sabato 31 luglio 2010

31 luglio 1992: Barcellona diciotto anni fa



A proposito di campioni precoci, permettetemi questa caduta di innocente, nostalgico narcisismo. Ecco un paio di video Rai di diciotto anni fa. Era il 31 di luglio 1992 e Barcellona era abruzzese...

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo Mario, questi sono i momenti che valgono una vita...non per la vittoria in sé... anche quella, ma soprattuo per la felicità e la giovinezza che si vedeva sui vostri volti...
ho visto pure il video che aveva mandato Giovanni...bello pure quello...

Paolo Dell'Elce

Anonimo ha detto...

Grazie Mario, per avermi fatto rivivere quell'emozione. Sono commosso quanto allora.
Rinnovando i miei più sinceri auguri a Giovanni, a te Mario e allo staff che ha contribuito a tutti fantastici successi.
Un caloroso e nostalgico abbraccio.

Antonio Ferretti

Anonimo ha detto...

Scrivo con la pelle d'oca.Ricordo che un po' di tempo prima delle Olimpiadi, andammo a Vasto ad una cena io,tu Mario,Giovanni ed il simpaticissimo vostro papa' ( lo saluto tanto ) leggevo la vostra preoccupazione nei vostri sguardi.Giovanni era fermo,non riusciva ad allenarsi per un problema al ginocchio.Come mi accade di sovente,ti incerte particolari situazioni,ti dissi:Mario:-Giovanni riprendera' ad allenarsi il tot giorno,e arrivera' 3°.Tu,mi dicesti;magari Augu'....quel giorno da me indicato,riprese ad allenarsi,e come tutti sappiamo,fece 3°...Per me la gioia fu doppia.....fu anche l'unica medaglia della spedizione azzurra....Grandissimo Giovanni,grandissimo tu,e nel mio piccolo,un po'anche io....vi abbraccio Augusto.

Anonimo ha detto...

Vorrei spendere queste parole,per una persona a voi molto cara.Vostro padre Gaetano.Bravo tu Mario che hai portato Giovanni a questi alti livelli,ma credo che senza la costante tenacia di vostro padre,non so se adesso,stessimo a ricordare i 18 anni della medaglia di Giovanni.Mi ha sempre un po' ricordato Peter Coe,il papa' onnipresente di Sebastian Coe, che come il tuo a plasmato il figlio. Vi ricordo quando scendevate dalla Ford,oppure quando mi univo a voi al parco,con vostro padre che con il fischietto dava a distanza le partenze e i recuperi.Poi l'incidente di Giovanni,da dove e' partita la nostra amicizia.Quindi un grande anche a Gaetano. Con stima e tanto affetto Augusto.

Anonimo ha detto...

Purtroppo non ho potuto rivivere le emozioni di 18 anni fa, per piccoli problemi di connessione.
Vorrà dire che andrò a rivedermi i filmati da Augusteve, che so essersi munito del miglior mezzo sul mercato...
Peraltro Barcellona '92 è stata la prima olimpiade che ho avuto modo di seguire in modo completo e ne conservo ancora parecchi ricordi. Tra cui anche il momento in cui Maurizio Damilano - favorito della vigilia, ma quarto al traguardo - alza il braccio di Giovanni, in un simbolico passaggio di consegne.

Tornando agli europei, ottima la prova della Incerti. E splendido l'argento a squadre, conquistato con una caparbia - anche se delusa - Console e una sempre combattiva Toniolo. Parco partenti discreto, prestazioni cronometriche non malvagie, considerate le condizioni climatiche (anche se non estreme come si temeva), gara non troppo emozionante, ma medaglie pesantissime e frutto di una tenacia che vorremmo sempre veder animare i nostri atleti.
Speriamo che le premesse siano di buon auspicio per la maratona maschile di domattina. Inutile dire che per molti (se non tutti) i componenti della nostra formazione questa gara rappresenta l'ultima chance per vestire l'azzurro Italia ed aspirare ad un risultato internazionale di prestigio.
Non mi esprimo sulle gare del pomeriggio, perché non le ho seguite e sto tentando di godermi le repliche...

Stasera ho avuto modo di assistere ad una grande vittoria del nostro Luigi Turilli alla Notturna Pennese, con una bella prova di forza. Alle sue spalle bene anche gli altri atleti Hadria, terzo Flavio e quinto Alessio.
Ottime prove anche per i più giovani, Lucrezia e Armando, impegnati in competizioni di carattere interregionale.
E il sottoscritto?
Beh, un buon rientro in terra d’Abruzzo. Ma quanto è stata dura...

Un saluto.
Sat

Marius ha detto...

... mannaggia Sat, se invece di commentare alle 2.52 del mattino avessi il 'vizio' umano di dormire! Forse oggi avremmo festeggiato il tuo successo alla Notturna dei Big (come primo degli italiani) mancato d'un soffio.

Un abbraccio a tutti (con la pelle d'oca anch'io, nonostante i diciotto anni).

marius

sognatrice ha detto...

Caro Maestro,
ben vengano queste tue “cadute di innocente nostalgico narcisismo” quando regalano tali emozioni. Leggendo i commenti mi pare di capire che non è mai sbiadito il ricordo del campione d’Abruzzo. Ricordo perfettamente l’avvenimento, non conoscevo nessuno di voi personalmente, ma ricordo perfettamente l’immagine di me in piedi davanti al televisore a tifare l’uomo della mia terra.
Grande famiglia De Benedictis!
Buona sorte a tutti voi!
Ciao
Carla

Anonimo ha detto...

Giustissimo il discorso di Augusto che ha nominato il vero responsabile della vincita di Giovanni, (oltre a Mario) "il papa Gaetano", tanto di cappello, ma nelle tante ipotesi, i genitori sono le prime persone che rovinano (senza volerlo), il futuro dei figli nell'agonismo sportivo. Un saluto Adriano

Anonimo ha detto...

Grazie Mario per averci fatto rivivere quei fantastici momenti in cui tutti noi eravamo davanti al piccolo schermo a tifare per un nostro corregionale che ci faceva sognare.

Domenico

Mistercamp ha detto...

Grazie Mario, nostalgia di vita ed emozione, rivedendo questo video,
mi sono commosso, come 18 anni fa
per un ragazzo, una famiglia,
cresciuta, al passo dei miei anni della mia modesta carriera sportiva, rivedere una medaglia al collo di un amico dove ho condiviso ,e cimentato con lui le prime gare podistiche,e poi le radici di una cultura sportiva nata in un periodo
poco capito, ma sicuramente di valori umani che oggi non ci sono più, che dire mi commuovo per tutti i sacrifici che tu hai fatto per arrivare su quel podio storico dove sarai presente per secoli.... grazie Giovanni per quello che hai trasmesso e fatto vivere, lunico vero atleta che io abbia conosciuto in Abruzzo regalandoci l'unica medaglia dell'Abruzzo dell'atletica ad una Olimpiade.....
GRAZIE di Cuore.....

Anonimo ha detto...

In attesa di nuovi post, leggevo le parole del presidente Arese in esito agli Europei della scorsa settimana.
Giustamente si è detto soddisfatto per i risultati complessivi e per l'approccio grintoso, combattivo e generalmente positivo degli atleti, specialmente quelli più giovani.
Ha ringraziato Baldini per tutto quanto fatto per l'atletica italiana, sottolineando come una singola gara non possa inficiare e macchiare una grande carriera, che ha regalato all'Italia trionfi ed emozioni.
Tuttavia, pur senza sbilanciarsi eccessivamente sul punto, ha ravvisato un passo indietro per alcuni azzurri.

In particolare, mi sembra che le delusioni maggiori o, quanto meno, le prestazioni meno esaltanti siano arrivate proprio dagli atleti che, alla vigilia, si presentavano come i più accreditati per una lotta alle medaglie.
In primis Schwazer, la cui medaglia d'oro sulla 50 km di marcia poteva apparire, inizialmente, il disbrigo di una semplice formalità.
Poi la Cusma, che ha un rendimento medio elevatissimo, ma che è rimasta fuori da una finale praticamente sicura, con un tempo (1'59"90) buono, ma una retta d'arrivo sempre un po' incerta. E' un dato, però, che sono state corse batterie di ottimo livello per un campionato europeo, in cui il tempo di ripescaggio era a 1'59"30.
Altra delusione è arrivata dalla Di Martino, quest'anno tornata ai livelli del 2007 con due prestazioni oltre i 2 metri. Discorso un po' a parte per lei, che ultimamente soffriva qualche problemino al piede di stacco che l'hanno inevitabilmente limitata.
Non bene il campione europeo indoor Fabrizio Donato, che nel triplo avrebbe potuto recitare un ruolo importante per il bronzo, dietro i favoritissimi Tamgho e Idowu. Va comunque riconosciuto che è stata grande gara per i primi.
Non mi è piaciuto Howe.
E' vero che è stato fermo a lungo. E' vero che la gara è stata di ottimo livello (vittoria di Reif ad 8,47 - misura pari al record italiano dello stesso Howe -, con lotta per le medaglie risoltasi nello spazio di un solo centimetro, rispettivamente 8,24 e 8,23).
E' comunque un piacere ritrovare un atleta come lui - basta che la smetta con le pubblicità che portano sfiga...
Però mi pare che gli sia mancata la dote più grande che fino ad oggi lo aveva portato al successo: l'agonismo. Grande combattente, Andrew ha vinto un argento mondiale e un oro europeo al sesto salto, quando gli avversari lo avevano ormai messo alle corde e costretto a sfoderare il cosiddetto coniglio dal cilindro. Stavolta, però, la magia non è riuscita. Gli è mancato qualcosa, non solo nella rincorsa e nella chiusura, ma proprio a livello mentale.
Un altro che ai bei tempi ci aveva abituato a grandi emozioni era Gibilisco. Anche per lui miglior risultato dal 2005 e recupero di un atleta che penso non abbia ancora esaurito tutte le cartucce. In passato ha ottenuto i migliori risultati rischiando, evitando dispendi di energia a quote non decisive e puntando tutto sul bottino pieno. Ci ha riprovato anche a Barcellona e solo un po' di sfortuna gli ha impedito il colpaccio. Però, è probabile che con un pizzico di oculatezza una medaglia sarebbe arrivata. Peccato non fossero assolutamente in condizione Licciardello, Barberi e Galvan, altrimenti avremmo potuto schierare una 4x400 incredibilmente competitiva.

Anonimo ha detto...

Discorso a parte per la maratona.
Grande dispiacere per Rero Pertile, che era in grande condizione e, soprattutto, aveva la mentalità giusta per realizzare il grande risultato.
Però voglio essere sincero: la competizione è stata di livello modesto e, soprattutto, l'interpretazione e la condotta della gara sono state completamente sbagliate.
Le condizioni climatiche erano impietose, ma forse nemmeno estreme come si temeva. E un bronzo a 2h18' e spiccioli resta un rammarico per molti atleti. Anche per un Baldini che, tenendo duro, avrebbe potuto rimontare se non avesse pensato di essere ormai tagliato fuori dai giochi.
Rothlin a parte, è stata gara in salita per tutti, nonostante il passaggio relativamente tranquillo a metà.
In realtà, in molti hanno pensato di poter correre più forte e alla fine hanno pagato dazio, chiudendo pianissimo e in grande sofferenza, con una seconda parte di gara molto lenta (basti pensare che Chema Martinez, secondo al traguardo, si è rivelato il più regolare perdendo "soltanto" 2' abbondanti). Pertile e Bourifa hanno corso i secondi 21 km in 1h12', Andriani in 1h13' e Caimmi in poco meno di 1h22'.
I nostri hanno conquistato un grande argento a squadre, ma i rimpianti restano.
A questo punto per la maratona italiana si chiude un ciclo (il più giovane era Curzi con i suoi 35 anni).
Chissà, però, quanto ci vorrà per aprirne un altro.

Buonanotte.
Sat

Valerio Di Vincenzo ha detto...

Scrivo solo adesso, quando il vulcanico Marius ha già macinato notizie su notizie, dopo l’anniversario della medaglia di Giovanni alle Olimpiadi 92.
Sono rimasto emozionato vedendo i video e pensando a come quei ricordi siano stampati nella mia memoria insieme a nomi, volti , progetti, profezie che si avveravano ed altre rimaste nel cassetto.
Quello che si evince dalle immagini, non dice chiaramente che eravamo arrivati – una cinquantina - a Barcellona in pullman e che da alcuni giorni avevamo trasformato le ramblas di Barcellona e la press room delle Olimpiadi in una filiale operativa della passione abruzzese.
Cose che oggi non sarebbero immaginabili accaddero. La RAI 3 Abruzzo era presente con una task force composta da un giornalista ( Lucio Valentini) un cameraman (nonostante ce l’abbia sulla punta della lingua, non ne ricordo il nome) e da un tecnico del montaggio (Peppino Troilo) che preparavano servizi quotidiani e spedivano le cassette in redazione, per mandarle in onda dopo almeno un giorno. Una mattina la RAI nazionale fu presa in contropiede dall’arrivo di Ben Johnson e la capacità di realizzare un servizio in totale autonomia portò i nostri in aeroporto a ricevere l’atleta più in vista del momento, sfornando un’esclusiva.
Personalmente – e non credo di essere l’unico – quell’esperienza mi ha segnato, condizionando molte delle scelte che ho attuato in seguito. Come dissi nell’intervista del dopo gara, sentimmo di poter affermare di essere “profeti in patria” in quanto avevamo contribuito a raggiungere un risultato che premiava Giovanni, ma anche tutti coloro che , in primis la famiglia, avevano alimentato il suo grande talento. L’ambizione di segnare un percorso ideale non è sfumata nel tempo, anche se certe combinazioni vincenti sono difficilmente riproponibili. Oggi, a pochi giorni dall’avvio delle Olimpiadi della Gioventù di Singapore (lo sapevate che iniziano il 14 Agosto?) stiamo ricevendo il significativo sostegno delle rappresentanze diplomatiche di diversi Paesi alla realizzazione di un Concorso Petizione a favore della tregua Olimpica, ma sono ancora in pochissimi a saperlo. Oggi anche la RAI è diventata un contenitore di pubblicità e non di belle storie, ma non è detto che altre profezie non si avverino.