mercoledì 22 aprile 2009

Seconda tappa del Grand Prix di Marcia a Pescara (ovvero la marcia di là dal fiume)

Domenica scorsa, 19 aprile, ero a Pescara per la marcia, quella della seconda prova del Grand Prix. Ho scritto qualcosa di tecnico al riguardo sul sito dell’amico Diego Cacchiarelli (su Atleticanet.it, cliccare qui per visualizzarlo), quindi non vi parlerò né di vincitori né di vinti; nemmeno di risultati, di richiami, ammonizioni e squalifiche. Non vi parlerò neppure dei volti noti e meno noti presenti a bordo campo quel giorno (qualcuno a fare passerella, qualcun altro lì per ‘dovere’, altri ancora per mera passione). Scriverò dunque d’altro e cioè di due mondi separati da un fiume. Di qua del Pescara il Vivicittà, cioè la corsa in abiti primaverili; di là la marcia, quella dei cerchi olimpici, con Alex Schwazer, Elisa Rigaudo, Giorgio Rubino… Corsa sulla riva sinistra; marcia sulla destra. In mezzo scorre il fiume, con la sua liquida indifferenza…

4 commenti:

sognatrice ha detto...

Caro Maestro,
con altre parole non all’altezza delle tue “..in mezzo scorre il fiume…” ho rappresentato lo stesso concetto a un addetto ai lavori…
La risposta?
Un incontro di coincidenze non risolvibile …
Peccato.. avrei assistito alla passerella degli atleti impegnati nella marcia e in particolare alla gara dell’amica Gis… invece ho scelto di sudare sulla riva sinistra!
Mah…
Ciao
Carla

Anonimo ha detto...

...chissà perchè a sinistra si suda sempre...

perdonatemi la facezia!

MarcoZ.

Anonimo ha detto...

Io alla destra del fiume senza compenso sudavo forse anche di piu

Anonimo ha detto...

Bello e dettagliato l'articolo.
Non senza qualche piccolo appunto nei confronti dei giudici...

Simpatico il fatto di aver allestito nella stessa giornata due importanti appuntamenti sportivi. Però, alla fine, il rischio è sempre quello di non offrire la giusta vetrina alle manifestazioni.
Peraltro in questo caso l'evento clou era indubbiamente il Gran Prix di marcia, che avrebbe meritato una consistente visibilità in vista del rilancio di una specialità, talvolta poco spettacolare, ma che ha dato e continua a dare incredibili soddisfazioni all'atletica italiana.

Un saluto.
Sat