Riprendo un post di cinque anni fa, ancora drammaticamente attuale.
Quando penso ai nostri "mini-mezzofondisti" (o "mini-marciatori") corro con l'immaginazione ad una metafora, quella delle tartarughine Caretta Caretta che, appena dopo la schiusa, cercano disperatamente la via del mare, il loro naturale, innato bisogno di futuro, di crescita; di continuità. Anche i mini-mezzofondisti (i mini-atleti, tout court) cercano per istinto qualcosa del genere. Pochissimi raggiungeranno il mare. Sembra crudele, ma deve andare così...
(Troppi "gabbiani" col cronometro ad attenderle, sui campi di atletica e tra le mura domestiche, ahimè).
3 commenti:
Stai tornando profilico anche sul blog...Mi piace assai!
Riguardo al post in questione: fortunati quelli che hanno delle brave 'chioccie'!
Un salutone,
Marco
Senza i genitori che fanno i genitori non si va da nessuna parte, Marco. E non solo nello sport.
un abbraccio
m
Purtroppo puoi ben dirlo, e noi lo sappiamo bene.
Un salutone,
Marco
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