Quante volte l’hanno maledetta. Certi “puristi” dell’atletica leggera, come i pedagoghi dell’ “attenti a bruciare i ragazzini”, hanno sempre demonizzato l’attività giovanile del “running stradale”, condendo le loro traballanti teorie con affermazioni del tipo: “prima bisogna velocizzarli…”, “la strada rallenta…”, “troppi chilometri fanno scoppiare…”, eccetera eccetera.
In un’epoca in cui ci viene attribuito il triste primato di nazione tra le più obese del pianeta e dove pare che la Calabria – udite udite! – sia la regione italiana col più alto tasso di obesità infantile, voto per la quasi santificazione delle corse su strada!
Boutade a parte, credo ci sia tanto da lavorare, per recuperare un gap che non è più solo il segno di un regresso tecnico-sportivo, ma il sintomo micidiale dello scadimento della qualità della vita e dei suoi valori essenziali.
La foto di Lorenzo che corre è un invito a darci gioiosamente, ma concretamente, da fare.