Dalle mie parti, qui in Abruzzo, nell'ambiente del podismo sento circolare strane voci. Esse definiscono un bisogno assoluto che sempre più spesso suona come un'emergenza: organizzare competizioni podistiche. E non ha importanza se a farsi carico di questo compito 'necessario' ci sia qualcuno che non ci azzecchi proprio nulla, né con lo Sport, né con i principi minimi che dovrebbero tutelare la salute di ogni cittadino, sia esso podista o meno. Bisogna correre, bisogna correre... Ma non ho capito bene dove, anche se qualche idea...
lunedì 31 maggio 2010
Bisogno di manovalanza atletica...
lunedì 24 maggio 2010
Ekecheiria, per un mondo rovesciato
(tratto da http://9gag.com/gag/14119/)
Marciamo, corriamo, saltiamo, lanciamo, ma a testa in giù, coi piedi a cercare il cielo. Viviamo a testa in giù. I piedi però non sanno pensare. È l’adattamento dentro a un mondo rovesciato. Chi non si adatta si estingue. Chi non si adatta ha solo un’alternativa: ribaltare il mondo rovesciato.
In un mondo rovesciato chi pone domande o afferma verità lapalissiane è un rivoluzionario. Ma qui non si vuole fare nessuna rivoluzione, tutt’al più una specie di rivolta ché, come diceva la Pivano, la rivoluzione presuppone il sangue, la rivolta il pensiero.
E allora conto gli amici. Io sto con Gisella, Gis, che pone domande nette come il suo cuore; sto con i Maratoneti.it (clicca qui), vox clamantis in deserto; sto con Valerio e la ‘sua’, nostra, Ekecheiria (clicca qui) che sento sempre più concreta e prossima a qualcosa di pacificamente clamoroso; sto con Marcello dell’Atletica Solidale (clicca qui), perché è più tenace e concreto di me…
« Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo ».
(The Butterfly Effect, 2004)
Marciamo, corriamo, saltiamo, lanciamo, ma a testa in giù, coi piedi a cercare il cielo. Viviamo a testa in giù. I piedi però non sanno pensare. È l’adattamento dentro a un mondo rovesciato. Chi non si adatta si estingue. Chi non si adatta ha solo un’alternativa: ribaltare il mondo rovesciato.
In un mondo rovesciato chi pone domande o afferma verità lapalissiane è un rivoluzionario. Ma qui non si vuole fare nessuna rivoluzione, tutt’al più una specie di rivolta ché, come diceva la Pivano, la rivoluzione presuppone il sangue, la rivolta il pensiero.
E allora conto gli amici. Io sto con Gisella, Gis, che pone domande nette come il suo cuore; sto con i Maratoneti.it (clicca qui), vox clamantis in deserto; sto con Valerio e la ‘sua’, nostra, Ekecheiria (clicca qui) che sento sempre più concreta e prossima a qualcosa di pacificamente clamoroso; sto con Marcello dell’Atletica Solidale (clicca qui), perché è più tenace e concreto di me…
Si è davvero in tanti. Potrei scrivere per giorni e giorni, nomi e nomi. E lo farò. Con la promessa di incontrarli tutti. Di incontrarci tutti. Entro l’estate. Qui in Abruzzo.
« Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo ».
(The Butterfly Effect, 2004)
giovedì 13 maggio 2010
La Scuola silenziosa
Alcuni post fa scrivevo qualcosa a proposito della costituzione di “poli di eccellenza” (clicca qui) per l’Atletica leggera, qui da noi in Abruzzo. Lo facevo a modo mio, col solito piglio che, in un’occasione, l’amico Enrico definì “scorbutico al limite dell’antipatia cronica”. Torno sull’argomento, muovendo da una bella prova di 800m, svoltasi al “Gammarana” di Teramo domenica scorsa. Tre giovanotti, età media diciannove anni e spiccioli, hanno corso la distanza in 1:53.55, 1:53.84, 1:54.73.Rispettivamente, nell’ordine, gli autori dei tre crono: Fabiano Carozza (Bruni Pubblicità Atletica Vomano), Marco Salvi (Atletica Gran Sasso Teramo), Francesco Chiaverini (U.S. Aterno Pescara). Marco e Francesco sono Junior del primo anno. Fabiano è ultimo anno tra le Promesse. Tutti e tre sono andati al personale. Tutti e tre, con la prestazione di domenica, occupano oggi le prime 4-5 posizioni della graduatoria nazionale degli 800 (ovviamente in progress), nelle loro categorie. Tre abruzzesi doc, di tre società diverse, con un comune denominatore tecnico: i primi due, Fabiano e Marco, sono allenati da Donato Chiavatti. Francesco, da Luciano Carchesio. Donato Chiavatti è il guru, timido e silenzioso, del mezzofondo abruzzese. Luciano Carchesio, immenso talento del mezzofondo italiano (8:27.94 a ventuno anni sui 3000 siepi!), oggi allenatore, anche lui, qualche anno fa, è stato allievo di Donato Chiavatti.
Erano anni che non si vedeva un 800 così, qui da noi. Tre ragazzi tirati su bene fanno davvero pensare a una Scuola. Grazie Fabiano, Marco, Francesco. Grazie Donato. Grazie Luciano.
Erano anni che non si vedeva un 800 così, qui da noi. Tre ragazzi tirati su bene fanno davvero pensare a una Scuola. Grazie Fabiano, Marco, Francesco. Grazie Donato. Grazie Luciano.
mercoledì 5 maggio 2010
Elogio del marziano
I marziani servono. Pure i blog marziani, impertinenti. Pare che abbiano annullato il 10.000m del CdS di Corsa (cliccare qui), quello del 25 aprile u.s. ad Avezzano. Un 10.000m più corto di un giro, col vincitore, il keniano Rugut (Farnese Vini), a chiudere la prova in 28:49.46, una delle migliori prestazioni italiane del CdS (forse la terza, dopo Lalli e Meucci a Rieti). Quindi tutto a posto. E adesso? Pare lo faranno ripetere. A Pescara, il 16 di maggio p.v. Mi spiace per quei poveretti che hanno dovuto mandar giù venticinque, pardon ventiquattro, giri, due settimane fa. Si rimescola tutto.
E dire che il 10.000m, aripardon 9.600m, non l'avevo manco visto tutto. Ero andato via, molto prima della conclusione. Mi erano bastati i passaggi di poco più di 4,6 km per dire che la prova era farlocca. Mi hanno creduto sulla parola. I marziani fanno ancora paura.
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