sabato 21 gennaio 2012

Lectio magistralis?

da sx: Renzo Di Nardo, Saturnino "Sat" Paolombo, Luigi Turilli, Alessio Bisogno -  Finale Nazionale CdS Cross 2009, Campi Bisenzio (FI)

Lezione magistrale. Forse ogni tanto sarebbe necessario farne una. Qualcuno, subito dopo la pubblicazione di "Rosso pretuziano", sembra abbia voluto farmi sapere che apparterrei alla categoria dei giornalisti fai da te, di quelli buoni a produrre, quando va bene, del giornalismo mediocre. Tranquilli: non sono un giornalista. Sono però un allenatore e vorrei esprimere un paio di concetti, per me - ed anche per qualche allenatore fai da te - scontati. Un runner agonista, non più ragazzino, con ambizioni di alta classifica (diciamo grossolanamente così) può: centrare l'obiettivo programmato, oppure raggiungerlo parzialmente o, nella peggiore delle ipotesi, 'cannarlo' totalmente. In ogni caso, si vinca o si perda, bisogna riflettere attentamente sulla relazione diretta che esiste tra la preparazione effettuata e il risultato ottenuto in gara. Anche quando, per disgrazia, si finisce bocconi inciampando da qualche parte. Lapalissiano. Vi risparmio perciò la retorica del campione che diventa più forte dopo ogni batosta e vengo ad argomenti un po' più tecnici.

Qui si parlerà di competizioni per gli junior e i senior. La corsa campestre, di 8 o 10 km che sia, su un percorso noto (terreno accidentato, battuto, molle o duro che sia), al freddo o al tiepido, esige una preparazione miratissima. Sorrido quando sento frasi del tipo "faccio il cross - la gara di cross, nds - così mi potenzio per le gare su strada e in pista". Sarebbe più corretto dire "miglioro la mia efficienza muscolare, così potrò rendere al meglio nei cross".
Chi pratica la corsa campestre ha bisogno di caviglie forti, di un sistema propriocettivo massimamente efficiente, di nutrire una passione speciale per questa disciplina. Ma non solo. Chi corre il cross da adulto è un diecimilista prestato al fango (passatemi la dizione letteraria). Un diecimilista e non un mezzofondista veloce. E non è un caso se a Castel Frentano, domenica scorsa, si siano imposti atleti usi a correre 10.000m e mezze maratone (mi riferisco a Daniele D'Onofrio, junior con 1h08:56 sulla mezza, Matteo Notarangelo, 14:28 sui 5000 ed anche lui esperto della 21,1 km, oltre ai 'miei' Luigi Turilli e Alessio Bisogno, entrambi diecimilisti in cammino per la Roma-Ostia a fine febbraio). Per correre davanti a ragazzi come D'Onofrio, Notarangelo o Turilli è condizione necessaria - ma non sufficiente - macinare non meno di 100 km per settimana. Per stare davanti ad un Daniele D'Onofrio o al 'mio' Turilli, in un cross, è condizione necessaria - ma non sufficiente - avere valori di Soglia Anaerobica nell'ordine dei 19,5 km/h.
Quando nel post "Rosso pretuziano" scrivevo che "comporre un gruppo vincente di giovani runners non è il gioco del “Fantatletica”, ma innanzi tutto un lavoro tecnico-culturale (in questo caso tutto abruzzese), programmato a dovere e che si gioca con intelligenza ogni giorno sul campo e sui libri", intendevo dire che per ottenere il risultato degli junior della Gran Sasso Teramo è stato necessario effettuare una preparazione finalizzata, studiata fin nei minimi dettagli (sulla carta, a parte Daniele D'Onofrio, i ragazzi della Gran Sasso avrebbero dovuto 'prenderle' di brutto dai loro avversari più diretti; l'Atletica è bella anche per questo).

Concludo, virando verso una riflessione personale. Non sono sempre caustico (qualcuno scriverebbe addirittura "perfido") nei miei post. Credo piuttosto di essere tra i pochi a scrivere dei risultati dei nostri migliori ragazzi, indipendentemente dal colore della loro canotta (si legga, ad esempio, "Abruzzo vero"); e lo faccio da un blog personale, mica da un sito federale. Se a volte i miei post corrono lungo la china di una puerile, innocente, partigianeria, allora fate un atto di laica misericordia. Non sono un giornalista. Sono un allenatore col vizio della scrittura.



29 commenti:

Paolo Dell'Elce ha detto...

Mario...lo sapevo che prima o poi qualche deficiente ti avrebbe dato del "giornalista" :)...ma dico io...dove l'ha mai visto quest'imbecille un giornalista che scrive e sa argomentare come te...

giovanni ha detto...

Il terzo ...."silent man"....sulla destra dello schermo è sempre presente sui distinti dello stadio adriatico!

Anonimo ha detto...

E intanto, sul forum personal-regionale, imperversa l'ennesima
esilarante puntata di "così parlò
Zarathustra". Musica di Richard
Wagner.

Marius ha detto...

@ Paolo: sei troppo buono con me; e, vivaddio, di giornalisti validi in Abruzzo ce ne sono ancora.

@ giovanni: il tifoso sfegatato del Pescara, è il 4° da sx (o il 1° da dx). Il mitico Alessio "Silent boy"...

@ l'anonimo: tu lo dici ;)

un salutone a tutti

m

Anonimo ha detto...

Grande Mario, tutto vero!
Ma chissà perché, poi, i tuoi post ricevono “appunti” di questo genere…
È forse un demerito raccontare lo svolgimento di una gara regionale, con, a corredo, qualche riflessione tecnica (visto che l’autore è un tecnico nel senso più elevato del termine)?
Mah...
Immaginavo che la frase più contestata sarebbe stata quella corsivata, ma francamente mi sembra davvero allucinante che qualcuno possa prendersela per un’affermazione simile.
Lavorare su giovani e ragazzini è ben più difficile che occuparsi di atleti senior.
Ma anche questo è lapalissiano.
E formare un bel gruppo giovanile, diciamo un “polo di mezzofondo giovanile” – visto che il termine “polo” va piuttosto di moda in terra d’Abruzzo – oltre a comportare un lavoro lungo, lento e dall’esito non sempre certo e scontato, richiede grande passione e costante presenza sul campo. E molto spesso il ritorno d’immagine non è adeguato all’impegno profuso. E, sottolineo, il ritorno “d’immagine”: per quello economico, campa cavallo...

Come detto, la Gran Sasso ha centrato, finora, il difficile obiettivo di creare un settore giovanile di livello nazionale e, per giunta, in diverse categorie. Il che vuol dire che, negli anni, non ci sono stati solo i D’Onofrio e i Salvi, ma tanti ragazzi promettenti e pieni di entusiasmo. Il tutto coordinato da un settore tecnico e dirigenziale accorto e competente.
Inoltre – e mi ripeto – esistono diverse piccole, belle realtà locali, che stanno contribuendo in maniera significativa alla crescita ed allo sviluppo del movimento.

Tornando al post, a me è piaciuto moltissimo. Soprattutto perché ha spiegato qualcosa di più su una gara di cui, tempi a parte, non avrei potuto conoscere granché leggendo l’articolo comparso sul fidalabruzzo.org.
Infine, mi sembra quanto meno azzardato voler criticare la testimonianza resa da un tecnico che, dopo aver seguito attentamente le gare, le ha volute raccontare rendendo equamente omaggio a tutti i contendenti, pur con un occhio di riguardo ai suoi atleti (e ci mancherebbe!).

Chiudo facendo i complimenti a Marius. Oggi i suoi atleti senior vengono da più parti applauditi. Ma ben pochi li conoscevano prima che Mario li prendesse sotto la sua guida tecnica.
E vogliamo parlare dei giovanissimi che, anche se non più tesserati Hadria, continuano a seguirne gli insegnamenti?
Se questo non vuol dire disinteresse, passione e competenza...

Saluti a tutti.
Sat

Marius ha detto...

Può un sito federale essere usato come un blog personale? Ebbene sì.

Cliccare su Risposta alle provocazioni per credere!

Mah.

marius

Marco Agresta ha detto...

Mario, l'invidia, si sà, è una delle più grosse malattie, inguaribile, per di più, a meno che non si sia intelligenti.... Continua così, con le tue disamine attente ed intelligenti, usando il tuo blog personale e non un sito "ufficiale", mi raccomando!!!!! Marco Agresta.

Anonimo ha detto...

Ma quali sarebbero le provocazioni?
Una stagione agonistica è lunga e fatta di parecchi appuntamenti, dal cross alla pista (outdoor e indoor), passando per la corsa su strada e quella in montagna.
Da sempre mezzofondisti e fondisti - e non solo i migliori - si cimentano in tutte le discipline, con risultati non sempre omogenei, in corrispondenza di una maggiore o minore versatilità.
Sarebbe semmai errato voler attribuire meriti maggiori a chi si distingua nell'una o nell'altra disciplina, atteso che tutte godono (o dovrebbero godere) di eguale dignità.
E poi, giusto per una chiacchiera da bar dello sport, mi sembra che diversi atleti abbiano costruito una carriera sul rendimento nella corsa campestre e sulla particolare predilezione per questa disciplina: Lebid, Ebuya (l'ex campione del mondo ha raggiunto la notorietà soprattutto grazie alle performances sui prati), e, in casa nostra, De Nard, Pusterla e Buttazzo. Senza dimenticare come tanti fuoriclasse non abbiano mai sottovalutato gli impegni invernali: Bekele, Tergat, Merga, ma anche tanti dei nostri, da Arese a Panetta, da Antibo a Cova, da Baldini a Lalli.

Un saluto.
Sat

Marius ha detto...

Il solito anonimo, bannato su questo forum, trova spazio per i suoi teatrini infantili. Indovinate dove?
Cliccate qui

Il sito federale ridotto a 'blogghetto' personale. Ma nessuno dice nulla?

m

Anonimo ha detto...

Also sprach Zarathustra!

Anonimo ha detto...

Questa volta l'intervento era già più divertente rispetto ai soliti. O almeno più fantasioso...
Ma soprattutto - incredibile ma vero - era firmato!!!

Sat

Marco ha detto...

Oltre ad essere un "manovale" è anche un sommellier, per di più dotato di grande ironia. Persona completa, di grandi doti...non c'è che dire (tratto dal sito ufficiale Fidal, come al solito).

Stefano ha detto...

Articolo interessante, un piccolo appunto: per vincere i cross non si deve essere necessariamente un corridore di 10000 o uno che fa 100km a settimana o piu...quello che conta è l'intensità dei km, la quantità viene in secondo piano

Anonimo ha detto...

non sono d'accordo con Stefano,in quanto fare un considerevole volume di Km è la base indispensabile per un mezzofondista prolungato per accedere a miglioramenti via via più elevati.E inoltre l'aspetto dell'intensità:è opportuno che nell'arco di una settimana vengano inseriti allenamenti ''tirati''(dal medio a crescere di ritmo),ma comunque almeno il 70% dei Km settimanali non può che essere dedicato a corsa lenta e inoltre è un errore quello di voler ''velocizzare''la corsa lenta,trasformandola in una sorta di ''medio mascherato''non permettendo mai al proprio organismo l'assorbimento del carico di lavoro.Questo il mio parere

Marius ha detto...

Benvenuto nel forum del blog, Stefano. Finalmente un commento firmato e tecnico.

Vengo subito a rispondere alla tua osservazione non banale. Un cross di 8-10 km (riportavo apposta la distanza), e quindi non un cross corto, è roba per diecimilisti. E non è un mio capriccio. Le due prove fisiologicamente sono quasi identiche. Le differenze, come accennavo nel post, sono di tipo muscolare. Il terreno su cui si corre può cambiare le carte in tavola eccome; i continui cambiamenti di ritmo causati dall'irregolarità del fondo, come pure dal 'dedalo' del tracciato possono costituire il discrimine anche tra fondisti dall'identico motore aerobico. Una cosa è certa: uno specialista (e sottolineo specialista) dei 1500, da 850 punti in tabella, è assai improbabile che possa imporsi in un cross di 10 km su uno specialista dei 10.000 di pari punteggio.

E poi la questione "quantità", "intensità", non la si può affrontare in modo spicciolo. Bisogna metterci dei numeri a corredo. Certo, un conto è svolgere 100 km settimanali dove il 90% del lavoro gira sui 15 km/h e il 10% sui 20 km/h, mentre un altro è svolgere il 50% a 15,5 km/h, il 15% a 20 km/h, il 15% a 18 km/h e il rimanente tra i 16-17 km/h (rimanendo comunque ad un esempio banale).

Il post in questione è un post tecnico, non un saggio sull'allenamento del 'crossista lungo', ci mancherebbe. Contiene, volutamente delle provocazioni. E non è un caso, Stefano, che l'occhio ti sia caduto su quei "100 km per settimana". Se però rileggi tutto il periodo in questione potrai trovare l'espressione "condizione necessaria ma non sufficiente".

E, banalizando banalizzando, a furia di fare 'qualità' senza dare a questa una 'quantità' siamo arrivati dove siamo. Il minimo di partecipazione ai prossimi Campionati Italiani Assoluti Outdoor, sui 10.000, è di 31:00.

Un salutone

mario

Marius ha detto...

Ciao Daniele 91 (da quanto tempo non ti fai vivo da queste parti? Due anni?), bentornato nel forum del blog.

Il tuo commento mi piace. Va nella direzione giusta e apre il fronte ad un concetto cardine dell'"allenamentologia": quello che tu hai indicato come "assorbimento del carico di lavoro". Occhio al recupero ragazzi, il gioco è tutto là (o quasi)...

;)

m

Enrico VIVIAN ha detto...

arrivo diciasettesimo e condivido l'impostazione tecnica del post e vari chiarimenti nei commenti

nessuno ha avuto niente da aggiungere alla foto? non si vede il mare di fango in cui abbiamo corso a Campo Bisenzio ... grande lezione di cross!

Marius ha detto...

Grazie Enrico, il tuo occhio vede giusto. E lì, a Campi Bisenzio, i miei ragazzi corsero 'solo' il corto.

(Per la cronaca ENRICO VIVIAN, classe '68, è un nobilissimo runner capace ancora oggi di correre la maratona sotto le 2h30'. Nel 1992 'pestava' i 5000 in 13:49.34 e i 10.000 in 28:54.64. Mica bruscolini).

un salutone

m

Enrico VIVIAN ha detto...

... e ai CdS Assoluti di Cross 2009 fui onorevolmente nei primi 50 (vd. risultati @FIDAL.it)

Anonimo ha detto...

A tal proposito vorrei porre una domanda:un atleta dedito principalmente al mezzofondo prolungato,di norma,che percentuale del proprio chilometraggio settimanale dovrebbe dedicare alle differenti andature e quindi ai differenti meccanismi fisiologici(resistenza aerobica,potenza aerobica).Per esempio(equi mi rivolgo a Mario)in riferimento agli atleti citati nel post,di norma quanta parte del proprio chilometraggio di 110 Km settimali circa dedicano alle diverse cadenze?grazie

Anonimo ha detto...

però scusate,ma 31'00''sui 10000(3'06''/Km) non è un pò troppo alto se quello sui 5000 e 14'25''(2'53''/Km)?Non mi pare proprio ci stiano 13''/Km di differenza,direi 8...allora o è troppo alto uno o troppo basso l'altro.E 31'00''sui 10000 dovrebbe equivalere a una prestazione sull'1h09'00''o appena sotto in mezza...che ne pensate?

Marius ha detto...

@ Enrico Vivian: 48° nel cross lungo, a Campi Bisenzio a 41 anni. Chapeau!

@ Daniele 91: posso darti informazioni precise, concrete, del 'mio' Turilli, che attualmente ha nelle gambe un 10.000 sul filo dei 3:05/km. Due settimane prima del Cross di Castel Frentano ha corso in 7 giorni circa 100 km; il 55% del volume totale intorno ai 3:45/km; un 15% a 3:35/km; un 15% a 3:25/km; un 10% a 3:00/km; un 5% a 2:50/km (lavoro su frazionati di 500m).

Per la questione dei minimi: 31:00 sui 10.000 è decisamente 'alto'. (Anche la marcia maschile degli Assoluti mi sembra passsata da 43:30 a 45:00; un segno dei tempi).

un saluto

m

Anonimo ha detto...

ma come fa a recuperare correndo mai più piano di rg10000 + 40''/Km?

Marius ha detto...

@ Daniele 91: credimi, bastano 24 ore. Può capitare (ed è capitato), ci mancherebbe, di beccare la giornata "no". In quel caso preferisco farlo riposare completamente un giorno.

(Ovviamente nei 100 km di quella settimana non ho considerato il riscaldamento e il "colding").

m

Anonimo ha detto...

ho sminuito un pò troppo il valore del 31'00''sui 10000 m,ma l'ho fatto per evidenziare meglio come comunque sia un tempo un pò alto considerato il 14'25''imposto per i 5000.Penso che,considerato che lo scorso anno 30 atleti italiani hanno corso sotto 14'35''e 31'00''rispettivamente ,l'alzata del minimo a 31'00''sui 10 doveva essere abbinata a quella sui 14'35''sui 5.Così,a grandi linee,erano ''equilibrati''i minimi.Per quanto riguarda la comparazione 10000-mezza ho volutamente esagerato equiparando il 31'00''a 69'00''o appena sotto.Non so bene il modo più giusto per comparare le varie prestazioni.Si potrebbe ad esempio partire dai record del Mondo o quelli italiani,ma va tenuto conto che quelli sui 10000 sono leggermente migliori di quelli sia da un lato sui 5000 che dall'altro sulla mezza perchè ottenuti da atleti(K.Bekele e S.Antibo)più 10000isti che 5000isti e,allo stesso tempo,penso potrebbero(K.Bekele)o avrebbero potuto(S.Antibo)arrivare a correre la mezza più forte degli attuali rispettivi records se vi ci fossero dedicati in modo specifico...non so se siete d'accordo

Per Mario:ma è una cosa valevole per tutti o è L.Turilli ad avere recuperi rapidi?
Ma fai fare il riscaldamento anche prima del fondo lento,o riesce a partire da subito sui 3'45''?

Anonimo ha detto...

Mario,potresti per favore illustrarmi più precisamente tale settimana di allenamento,o anche una settimana-''tipo''di carico dei ''tuoi''10000isti?grazie,mi scuso per le troppe richieste

Marius ha detto...

@ Daniele: un'ipotesi per un diecimilista da 30'50" potrebbe essere:

Lu - 15 km a 3:45 r.u.

Ma - seduta di propriocettiva + 10 km a 3:35

Me - 8x1000 a 3:05 con rec. 500m in 1:52

Gi - 12 km a 3:45 r.u.

Ve - 18 km di progressivo --> 9 km a 3:40, 5 km a 3:30, 2 a 3:20 e 2 a tutta

Sa - seduta di lento rigenerante x 50'

Do - 24 km a 3:40 con gli ultimi 2 km in forte progressione (3:15-3:10)

m

Enrico ha detto...

Ma che alleni adesso Marius? Cavalli?


Enrico Eden

Marius ha detto...

Forse sì, ma non corrono per l'erario (hai letto del figlio di Varenne?).

;)

m