mercoledì 20 agosto 2008

Riuscirà Alex Schwazer a salvare la Patria?

Alex Schwazer furioso a Osaka (foto Giancarlo Colombo per Omega / Fidal)


È quasi tempo di marcia. Quella che, per intenderci, dovrebbe salvare la Patria. Da cosa? Da un'inquietante assenza di medaglie nell'Atletica Leggera. Storia vecchia, diranno in molti. Già, ma con un elemento di novità. Stavolta la Patria non "esige" una medaglia qualsiasi, vuole l'oro. Certo, il caterpillar di Calice pesta davvero forte. Come nella miglior tradizione dell'epica sportiva nostrana, del nostro Schwazy (quando penso ad Alex Schwazer e alle sue imprese sulla 50 km, chissà perché, vado al Terminetor, ad Arnold Schwarzenegger) si vagheggiano allenamenti mostruosi; di lui si parla come di un E.T., capace ultimamente di marciare 30 km in allenamento sul filo dei 15 km/h (???). Mitologia metropolitana in salsa altoatesina, verità un po' pompata, o cosa? Dicono che qualcuno (in Italia) abbia già stappato lo spumante.
Ma la marcia non era la disciplina dei discreti?

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