E venne il giorno della marcia. La finale dei 20 km Uomini ai Mondiali di Mosca è in archivio e lascia aperti, a mio avviso, alcuni interrogativi. Il primo: può il caldo moscovita aver 'appesantito' così tanto il crono degli atleti? Il secondo: come è possibile un'involuzione tecnica tanto evidente in atleti capaci di marciare la distanza, solo qualche mese fa, ad un ritmo più veloce di circa 10"/km (mi riferisco ai cinesi) e con un'esecuzione del gesto decisamente più corretta?
Ha vinto un russo giovanissimo (vent'anni), tale Aleksandr Ivanov, andato al personale con una gara giudiziosa ma non esaltante dal punto di vista tecnico (decisamente 'alto' anche lui su quei ritmi). Altra domanda: dov'erano i russi più noti?
Poca forza nelle gambe dei cinesi, ombre pallidissime di ciò che seppero fare solo un anno fa a Londra. Squalificato Wang Zhen (terzo a Londra con 1:19:25), artefice di un'azione decisiva intorno al 12° km, ma 'zompettante' e a tratti anche sbloccato. (Ma Wang non aveva marciato a Saluzzo i 10 km in 37:52, durante un test in aprile?). Due rossi pure per il suo connazionale Chen (campione olimpico a Londra), secondo all'arrivo, festante (come da foto, qui in basso; evviva i valori dello sport!) per la squalifica dell'ecuadoregno Barrondo (quest'ultimo era 'brutto' tecnicamente a Londra, ed era 'brutto' pure ieri).
Chen, a mio avviso, avrebbero dovuto buttarlo fuori già al 10° km.
Poca forza nelle gambe dei cinesi, ombre pallidissime di ciò che seppero fare solo un anno fa a Londra. Squalificato Wang Zhen (terzo a Londra con 1:19:25), artefice di un'azione decisiva intorno al 12° km, ma 'zompettante' e a tratti anche sbloccato. (Ma Wang non aveva marciato a Saluzzo i 10 km in 37:52, durante un test in aprile?). Due rossi pure per il suo connazionale Chen (campione olimpico a Londra), secondo all'arrivo, festante (come da foto, qui in basso; evviva i valori dello sport!) per la squalifica dell'ecuadoregno Barrondo (quest'ultimo era 'brutto' tecnicamente a Londra, ed era 'brutto' pure ieri).
Chen, a mio avviso, avrebbero dovuto buttarlo fuori già al 10° km.
Chi salverei? I giapponesi Saito e Suzuki. Bellini ma lenti.
Si è marciato piano a Mosca. Con piedi che scappano avanti subito, senza tenere le spinte (gli esperti mi capiranno). Piedi deboli, alti. Muscoli in acido prima del dovuto. Ginocchia che faticano a tenere la verticale. Dov'è finita la tènnica? Dove sono finiti i tènnici? (Perdonate il toscanismo o, meglio, il 'piemontesismo'). Dove sono i guru che pontificano nel dopo gara?
A questo punto mi fermo. Mi piacerebbe avere il punto di vista di qualche esperto. Tecnico e non. Vi prego, commentate numerosi ché, io credo, la marcia ieri ha mostrato al mondo il peggio di sé.
P.S.: e gli italiani? Oddio, cosa volete che vi dica? Salvo solo Giupponi, 14°.