martedì 29 dicembre 2009

CARTA DEI DIRITTI DEI RAGAZZI ALLO SPORT


Sarà bene che la ricordi. La Carta dei Diritti dei Ragazzi allo Sport è un documento del 1992 (Ginevra), della Commissione Tempo libero ONU.

  1. Diritto di divertirsi e giocare

  2. Diritto di fare sport

  3. Diritto di beneficiare di un ambiente sano

  4. Diritto di essere circondato e allenato da persone competenti

  5. Diritto di seguire allenamenti adeguati ai suoi ritmi

  6. Diritto di misurarsi con giovani che abbiano le sue stesse possibilità di successo

  7. Diritto di partecipare a competizioni adeguate alla sua età

  8. Diritto di praticare sport in assoluta sicurezza

  9. Diritto di avere i giusti tempi di riposo

  10. Diritto di non essere un campione

lunedì 28 dicembre 2009

Ventimila leghe andata e ritorno


Quarantamila contatti unici… Mmmmhhh… Sento quasi l’obbligo di scrivere qualcosa di importante. Macché, dai… Si scherza! Però, però, a pensarci bene… Potrei parlare del fenomeno del drop out in atletica, oppure della penosissima e coatta solitudine di certi ‘piccoli’ atleti (vista coi miei occhi, giuro!), oppure… Potrei sparare a zero su qualcuno (c’è sempre un pirla da prendere a bersaglio; in atletica i pirla hanno sempre l’alibi del dilettantismo; l’atletica non è mica il calcio), oppure… Oppure mi faccio i cavoli miei; ho deciso. Ma solo per ‘sto giro. Al prossimo post ricomincio. Giuro.

sabato 26 dicembre 2009

Quasi tre anni fa...


... cominciavo ad importunare il mondo col mio blog. All'inizio, e per quasi due anni, ho agito in sordina; pochi post, col contagocce, e pochi, pochissimi lettori. Oggi va decisamente meglio: faccio circa 1500 contatti unici al mese; lettori attenti, spesso scrittori raffinati. Insomma, il mio 'giocattolino' preferito è cresciuto, soprattutto grazie agli amici che lo abitano. Un condominio dunque, vivace e con un amministratore bizzarro; un eccentrico rompiballe telematico col vizio dell'atletica e della letteratura. Spero riusciate a sopportare ancora le mie tirate ché il 2010 promette davvero bene...
Auguri di cuore a tutti.

sabato 19 dicembre 2009

Il ponte


Ieri sbattevo i denti per il freddo scollinando due volte, andata e ritorno, il longilineo ponte sul mare di Pescara, tenendo davanti a me la fida rotella metrica, cercando di definire una specie bizzarra di circuito collinare ‘artificiale’, mille metri su cemento e acciaio sospesi, per i miei ragazzi, corridori e marciatori.

Beati quelli che corrono e marciano quando fuori si gela. Beato pure chi può marciare e correre in compagnia, e ridere di gusto, mentre fuori c’è un freddo cane.

Portavo avanti a me la rotella metrica stradale, cigolante più del solito, e mentre giravo gli occhi ora sul mare, giustamente incazzato – il mare d’inverno sa reclamare la sua quota di attenzione e lo fa muggendo e schiumando salsedine –, ora sulla città variamente illuminata, mi sorprendevo di fronte ad una macchiolina rossa su una nocca della mano. Una goccia di sangue, viva e dolciastra, era lì a ricordarmi che avevo dimenticato i guanti.

Il ponte sul mare, a Pescara, è una bella cosa. I miei ragazzi che ci corrono e marciano sopra, sono una bella immagine. Questo andavo pensando, con la rotella metrica cigolante e ormai prossima a segnare mille metri, aumentando il ritmo del mio passo per scacciare via l’ultimo brivido che si arrampicava su per la schiena, e per fuggire un ricordo, un’altra immagine forte nella sua infinita tristezza: un uomo in tuta e piumino d’oca, con le mani in tasca e la testa incastrata nelle spalle e col bavero all’insù a lasciare scoperti soltanto gli occhi, svagati; desiderosi di guardare altrove, di chiudere il compitino quotidiano.

È l’immagine di un altro freddo, di un ricordo recente eppure lontano, di un altro allenatore, di altri marciatori (marciatrici in verità). L’uomo con le mani in tasca non ha bisogno di ponti da attraversare. È fermo nella bruma di uno stadio freddo. Di tanto in tanto tira un calcio ad una bottiglietta di plastica; tira pure due strilli atoni ad un paio di eroiche atlete, che emergono ciclicamente dalla semioscurità del circuito sbiadito, annunciandosi con un’iperventilazione che è un grido di dolore.

L’uomo con le mani in tasca, nel freddo e cogli occhi altrove, è distante anni luce dal mio mondo, pur facendone drammaticamente parte. Vorrei prestargli la mia rotella metrica stradale, e pure il mio ponte. Vorrei regalargli la curiosità del bambino che ieri mi correva di fianco, mentre misuravo il percorso. “Nonno, cos’è quella ruota?”, “Nonno, cosa fa il signore?”. Vorrei regalargli anche l’amore e la pazienza del nonno di quello stesso bambino, e pure la macchiolina rossa sulla mia nocca, ancora viva, dolciastra.

mercoledì 16 dicembre 2009

Fantasmi

Ci sono eventi che, se non avessi dalla mia l’esatta conoscenza di quella parte di mondo sportivo che è l’atletica italiana – nella sottocategoria della marcia atletica –, potrebbero convincermi di essere diventato invisibile; peggio, un fantasma. Che cosa mi è capitato stavolta? Beh, nulla di trascendentale. Solo la storia (un fatterello per carità!) di una convocazione ad un convegno, mai ricevuta dal sottoscritto ma intesa come tale da chi l’avrebbe (il condizionale credo sia d’obbligo) inoltrata (la Federazione, gli organizzatori?). Sarà il caso che mi spieghi meglio. Mettetevi comodi. Sabato e domenica scorsi si è svolto a Saluzzo (CN), presso la Scuola del Cammino, il consueto seminario sulla marcia (questa è stata la settima edizione; per i dettagli cliccare qui). L’informazione di questo seminario che, a leggere il programma, si presentava come l’assemblea degli Stati Generali della specialità, mi era stata data da mio fratello Giovanni, sorpreso per l’inclusione del suo nominativo nell’elenco degli invitati (pare che la cosa gliela aveva segnalata Michele Didoni, invitato anche lui). Io non avevo ricevuto nulla, non sorprendendomi più di tanto. Una decina di giorni fa ero alle prese con un’altra ‘esclusione’: ero in partenza per il raduno tecnico di Acquaviva delle Fonti (BA), ma né il mio nome, né quello della ‘mia’ atleta (Lucia Polito) erano presenti nel foglio dei convocati. (La questione si è risolta con un giro di telefonate. Nei giorni del raduno, ogni qual volta scendevo a far colazione, non potevo non notare il mio nome e quello di Lucia scritti a penna, in coda alla lista dei presenti).
Insomma, il convegno di Saluzzo si è svolto ed io avrei voluto parteciparvi. Mi interessava, ma non ero invitato. O forse sì? Mercoledì scorso mi arriva una mail a firma della Segreteria del Comitato Regionale Fidal: “Buongiorno Mario, il Sig. X Y della Fidal Roma, ha chiesto di comunicarti che per Saluzzo l'arrivo sarà per il 12 Dicembre p.v. ora di pranzo, mentre il 13 Dicembre p.v. il rientro dopo pranzo. Cordiali saluti”. Era mercoledì 9 e siccome per domenica 13 avevo preso l’impegno di presentare l’ultimo romanzo di un mio caro amico, Saluzzo, coi suoi stati generali, andava a farsi benedire.

Concludo. Dal sito marcia italiana.com leggo: “Vittorio Visini , capo settore marcia, e Maurizio Damilano, Chairman del IAAF RWC, hanno introdotto l’incontro toccando il tema dello sviluppo della specialità sull’ambito territoriale. Particolarmente incisiva la sottolineatura di Vittorio Visini che ha richiamato l’assenza di numerosi Responsabili di settore regionale (fino al 31 dicembre 2009 dovrei ancora essere Responsabile Regionale del Settore Marcia per l'Abruzzo, nds), evidenziando così la necessità di un maggior interesse da parte di chi è preposto alla guida e allo sviluppo della specialità in ambito territoriale”.
Sul cotto l’acqua bollita, dicono gli anziani. Cornuto e mazziato, dico io.

sabato 5 dicembre 2009

Separate things

Alexandre Dumas padre scriveva: "L'arte ha bisogno o di solitudine, o di miseria, o di passione. È un fiore di roccia che richiede il vento aspro e il terreno rude".
Torno ad occuparmi di marcia e mi rituffo nella sua soave apartheid. Forse dovrei spiegarmi meglio. Sul sito fidalabruzzo.org, ma anche su “Il Centro” di ieri (nello sport), ho letto: “In programma dal 6 all’8 dicembre, al Palaindoor di Ancona, il raduno tecnico territoriale area Italia - Centro, riservato agli atleti delle categorie Juniores, Allievi e Cadetti del Progetto Talento Regionale delle specialità velocità, ostacoli, lanci, salti, mezzofondo e prove multiple.Sono sette gli atleti abruzzesi convocati. Mezzofondo: Marco Salvi (Atletica Gran Sasso Teramo, 1500), Federico Gasbarri (Falco Azzurro Carichieti, 1000). Salti: Marina Brandimarte (U.S. Aterno Pescara, asta), Zied Fekih Hassen (Atletica Gran Sasso Teramo, lungo), Valerio Di Blasio (Ecologica Giulianova, triplo). Lanci: Elia Cavalancia (Atletica Ciro Quaranta Pescara, peso), Chiara Centofanti (Falco Azzurro Carichieti, peso).
E la marcia? Non c’è la marcia? Certo che c’è, ma non ad Ancona con le altre specialità dell’Atletica. La marcia si radunerà ad Acquaviva delle Fonti (BA), sempre dal 6 all’8 dicembre, a raccontarsi i fatti suoi. Io pure sarò là, ad accompagnare Lucia Polito, giovanissima marciatrice lancianese che ho l’onore di allenare assieme all’amico Antonio Ferretti, lancianese doc pure lui. Insomma, la marcia, coi suoi migliori talenti del centro sud, starà ancora una volta per i fatti suoi (ma non tutti i ‘mali’ vengono per nuocere), col suo bravo blogger opinionista aerobico, a ricordarla agli altri, fuori da ogni ufficialità, per i corridoi del web.