognitivo, nelle more di una complessiva revisione dell’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, è introdotto l’insegnamento curricolare dell’educazione motoria nella scuola primaria nelle classi quarte e quinte da parte di docenti forniti di idoneo titolo e la correlata classe di concorso “Scienze motorie e sportive nella scuola primaria”.

Belle parole. Poi c’è la realtà dei fatti.
Poveri bambini. Poveri insegnanti. Poveri noi.