domenica 15 maggio 2011

Raffaello Ducceschi sulla Tregua Olimpica

Mi scrive l'amico Raffaello Ducceschi. Anche lui entusiasta dell'impegno intrapreso da Valerio Di Vincenzo. Chi più di un marciatore olimpionico può conoscere il senso profondo, etico, dell'Ekecheiria?
Raffaello è un artista - fate un salto sul suo sito: http://www.raffaduc.com/ ed è stato uno dei più grandi talenti di ogni tempo della marcia atletica italiana (ed internazionale). Fa bene leggerlo. Ed è per questo che pubblico volentieri un suo recentissimo intervento sul tema della tregua olimpica. E lo incollo così come è stato scritto, di getto, dentro un'affettuosissima mail. La voce del Campione deve fluire così. Nell'augurarvi buona lettura invito tutti, una volta di più, qualora non l'aveste ancora fatto, a compilare il questionario (che è anonimo) sulla Cessazione dei Conflitti durante il periodo Olimpico, cliccando su http://www.surveymonkey.com/s/FSSJFGZ.  Grazie ancora.

Ciao Mario,


ho già partecipato al bellissimo sondaggio ed alla bellissima iniziativa
dell'amico Valerio Di Vincenzo
ho anche aggiunto un commento
frutto di miei riflessioni
che ho già proposto più volte in conferenza.
Vedo che è perfettamente in linea con il lavoro di Valerio
e persino superato in parte dal suo lavoro.
Mi sembra bello e giusto
girartelo per pubblicarlo, se ti piacesse,
nel tuo bellissimo blog
cui partecipo sempre troppo poco.

Se vuoi lo pubblichi come mio appello/contributo a sposare e promuovere l'iniziativa di Valerio.

"Alessandro Baricco nella sua bella "iliade" scrive: Achille, Ettore, Greci e Troiani, desiderano tutti la pace. Ma perché Achille smetta di far la guerra dobbiamo inventare "qualcosa di più bello della Guerra". Io, Raffaello Ducceschi, chiedo a Baricco: Ti sei accorto che il popolo di Omero aveva già inventato "qualcosa di più bello della guerra per smettere di far la guerra"? Son lo sport e le Olimpiadi, nate per interrompere la guerra con un breve periodo di pace (religione) e sport. Nel XX secolo De Coubertin è riuscito a invertire il rapporto: abbiamo avuto pochi anni di guerra e lunghi periodi di Pace e Sport... e la politica e la guerra vistesi in difficoltà hanno attaccato le Olimpiadi e lo sport cercando di usarli come strumenti; lo Sport e le Olimpiadi gli fan forse paura..."

un abbraccio a te e a tutti gli sportivi che leggono il tuo blog

Raffaello

1 commento:

ego ha detto...

Cosa posso aggiungere a questo post?
Avevo letto il commento lasciato sul questionario, ma come per tutti gli altri, non ne conoscevo l’autore.
Ora che il commento viene riproposto in chiaro, lo confesso: mi sono emozionato, direi commosso!
Sarà che l’età già mi fa quel brutto scherzo di liberare i sentimenti , come succede ai bambini; sarà che, ad un tratto, come una miccia in un film di Sergio Leone, si è acceso un filo conduttore del destino nella mia mente. Barcellona è il luogo magico nel quale una parte significativa della mia storia passata e recente si ricompone.
Barcellona significa:
- La medaglia Olimpica di Giovanni De Benedictis del 1992 alle XXIII Olimpiadi. Lui l’ha meritata, Mario, altri amici ed io l’abbiamo agognata, collaborando alla sua preparazione per alcuni anni;
- L’occasione in cui , sempre nel ’92 il CIO lanciò un appello per l’osservanza della Tregua Olimpica e si fece promotore di negoziati con le Nazioni Unite per facilitare la partecipazione degli atleti provenienti dagli attuali Bosnia-Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia, Slovenia ai Giochi Olimpici sotto la bandiera Olimpica, non avendone una Nazionale dopo la frammentazione della ex Jugoslavia;
- Il luogo in cui , nella storia moderna, si può segnare la nascita della Tregua Olimpica, successivamente richiesta da una molteplicità di risoluzioni biennali dell’Assemblea generale del ONU;
- Il luogo di nascita di Montserrat Caballe, una della più grandi cantati liriche viventi;
- La sede lavorativa dalla quale Raffaello Ducceschi (atleta olimpionico ed ora artista e professionista di successo) segue questo blog e partecipa al questionario.
Per ringraziarlo vorrei dedicargli la canzone Barcelona, cantata da Freddie Mercury e Montserrat Caballe (http://www.youtube.com/watch?v=oqU_e8RQe7A&feature=fvwrel) .
La canzone fu registrata dai due artisti nel 1988 e fu scelta come inno delle Olimpiadi del ’92, per celebrare l’arrivo della fiamma olimpica da Seul a Barcellona. Purtroppo, non fu rappresentata, in quell’occasione, in duetto dal vivo a causa della morte prematura di Freddie Mercury.
Barcelona rimane una esemplare combinazione di canto pop e lirico...la mia passione.
Il testo è per me un auspicio favorevole a quanto stiamo preparando per il 20° anniversario di quegli eventi che hanno aperto il percorso, ancora incompiuto, verso un traguardo di disarmo, di sviluppo e di pace che è raggiungibile, se lo facciamo crescere nel cuore di tutti noi.
Barcelona!
Suenan las campanas
Barcelona!
Abre tus puertas al mundo
If God is willing
If God is willing
If God is willing
Friends until the end
Viva!
Barcelona!

Un caro saluto. Valerio Di Vincenzo