giovedì 2 aprile 2009

Pensieri sull'Atletica che invecchia

«[...] mi alzo presto, così finisco il giro dei condomìni, poi vado ad Ancona e faccio gli europei di cross. Ci vediamo comunque in serata, per una pizza a Pescara vecchia...» (Frammento di comunicazione telefonica di un podista amatore, il giorno prima degli Europei Master Indoor 2009).


Lo sport ha i capelli grigi. L'atletica pure.


La maratona dei recenti campionati italiani, a Treviso, la vince un quarantenne.

Mi chiedo il senso della categoria Masters 35.


In Italia, per l'atletica, abbiamo gli 'anziani' più performanti del mondo.


La figura eterea del giovanissimo Armando (foto in alto, di Paolo Dell'Elce), lieve nel fango, appartiene alla dimensione del sogno.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

beh, non ho mica capito... siamo o non siamo il paese della gerontocrazia?

come dico spesso al mio 'pupillo': vedi di invecchiare presto ché altrimenti rimani un giovane a vita.

MarcoZ.

Anonimo ha detto...

...a Mario...c'è un aria un po' greve in giro???...i Vuoti di Clint, la gerontocrazia ...fischia...fra un po' festeggio gli "anta...ma cavoli...non così!!!!

Ridacci la carica, l'adrenalina a cui ci eravamo abituati...

annuso un'aria mesta...quasi di commiato?

con affetto e amicizia
GMak

Mistercamp ha detto...

siamo quarantenni si ...
ma è l'ultima generazione nata senza telefonino,pc,plays...alzati e vedi cosa devi fare, ecc.
cioè generazione con le P.....
scusatemi...
a quindici anni lavoravo con il mio papà in officina mecc. per allenarmi la mattina ale 6 uscivo a fare 50' min e correvo 12 km collinari, con il freddo a volte la neve, senza ripetute,ma ricordo tanta voglia di correre,senza preconcetti,ma col pensiero non di andare forte in fretta ma nel tempo,senza una guida,senza strutture,senza velleità di una scarpa nike, o adidas, magari!!!!
quello che i giovani di oggi devono imparare è: a non imitare mai ,ma di essere se stessi,perchè un giorno saranno ancora se stessi,altrimenti rimarra solo un lllusione e questi qurantenni che oggi vincono ancora sono frutto di gavetta , batoste ecc.
PER VINCERE,DEVI PRIMA SAPER PERDERE......
il consiglio che dò ai giovani...
ciao
MARIO.....

Anonimo ha detto...

Caro Mistercamp di tutto questo ne abbiamo parlato non più di 24 ore fa...quando per noi l'unica via d'uscita per allenarci o era la mattina o addirittura a notte fonda fuggendo anche dai controlli dei nostri genitori.Oggi dico ai ragazzi che si sono avventurati in questa bellissima attività,che avete come arma indiscutibile la presenza costante dei vostri GENITORI (cosa molto spesso messa in discussione),quindi tenete duro che il vostro sacrificio sarà a presto ripagato da grandi soddisfazioni!!!!!

saluti a tutti

LEVINO

Marius ha detto...

Guarda un po', anche dei pensieri melanconici possono generare vivacità (intellettuale), aprire il campo a nuove riflessioni.
Ringrazio quindi tutti per i commnenti.
Due cosette voglio però aggiungerle. Invecchiare è fisiologico, non si scappa. Avere la fortuna e la saggezza di crescere, di venir su ('invecchiare', e metto le virgolette) come Camillo Campitelli, è arte. Questa però, ahimé, è una di quelle eccezioni che confermano ben altre regole.

Levino si rivolge ai ragazzi ricordando loro di confidare nella presenza costante dei genitori, un'"arma indiscutibile" per fronteggiare non so bene cosa.
Do per scontata la presenza (come attenzione intelligente) dei genitori nella vita dei propri figli, ci mancherebbe. Una presenza che, soprattutto nella vita dei più giovani, dovrebbe essenzialmente favorire e accertare la crescita armonica di mente e corpo, per dirla banalmente. Spesso questo 'equilibrio' sembra vacillare un po'; a scuola come sul campo di atletica non è infrequente trovare gli estremi del concetto "presenza": o l'assenza (come presenza nel grado zero), o l'attenzione persistente sul risultato.
Alberto Cova, Gabriella Dorio, Salvatore Antibo, Maurizio Damilano, hanno sicuramente avuto dei genitori presenti, anche se nessuno ne ricorda i nomi o li ha mai visti frequentare assiduamente i campi di allenamento dei propri figlioli.

un saluto a tutti. mario

sognatrice ha detto...

Caro Mario,
non volevo intervenire…
Non mi sentivo autorizzata nell’accesso per il fatto di non ritenermi elevata al livello dei commentatori che senza dubbio hanno i trascorsi e le capacità per dire se questa era dei quarantenni ha in sé un fascino che incanta e fa riflettere.
Non faccio parte dei quarantenni vincenti, ma non potevo non raccontarvi che domenica scorsa anch’io, nella mediocrità del risultato, ho tagliato quel traguardo inondato di pioggia torrenziale che ha reso i classici 42 km di asfalto trevigiano pieni di avvincente sfida e riscatto da un anno passato pensando che le scarpe da running non le avrei più consumate.
Viva i quarantenni e over … quando ci provano e tagliano il traguardo… se poi c’è il riscontro cronometrico… beh ossequi …

Perché manca il popolo della categoria M35?
Me lo chiedo spesso!
Forse nel campo femminile le cose sono un tantino diverse…
Chissà quale fenomeno detta questo rilievo statistico!!!

Caro MisterCamp
Che bella la frase “…col pensiero non di andare forte in fretta, ma nel tempo…”
Rende forte l’idea della tua dedizione allo sport che tanto bene hai rappresentato!

Ciao
Carla

Mistercamp ha detto...

grazie sognatrice,a volte ci sono persone che danno buoni consigli, ma su se stessi non li adottano , io cerco di trasmettere quello che ho fatto e faccio ancora , con la mia esperienza ......
ciao
a presto...
e complimenti per la maratona ...

Marius ha detto...

Complimentoni a Carla per Treviso (3:33 sulla maratona è 'camminare forte', altroché!) e a Camillo per l'1:14 e spiccioli a S.Benedetto!

x Carla: il mio pensiero sugli M35 era una provocazione; gli M35 in realtà o fanno agonismo 'vero' (vedi Baldini & C.) oppure sono in stand by, per tornare magari da quarantenni a rispolverare chissà quali fasti (con gran soddisfazione di fisioterapisti ed ortopedici).

x Camillo: tu dici (e dici bene): "a volte ci sono persone che danno buoni consigli, ma su se stessi non li adottano", rinnovando un caldo invito alla coerenza. Eppure io ti dico che preferisco quell'incoerenza alla coerenza di chi dà pessimi consigli spacciandoli per buoni.

un abbraccio a tutti.

mario

Anonimo ha detto...

Si parlava degli M35????

09/12/'71 vogliamo parlarne? No dico....vogliamo parlarne???

:-))))))))))))


Baci baci! Gis

Marius ha detto...

Eccoti Gis, proprio come il cacio sui maccheroni! Gli M35 oggi o sono in attività, e ad altissimo livello (tu ne sei l'esempio vivente e marciante), o sono fermi (i pochi 'superstiti' che vediamo 'tapasciare' in giro sono davvero una risibile minoranza).

un salutone. mario

Anonimo ha detto...

Bella Mario!

Il discorso sugli M35 lo avevo in canna da parecchio tempo.
Concordo sulla manifesta inutilità della categoria.
In particolar modo per quel che riguarda gli sport di fondo e di resistenza.
Come hai detto tu, ad oggi ci sono in giro tantissimi campioni, ancora al vertice, che hanno ampiamente oltrepassato le 35 primavere.
Baldini in primis, ma vuoi mettere Gebre, Dita Tomescu, Gharib, Ramaala, Mikitenko, addirittura Tergat (40 anni...), Radcliffe, Kastor, Khannouchi... E naturalmente l'elenco potrebbe andare avanti con disarmante facilità...
Allo stesso tempo ci sono tantissimi grandi atleti che, oltrepassata la soglia in discorso, preferiscono prendersi un periodo di pausa, per poi tornare incredibilmente competitivi tra i masters 40.
Ricordo che il record del mondo di categoria nella specialità della maratona è stato siglato alcuni anni fa (credo nel 2002) a Berlino ed è di 2h08'! Mica bruscolini...
Tralasciando il fenomeno etiope-israeliano Haile Satain, capace a 50 anni suonati di 2h16' in maratona, 64' in mezza e 29' sui 10.000m.
E vogliamo dimenticare, tanto per guardare a casa nostra, gli immortali Marcello Capotosti, Salvatore Nicosia, Paolo Donati e compagnia cantante?
Mi spiace per gli interessati, ma, a mio modesto giudizio, la categoria degli M35 è ancora più assurda della categoria Promesse. O Under 23 che dir si voglia...

Un saluto.
Sat