martedì 21 ottobre 2008

La pacchia è finita

La crisi finanziaria che sta investendo i mercati di tutto il pianeta avrà certamente delle ripercussioni sull'economia reale delle famiglie italiane. Lascio agli economisti d'ogni scuola e nazione le valutazioni su portata e durata di questi presunti effetti. In verità credo che la "pacchia" sia finita e che ci toccherà fare i conti con la realtà (o parti di essa), precipitando da quel mondo di apparenze che molti di noi hanno accettato come vero e irrinunciabile e che potrebbe venirci sfilato, senza preavviso, da sotto il sedere, come in uno scherzo da caserma.
Penso a molti bambini che conosco, a scuola, senza più tonnellate di gormiti (orribili pupazzetti senza senso), acquistati senza freno dai loro genitori come micidiale sedativo buono solo per coprire un po' certi sensi di colpa. Penso all'alcol e agli stupefacenti tra i giovanissimi (clicca qui) e ad una battuta di mio cognato: "Ora bisognerà che si corcino le maniche 'sti giovani per farsi di cocaina".
Penso pure alla possibilità di tornare ad impegnarsi per le cose essenziali. Anche lo sport potrebbe essere "riletto" in chiave diversa. Più a misura d'uomo. Ma questa è un'altra storia e siccome avverto crescere in me una certa deriva demagogica, mi stoppo qui e vi chiedo scusa.
Vi lascio con l'immagine di uno smile, tranquillizzando però i miei fans del club dei depressi: lo smile non sta sorridendo; ha una paresi facciale.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Mario,

devo ammettere di aver sbagliato.
Ormai considero il tuo blog un immenso cappello da prestigiatore, dal quale riesci a tirar fuori conigli di ogni genere. Altro che tribuna politica... Sarebbe riduttivo e limitativo per il tuo genio poliedrico!

Premetto che, pur sentendomi e professandomi ampiamente tuo fan - penso ormai di averlo dimostrato a sufficienza - credo proprio di far parte di un altro club. Sicuramente non quello dei depressi.
Non ancora, per lo meno.

Le questioni e le problematiche toccate sono davvero troppe per affrontarle tutte.
In realtà la pacchia sarebbe finita già da un bel pezzo.
L'ultima crisi finanziaria non fa che gettare benzina sul fuoco.
Ma è soprattutto la crisi della società e dei costumi, alla quale fai riferimento, a preoccupare davvero.
Mi vengono in mente tutti gli episodi di bullismo che si sono verificati negli ultimi anni.
Giovani che uccidono i genitori (ti ricordi Erika e Omar?); che violentano le compagne a scuola; che insultano e malmenano i professori; che picchiano i compagni più deboli, meglio ancora se disabili; che si divertono a commettere furti o a distruggere e danneggiare ciò che trovano. E poi, tanto per non rischiare di perdere il ricordo di questi "memorabilia", filmano le prodezze col videofonino e magari pubblicano pure i filmati...

In questo la mia preoccupazione. Sta venendo su una società in cui la delinquenza diventa sempre più un fatto normale. Fin da giovanissimi.
Spesso, come evidenziavi, ciò che manca è la presenza di una solida struttura familiare alle spalle.
Ma non solo. Il problema è che spesso viene esaltata la cultura del successo facile. Molti giovani vengono affascinati dalla possibilità di ottenere tutto subito e col minimo sforzo. Non importa se poi ciò avvenga nel rispetto o meno delle regole.
Ed esempi negativi di questo genere se ne vedono tutti i giorni, in tutti i campi.

Poco fa vedevo "Le Iene". Vorrei non fare pubblicità a Mediaset, ma il programma mi fa impazzire!
Ecco, tra i vari servizi, c'era un'intervista a Fabrizio Corona.
Personaggio indubbiamente simpatico, fantasioso e carismatico. Però col piccolo difetto di averne combinate davvero tante.
Il suo nome è legato ad episodi di estorsione, evasione fiscale, falsificazione di denaro e infrazioni al codice della strada.
Però tantissimi ragazzi lo considerano un idolo, il personaggio da ammirare ed emulare, ritenendo che sia una vittima del sistema e addirittura una sorta di capro espiatorio.
Mah...

Certamente lo sport può e deve avere una funzione educativa. Almeno in un (disperato) tentativo di recupero di quei valori sociali, etici e morali che si vanno sempre più perdendo.

In tutto questo discorso, mi torna per un attimo in mente la riforma della scuola e mi fa quasi sorridere pensare che la reintroduzione del voto in condotta sia stata effettuata in prim luogo per arginare il fenomeno del bullismo. Pur condividendo l'idea di riadottare la misura, non credo proprio che possa servire a contrastare un fenomeno simile.

Saluti.
Un Sat che riesce ad annoiare anche se stesso...

Anonimo ha detto...

...caro marius...nn preoccuparti,crisi o non crisi,a te rimarranno le piste di atletica...a me quelle del venerdì sera...ubi major...

Marius ha detto...

... della serie, non può morire l'ottimismo. Ma sì, facciamoci tutti una pista...

abbracci. mario

Anonimo ha detto...

Crisi finanziaria? Recessione economica?
In questi giorni girano grandi contenuti di finanza intorno a me e alla mia scrivania.
“Se ne dicono di parole” per dirla alla Giuliano Palma…I fatti?
Io sono molto concreta, analizzo con la semplicità della domestica che fa la spesa.
Da buona contabile ho davanti sempre il prospetto Entrate e Uscite.
La mattina parcheggio la mia auto classe 1993 e vedo intorno tutte auto nuove e di grossa cilindrata.
Passo davanti i negozi delle grandi griffe, guardo le vetrine e dico: ma chi può entrare in questi negozi?…. Guardo dentro… c’è sempre gente.
Per non parlare di ristoranti e pizzerie!
Di quale crisi vogliamo parlare? Dell’andamento della curva Forward o dello stipendio che se va bene arriva al 20 del mese?
La crisi c’è e la pacchia è finita, ma non per tutti.
Ciao
Carla

Anonimo ha detto...

Sognatrice, in questo commento ci riveli un lato di te che ancora non conoscevamo. Tuttavia la tua delusione è del tutto fondata e le considerazioni che fai mi sembrano quanto mai appropriate.
La crisi c'è, senza dubbio.
Ma a pensarci troppo si rischia la frustrazione...
Meglio distrarci, magari con argomenti più frivoli, ma più piacevoli.

Un saluto.
Sat

Anonimo ha detto...

Hai ragione (come sempre!) Era solo un commento a tono.
Non ci penso poi tanto.
Mi distraggo con le cose che adoro e che mi fanno stare bene.
E’ uno dei segreti del vivere bene.
Ciao
Carla